La nota del 28 marzo

“La civiltà sta producendo macchine che si comportano come uomini e uomini che si comportano come macchine” (Erich Fromm)

Il costo del Superbonus sale a 200 miliardi di euro e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, accusa il Ragioniere generale dello Stato, Biagio Mazzotta, di aver sottostimato la spesa. Sole e Corriere dedicano alla misura decisa da Conte e poi contrastata da Draghi la loro apertura, gli altri se ne occupano con titoli meno evidenti in prima oppure all’interno. Ovviamente, il capo degli ex grillini tace e quando parlerà dirà che la misura fu utile per far ripartire l’economia dopo il Covid, e non farà certo autocritica sulle conseguenze anche e soprattutto da lui non previste della misura sulla finanza pubblica. Che poi all’inizio la cosa apparisse subito come un gigantesco regalo di cui riuscì ad approfittarne soprattutto chi aveva relazioni con le banche è un dato di fatto; che il Sud rimanesse sostanzialmente escluso a causa di un catasto poco aggiornato, dell’ abusivismo edilizio e della sua scarsa capacità ad organizzarsi ne è un altro. Insomma, una norma fatta magari con buone intenzioni ma senza alcuna analisi vera sugli effetti che avrebbe avuto, e non solo sulla finanza pubblica.

Gli altri quotidiani si sgranano su vari argomenti: La Stampa dà spazio all’intervento di Joe Biden per rassicurare l’Europa: ci saremo e vi difenderemo dice in chiara polemica con il suo avversario alle elezioni di novembre Donald Trump. Il Fatto invece denuncia che abbiamo venduto armi all’Ucraina senza il via libera del Parlamento. Zelensky dice che senza aerei e difesa antiaerea ha poche possibilità di difendersi mentre si viene a sapere che due dei terroristi Isis responsabili della strage alla sala concerto di Mosca sono transitati per la Turchia. Invece non è spiegabile il dilettantismo della fuga dei quattro sulla stessa macchina con la quale erano arrivati, la mancanza di un piano per dividersi e scomparire dopo una strage e un incendio gestiti con preparazione e competenza, cosa che denota un addestramento. Il cardinale Gallagher smentisce il Papa sulla resa dell’Ucraina di cui, dice, “va salvaguardata l’integrità territoriale”.

Il Messaggero prende le poche parole di Giorgia Meloni in tv sulla sanità, ci lavora su e scopre che il governo prepara un piano per ridurre i tempi delle liste d’attesa con l’uovo  di Colombo, cioè far visitare i malati anche durante i week end e i festivi. Cosa che, ad esempio, nel sistema sanitario americano che è totalmente a pagamento avviene da sempre. E’ prevedibile che insorgano i sindacati e che per rendere possibile la misura occorrerà mettere sul piatto molti soldi.

Va ancora su tutti i giornali, e in particolare sulla prima pagina di Repubblica (“La destra contro le toghe” è il titolo) lo scontro sui test attitudinali per i magistrati, anche se si tratta della solita commedia all’italiana: il ministero della Giustizia non si occuperà dei test, b il controllo sarà sempre del Csm e tutto resterà in famiglia. Di contro Gratteri, capo dei pm di Napoli, chiede i test su droga e alcol per i politici. Peggio di così, una corsa reciproca a screditarsi senza davvero che la politica riesca a cambiare le cose, non potrebbe andare.

Salvini attacca Mattarella sulla chiusura delle scuole per il Ramadan, chiede il tetto del 20 per cento ai bimbi stranieri ignorando la demografia reale del Paese e apre un altro caso nella maggioranza. Intanto il cognato Tommaso Verdini chiede il patteggiamento per i suoi traffici con l’Anas, società che rientra nel controllo del ministero delle Infrastrutture guidato dal tuttora capo leghista.

Il Tempo fa concorrenza al Manifesto e confeziona il titolo “Pd a BrandElly” sulla segretaria alle prese con le candidature alle europee che spaccano il partito.

