La nota del 24 aprile

“Ho visto un angelo nel marmo e ho scolpito sino a liberarlo” (Michelangelo Buonarroti)

Prime pagine in ordine sparso, anche se la nuova tragedia alle Vele di Scampia (due morti e tredici feriti per il crollo di un ballatorio) riporta l’attenzione sulla grave situazione sociale della più disastrata periferia di Napoli, quindi del Paese, assurta a simbolo di criminalità, droghe e disagio. E, non a caso, è il titolo principale del Corriere oltre che del Mattino. Il Messaggero si occupa degli statali che possono essere promossi sino al 2025 senza laurea ma in base all’esperienza. Il Giornale apre su Cutro: pagano i soccorritori, sei indagati tra Guardia di Finanza e Guardia Costiera per i mancati soccorsi che causarono la morte di 98 migranti. La difesa li attribuisce ad una manovra errata degli scafisti. Il Fatto attacca in prima pagina Salvini come ministro delle Infrastrutture a causa dei treni ormai perennemente in ritardo e dei voli incerti, e anche per le code in autostrada e ai traghetti (queste per la verità d’estate ci sono sempre state).

Una buona notizia per il governo, ma anche per cittadini e imprese, arriva dal Sole: quest’anno le entrate fiscali salgono di ben 24,7 miliardi e dunque non c’è bisogno della cosiddetta manovra bis, si sdrammatizza la legge di bilancio e anche la complicata relazione con la nuova Commissione europea.

Relazione che Repubblica oggi cerca di intorbidire ancora di più pubblicando le anticipazioni di un Rapporto che non sarebbe stato pubblicato prima da Von der Leyen proprio per avere i voti di Fratelli d’Italia e che dipinge l’Italia come un Paese a rischio democratico a causa del premierato, del bavaglio alla stampa e delle modifiche alla legge anticorruzione. Accuse che, senza citarlo (e naturalmente neanche Repubblica lo fa), coinvolgono anche il ruolo del Quirinale, che non ha rimandato alle Camere le leggi in questione. Intanto il Foglio fa il conto delle occasioni perse (“zero tituli”), non solo dal governo, dall’Italia in Europa.

Sono stati firmati i contratti di ceramica (208 euro di aumento) e turismo (200 euro), con innovazioni come la certificazione degli iscritti a ciascun sindacato nel primo e l’attenzione alla parità di genere nel secondo. Si tratta di segnali importanti per un autunno meno conflittuale. Firmato anche il contratto delle Poste.

La Uil, seguita dalla Cgil, boccia la patente a punti del ministro Calderone per fermare gli infortuni sul lavoro, ritengono che non basti la sospensione se nel cantiere accade un infortunio mortale.

Sbloccata la cessione di elettricità a prezzi calmierati alle industrie energivore, uno dei punti del programma del programma del presidente di Confindustria Emanuele Orsini. Regina rivendica il “passaggio fondamentale per il sistema produttivo”, Gozzi ringrazia a nome di Federacciai.

I Patrioti, dunque anche la Lega, sono stati esclusi dagli incarichi al Parlamento europeo. Vannacci però rientra tra i sei vicepresidenti del gruppo legato a Orban e Le Pen. Confermati gli incarichi nelle commissioni, 6 (ma possono salire a 7) le vicepresidenze a Fratelli d’Italia, restano solo due le presidenze: Decaro (Pd) all’Ambiente e Tridico (M5S) alla sottocommissione Tassazione.

La Russa ne fa un’altra, era proprio necessario che la seconda carica dello Stato dicesse che il giornalista de La Stampa aggredito da CasaPound “non si era qualificato” come tale? Il punto è che le pulsioni identitarie evidentemente scattano in automatico.

Giansanti, presidente di Confagricoltura, potrebbe correre per la guida del Copa, l’organismo europeo degli agricoltori, ma Coldiretti non lo vota indebolendo fortemente la sua candidatura, certo a causa del grande scontro sulla dieta mediterranea che l’associazione che raggruppa i grandi proprietari terrieri vuol “svendere” alle multinazionali (secondo chi si oppone all’accordo).

