di Emilia Morelli
“È il più bel giorno della mia vita”, con queste parole Jeff Bezos ha ufficialmente inaugurato l’era del turismo spaziale. E’ entrato in orbita superando la linea di Kàrmàn, la linea convenzionale situata a 100 chilometri di altezza , che indica la fine dell’orbita terreste. La navicella è arrivata fino a 350mila piedi ed è ritornata sulla terra. Il viaggio di Bezos si è concretizzato, quindi, nella strabiliante possibilità di osservare la terra dallo spazio grazie agli enormi oblò costruiti sulla New Shepard e piroettare per qualche minuto sospeso nell’immensità del cosmo e senza forza di gravità.
L’America ha seguito live tutta l’esperienza vissuta dagli astronauti a bordo della New Shepard, potendo ascoltare le grida di stupore e felicità dei primi quattro turisti spaziali della storia. Il viaggio spaziale è durato solo pochi ma intensi minuti prima di iniziare la discesa e poi atterrare dolcemente undici minuti dopo con la navetta agganciata a un immenso paracadute.
“È un onore essere qui. Rilassatevi e godetevelo”, ha esordito l’incaricata delle comunicazioni con primi viaggiatori di Blue Origin, la compagnia creata addirittura nel 2000 dall’uomo più ricco del mondo, 57 anni e beni per 213 miliardi di dollari, fondatore del colosso commerciale Amazon.
La data scelta da Bezos per intraprendere il suo viaggio nello spazio non è casuale, ha scelto il giorno in cui ricorre il 52esimo anniversario dello storico allunaggio
Il razzo è decollato dalla base di Van Horn, il villaggio del Texas dove la Blue Origin ha la sua sede principale, la New Shepard è stata lanciata alle 8.12 locali, con 12 minuti di ritardo sul programma. Nella capsula, disegnata per ospitare fino a sei persone, c’erano i due piloti e frateòòo, Jeff e Mark Bezos, il diciottenne Oliver Daemen, figlio del miliardario Joes (fondatore di Somerset Capital Partners) eccitatissimo all’idea di essere l’astronauta più giovane al mondo grazie all’opportunità ottenuto last minutes, dopo che il misterioso passeggero che aveva sborsato 28 milioni di dollari per il “passaggio” ha rinunciato perché, “ha un altro impegno…”. Con loro, c’è pure Wally Funk, la mancata prima donna astronauta che nel 1961 doveva decollare col progetto Mercury 13, poi annullato, invitata all’età di 82 anni personalmente dal miliardario “perché nessuno lo merita più di te”
Un’esperienza durata, appunto, 10 minuti appena: pochi di più degli 8 che ci sono poi voluti per far uscire i sei dalla navetta pressurizzata. “Vedere la Terra dallo spazio ti cambia e cambia il tuo rapporto con il pianeta e con l’umanità”, ha raccontato Bezos concluso il tour spaziale avvolto nella sua tuta blu, abbracciando amici e collaboratori accorsi con lo champagne, continuando “Siamo stati un team felice e affiatatissimo”.
Il tour spaziale di Bezos, invero, è avvenuto 10 giorni dopo il volo effettuato dal rivale britannico Richard Branson, il quale però con la sua Virgin Galactic, non ha raggiunto la linea di Kármán, fermandosi a 80 chilometri di distanza dalla Terra.
(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati