Istat, notevole incremento di fatturato per le multinazionali estere in Italia nel 2019

di Carlo Longo

Le multinazionali estere in Italia hanno registrato, nel 2019, un boom di fatturato. Lo rivela l’ultimo report dell’Istat sulla struttura e competitività delle imprese multinazionali che, con rifermento all’anno pre pandemia, mostra che il fatturato delle imprese a controllo estero è cresciuto decisamente di più rispetto a quello del totale delle imprese residenti in Italia (+5% contro +0,8%).

In particolare occorre tenere presente che nel 2019 le imprese a controllo estero sul territorio italiano erano 15.779 per 1,5 milioni di addetti, con un incremento del 4,4% rispetto al 2018 e 624 miliardi di fatturato, con una crescita di 30 miliardi, con incrementi del valore aggiunto per circa 10 miliardi (+7,6%) e della spesa in ricerca e sviluppo per oltre mezzo miliardo (+14,7%). Le multinazionali italiane, invece, sono presenti in 173 Paesi con 24.765 controllate (+4,2% rispetto al 2018), quasi 1,8 milioni di addetti (-1%) e un fatturato di circa 567 miliardi (+3,7%).

Il settore in cui le multinazionali estere in Italia hanno riscontrato i maggiori ricavi operano per la maggior parte nel settore della manifattura (+7% il fatturato, +4,9% il valore aggiunto),  soprattutto nella confezione di articoli di abbigliamento e fabbricazione di articoli in pelle e simili (+27,5% il fatturato) e nella fabbricazione di apparecchiature elettriche e per uso domestico non elettriche (+20,9%). Emerge, inoltre, il dato secondo cui il contributo delle multinazionali estere all’esportazioni nazionali si colloca al 32,1%, dato in aumento del 2,7% rispetto al 2018.

Il successo delle multinazionali estere in Italia si spiega in termini di competenza e specializzazione della forza lavoro che consentono di avere una stabilità sul mercato.  Tra le controllate estere nel Paese, il 22,1% aveva in programma un incremento dei livelli di attività per il biennio 2021-2022, il 62,5% un mantenimento della dimensione economica, il 5,3% un ridimensionamento. Inoltre, tra il 2020 e il 2021 il 52,5% dei principali gruppi multinazionali italiani dell’industria e dei servizi ha avviato investimenti di controllo all’estero, mentre il 44,1% li ha progettati.

Le multinazionali estere assumono ancora più rilievo se si considera che contribuiscono in modo significativo  ai principali aggregati economici nazionali dell’industria e dei servizi, con l’8,7% degli addetti (+0,4% rispetto al 2018), il 19,3% del fatturato (+0,8%), il 16,3% del valore aggiunto (+0,8%) e il 26% della spesa in ricerca e sviluppo (+2,4%). Di particolare rilevanza è l’apporto agli scambi di merci con l’estero, con quote del 32,1% per le esportazioni (+2,7%) e del 50,7% per le importazioni (+1,7%).

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