Il portavoce di Netanyahu, due stati? Non è tempo di regali ai palestinesi. Attacco l’ospedale Nasser

Israele va avanti. E potenzia gli attacchi al sud del Libano, portandoli dal livello uno al livello 10.  Nessuno spiraglio di pace sembra aprirsi all’orizzonte. Massiccio attacco oggi all’ospedale Nasser di Khan Younis

 

“Ora non   è il momento di parlare di doni per il popolo palestinese”. Lo ha detto Avi Hayman, portavoce dell’ufficio del premier Benyamin Netanyahu, riferendosi alle indiscrezioni del Washington Post su un piano elaborato da Stati Uniti e Paesi arabi per la nascita di uno Stato palestinese.

“Qui in Israele siamo ancora nel dopo massacro del 7 ottobre”, ha aggiunto, mentre contemporaneamente  il ministro della Difesa Yoav Gallant annunciava che l’Idf stava intensificando i suoi attacchi contro gli Hezbollah in Libano passando da un “livello uno a un livello 10”. Una  affermazione che sembra preludere ad un allargamento, piuttosto che alla fine del conflitto.

Come del resto dimostra anche l’operazione messa in atto dall’esercito israeliano e preceduta dai bombardamenti che ci sono stati in mattinata contro l’ospedale Nasser di Khan Younis, la piú grande struttura sanitaria ancora attiva a Gaza. I soldati vi avrebbero poi fatto irruzione alla ricerca di ostaggi da liberare ed esponenti di Hamas da giustiziare.