Il Presidente Crisostomo:“scegliere l’economia circolare come asse portante del proprio modello di business significa ripensare l’intera catena del valore”
di Giulio Talarico
Intervenendo al convegno organizzato da Enel “Innovazione per la circolarità “, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ha sottolineato e difeso il ruolo delle piccole e medie imprese italiane, spiegando allo stesso tempo che il Governo italiano è impegnato in Europa per ottenere una flessibilità nell’utilizzo delle risorse disponibili per sviluppare la tecnologia verde e digitale in Italia, evitando di diventare subordinati alla tecnologia cinese.
“Il nostro sistema – ha detto il Ministro Urso – fatto da migliaia di imprese, si sta dimostrando essere un vantaggio competitivo per l’Italia rispetto ad altre nazioni. In un contesto socioeconomico in cui le imprese sono chiamate a rispondere con prontezza alle sfide di un mercato in evoluzione, è necessaria una politica industriale nazionale che poggi innanzitutto su una nuova politica industriale europea. Dobbiamo convincere le istituzioni UE ad agire con maggiore pragmatismo, secondo una visione più adeguata alla realtà, alla sfida della transizione ecologica e industriale. Stiamo lavorando ad un piano Transizione 5.0 che coniughi gli obiettivi della digitalizzazione con quelli della transizione ecologica, anche puntando all’utilizzo delle risorse di REPowerEU, e la Gigafactory 3 Sun di Enel è un esempio di investimento sul doppio binario innovazione e sostenibilità.”
Nel convegno, svoltosi a Roma all’Ara Pacis e moderato da Gianni Riotta, tutti gli intervenuti hanno sottolineato come l’innovazione rappresenta la chiave per creare un modello economico circolare efficace e affrontare le sfide che l’Italia e l’Europa dovranno affrontare a livello globale.
Il presidente di Enel, Michele Crisostomo, ha sottolineato come “scegliere l’economia circolare come asse portante del proprio modello di business significa ripensare l’intera catena del valore e adottare un paradigma di sviluppo in cui decarbonizzazione ed efficienza nell’uso delle risorse e nei processi produttivi, rinforzandosi a vicenda, rendano possibile una transizione energetica giusta e sostenibile”.
“Una strategia sostenibile – ha aggiunto Crisostomo – è l’unica davvero efficace, nel medio ma soprattutto nel lungo periodo, per realizzare progressivamente l’indipendenza energetica favorendo, al contempo, l’innovazione: in ambito tecnologico, certo, ma anche di governance e normativa. Questa è la visione di Enel, che dalla convergenza tra decarbonizzazione ed economia circolare ricava il perno dell’intera strategia del Gruppo”.
Il presidente di Symbola, Ermete Realacci, dal canto suo ha invece spiegato che l’Italia è una superpotenza dell’economia circolare, vista la sua capacità di recuperare circa l’80% dei rifiuti produttivi, contro una media europea inferiore al 50%. Tuttavia, ha sottolineato ex Presidente di Legambiente che c’è ancora molto da fare e nuove frontiere da esplorare.
La Vicepresidente di Confindustria per la Sostenibilità, Ambiente e Cultura, Katia Da Ros, ha affrontato il tema della circolarità e dell’innovazione ad essa connessa partendo dal punto di vista delle imprese dicendo che la sostenibilità è soprattutto un fattore di politica industriale e non solo ambientale. Da Ros ha inoltre affermato che la sfida per il sistema industriale italiano è di diventare sostenibile, competitivo e resiliente, mettendo l’uomo al centro.
“L’innovazione non deve fare paura, anzi è proprio qui che le grandi aziende assumono un ruolo centrale, avviando cambiamenti sostanziali soprattutto nel modo stesso di concepire la produzione – ha dichiarato Luigi Nicolais, Presidente COTEC – Fondazione per l’Innovazione Tecnologica – Ricerca e innovazione sono i due fattori cruciali di questa rivoluzione: la ricerca allarga le frontiere della conoscenza, l’innovazione porta questa nuova consapevolezza nel mercato”.
“L’economia circolare offre opportunità di crescita straordinarie: nei trasporti, in campo energetico, nell’agricoltura e nell’uso sostenibile delle risorse – ha dichiarato Ami Appelbaum, Chief Scientist and Chairman of the Board of the Israel Innovation Authority – Puntare su questo investimenti, tecnologie innovative e ricerca significa scegliere non solo la strada più sostenibile ma anche la più conveniente”.
Insomma, dall’incontro di oggi è emerso chiaramente come l’innovazione rappresenti la chiave per affrontare le sfide future e garantire la sostenibilità economica, ambientale e sociale del sistema industriale italiano. Si deve dunque continuare ad adottare strategie di politica industriale nazionale che vadano in questa direzione, mantenere l’indipendenza dalle materie prime e investire in tecnologie verdi e digitali per essere competitivi sul mercato globale.
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