Intesa: cresce il mercato dell’arte, è più digitale e ad investire sono i giovani

di Carlo Longo

Nel 2021 il mercato dell’arte in Italia è cresciuto, raggiungendo nuovamente i livelli pre-covid,  con un incremento di quasi il 10% rispetto ai fatturati del 2019, circa 850 milioni di euro stimati. La pandemia, comunque, ha inciso sulla modalità di acquisto delle opere d’arte, che avviene per lo più attraverso canali di vendita online, e si è registrato un crescente interesse da parte dei millennials, nati tra il 1981 e il 1999. Tra i collezionisti aumenta, inoltre, la presenza femminile. Il quadro emerge dal secondo volume della collana editoriale promossa da Intesa Sanpaolo Private Banking in collaborazione con la Direzione Arte, Cultura e Beni Storici e la Direzione Studi e Ricerche “Collezionisti e valore dell’arte in Italia-2022” che si propone di fotografare il mercato dell’arte e il mondo dei collezionisti italiani.

“Presentiamo nel 2022 il nuovo volume che si pone l’obiettivo di rappresentare il mondo del collezionismo ed in particolare l’evoluzione dei collezionisti, perchè anche nell’ambito dell’arte c’è stata un’evoluzione durante la pandemia. Abbiamo notato che è aumentata la digitalizzazione ed, in particolare, per il mondo dei millennials continua a confermarsi una sempre maggiore attenzione al mondo della sostenibilità. Con questo nuovo volume mettiamo in risalto quelle che sono state le evoluzioni degli ultimi due anni. E’ un mondo in continua crescita ed è proprio questo il motivo per cui come Istituto continuiamo a investire. Per noi di Intesa SanPaolo Private Banking l’arte è un asset della diversificazione del patrimonio dei nostri clienti, quindi è importante riuscire ad affiancarli in tutte le scelte  supportandoli con un team specialistico all’interno della banca che si appoggia ad una realtà esterna indipendente” ha affermato il direttore generale di Intesa Sanpaolo Private Banking, Andrea Ghidoni, durante la presentazione del nuovo volume, alle Gallerie d’Italia di Milano.

Michele Coppola, Executive Director Arte cultura e beni storici di Intesa SanPaolo, ha poi sottolineato: “Investire in arte e cultura non è importante solo per la crescita civile, etica, morale di una comunità ma è sempre più forte il convincimento relativo alla necessità di investire in arte e cultura anche per una crescita occupazionale, turistica, per contribuire allo sviluppo economico del nostro Paese”.

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