Innovazione: Francesco Canzonieri mette il peso di Nextalia sull’Alta Formazione

Due acquisizioni strategiche e altre in preparazione per rimettere in moto l’ascensore sociale del Paese, unica strada per la crescita

di Camilla Dacrema

Tutti si aspettavano operazioni finanziarie, accordi industriali, Opa più o meno amichevoli, fusioni e quant’altro poteva mettere in campo l’esperienza professionale di Francesco Canzonieri. Invece il banchiere nato a Reggio Calabria 43 anni fa, che si è formato nelle grandi banche d’affari internazionali a Londra, che ha guidato le operazioni più importanti di Mediobanca dal 2016 al 2021 (con i complimenti di Carlo Messina, numero uno dei banchieri italiani) e che l’anno scorso si è messo in proprio fondando Nextalia, ha scelto un terreno di gioco completamente diverso ma assolutamente decisivo per il futuro del Paese: la formazione, anzi l’alta formazione perchè lui vuol trasformare il digital learning in augmented learning, cioè combinare la tecnologia con la qualità grazie alla collaborazione con le migliori università italiane. E l’obiettivo che si è dato è il più qualificante che oggi, nell’epoca del reddito di cittadinanza, si può mettere in campo: riattivare l’ascensore sociale, far si che ai sacrifici delle famiglie corrisponda un risultato importante per i figli che studiano, in poche parole ricreare dalla base le fondamenta per la crescita non solo economica ma civile.

E, con questo semplice e chiaro programma in testa, Canzonieri ha messo in fila quattro operazioni esemplari: ha acquisito la Formazione di Intesa Sanpaolo (che resta con il 20 per cento del capitale), e che si occupa dei dipendenti e dei clienti della più importante banca italiana, e ha comprato Altaformazione, leader nello sviluppo di soluzioni innovative nel digital learning. Accanto, ha varato due operazioni complementari: l’acquisizione di First Advisory, piattaforma per il mercato del wealth management, e di Deltatre, uno dei principali provider di tecnologie per il mondo dello sport e dell’intrattenimento a livello globale. E si sta preparando a far sentire il suo peso e quello di Nextalia (che ha tra i suoi azionisti, oltre alla stessa Intesa San Paolo e ad Unipol Sai anche Confindustria e Coldiretti) nelle altre principali partite che proprio sulla formazione si stanno giocando.

Il capo di Nextalia può mettere in campo non soltanto la forza delle relazioni professionali proprie e dei suoi compagni di strada, ma anche gli 800 milioni che ha appena raccolto con il primo fondo Nextalia Private Equity, il massimo hard cap previsto e ben oltre l’obiettivo dei 600 milioni, quindi una fra le più grandi raccolte realizzate da un singolo fondo. A Mediobanca Canzonieri veniva inizialmente definito un “one man band”, ma non era così perchè non solo ha saputo fare squadra con Alberto Nagel ma lo ha fatto con tutti i suoi interlocutori del sistema finanziario. E la riprova è che nel Cda e nell’Advisory Board di Nextalia vi sono personalità diverse come Francesco Micheli, Vincenzo Gesmundi (anima non solo organizzativa di Coldiretti), Gaetano Miccichè, Danilo Iervolino (l’imprenditore dell’Università Pegaso prima sviluppata e poi venduta per un miliardo di euro), Livia Mondardini, Giustina Destro, ex sindaco di Padova e storico punto di riferimento del Nord est industriale, Livia Pomodoro, Fabrizio Palenzona, Massimo Tononi (suo ex capo a Goldman Sachs a Londra), e l’avvocato Stefano Simontacchi. Oltre ad uno staff agguerrito, poichè ovviamente chi punta sullo sviluppo del capitale umano come core business non può che cominciare dalla propria società.

Nell’Italia ancora per certi versi stordita dalla pandemia, in un’Europa alle prese con la guerra dentro casa, la scelta di Canzonieri, meridionale che ha saputo far tesoro di Londra ed è protagonista a Milano, di puntare sulla formazione come driver qualificante di Nextalia è più di un segnale di fiducia, è la scommessa su un’Italia che può e deve farcela.

Courtesy The Italian Times

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