Intanto Prandini, presidente di Coldiretti, rinuncia ad avere la rettrice della Sapienza, Polimeni, nella sua Giunta. Lo fa con una lettera al Foglio, che aveva sollevato la questione di un eventuale conflitto di interesse. I buoni rapporti tra la Sapienza e Coldiretti restano.

Continua l’entusiasmo dei media non solo italiani per Kamala Harris e arrivano i primi sondaggi che già la vedono in vantaggio. Si dimette la direttrice degli 007 assumendosi la responsabilità dei mancati controlli nell’attentato a Trump.

Il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, è da tre giorni in Cina a trattare. Chissà che non vi sia uno spiraglio verso il cessate il fuoco, visto che l’estate non ha portato ai temuto sfondamenti russi. Il Sole racconta come l’Ucraina ha organizzato la medicina di guerra.

Si dimette la presidente della Rai, Marinella Soldi, per andare alla sezione commerciale della BBC, e la cosa dovrebbe far anticipare le nomine.

Toti potrebbe essere indotto alle dimissioni da presidente della Liguria poichè il sostegno della sua maggioranza sta venendo meno.

Secondo il Censis crescono le immatricolazioni all’Università, soprattutto a Sud, e aumentano le studentesse. Padova prima università d’Italia, supera Bologna.

Gianfelice Rocca sostituisce Giovanni Bazoli alla guida della Fondazione Cini.

Binotto, ex Ferrari, va all’Audi per guidare l’approdo dei tedeschi in Formula 1.

Ed ecco alcuni dettagli/approfondimenti. Un boato e il crollo Due morti a Scampia, sette bimbe ferite. Napoli, cede il ballatoio alla Vela Celeste. Cinquecento sfollati. La rabbia: Università occupata. La Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti. Si indaga per omicidio colposo. L’accusa dei residenti: «È colpa dei lavori nei box». Il sindaco: «Nessuna relazione». (Fulvio Bufi, Corriere della Sera)

La lotta per la vita di Mia e Patrizia, amiche inseparabili «Serve un miracolo». Il dramma di una famiglia, le vittime sono zia e nipote. (Francesco Parrella e Gennaro Scala, Corriere della Sera)

Cosa avete fatto per questo ghetto rifiutato? L’autore di Gomorra: tentai di portare attenzione, non è servito. È una terra dove la crisi è profonda perché non vede soluzioni. (Roberto Saviano, Corriere della Sera)

Harris parte avanti nei sondaggi. Il debutto: “Trump è un predatore”. I primi rilevamenti danno la candidata al 44% contro il 42% del rivale. E lei lo attacca da Milwaukee: “Truffatore condannato” Oggi il partito stabilisce le regole per la nomina e nella notte attesa per il discorso alla Nazione di Biden dallo Studio Ovale. (Paolo Mastrolilli, Repubblica)

«Col suo piglio da procuratrice. Kamala può riuscire a vincere. E rispetterà l’eredità di Joe». Walzer: è stato un ottimo presidente, ma ha fatto bene a ritirarsi. I democratici si sono uniti subito intorno a Harris. (Viviana Mazza, Corriere della Sera)

L’arma dell’età per Trump è diventata un boomerang. E adesso i suoi consiglieri devono cambiare strategia. Ora è lui nel mirino per le gaffe. Ma dice: Harris è più facile da battere. (Massimo Gaggi, Corriere della Sera)

Alexander Stille su Repubblica: Elezioni Usa, la speranza riparte da Kamala Harris. Accanto alla vicepresidente, i difetti di Donald Trump risalteranno in modo più chiaro. La prospettiva di un cambio generazionale e della prima donna nera alla Casa Bianca potrebbe energizzare gli elettori più giovani che forse avevano pianificato di non votare.

