Ita, non c’è accordo sull’aumento degli stipendi: i sindacati annunciano uno sciopero

Non c’è accordo sull’aumento degli stipendi per i lavoratori di Ita. I sindacati indicono quindi uno sciopero di quattro ore per il 26 marzo chiedendo a gran voce un intervento del governo. L’azienda prende tempo e convoca un cda straordinario. Il tutto mentre sul tavolo c’è la trattativa tra Ita e Lufthansa

di Carlo Longo

Non è andata come si sperava la trattativa tra Ita Airways e i sindacati: non è stato raggiunto l’accordo sugli stipendi. I lavoratori, allora, hanno annunciato per il 28 febbraio uno sciopero di quattro ore, dalle 10:00 alle 14:00. La decisione è stata annunciata a seguito della riunione al ministero del Lavoro conclusasi con un verbale di “mancato accordo” a causa -secondo le accuse dei sindacati- “di una marcia indietro e un repentino e non previsto voltafaccia”.

Il pomo della discordia attiene al mancato aumento degli stipendi che, da aprile 2023 avrebbero dovuto essere in linea con il contratto nazionale di lavoro della categoria. Nel dettaglio, i sindacati richiedono l’aumento del 35% delle “componenti retributive fisse”, vale a dire lo stipendio base e indennità di volo minima garantita. I sindacati chiedono da un lato di cancellare la decurtazione della retribuzione per tutto il personale assunto dopo il 15 ottobre 2021 (data del primo decollo di Ita) e dall’altro lato l’aumento della diaria sia per il voli domestici sia per gli internazionali. Aumenti di salario sono richiesti anche per il personale di terra e per gli istruttori incaricati dell’addestramento del personale.

“Si è conclusa con un esito negativo la riunione che si è svolta questo pomeriggio, l’azienda inspiegabilmente ha manifestato rigidità inaccettabili rifiutandosi di sottoscrivere un accordo costruito insieme nei lunghi mesi di trattativa”, hanno fatto sapere in una nota congiunta il segretario generale Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale Ivan Viglietti della Uiltrasporti.

“L’accordo già concluso e negoziato è stato fatto saltare dall’azienda. Ci fa prendere atto che qualcuno, non solo non ha a cuore gli interessi dei lavoratori, ma gli manca di rispetto e ha, al contrario, interesse che venga messa a rischio l’operazione di ingresso di Lufthansa e la sopravvivenza stessa dell’azienda”, ha dichiarato il  segretario nazionale della Filt Cgil Fabrizio Cuscito sollecitando un “immediato intervento del Governo”. Pertanto i sindacati Filt Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Ta e le associazioni professionali Anpac, Anpav e Anp hanno deciso di indire uno sciopero.

Ita ha provato a placare gli animi spiegando che le condizioni sono mutate nelle ultime ore e non è al momento in grado di soddisfare le richieste dei sindacati. Tuttavia, al fine di “poter procedere alla firma dell’accordo”, ha convocato “un cda straordinario per l’inizio della prossima settimana”. E “per tale ragione chiediamo una nuova convocazione in data successiva alla fissazione del cda”, si legge in una nota della compagnia aerea.

Del resto non sarebbe proprio il momento di iniziare un tira e molla con i sindacati considerato che è in corso la trattativa tra il Tesoro e Lufthansa per la cessione di una quota di minoranza di Ita. La quota di Ita Airways in vendita “è compresa in una forchetta tra il 20 e il 40%” e l’orientamento è quello di vedere il gruppo tedesco presente al 40%. Per l’acquisto la spesa sarà “tra i 250 e i 300 milioni di euro”.

Sul punto il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha indicato in “due mesi” il margine di tempo necessario per arrivare al preliminare di vendita e, secondo i piani, per l’estate è previsto quindi l’ingresso operativo di Lufthansa in Ita.

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