Il New York Times fa causa a OpenAi: “Per mesi abbiamo cercato un compromesso “

New York Times ha avviato un procedimento legale contro OpenAI e Microsoft. I colossi dell’Intelligenza Artificiale sono accusati di aver violato i diritti d’autore duplicando illecitamente milioni degli articoli del noto giornale. Quest’azione legale rappresenta una tappa importante nella battaglia per limitare l’impiego non remunerato di vasti quantitativi di contenuti online allo scopo di formare i modelli di linguaggio artificiale. Il NYT sostiene che OpenAI e Microsoft abbiano utilizzato i suoi articoli per creare prodotti di Intelligenza Artificiale che mettono a rischio la possibilità del giornale di offrire i propri servizi

di Mario Tosetti

Malgrado numerosi tentativi, il New York Times  non è riuscito a raggiungere un compromesso con OpenAi E Microsoft. I modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLMs) alla base degli strumenti di AI come ChatGPT, funzionano assimilando enormi quantità di testi prelevati da Internet. Mediante quest’operazione, acquisiscono la capacità di comprendere le connessioni tra parole e concetti e, conseguentemente, di prevedere quale sarà la prossima parola utilizzata, imitando così il linguaggio e lo stile di scrittura umani. Diverse aziende tra cui OpenAI, Microsoft e Google hanno scelto di non rivelare il tipo di contenuti inseriti nei nuovi modelli, ma si sa che i modelli precedenti comprendevano un’immensa varietà di contenuti mediatici e di cataloghi di libri.

Le compagnie tecnologiche affermano che utilizzare dati estratti da Internet per sviluppare gli algoritmi di intelligenza artificiale rappresenta un “uso lecito”. Questa nozione, basata sulla legge del copyright, consente l’utilizzo del lavoro altrui, purché quest’ultimo sia modificato in maniera significativa. Tuttavia, la richiesta del Times include diversi esempi in cui gli articoli del giornale sono stati copiati parola per parola dai modelli Gpt-4 AI di OpenAi.

A partire dall’agosto dell’anno scorso, almeno 538 media, tra cui New York Times, Washington Post e Reuters, hanno installato sistemi di protezione per prevenirne il furto di articoli da parte delle compagnie di AI. Nel frattempo, OpenAI ha negoziato intese con le organizzazioni dei media negli ultimi dodici mesi per acquisire i diritti d’uso dei loro contenuti. A luglio, ha stipulato un accordo con l’Associated Press che gli consente di avere accesso ai suoi articoli. Nonostante ciò, un portavoce della compagnia ha sottolineato che le pratiche precedenti non violavano le leggi sul copyright e che il nuovo accordo riguardava esclusivamente i contenuti non disponibili online.

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