La corsa per il vice. La sorpresa Mark Kelly per contrastare la narrativa trumpiana sull’attentato. Il solido Shapiro che porta in dote la Pennsylvania L’esperienza di Cooper o l’agguerrito Beshear. (Andrea Marinelli, Corriere della Sera)

Ma Trump è solo uno degli ostacoli da superare verso la presidenza. La Harris deve preoccuparsi non solo dei repubblicani e parte dei dem, ma anche delle guerre degli alleati iniziate sotto la presidenza del leader che è stato costretto a cederle lo scettro. Parte dell’elettorato scontento della linea Biden in Israele spera in un maggiore sostegno della nuova candidata ai civili palestinesi e pressione per l’arrivo degli aiuti nella Striscia, ma difficilmente la Harris non starà nel solco di continuità tracciato dall’attuale amministrazione in politica estera (settore in cui l’ex avvocata, di esperienza, ne ha poca). La affianca Philip Gordon, già advisor di Clinton e Obama, ma, da vice presidente ancora in carica, non potrà smentire le scelte fatte dal predecessore. Harris supporta Israele, meno il suo premier ma non si è disunita dal coro di voci che assicura supporto incondizionato a Tel Aviv. Lo stesso ha fatto con l’Ucraina, a cui la potenziale futura presidente Usa ha più volte assicurato sostegno illimitato. (Michela Iaccarino, Il Fatto Quotidiano)

L’attentato a Trump e la sicurezza: lascia la direttrice del Secret Service. Le dimissioni (inevitabili) di Cheatle dopo le tante falle emerse. I poteri per ora al suo vice. (Guido Olimpio, Corriere della Sera)

Cheatle ha scritto una lettera ai dipendenti dell’agenzia dicendo di «assumersi, in quanto vostra direttrice, la piena responsabilità per la mancanza di sicurezza». Allo staff la ormai ex responsabile ha detto che «questo incidente non definisce (ciò che siamo)» e di «non volere che la richiesta di dimissioni sia una distrazione dal grande lavoro che ognuno di voi fa ». Lunedì Cheatle è comparsa davanti alla Commissione di controllo della Camera e ha rifiutato di rispondere a molte delle domande che i deputati, sia repubblicani sia democratici, le hanno rivolto in merito ai piani di sicurezza previsti per il comizio di Trump. Si è formato un consenso bipartisan nella richiesta di dimissioni. Davanti ai deputati la direttrice aveva riconosciuto le sue responsabilità davanti a quello che ha definito «il più grande fallimento del Secret Service dai tempi dell’attentato a Reagan nel 1981». (Alberto Simoni, La Stampa)

Paolo Valentino sul Corriere: L’eredità, più luci che ombre per Biden. Stati Uniti: il lascito del Presidente, decisivi i suoi interventi nell’economia post Covid, ha riportato gli Usa negli accordi sul clima e rivitalizzato la Nato.

Riforme e media, bocciatura Ue “Stato di diritto a rischio in Italia”. Nel Rapporto annuale dell’Unione, che sarà pubblicato oggi, le critiche di Bruxelles alle politiche del governo Meloni. Il documento era stato congelato alla vigilia del voto che ha portato alla rielezione della presidente von der Leyen. La riforma costituzionale a favore del premierato desta “preoccupazioni” e “dubbi”. Così come la riforma Nordio della Giustizia che può mettere in pericolo l’indipendenza dei magistrati, la “norma Costa” in merito al divieto di pubblicare atti giudiziari, i mancati provvedimenti a favore della libertà di stampa e l’assenza di una disciplina sul conflitto di interessi. (Claudio Tito, Repubblica)

Goffredo Buccini sul Corriere: L’Europa che appare inefficace. Noi, la Ue e Orbán: ma l’utilità di una destra europea conservatrice e costituzionale è tutt’altro che da archiviare.

Massimo Franco sul Corriere: Come evitare che il no alla Ue appanni l’atlantismo. Difficile pensare che l’Ue si prepari a «punire» il governo, ma è anche illusorio ritenere che la decisione di Meloni non abbia conseguenze.

