Innovazione: Angelo Moratti jr. “ecco come aiuto le start-up innovative italiane a crescere”

Intervenendo a Tech.Emotion di Milano, l’allievo di Warren Buffett, ha discusso con Chamath Palihapitiya, il guru che ha contribuito al successo di Facebook, sul futuro dell’intelligenza artificiale, sulle dinamiche del mercato e su come investire nel nostro paese

di Ennio Bassi

In Italia, come anche all’estero, si registra una forte crescita di attenzione sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale (AI) generativa. Attenzione mista a quell’ansia tipica di tutte le grandi rivoluzioni. La stessa cosa si può dire sull’energia rinnovabile, altro settore strategico. Durante il Tech.Emotion Summit, un evento svoltosi a Milano in piazza Affari, esperti ed investitori si sono interrogati su questi temi per tentare di fare chiarezza e aiutare il mercato a crescere nella direzione giusta. Uno dei panel più efficaci è stato quello condotto da Angelo Moratti Jr. presidente e Anchor Investor di Milano Investment Partners Sgr (Mip) il quale, interloquendo brillantemente con Chamath Palihapitiya, guru singalese del digitale, fondatore e CEO di Social Capital, nonché ex responsabile della crescita di Facebook, è riuscito nel non facile compito di mettere nella giusta prospettiva i temi al centro della discussione. E lo ha fatto sia in termini di sostanza che di chiarezza comunicativa.

Tra le due anime concentriche di questo evento, le componenti «tech» e «emotion», Moratti ha scelto di concentrarsi sulla seconda: «Oggi su questo palco – ha spiegato – rappresento il lato emotivo perché il mio compito è quello di scovare lo human potential, stare in mezzo ai giovani imprenditori per supportarli e disegnare insieme la strada migliore per costruire un business di successo». E in questo solco Moratti ha spiegato come fare impresa innovando e come investire efficacemente per migliore il paese e l’industria dell’innovazione nel suo insieme.

In una sala piena di imprenditori e investitori, l’analisi e gli accenti di Moratti sono stati ben compresi anche perché nello speech in perfetto inglese dell’imprenditore amico ed allievo di Warren Buffett, genio riconosciuto della finanzia mondiale e fondatore di Berkshire Hathaway, sono emersi i rischi ma soprattutto le opportunità che arrivano dal mondo della tecnologia digitale e dell’AI. Moratti, che nel petrolio ci sta da una vita, ha anche affrontato con lucidità ed equilibrio il tema delle rinnovabili: «Una mano può arrivare dal settore energetico dove ci sono costi marginali bassi. Questo significa energia a costo zero da utilizzare per alimentare, ad esempio, l’intelligenza artificiale. Alleata preziosa per risolvere i problemi dell’umanità».

Sulla stessa lunghezza d’onda Paolo Gualdani, CEO di Angel Capital Management, CEO Milano Investment Partners e Managing Partner Octagon Capital. Gualdani intervenendo nel panel “Why to invest in Italy?” con Alessandra Carra, Salvatore Majorana e Maurizio Tamagnini, ha messo in luce come nel mercato italiano, che è in crescita ma è sempre tra i più piccoli in Europa, le opportunità di investire nelle start-up innovative sono ottime. Gualdani raccontando il proprio lavoro e descrivendo gli investimenti fatti, ad esempio la start-up “Poke”, ha dato un ottimo esempio di come la visione di Angelo Moratti e la sua, di investire in aziende innovative italiane, sia stata molto produttiva.

L’ex ministro Vittorio Colao ha invece posto l’accento sulla necessità di gestire l’attuale accelerazione tecnologica con equilibrio ma senza dimenticare che l’AI ha molti aspetti positivi: libera tempo, migliora la ricerca e offre un maggiore accesso all’informazione. C’è poi il fattore umano che è decisivo. Mattia Mor, CEO e cofondatore di Emotion Network, afferma che dobbiamo mettere al centro lo sviluppo dell’essere umano e delle sue emozioni, credendo nel potere della narrazione per potenziare il nostro potenziale umano.

Chris Gardner, l’imprenditore che è stato senza tetto e che ha ispirato il film “La ricerca della felicità” con Will Smith, è andato invece dritto al punto sulla questione del tempo, che è un argomento sentitissimo da imprese e consumatori. “Puoi fare quanti i soldi che vuoi e anche perderli – ha detto Gardner – ma non puoi comprare il tempo“. Gardner ha poi sostenuto che è fondamentale sapersi fermare e chiedersi “cosa sto facendo con il mio tempo? Nessuno sul letto di morte dirà mai ‘speravo di trascorrere più tempo in ufficio‘”, ha poi concluso con la sua caratteristica ironia.

Altro big della manifestazione, intervenuto dopo Andrea Pezzi che ha parlato di “human algorithm”, è stato Oscar Farinetti che, prendendo in prestito come testimonial Michelangelo Buonarroti, ha spiegato alla platea l’importanza dell’”empowerment” personale. Lo ha fatto in modo interessante, fornendo anche una serie di suggerimenti su come migliorarsi e su come guardare al futuro. Il fondatore di Eataly sempre molto efficace con la sua eloquenza confidenziale ha spiegato che “se non so da dove arrivo, non so dove sto andando“.  Significativo anche l’intervento sull’industria culturale fatto con numeri ma anche con molta passione da Alessandra Carra, CEO del Gruppo Feltrinelli, la quale ha spiegato che per sbloccare il proprio potenziale, è prima di tutto necessario rendersi conto di averlo. “Noi – ha detto – abbiamo il secondo patrimonio culturale al mondo. Siamo una industria, ma non tutti si ne sono accorti”.

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