La nota del 3 maggio

“La libertà non consiste tanto nel fare la propria volontà quanto nel non essere sottomessi a quella altrui” (Jean Jacques Rousseau)

Il filo rosso che lega le prime pagine è purtroppo la situazione internazionale: Macron non esclude di mandare le truppe di terra Nato a combattere a fianco degli ucraini se Mosca dovesse sfondare, cosa che purtroppo sta avvenendo (se ne occupano Repubblica e Fatto). Il Corriere intervista il capo di stato maggiore dell’Esercito, Carmine Masiello, il quale racconta una situazione precaria della nostra difesa: “mancano tecnologie e soldati, dobbiamo porvi rimedio in breve tempo”. Travaglio e Belpietro si fanno interpreti delle ragioni di Putin, loro lo avevano detto.

Intanto negli Stati Uniti sono duemila gli arresti degli studenti nelle università a causa delle manifestazioni a favore della Palestina, e Biden prova a distinguere tra libertà di pensiero e ordine pubblico senza molto successo. E’ l’apertura del Corriere, che ha una interessante analisi di Massimo Gaggi: “c’è una guerra culturale fredda che da tempo ha cominciato a compromettere i caratteri essenziali delle università americane, cioè l’indipendenza dell’insegnamento e l’assoluta libertà nella circolazione delle idee. La polarizzazione della politica americana ha fatto il resto, e ad Harvard è nato il Consiglio per la difesa della libertà accademica promosso da figure come Larry Summers e Steven Pinker”.

I nostri giornali continuano a dedicare molto spazio alle elezioni europee, ma ovviamente più alle figurine dei candidati che ai temi cruciali di cui il Parlamento europeo dovrà occuparsi: i pretendenti sono 700, secondo il Fatto Renzi, Sgarbi e Vannacci più altri venti essendo indagati sono “impresentabili”. Ci sono il nipote di Crosetto e il fratello di Ciriani con Fratelli d’Italia. Maria Chiara Fazio, figlia dell’ex governatore di Bankitalia Antonio, va con Noi moderati. Zaia boccia Vannacci, e dice che voterà candidati veneti. Meloni e Schlein si scontreranno in tv dieci giorni prima del voto, a Porta a Porta da Bruno Vespa (anche se Mentana insiste per averle su La7). Massimo Franco sul Corriere sottolinea che la novità che sta emergendo in questa campagna elettorale è la presenza, tra le candidature del Pd, di una rumorosa minoranza “pacifista”: una fonte di imbarazzo crescente. Il risultato è di offrire argomenti a chi vede un Pd subalterno ai grillini: di consegnare alla premier Meloni e al suo vice Tajani il ruolo di garanti agli occhi degli Usa; e di creare ulteriori tensioni nel Pd.

A ben vedere è anche la situazione internazionale, con i maggiori fondi da destinare alla difesa, che causa insieme al nuovo patto di stabilità le difficoltà nei conti pubblici: la Stampa apre sull’Unione europea che in autunno chiederà all’Italia tagli al deficit per almeno 8 miliardi, mentre il governo è già in difficoltà a reperire le risorse per il bonus tredicesime, che da 100 euro è diventato di 80, ha una platea più ristretta, deve essere chiesto dagli aventi diritto (che magari nemmeno lo sanno) e poi erogato dal datore di lavoro.

Donato Masciandaro sul Sole scrive che la Fed ammette candidamente che l’andamento dell’inflazione li ha colti di sorpresa. Invece di chiedersi dove si è sbagliato, la strategia non cambia: zero fatti, zero annunci vincolanti, al massimo qualche generiche allusioni, lasciando che sia l’economia privata ad interpretare, ed i mercati a scommettere.

Il ministro Fitto, secondo Repubblica, ha fatto sparire la decontribuzione per le aziende del Sud che vale 3,3 miliardi l’anno e interessa tre milioni di contratti già in essere. Non ci sarà più da giugno e verrà sostituita dai “bonus giovani, donne e Sud”. Per le imprese del Sud è un colpo che fa danni aumentando di un terzo il costo del lavoro in una congiuntura economica complicata. Repubblica intervista Vincenzo Divella, l’imprenditore barese della pasta, il quale prevede rischi ancora maggiori per il Sud con l’autonomia differenziata.

A Napoli solo 62 medici si presentano al concorso per 363 posti a tempo indeterminato nei pronto soccorso. Lo scrive il Corriere.

Il Messaggero, firmato dal nuovo direttore Alessandro Barbano (auguri di buon lavoro!), scrive che il nucleare entra ufficialmente, con il Piano nazionale integrato energia e clima, nella strategia energetica italiana. E punta, a regime, a un contributo pari a circa il 20% nel mix energetico del Paese. L’Italia potrebbe avere almeno 15 mini-reattori capaci di sostenere e integrarsi con la filiera, il mondo delle utilities e soprattutto con le imprese energivore. Quello che si immagina è un mondo, non così lontano, oltre il 2030 in cui un distretto industriale potrà decidere di costruire il suo mini-reattore, grande poco più di container, a costi accessibili e nella massima sicurezza.