Le Commissioni del Parlamento Ue: 14 italiani, ma un presidente in meno. Decaro (Pd) all’Ambiente, Tridico (M5S) va al Fisco. FI perde gli Affari costituzionali. (Francesca Basso, Corriere della Sera)

Nella configurazione del nuovo Parlamento europeo, e nell’esercizio mai semplice di equilibrio tra partiti, gruppi e Stati membri, la ripartizione di presidenze e vicepresidenze di commissioni parlamentari sorride al partito della premier Giorgia Meloni, che pure non ha sostenuto Ursula von der Leyen  per  un  secondo  mandato  alla  testa  dell’esecutivo comunitario, mentre Forza Italia, unico membro di maggioranza ad aver sostenuto la tedesca, si ritrova praticamente a bocca asciutta. La scelta della presidente del Consiglio di dire «no» a un von der Leyen bis faceva presagire ritorsioni e un’Italia più debole in Europa. Così non è, però. Al contrario il Paese è secondo per numero di posti di rilievo in commissioni e vice commissioni parlamentari, ben 15, dietro solo alla Germania (17), praticamente il doppio della Francia (8). (Emanuele Bonini, La Stampa)

Niente poltrona alla Salis. E i Patrioti restano a secco. La partita per le nomine dei presidenti delle commissioni all’Europarlamento si conclude con l’amaro in bocca per l’Italia che, tra partiti di maggioranza e di opposizione, ottiene solo la presidenza di una commissione e di una sottocommissione sulle 24 caselle disponibili. A spuntarla sono Antonio Decaro del Pd (S& D) che guiderà la Commissione Ambiente (Envi) e Pasquale Tridico del M5S (La Sinistra) come presidente della sottocommissione sulla Fiscalità (Fisc). A posteriori però possiamo anche tirare un sospiro di sollievo perché, oltre al danno di Ilaria Salis in Commissione giustizia, si è rischiata la beffa di una sua vicepresidenza che, per una persona con numerosi problemi con la giustizia tra Italia e Ungheria, sarebbe stato paradossale. Al suo posto in Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, è stata eletta vicepresidente la spagnola Estrella Galán del gruppo di The Left. (Francesco Giubilei, Il Giornale)

Le battaglie di frontiera della Schlein a Bruxelles. Una scelta strategica, perché il green deal – dicono fonti Pd a Bruxelles – è la frontiera della prossima legislatura. È successo, infatti, che una delle presidenze di Commissione del Parlamento europeo sia andata al partito di Schlein ed è – appunto – quella dell’Ambiente perché è considerato “Il” luogo nevralgico, più degli Affari economici (che perdono). Nel senso che sarà quello dove la destra – che è diventata più forte a Strasburgo – proverà a scardinare gli equilibri della maggioranza Ursula bis, con il Ppe che sarà attratto dalle forze sovraniste. Dunque, Schlein ha conquistato una presidenza cruciale dove fare battaglia politica ma dove cercare – anche – di aprire un dialogo con il mondo dell’industria. È lì che si metteranno a confronto due visioni di sviluppo tra destra e sinistra sulla transizione energetica che inevitabilmente avranno un rimbalzo interno. Alla guida c’è Antonio Decaro, campione di preferenze ma pure uomo di mediazione. Non un pasdaran green, insomma, piuttosto un pontiere data anche l’esperienza maturata come presidente Anci dove metteva d’accordo aree diverse. (Lina Palmerini, Il Sole 24 Ore)

Decreto carceri, è scontro. Rivolta delle opposizioni. I detenuti in più sono 14 mila. I dati sul sovraffollamento. E il centrosinistra lascia la commissione. (Ilaria Sacchettoni, Corriere della Sera)

Luigi Manconi su Repubblica: “Carceri: il tabù della clemenza. Quei reclusi che si tolgono la vita sono l’appendice estrema di una crisi terminale dell’amministrazione della giustizia. Di tutto questo sembra futilmente inconsapevole il ministro Nordio”.

In cella 14 mila detenuti oltre la capienza. Celle che non garantiscono neanche tre metri quadrati a persona in una struttura su tre. Tassi di sovraffollamento che arrivano al 130%, pari a 14 mila persone in più rispetto ai posti regolamentari. Le carceri italiane scoppiano. Lo denuncia in un dossier l’associazione Antigone, dopo un monitoraggio che negli ultimi 12 mesi ha coinvolto 88 strutture. Una situazione di piena emergenza testimoniata anche dalle rivolte che hanno coinvolto diversi penitenziari negli ultimi due mesi, dal romano Regina Coeli al Sollicciano di Firenze fino all’Ucciardone di Palermo. Stando ai dati, in un anno la presenza carceraria è aumentata: quattromila persone in più sono finite dietro le sbarre. A preoccupare, in particolare, è la situazione degli Ipm, cioè gli istituti penali per i minorenni, che dopo anni registrano numeri mai visti ed allarmanti. Sono 555 i ragazzi detenuti per 514 posti ufficiali, mentre erano 406 solo lo scorso anno. (Eleonora Camilli, La Stampa)