Veltroni sul Corriere impiega due pagine per raccontare la presidenza Leone, ma il tentativo di riabilitarlo è meno deciso di quello che ci si sarebbe aspettato visto lo spazio disponibile.

Pagnoncelli ci dà sul Corriere i numeri del suo ultimo sondaggio: Fratelli d’Italia resta in testa al 27,5, il Pd tiene al 20, in netto calo i contiani mentre Forza Italia supera la Lega, regalo postumo di Berlusconi e buon lavoro del “Diesel” Tajani.

Stellantis, nonostante le assicurazioni di Elkann e Tavares taglia ancora di quasi quattromila dipendenti l’occupazione in Italia è Libero ne fa la sua notizia principale.

L’erede di Gianni Agnelli intanto continua a smobilitare il suo impero editoriale e vende il Secolo XIX ad Aponte di Msc, colosso della navigazione che ha forti interessi nel porto di Genova.

Sabato potrebbero scioperare gli addetti alla grande distribuzione per il contratto, la notizia è in una breve del Corriere: si vede che troveranno l’accordo, oppure si resterà a Pasqua senza poter fare la spesa e allora diciamo che la cisa è sottovalutata.

Giorgetti dice in Parlamento che non ha poteri per opporsi alla vendita dell’Agi ad Angelucci. Soprattutto, non vuole opporsi alla premier che ha dato il via libera all’operazione che costerà al re delle cliniche circa 10 milioni di esborso effettivo dopo le compensazioni sulla pubblicità ai propri giornali con il venditore Eni.

A sorpresa Liliana Cavani rivela la sua amicizia con Bernardo Caprotti nella prefazione all’edizione rinnovata dello storico libro “Falce e Carrello” del patron di Esselunga. Fu lui a cercarla e ora lei ha persino evitato di leggere la controstoria del figlio Giuseppe, che ha mandato in libreria qualche mese fa “Le ossa dei Caprotti”, racconto veritieri delle faide familiari dell’epoca.

Anche Cipollone, il componente italiano del Board della Bce, ritiene che fra un paio di mesi o poco più ci sarà il taglio dei tassi. Conviene fare gli scongiuri per evitare che la congiuntura internazionale e i proclami di guerra facciano a pezzi le buone e tardive intenzioni di Francoforte.

Veneto Est sceglie Emanuele Orsini per la presidenza di Confindustria e si tratta di un passaggio importante non solo per i numeri. Mf calcola che l’imprenditore emiliano abbia un vantaggio di oltre dieci voti. Repubblica continua a praticare la respirazione artificiale a Garrone e scrive che, poichè anche le società a partecipazione pubblica sono con lui, il governo preferirebbe un imprenditore “morbido”. In realtà Garrone, concessionario dello Stato per le rinnovabili, sarebbe per definizione impossibilitato ad alzare la voce contro il governo.

Simona Agnes secondo La Stampa potrebbe essere indicata da Forza Italia come prossimo presidente della Rai, notizia vecchia rinverdita oggi dal Messaggero.

Ed ecco alcuni dettagli/approfondimenti. La «stretta» sul Superbonus. Dubbi anche nella maggioranza. Forza Italia: qualcosa andrà modificato. Pd e M5S: si infierisce sui più deboli. Ma Calenda (Azione): intervento giusto. (Mario Sensini, Corriere della Sera)

Costi per 200 miliardi. La linea di Giorgetti: «Un Paese assuefatto, chiudere i rubinetti». Tensione con il ragioniere Mazzotta, deficit in bilico. (Federico Fubini, Corriere della Sera)

I costruttori: evitare lo stop brutale Ristrutturazioni post-sisma a rischio. Brancaccio (Ance): fulmine a ciel sereno, non siamo stati consultati. Si poteva e doveva gestire tutto in modo più ordinato Non è stato possibile condividere alcunché con il governo. (Andrea Ducci, Corriere della Sera)

