Istat, cala l’inflazione sia in Italia che in Ue. Panetta: “Uno sviluppo favorevole”

L’inflazione continua a rallentare sia in Italia che nelle regioni dell’Unione Europea, segnando i valori più bassi dal marzo 2021. La decelerazione è attribuita ai prodotti energetici, alimentari lavorati e a diversi servizi

di Mario Tosetti

L’inflazione cala ancora, con l’indice Nic che segnala un decremento dello 0,4% su base mensile e un accrescimento dell’0,8% su base annua, segnando un minimo dal marzo 2021, rispetto al +1,7% di ottobre, secondo l’Istat.

L’abbassamento è principalmente dovuto ai costi energetici, sia regolamentati (in flessione dal -17,7% al -22,5%) che non (che passano dal -31,7% al -36%), e al rallentamento dei prodotti alimentari lavorati (dal +7,3% al +6,3%), dei servizi culturali, ricreativi e per la cura della persona (dal +5,5% al +4,6%) e dei servizi relativi ai trasporti (dal +4% al +3,5%). Questi effetti vengono soltanto in parte compensati dall’aumento dei prezzi degli alimentari non lavorati (dal +4,9% al +5,8%).

L’inflazione sottostante, calcolata escludendo prodotti energetici e alimentari freschi, sta anch’essa rallentando (dal +4,2% al +3,6%), così come l’inflazione che esclude solo i beni energetici (dal +4,2% di ottobre al +3,7%). L’inflazione prevista per il 2023 è del +5,7%. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo Ipca ha avuto una diminuzione dello 0,4% a novembre, ma un aumento del 0,7% su base annua.

Anche il tasso di inflazione annuale nell’area dell’Euro è in diminuzione, toccando il 2,4% contro le previsioni del 2,8% a novembre. A ottobre era al 2,9%, a settembre al 4,3%. E’ la stima flash di Eurostat he arriva il giorno dopo il dato tedesco anch’esso in netto rallentamento.

Fabio Panetta, Governatore della Banca d’Italia, ha espresso positività commentando la riduzione del tasso di inflazione, definendola una “buona notizia”. Ha inoltre affermato che la restrizione monetaria dovrebbe rimanere finché non si consolida la disinflazione, con la durata di questa fase che dipenderà dall’evoluzione delle variabili macroeconomiche. “Questa fase potrebbe essere più breve se la persistente fragilità dell’attività produttiva accelerasse il calo dell’inflazione”, ha affermato.

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