«Se ti candidi noi ti appoggiamo». A Venezia è partito il pressing per Zaia sindaco. Molto dipenderà anche dai tempi, in Veneto per la Regione si vota nel 2025. (Cesare Zapperi, Corriere della Sera)

Rai, Soldi lascia e passa alla Bbc. L’addio dopo le tensioni al vertice. «Ragioni personali e professionali». I contrasti con la maggioranza. Gasparri: caduta di stile. «Credo in un servizio pubblico indipendente. Continuerò a lavorarci, anche se all’estero». (Fabrizio Caccia, Corriere della Sera)

Così si riapre il risiko del Cda, ma la maggioranza è divisa. La spinta di FI per Simona Agnes. L’accelerazione possibile prima della chiusura del Parlamento. Il centrodestra da solo non basta, in Vigilanza servono i due terzi per votare il presidente. (Antonella Baccaro, Corriere della Sera)

Pestato da militanti di CasaPound, un caso le parole di La Russa. «Totale condanna, ma il giornalista non si è dichiarato». L’opposizione: frasi inammissibili. (Paola Di Caro, Corriere della Sera)

“Il cronista aggredito doveva qualificarsi”. Bufera su La Russa. Frasi che inevitabilmente scatenano la reazione delle opposizioni. Francesco Boccia, capogruppo Pd al Senato, trova «inammissibili le parole di La Russa su CasaPound e sull’aggressione subita dal giornalista de La Stampa a Torino». (Alessandro Di Matteo, La Stampa)

Qualcosa di simile dev’essersi affacciato nella mente della seconda carica dello Stato, a proposito dell’aggressione di esponenti di CasaPound al cronista de La Stampa Andrea Joly, quando ha detto che «non si trovava lì per caso», avrebbe fatto meglio a qualificarsi e – anche se non possono essere giustificate le reazioni violente -, qualcosa andrebbe fatto per regolamentare le intrusioni dei giornalisti nelle riunioni riservate (ma quella di CasaPound si svolgeva su un marciapiede). Viene da pensare a Minzolini, famoso per i travestimenti che gli fruttarono non pochi scoop, e al “minzolinismo” celebrato perfino dall’enciclopedia Treccani, come metodo audace ma legittimo di esercitare la professione.

Se non fosse che La Russa è alle prese, per motivi familiari (un figlio accusato, ma non ancora giudicato, per violenza sessuale), con problemi del genere, viene da pensare alle motivazioni solitamente addotte in prima battuta dagli stupratori, che talvolta si giustificano dicendo che la ragazza aggredita portava la minigonna o vestiva in modo provocante. (Marcello Sorgi, La Stampa)

Cutro, soccorritori indagati Il governo difende la Gdf. Soccorritori indagati per la strage di Cutro del 26 febbraio 2023, quando morirono 94 migranti, tra cui 35 bambini, e ci furono numerosi dispersi. Il governo non ci sta e difende i 4 finanzieri e i 2 militari della guardia costiera accusati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo. Secondo i magistrati, la strage «si poteva evitare» se gli indagati avessero ponderato bene la situazione e, di conseguenza, avessero agito tempestivamente per scongiurare l’irreparabile. «Conosco la competenza e la dedizione di tutti gli appartenenti alla Guardia di finanza e alla Capitaneria di porto che, quotidianamente, profondono il massimo impegno nella straordinaria opera di salvataggio di vite umane e nel contrasto ai trafficanti di esseri umani commenta il numero uno del Viminale, Matteo Piantedosi -. Per questo, sono certo che nel prosieguo del procedimento giudiziario gli operatori di Crotone dimostreranno la loro estraneità rispetto ad ogni possibile responsabilità relativa al naufragio di Cutro. Auspico che anche per i servitori dello Stato valga il principio costituzionale di non colpevolezza fino a sentenza definitiva». (Valentina Raffa, Il Giornale)