Meloni e le scosse fra alleati. Tensione sul caso Santanchè. Verso la mozione. La premier in tv: effetti avversi dei vaccini? Si vada in fondo. I segnali dalla Lega. La prossima settimana il voto sulla sfiducia a Santanchè (e Salvini). (Monica Guerzoni, Corriere della Sera)

Massimo Franco sul Corriere: Sul premierato l’incognita della Riforma elettorale. La discussione sta andando avanti un po’ in sordina. Ma gli echi che arrivano sulla riforma del premierato dalla commissione Affari costituzionali del Senato segnalano un alone di confusione e di incertezza. Sia dalle opposizioni, sia da Forza Italia e Lega sono arrivate richieste di chiarimento alla ministra delle Riforme Elisabetta Casellati e a Fratelli d’Italia. Tema: quale sistema elettorale affiancherà il premierato. Sarebbe strano, è la loro obiezione, rimodellare le istituzioni senza sapere come si voterà. La risposta ha lasciato i due alleati di Giorgia Meloni e gli avversari piuttosto delusi. Si conoscerà la riforma elettorale, è stato detto dalla ministra Casellati, dopo che sarà approvata in prima lettura quella costituzionale.

Pd, il «tavolo» Schlein-Bonaccini. Braccio di ferro su civici e capilista. Europee, i nodi da sciogliere entro metà aprile: dal caso Picierno a quello di Tarquinio. La segretaria oggi a confronto anche con i dirigenti regionali per la campagna elettorale. (Maria Teresa Meli, Corriere della Sera)

Nordio spinge: separare le carriere. Sui test alle toghe attacco di Gratteri. Il procuratore: allora fateli anche ai politici. Tajani: nessun problema, non sono un’offesa. Nicola Gratteri: I controlli? Estendiamoli a politici e ministri. Facciamogli anche etil-test e narcotest… (Virginia Piccolillo, Corriere della Sera)

Le regole per i test psico attitudinali dei magistrati a cura del Csm, estromesso il ministero. Così Mattarella firmerà. Testo finale modificato rispetto alla bozza anche grazie alla vigilanza del Colle. (Concetto Vecchio, Repubblica)

«Vero o falso?». Quei 567 quesiti per individuare chi ha «disturbi». Il «Minnesota» fu ideato negli anni ’30. L’esperto: è attendibile per la modalità empirica e per la mole di dati raccolti negli anni. Creato da uno psicologo e un ingegnere per trovare le malattie mentali. (Ruggiero Corcella, Corriere della Sera)

La rivolta dei magistrati «Test antidroga ai politici». Il test attitudinale per l’accesso in magistratura non piace, in qualsiasi salsa, all’Anm. «È una legge che entrerà in vigore dal 2026, abbiamo tutto il tempo per convincere che questa legge così non serve a niente, decideremo nel comitato direttivo centrale», ringhia il presidente dell’associazione magistrati Giuseppe Santalucia. Per il quale è «un arbitrio» se «poi si vuole controllare altro che non sia la patologia psicologica, ma il modo di essere, l’espressione di una personalità che non piace».

Ma se il numero uno dell’Anm promette battaglia, ad alzare i toni intorno ai test è il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, che propone provocatoriamente di estendere il test a tutta la PA, e specialmente ai politici. «Se la politica ritiene che i test per i magistrati chiosa Gratteri – siano indispensabili e utili, io aggiungo: facciamoli per tutte le strutture apicali della pubblica amministrazione di questa nazione». Facciamoli «anche nei confronti dei politici, soprattutto quelli che hanno responsabilità di governo, incarichi regionali e comunali», insiste il magistrato. Che poi affonda il colpo invitando, «dato che ci troviamo», a fare «oltre ai test psicoattitudinali, anche il narcotest, perché chi è sotto l’effetto di cocaina può fare dei ragionamenti alterati o può prendere decisioni frutto di ricatti». (Massimo Malpica, Il Giornale)

Test psico-attitudinali ai magistrati, come funziona all’estero: facoltativi in Germania, la Francia li ha abrogati. Scheda. Parigi li approvò nel 2009 sulla scia di un grave errore giudiziario, ma dopo 8 anni è arrivato il dietrofront. (Dario del Porto, Repubblica)

Michele Ainis su Repubblica: Se la legalità diventa illegale. Se violi la legge, lo Stato ti bastona. E quando è lo Stato a violare le proprie leggi? Quando non rispetta un limite di legge? S’incrina il rapporto di fiducia tra i cittadini e le loro istituzioni.

