Il Presidente del Salvador Bukele, preannuncia la caduta del dollaro: “un’ economia falsa, basata sulla carta”

Si stanno pagando tasse elevate per sostenere un’illusione di finanziamento del governo, che in realtà avviene attraverso la stampa di denaro, carta sostenuta da carta”

Il presidente del Salvador Bukele

di Ennio Bassi

Il dollaro è definitivamente entrato nel suo viale del tramonto? Molti economisti ventilano questa ipotesi, ma non c’è unanimità. Chi invece ne è convinto è il presidente di El Salvador, Nayib Bukele, il quale ha sollevato un’allarme sul futuro del dollaro USA, affermando che la sua caduta è imminente. Intervenendo la scorsa settimana durante la Conservative Political Action Conference (CPAC) nel Maryland, Bukele ha criticato l’economia statunitense definendola una “farsa” basata sulla continua emissione di denaro, prevedendo – senza mezzi termini – che questa “bolla” porterà alla svalutazione della valuta che da tempo sostiene l’economia globale.

Le dichiarazioni di Bukele si inseriscono in un contesto di crescente de-dollarizzazione da parte dei BRICS, che nell’ultimo anno hanno manifestato sempre più apertamente la loro volontà di ridurre l’uso del dollaro USA a livello globale, favorendo invece le valute locali nelle transazioni internazionali.

Si stanno pagando tasse elevate per sostenere un’illusione di finanziamento del governo, che in realtà avviene attraverso la stampa di denaro, carta sostenuta da carta”, ha dichiarato Bukele. “Questa bolla, inevitabilmente, scoppierà“.

Le preoccupazioni espresse da Bukele non sono isolate e trovano riscontro anche in altri leader globali, nonché all’interno del governo degli Stati Uniti stesso, che hanno riconosciuto i rischi connessi alla situazione finanziaria attuale. Il CEO di Bank of America, Brian Moynihan, ha recentemente sottolineato il pericolo rappresentato dal crescente debito statunitense, che ha superato i 34 trilioni di dollari.

Bukele, che ha recentemente ottenuto una schiacciante vittoria alle elezioni presidenziali salvadoregne, con l’85% dei voti, ha messo in guardia sulle conseguenze della mancata adozione di politiche e cambiamenti strutturali necessari da parte del prossimo presidente degli Stati Uniti, prevedendo che la bolla finanziaria potrebbe scoppiare prima o poi.

Le sue osservazioni riflettono un crescente consenso internazionale sulle criticità del sistema finanziario statunitense e alimentano ulteriori sforzi di de-dollarizzazione, in un contesto in cui il Sud globale sembra sempre più orientato a liberarsi dalla dipendenza dal dollaro USA.

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