Gli altri temi del giorno

La corsa delle entrate sostiene i conti: nel 2024 24,7 miliardi in più. La corsa delle entrate dà ossigeno ai conti pubblici, tiene sotto controllo il deficit anche se le spese aggiuntive non mancano ed evita nuove sorprese sul debito già stressato dalle ricadute dei crediti d’imposta. Tornando ai conti, le entrate tributarie sono il motore principale della crescita. A quella voce il bilancio aggiornato registra per quest’anno 16,44 miliardi in più, grazie a quasi 8,9 miliardi di Irpef aggiuntiva e a poco meno di 6,5 miliardi di Ires, mentre il segno meno si affianca all’Iva per quasi 3,2 miliardi. (Gianni Trovati, Il Sole 24 Ore)

Crt, ecco le condizioni del Tesoro: linea del rigore per nomine e organi. No a conflitti d’interesse, curriculum ineccepibili. Alla presidente Poggi un mese per adempiere. Quello che Roma si aspetta sono le dimissioni dei membri del cda. (Andrea Rinaldi, Corriere della Sera)

Proroga di un anno per i dehors, multe più alte per i taxi abusivi. I mini segnali del governo sulla concorrenza. Nella bozza del disegno di legge per la concorrenza e il mercato anche l’obbligo di indire le gare per le concessioni autostradali, che in ogni caso non potranno durare più di 15 anni. Novità anche al supermercato: arriva l’etichetta informativa contro la “shrinkflation” che riduce la quantità di prodotto nelle confezioni, mantenendo il prezzo invariato o addirittura alzandolo. (Giuseppe Colombo, Repubblica)

Urso: “Gli incentivi auto saranno triennali più aiuti ai redditi bassi”. L’ad di Stellantis Tavares: “Dialoghiamo, è l’ora della responsabilità” E annuncia nuove assunzioni negli stabilimenti di Mirafiori e Atessa. (Diego Longhin, Repubblica)

Sicurezza, Wiz dice no a Google. Respinta l’offerta da 23 miliardi. Il gruppo vuole andare in Borsa, si prepara al collocamento a Wall Street. (Michela Rovelli, Corriere della Sera)

La Procura sequestra 121 milioni ad Amazon. Milano, l’ipotesi di «caporalato digitale». Il gruppo: rispettiamo le leggi, collaboriamo. La nuova iniziativa dei pubblici ministeri è la 21esima nel settore della logistica. (Luigi Ferrarella, Corriere della Sera)

Concessioni autostradali assegnate con gare o a società pubbliche. La bozza del dl Concorrenza. Urso: in Cdm nei prossimi giorni. Il Mit vuole una riforma profonda che riporti lo Stato ad avere un ruolo centrale. (Mario Sensini, Corriere della Sera)

Le Antitrust d’Occidente unite contro i monopolisti dell’IA: “Agiremo per difendere la concorrenza”. In un documento congiunto le autorità di Stati Uniti, Regno Unito e Ue lanciano l’allarme sul rischio che pochi colossi controllino la filiera dell’Intelligenza artificiale, dai chip, ai centri dati ai grandi modelli linguistici. E si impegnano a coordinare le risposte. (Filippo Santelli, Repubblica)

Mossa cinese nella crisi ucraina. Tre giorni di colloqui con Kuleba. Il ministro degli Esteri di Kiev alla corte di Xi, che mette insieme anche le fazioni palestinesi. (Guido Santevecchi, Corriere della Sera)

«La Serbia vuole un posto nella Ue ma a pieno titolo». Il ministro Djuric: migranti, aiuteremo l’Italia. Abbiamo il cuore spezzato da ciò che accade in Ucraina Sia i russi che gli ucraini sono amici. Roma può contare sulla Serbia per porre fine all’immigra-zione clandestina Siamo pronti a cooperare. (Francesco Battistini, Corriere della Sera)

Il Tempest è chiave di volta dell’autonomia strategica del Vecchio Continente. L’analisi. Al progetto britannico hanno aderito Italia e Giappone. Il problema è il costo di produzione. (Gianluca Di Feo, Repubblica)