In Europa crescono le spinte verso la leva obbligatoria. Ma Crosetto ribadisce il no italiano: “Meglio professionisti”. La posizione del governo italiano in controtendenza rispetto alle spinte nel continente. (Stefano Baldolini, Repubblica)

Verdini jr e gli appalti Anas, c’è la richiesta di patteggiare: «Pena di due anni e 10 mesi». È ai domiciliari, l’accusa è di corruzione e turbativa d’asta. (Ilaria Sacchettoni, Corriere della Sera)

Codice della strada, il sì della Camera. Ma è scontro sui limiti di velocità. Le associazioni delle vittime e le minoranze: «Meno sicurezza». Salvini: «Ridurrò i morti». (C. Vol., Corriere della Sera) Codice della strada, c’è l’ok della Camera: meno autovelox e macchine più potenti ai neopatentati. Stretta su chi guida ubriaco, drogato o con il cellulare. Via libera con 163 voti favorevoli, respinti tutti gli emendamenti delle opposizioni. Protestano le associazioni delle vittime: “Sarà una strage”. Ora tocca al Senato. (Luigi Gaetani, Repubblica)

Carlo Rebellin: “Strada solo per le auto. Moto, pedoni e ciclisti sono ospiti non voluti”. Il fratello di Davide, ucciso da un camion mentre si allenava nel 2022, contro il ddl di riforma del codice della strada. (Cosimo Cito, Repubblica)

La sempre autorevole Repubblica informa che Putin ha avviato la campagna primavera-estate delle fake news: “I troll russi dietro i complottismi sulla salute della principessa Kate” (che invece, com’è noto, gode di ottima salute). Ma i troll russi una ne fanno e cento ne inventano, infatti hanno messo in bocca a Elly Schlein la candidatura di Lucia Annunziata alle Europee. Una bufala clamorosa, visto che l’Annunziata aveva lasciato la Rai i l 3 settembre 2023 per non diventare una collaborazionista di quest’orrendo governo e giurando solennemente al Corriere: “Non mi candiderò mai e poi mai alle Europee. Né con il Pd, né con nessun altro partito. Spero che questa smentita sia chiara abbastanza per mettere tranquilli tutti”. Chiunque abbia minima contezza della sua tetragona coerenza può mettersi tranquillo: mai e poi mai troveremo il suo nome nelle liste del Pd o di alcun altro partito. Stiamo parlando di Lucia Annunziata, mica di una pagliaccia qualunque. (Marco Travaglio, Il Fatto Quotidiano)

Spinta del Colle per chiudere lo scontro su Pioltello. La parola chiave è in un aggettivo: modesto. Da lì bisogna partire per leggere quel messaggio che Mattarella ha inviato, due giorni fa, a Maria Rendani, vice preside dell’Istituto Iqbal Masih di Pioltello e che è diventato oggetto di una battaglia tra parti politiche. Chi ha collocato le parole del Colle nella curva di sinistra, chi invece – da destra – ha strappato lo striscione all’opposizione non vedendo alcun sostegno agli insegnanti. Breve sintesi. I docenti di quella scuola, in ragione dell’alto numero di studenti arabi e pakistani decidono di chiudere il giorno della fine del Ramadan dopo aver riscontrato, in anni, le elevate assenze. Su questa decisione si è scatenato il putiferio contro un istituto accusato di essere subalterno alle culture e religioni altrui. Un putiferio violento che ha spinto la vice preside Rendani a scrivere con toni accorati a Mattarella dicendo di sentirsi «abbandonata» dallo Stato e invocando il suo sostegno e intervento. (Lina Palmerini, Il Sole 24 Ore)

