In Italia 96 mila mamme hanno perso il lavoro con la pandemia, 4 su 5 hanno figli con meno di 5 anni

96mila-mamme-hanno-perso-il-lavoro

96mila-mamme-hanno-perso-il-lavoro

di Emilia Morelli

Il nove maggio è la festa della mamma, ma come sono davvero le mamme del 2021? Perché essere  madre sembra escludere la possibilità per le donne di essere realizzate professionalmente? Il quadro che emerge dal rapporto di Save the Children “Le equilibriste: la maternità in Italia 2021”, stilato proprio in occasione della festa della mamma, fotografa la condizione delle mamme italiane durante la pandemia. I dati rilevati sono  agghiaccianti e raccontano di un mercato del lavoro tutt’altro che mother friendly.

In relazione alle difficoltà che le mamme hanno dovuto affrontare legate al covid, anzitutto e anche in questo ambito, emerge un profondo divario tra Nord e Sud, in particolare Campania e in Calabria sono le regioni agli ultimi posti in termini di sostegno alle madri mentre ai primi posti si classificano le Province Autonome di Trento e Bolzano seguite dalla Valle d’Aosta.

Ma non finisce qui. In un anno di pandemia sono stati soppressi 456 mila posti di lavoro e, tra questi 249 mila erano occupati da donne a fronte dei 207 mila occupati da uomini. Dal report emerge che tra le donne disoccupate all’indomani della pandemia, una grossa fetta è composta da 96mila donne sono mamme con figli minori. Il dato è che 4 donne su 5 hanno figli di età inferiore a cinque anni. 

Il quadro che emerge dal report, secondo Save the Children,  è quello di “un paese in cui nascono sempre meno bambini e in cui è urgente una politica della genitorialità. Le mamme con figli minorenni in Italia sono poco più di 6 milioni e “nell’anno della pandemia molte di loro sono state significativamente penalizzate nel mercato del lavoro, a causa del carico di lavoro domestico e di cura che hanno dovuto sostenere durante i periodi di chiusura dei servizi per l’infanzia e delle scuole”. Il divario di genere nei tassi di occupazione, già elevato nella popolazione, sale moltissimo tra i genitori di figli minorenni: nel 2020, è aumentato di mezzo punto, arrivando a 30,7% di differenza, con i papà occupati all’87,8% e le mamme occupate al 57,1%. E non solo le madri tendono a essere molto meno presenti nel mondo del lavoro rispetto ai padri, ma la loro presenza, tende a diminuire al crescere del numero di figli. Cosa che non avviene per i papà.

La discriminazione sul mercato del lavoro non è certamente dovuta ad una mancanza di formazione. Secondo i dati Istat i livelli di istruzione delle donne sono più elevati di quelli degli uomini, eppure il tasso di occupazione femminile è inferiore di oltre 20 punti percentuali a quello maschile. Si ferma infatti al 56,1% contro il 76,8% degli uomini evidenziando un divario di genere più marcato rispetto alla media Ue e agli altri grandi Paesi europei. Inoltre in  tutti i paesi del mondo e nella maggior parte dei settori lavorativi, le donne sono ancora pagate meno degli uomini. Questo divario retributivo continua a rappresentare una delle ingiustizie sociali più diffuse a livello globale, il gender pay gap che in Italia si attesta sul 5%.

Quello delle donne e il mercato del lavoro è dunque un tema assai spinoso, che diventa ancor più difficile da dipanare nel momento in cui si sceglie di diventare madri. Invece diventare madri non dovrebbe  escludere  di per sè le donne dal mercato del lavoro, almeno non sulla carta. Tormentate da questo dilemma le donne italiane che decidono di fare un figlio sono le più anziane d’Europa.  A fronte di una media di mamme in Europa di 29 anni, in Italia la media si attesta sui 32,2 anni.  Ed i figli che nascono sono sempre meno, le nascite subiscono un calo che- secondo i dati Istat- tocca il 10,3%.

Essere donna ed essere madre non dovrebbe essere un lusso, non dovrebbe escludere la realizzazione professionale, non dovrebbe essere sinonimo di una professionalità sacrificabile eppure i dati citati vanno in senso diametralmente opposto e l’unica soluzione sembra invocare politiche attive a sostegno della genitorialità.

 

(Associeted Medias) – Tutti i diritti sono riservati