Oms: a Gaza allarme virus poliomielite. La diffusione di malattie aggrava la crisi umanitaria a Gaza, mentre continuano i bombardamenti israeliani. Per il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in missione negli Stati Uniti, potrebbe essere «vicino» un accordo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. E da Washington il presidente Joe Biden ha assicurato che nell’ultima parte del suo mandato, farà «tutto il possibile per mettere fine alla guerra a Gaza», dicendosi poi fiducioso di una svolta possibile in tempi rapidi. «A Gaza c’è un rischio altissimo di diffusione del virus della poliomielite», ha spiegato ieri Ayadil Saparbekov, responsabile per l’Organizzazione mondiale della Sanità delle emergenze sanitarie a Gaza e in Cisgiordania.

«Siamo molto preoccupati il poliovirus è stato rilevato nelle acque di scarico e la situazione terribile dei servizi igienici – ha aggiunto Saparbekov da Gerusalemme – non possono che favorire la diffusione della malattia, anche al di fuori della Striscia, allargandosi alla regione». (Il Sole 24 Ore)

È  sparito  il  freddo.  Roma  mai  più  sottozero.  Milano «tropicale». Quarant’anni di rilevazioni, i risultati (choc) città per città. (Paolo Virtuani, Corriere della Sera)

Padova prima nella hit degli atenei, sorpassata Bologna. Ecco la classifica degli atenei del Censis. Il ranking per l’anno accademico 2024-2025. Più matricole al Sud, studentesse in crescita a Ingegneria e Medicina, crollano Psicologia e le facoltà scientifiche. (Viola Giannoli, Repubblica)

Il Corriere intervista lo scrittore ed editor, Carlo Carabba: «Una serie tv o un videogioco oggi possono essere letteratura. Non sopporto Franzen e Flaubert. La più sottovalutata? Margherita Oggero». Lo stesso quotidiano intervista Gabriella Pession: «Quando Hopkins mi ha detto: chiamami Tony. Mio figlio? Un piccolo Sinner».

Gli Anniversari

1567, Maria Stuarda costretta ad abdicare
1908, Olimpiadi di Londra: Dorando Pietri vince la maratona
1911, l’esploratore Usa Bingham scopre Machu Picchu
1923, con Edoardo Agnelli comincia l’era Fiat alla Juve
1923, trattato di Losanna: definiti i confini della Turchia
1943, il Gran Consiglio decide di silurare Mussolini
1951, il Dalai Lama rientra in Tibet dopo la fuga
1956, brevetto austriaco per la penicillina per via orale
1956, si rompe il sodalizio tra Dean Martin e Jerry Lewis
1959, apertura a Mosca dell’Esibizione nazionale Usa
1967, Viva il Quebec libero: gaffe di De Gaulle in Canada
1959, Fausto Coppi vince il Tour de France: 11 minuti su Bartali
1969, l’Apollo 11 rientra sulla terra
1973, scompare in Italia giornalista Usa che indagava su fondi neri
1974, Watergate: a Nixon l’intimazione a consegnare i nastri
1984, ritrovate a Livorno presunte sculture di Modigliani
1976, nube tossica di Seveso: prime famiglie lasciano l’area
1980. muore a Londra Peter Sellers
1991, muore Miami a Isaac B. Singer
1998, nelle sale Salvate il soldato Ryan
2010, manifestazioni per adultera iraniana condannata a morte
2001, Bulgaria: l’ex re Simone vice le elezioni e diventa premier
2013, Jane Austen sulle future 10 sterline
2017, Bossi condannato: ordinata la confisca di 49 milioni
2017, Cattaneo lascia Tim. 25 mln di buonuscita

Nati oggi

1759, Vittorio Emanuele I
1783, Simon Bolivar
1802, Alessandro Dumas padre
1931, Ermanno Olmi
1938, Josè Altafini
1944, Peppe Barra
1950, Giuseppe Soriero e Flavio Zanonato
1953, Stefano Disegni
1955, Anna Maria Carloni
1957, Vincenzo Salemme
1959, Giuseppe Abbagnale
1961, Mario Mauro
1969, Jennifer Lopez
1971, Dino Baggio 1983, Daniele De Rossi

Si festeggia Santa Cristina

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