Istat e Bankitalia dimostrano non solo che la ricchezza del ceto medio è diminuita, ma anche che al Nord la capacità di spesa è scesa più che al Sud. E con il Green deal sarà peggio. Serve un piano di rilancio per far ripartire la locomotiva del Paese. Non ci riferiamo alla ricchezza media frutto di una semplice divisione tra patrimoni disponibili e numero di cittadini, ma a quella mediana che indica esattamente la disponibilità di patrimonio del ceto medio. Quello che concorre in pieno a tenere in piedi il Pil e a far girare l’economica. Dal 2011 a oggi la disponibilità del ceto medio è scesa da 200.000 euro a 150.000. Tantissimo. Soprattutto se si pensa che nello stesso periodo in Francia e Spagna le famiglie sono divenute più ricche. Purtroppo al dato analizzato da Bankitalia con tutte le ricadute sulla povertà assoluta della fasce più basse del Paese ne vanno aggiunti altri. L’altro ieri l’Istat ha diffuso il consueto bollettino che analizza la capacità di spesa delle famiglie italiane. In questo caso l’elemento di riferimento più che il patrimonio è il reddito. Anche l’istituto statistico descrive una situazione di impoverimento, sebbene senza particolari picchi o crolli. Anche prendendo in considerazione il reddito aumenta il divario tra classi sociali. (Claudio Antonelli, La Verità)

Mps, la vendita non scalda la Borsa. Risiko: le ipotesi da Unicredit a Bper. Il titolo cede l’1,34%. Il peso degli investitori internazionali nel collocamento del 12,5%. Da Wellington, a Toscafund, Marshall Wace, Norges, poi Kairos e Soros Capital. (Andrea Rinaldi e Daniela Polizzi, Corriere della Sera)

Privatizzazione a tappe per Poste. PagoPa, le mosse dopo l’Antitrust. Giorgetti: lo Stato manterrà il controllo. I pagamenti? Troveremo la soluzione. (Andrea Ducci e Francesco Bertolino, Corriere della Sera)

Poste, la prudenza di Giorgetti: “All’inizio potremmo fermarci al 51%. Il ministro sulla cessione della quota Mef: “Operazioni in più fasi”. Le opposizioni attaccano sulle perdite da 100 milioni. (Giuseppe Colombo, Repubblica)

Rcs Mediagroup, utile salito a 57 milioni «I margini crescono». Ai soci proposto un dividendo di 0,07 euro. (Paola Pica, Corriere della Sera)

Gli altri temi del giorno

Attentato a Mosca c’è una pista turca. Due terroristi venuti da Istanbul. Il bilancio dei morti sale a 140 ma 143 persone sono ancora disperse Bloomberg: “I fedeli di Putin si sono spaccati sulla narrativa che coinvolge l’Ucraina”. Zakharova: “È la madre delle fake news”. “I sospetti erano diretti in Bielorussia” Così Lukashenko smentisce il Cremlino. (Rosalba Castelletti, Repubblica)

Putin afferma che F-16 che venissero utilizzati dall’Ucraina contro la Russia verrebbero colpiti anche se si trovassero in aeroporti Nato. Il presidente russo definisce una «assurdità totale» che Mosca voglia invadere l’Europa. Biden torna a definire Putin un «macellaio» e il Pentagono ribadisce che gli Usa «sono pronti a difendere il territorio Nato». Trapela intanto scetticismo tra alcuni fedelissimi dello zar sulla pista ucraina per l’attacco a Mosca. Il Cremlino sapeva dei piani per l’attentato da oltre un mese ma ha scelto di non fare nulla, secondo i servizi segreti militari di Kiev. (La Stampa)

Kiev teme l’escalation. Mosca, nuovo bilancio: i dispersi sono decine. Ucraina sotto attacco. Crocus, i morti potrebbero raddoppiare. (Lorenzo Cremonesi, Corriere della Sera)

