Intesa SanPaolo, nel primo trimestre 2022 profitti netti per 1,24 miliardi di euro

di Mario Tosetti

Profitti netti per oltre 1 miliardo di euro, così ha chiuso il primo trimestre 2022 Intesa Sanpaolo. La quota di 1.24 miliardi di euro è in calo del 32,5% anno su anno ma risulta, comunque, superiore alle previsioni degli analisti di Bloomberg che avevano stimato profitti per 901 milioni di euro. Il profitto netto, peraltro, sarebbe stato di 1,670 miliardi ma è stato rettificato di 0,8 miliardi -vale a dire 20 punti base in meno di Common Equity Tier 1- a causa delle contingenze storiche riguardanti l’invasione russa in Ucraina.

I ricavi ammontano a 5,414 miliardi, in calo del 3,8% anno su anno, mentre gli interessi netti nel trimestre sono in flessione del 2,8% a 1,856 miliardi e lo stesso vale per le commissioni nette in flessione del 4,6% a 2,286 miliardi.  Per quanto riguarda i costi, nel primo trimestre del 2022, sono stati tagliati del 4,9% a 2,509 miliardi. Il risultato operativo è sceso del 19% ma, il rapporto costi ricavi al 46,3% risulta uno tra i migliori nel confronto tra le banche europee. Il titolo, che risultava positivo, risulta in flessione dello 0,9% a 1,91 euro per 36,95 miliardi di capitalizzazione mentre  mentre il Ftse Mib cede lo 0,23% a fronte di una politica monetaria cauta per il 2022.

Ad ogni modo la banca ha confermato l’obiettivo di 6,5 miliardi di utile netto nel 2025, in linea con quanto si legge nel Piano di Impresa 2022-2025. In relazione, in particolare, al 2022 Intesa prevede una redditività ai vertici del settore con un utile netto di oltre 4 miliardi, salvo che non intervengano “cambiamenti critici nell’offerta di materie prime e di energia” ed in ogni caso si prevede un profitto netto  “ben superiore a 3 miliardi anche con l’ipotesi molto conservativa” di una copertura di circa il 40% dell’esposizione verso Russia e Ucraina.

L’amministratore delegato di Intesa SanPaolo, Carlo Messina, presentando i conti del primo trimestre 2022 ha sottolineato: ” Abbiamo già maturato 700 milioni di euro di dividendi. I proventi operativi netti e il risultato della gestione operativa sono in forte accelerazione rispetto al quarto trimestre dello scorso anno, crescendo rispettivamente del 7,8% e 46,0%”. I costi, per contro, diminuiscono ulteriormente del 3,2% rispetto al primo trimestre del 2021. E’ stato conseguito un ulteriore miglioramento della qualità dell’attivo grazie a una riduzione dei crediti deteriorati lordi di 4,8 miliardi rispetto a fine 2021: un valore equivalente alle nostre esposizioni nei confronti di Russia e Ucraina. Abbiamo così portato l’incidenza dei crediti deteriorati lordi all’1,6% e dei netti allo 0,9% considerando la cessione avvenuta in aprile e le altre previste per quest’anno (già oggetto di accantonamenti nel quarto trimestre 2021), applicando la metodologia Eba”.

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