Kamala Harris, la campagna elettorale è iniziata con forza: “Io, un ex magistrata, sfido un criminale condannato”

Mentre Biden enfatizzava la minaccia dei repubblicani trumpiani alla democrazia, Harris punta sui diritti: secondo lei, Trump e Vance vieteranno l’aborto, taglieranno i fondi alla sanità e alle pensioni, favorendo i ricchi a scapito dei lavoratori e della classe media

KAMALA HARRIS VICE PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI

 

La vicepresidente Kamala Harris, recentemente indicata come candidata del Partito Democratico, ma non ancora nominata ufficialmente, per sfidare l’ex presidente repubblicano Donald Trump, ha trascorso il suo primo giorno da leader al telefono. Dopo il ritiro di Joe Biden avvenuto domenica scorsa, Harris è stata impegnata in oltre cento chiamate, sia dirette che via Zoom, con dirigenti del partito, sindacati, gruppi femministi, capi dei caucus, comitati afroamericani, ispanici e asiatici. Il suo messaggio era chiaro: “Appoggiatemi il 5 novembre, uniamoci, battiamo Trump”. Questo dinamismo ha riportato una vitalità al partito che non si vedeva dai tempi della campagna del 2020, quando Biden, ora 81enne, dimostrava ancora grinta. Adesso è il turno di Harris, con un passato da pubblico ministero, ministro della Giustizia in California e senatrice, di affrontare la sfida più importante della sua carriera.

Kamala Harris contro Trump

In sole 24 ore, Harris ha raccolto oltre 80 milioni di dollari, una cifra che Elon Musk, il tycoon di Tesla e X, promette a Trump in due mesi. Questo record ha stupito il mondo politico americano. I sondaggi di Nate Cohn del New York Times indicano che Harris e Trump sono quasi alla pari, con il 49% per Trump e il 46% per Harris. Tuttavia, è prudente attendere ulteriori dati prima di trarre conclusioni definitive, dato che il “bounce” post-Convenzione repubblicana di Milwaukee non è ancora stato contabilizzato e la reazione degli elettori al ritiro di Biden e al debutto di Harris è ancora da valutare.

Sostenitori e strategie

Harris ha ricevuto il tanto desiderato endorsement dall’ex Speaker della Camera Nancy Pelosi, che a 84 anni ha orchestrato il ritiro di Biden. Pelosi avrebbe preferito che i delegati alla Convenzione di Chicago avessero scelto liberamente la nomination, ma dopo l’addio di Biden, ha sostenuto Harris con entusiasmo. Barack Obama, invece, rimane nell’ombra, adottando un ruolo da statista, aspettando che i democratici si uniscano su un candidato prima di esprimere il suo sostegno.

Anche i leader democratici del Senato e della Camera, Schumer e Jeffries, sono in attesa di un incontro con Harris per discutere i temi prioritari per il Congresso. Intanto, il duello tra Trump e Harris è già iniziato con forza negli Stati Uniti.

La campagna elettorale

Trump ha attaccato Harris definendola “pazza” e ha utilizzato strategie denigratorie nei suoi confronti, mentre il suo candidato vicepresidente J.D. Vance ha accusato Harris di essere una continuazione di Biden, di aver mentito sulla salute del presidente e di aver fallito nella gestione dell’immigrazione clandestina. Harris, da parte sua, si presenta come un’ex magistrata che ha combattuto la criminalità, contrapposta a Trump, un “criminale condannato” e fallito in affari. Mentre Biden enfatizzava la minaccia dei repubblicani trumpiani alla democrazia, Harris punta sui diritti: secondo lei, Trump e Vance vieteranno l’aborto, taglieranno i fondi alla sanità e alle pensioni, favorendo i ricchi a scapito dei lavoratori e della classe media.

Politica estera e disinformazione

In ambito internazionale, Harris dovrebbe incontrare il premier israeliano Benjamin Netanyahu, ma non parteciperà al Congresso quando il primo ministro parlerà. Questo gesto è visto come una mossa diplomatica per mantenere un equilibrio tra le varie fazioni del partito democratico.

Intanto, la disinformazione corre veloce: l’ex deputato repubblicano Madison Cawthorn ha insinuato sui social media che Biden potrebbe essere morto, scatenando una serie di notizie false. Biden dovrebbe tornare alla Casa Bianca oggi, ma è chiaro che la campagna per la Casa Bianca del XXI secolo sarà una delle più feroci, costose e ingannevoli mai viste, indipendentemente dal vincitore, che sia Trump o Harris.

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