Crosetto: “Vendute armi a Kiev per 417 milioni”. Camere ignare. Sì, l’Italia ha venduto armi, e tante, all’Ucraina. Lo ha confermato ieri Maurizio Crosetto, alla Camera. Anche se all’inizio del question time ha calato una precisazione con aria vagamente infastidita: “La vendita di armamenti è un tema totalmente estraneo alla Difesa e di competenza di un altro ministero, quello degli Affari esteri”. Ma la sostanza è che ieri alla Camera il ministro della Difesa ha ammesso che l’Italia nel 2023 ha venduto armamenti a Kiev per un valore di 417 milioni di euro. Così aveva scritto l’Espresso il 22 marzo, e Crosetto lo ha confermato, rispondendo a un’interrogazione del 5Stelle Marco Pellegrini, membro del Copasir. “Vorremmo sapere qual è la base giuridica su cui poggerebbe questa vendita di armi – aveva chiesto Pellegrini – posto che il decreto legge n. 14 del 2022, all’articolo 2-bis, identifica esattamente le modalità di cessioni di armamenti e di equipaggiamenti militari da parte dell’Italia al governo ucraino e non ne prevede di diverse”. (Luca De Carolis, Il Fatto Quotidiano)

Prove di disgelo: Netanyahu sblocca la missione negli Usa sull’attacco a Rafah. «L’avevo fermata per dare un messaggio a Hamas». «Certi che si possano eliminare gli ultimi leader di Hamas senza invasione massiccia». (Andrea Nicastro, Corriere della Sera)

Polveriera Libano, pioggia di razzi colpisce Israele. Dal Libano è arrivata anche la notizia che Israele starebbe pianificando l’operazione militare a Rafah entro gli inizi di maggio. Secondo il quotidiano Al-Akhbar, vicino a Hezbollah, l’offensiva sarebbe prevista subito dopo l’Eid al-Fitr, la festa di tre giorni che chiude il Ramadan e termina attorno al 12 aprile, o al più tardi all’inizio del mese successivo. Il giornale libanese riporta le indiscrezioni di una fonte egiziana in contatto con i servizi israeliani, secondo la quale l’azione militare in quella che è considerata l’ultima roccaforte di Hamas nella Striscia, durerebbe dalle quattro alle otto settimane, e sarebbe accompagnata dall’evacuazione della popolazione civile rifugiata a Rafah, che ammonta a circa 1,5 milioni di persone, verso il centro della Striscia lungo percorsi specifici e in orari annunciati in anticipo ai civili. (Nello Del Gatto, La Stampa)

Danilo Taino sul Corriere: L’Occidente e la guida smarrita. La democrazia è sotto attacco violento su più fronti: si presenta però introversa e impacciata, esita e decide a metà. All’Onu, gli Stati Uniti hanno rotto con Israele: Joe Biden non può più tollerare le morti di Gaza e sente la pressione dell’ala sinistra del partito democratico, che detesta Gerusalemme. Ci sono anche elezioni da vincere. La stessa Washington non manda all’Ucraina i 60 miliardi di dollari essenziali per la difesa di Kiev: i repubblicani sospinti da Donald Trump lo impediscono e il presidente non forza la situazione.

Da Google alle presidenziali, il nipote di JFK annuncia la vice. Ricca e ambiziosa, Nicole Shanahan, ex moglie di Sergey Brin, cofondatore del motore di ricerca, è la fondatrice della Bia-Echo Foundation che si occupa di inquinamento elettromagnetico. (Anna Lombardi, Repubblica)

La nuova stella (rossa) tedesca: «La sinistra ha sbagliato tutto. I migranti? Così sono troppi». Wagenknecht: «L’Ue è centralista, l’Ucraina non può vincere». L’identità di alcune comunità di migranti si fonda sul rifiuto della cultura del Paese ospite. È vero che molti elettori della vecchia sinistra sono andati a destra Ma non perché razzisti o nazionalisti, bensì perché insoddisfatti. (Mara Gergolet, Corriere della Sera)

Elezioni in Venezuela: Maduro impedisce a Corina Yoris di candidarsi. La beffa del caudillo a chi credeva in una svolta democratica. Il leader che da 11 anni governa il Paese con il pugno duro ha fatto escludere Machado e la sua vice per assicurarsi la vittoria. Suscitando le critiche anche dei suoi alleati sudamericani, da Lula al colombiano Petro. (Daniele Mastrogiacomo, Repubblica)

L’architetto, il radiologo, l’operaio. Arrestati altri tre complici del boss. Messina Denaro, il professionista si occupava di appalti e Pnrr per il Comune di Limbiate. (Lara Sirignano, Corriere della Sera)

Nel paese dell’insospettabile prestanome di Messina Denaro: “Era stato sospeso dall’albo ma qui l’hanno promosso”. A Limbiate lo stupore dei colleghi: “Bravo e tranquillo”. Il vertice in Comune che accenderà un faro sui fondi erogati. Il sindaco: “Pronti a collaborare”. (Rosario Di Raimondo, Repubblica)

Il presidente Leone e le carte inedite, dai tentativi per Moro all’ora delle dimissioni: «Ero davvero solo». Le carte del presidente della repubblica Giovanni Leone ripercorrono lo scandalo Lockheed, la campagna contro di lui, l’ultimo sfogo al Quirinale: «È terribile». La lettera di scuse di Bonino e Pannella, la riabilitazione da parte di Mattarella. (Walter Veltroni, Corriere della Sera)

Richard Serra diede le ali all’acciaio. Il grande artista è morto a 85 anni nella sua casa di Long Island Performer, scultore minimalista, capace di stupire grazie alle gigantesche installazioni in metallo, ma leggere come piume.

Cento miliardi di alberi intorno alle nostre città. Così salveremo la Terra dalla crisi climatica. Uno studio uscito su “Nature Cities” stima che piantando nelle aree periurbane si potrebbe assorbire una quantità significativa di CO2. (Stefano Mancuso, Repubblica)

Gli Anniversari

845, i vichinghi saccheggiano Parigi
1776, fondato a Mosca il Teatro Bol’soj
1767, messa a punto la prima lavatrice
1910, primo volo umano su un idrovolante
1930, Costantinopoli e Angora diventano Istanbul e Ankara
1939, Franco prende in potere in Spagna
1943, Rachmaninov muore a Beverly Hills
1943, esplode una nave nel porto di Napoli: 600 morti
1956, il Marocco indipendente dalla Francia
1957, in edicola Il Giorno dei ragazzi
1959, la Cina scioglie il governo del Tibet
1960, Giovanni XXIII: primo cardinale di colore
1964, nasce nel Regno Unito la prima radio pirata
1967, Paolo VI: pubblicata la Populorum progressio
1974, in Parlamento il fascicolo sui fondi neri Montedison
1975, blocco dei vini in Francia: l’Italia ricorre alla Cee
1985, Marc Chagall muore Saint Paul de Vence
1985, 6mila emittenti trasmettono in Usa We are the world
1990, Bush: a Jesse Owens la medaglia d’oro del Congresso
1993, premio Oscar alla carriera per Federico Fellini
1995, Giappone: si fondono le banche Mitsubishi e di Tokyo
1997, collisione in mare: 108 morti
2001, Usa fuori: in crisi il protocollo di Kyoto
2005, terremoto sull’isola di Sumatra: centinaia di morti
2007, Cei: nota pastorale contro le coppie di fatto

Nati oggi

1483, Raffaello Sanzio
1515, Teresa D’Avila
1592, Comenio
1914, Guido Carli
1930, Ciccio Franco
1934, Ilaria Occhini
1935, Sergio Zoppi
1948, Michele Sovente
1950, Claudio Lolli
1986, Lady Gaga

Si festeggia San Sisto

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