Messina e Orcel si accordano per mantenere Patuelli a capo dell’Abi. Le immatricolazioni di auto rimbalzano ad aprile (più 7,5 per cento) ma Stellantis è in calo. Vanno molto bene le moto (più 21 per cento). Secondo il Corriere sembra sbloccarsi la vicenda Ita-Lufthansa. Per i lavori non autorizzati in casa multe fino a 5 mila euro, secondo il Sole (che in prima pagina si occupa della nuova emissione del Btp Valore).

Domani conferma la conferma di Scannapieco a Cdp. Secondo De Mattia su Mf, la Fondazione Crt va in amministrazione controllata.

Il Corriere fa sapere che Giorgetti è stato premiato come cintura nera di judo da Al Bano.

Il Fatto e il Sole hanno la foto dell’ultima Ferrari, quella che sostituisce la 812: si chiama 12 cilindri, sarà pronta nel 2025 nelle versioni coupè e spider e somiglia nel frontale alla Daytona di fine Anni Sessanta.

La Roma perde in casa la prima semifinale di Europa League cin il Bayer Leverkusen campione di Germania, l’Atalanta pareggia a Marsiglia.

Ed ecco alcuni dettagli/approfondimenti. Macron e l’invio di militari «Non è escluso se Mosca sfonda». L’intervista all’Economist. Incontro con Scholz a Parigi prima della visita di Xi in Francia. (Stefano Montefiori Corriere della Sera)

“Se Mosca sfonda, daremo soldati”. L’offerta di Macron scuote la Ue. La Nato avverte: “Minacce ibride dal Cremlino”. L’Eliseo avverte di nuovo gli alleati: “Il nemico è pronto a tutto”. Zakharova: “Parole che seguono un ciclo settimanale”. Salvini prende le distanze: “Mai un militare morirà in suo nome”. Ma la Nato avverte sulle interferenze del Cremlino. (Anais Ginori, Repubblica)

Dall’Italia sì al Samp-T. Il nono pacchetto aiuti pronto prima del G7. Per evitare problemi con Salvini, il governo tiene un profilo basso ma il sostegno all’Ucraina ci sarà e includerà anche l’artiglieria. Tommaso Ciriaco, Repubblica)

La furia russa su Chasiv Yar. «Fanno terra bruciata». L’ombra delle armi chimiche. Gli Usa denunciano: usata la cloropicrina contro gli ucraini. (Francesco Battistini Corriere della Sera)

Ucraina, i russi aprono la breccia. Timore per un tracollo prima degli aiuti Usa. Il nemico prova a prendere Chasiv Yar e consegnare un successo a Putin in vista del 9 maggio. Non è chiaro se i nuovi aiuti possano segnare una svolta. (Gianluca Di Feo, Repubblica)

«Più tecnologie e soldati: l’Esercito va potenziato, dobbiamo fare in fretta». Masiello, Capo di Stato Maggiore: punto sui giovani, ascolterò le loro idee. Sono cambiati gli scenari e le minacce. L’Italia deve diventare una nazione con una capacità di deterrenza reale e credibile. (Rinaldo Frignani Corriere della Sera)

Dopo 26 mesi di balle sul default di Mosca, il golpe anti-Putin (peraltro morente o già morto), le armi Nato decisive per la “svolta” e la “sconfitta russa”, le controffensive ucraine primavera-estate, l’Armata Rotta in ritirata e le accuse di putinismo a chiunque dicesse le cose come stavano, ora tutti scoprono che la vera offensiva la fa Putin e ciò che manca a Zelensky sono gli uomini da mandare al macello: la guerra per procura non funziona; più armiamo l’Ucraina, più i russi la devastano; e il cessate il fuoco e il negoziato, inopinatamente scambiati dalla Nato e quindi da Zelensky per regali a Putin, sarebbero manna per gli ucraini, ma ora che i russi sfondano toccherà pregarli in ginocchio. Se si fosse dato retta al generale Milley (americano, non russo) e ai “pacifinti” nell’autunno ’22,  mezzo  milione  di  morti  fa,  oggi  Nato&Kiev negozierebbero in piedi, anziché genuflesse dopo una tale disfatta. (Marco Travaglio, Il Fatto Quotidiano)

Espropri di Putin, la politica cade dal pero. Europa e America discutono da settimane dell’idea di sequestrare gli asset russi e poi si stupiscono se il Cremlino reagisce, prendendo il controllo di fabbriche come Ariston. E a farne le spese alla fine sono le imprese, che con il conflitto non c’entrano nulla. Capisco l’indignazione delle aziende che si vedono nazionalizzare le proprie società in Russia. All’improvviso e con un semplice tratto di penna, Mosca fa sparire un asset patrimoniale importante, creando un buco nel bilancio del gruppo. È già successo con Ariston, ma domani potrebbe accadere ad altri. Tuttavia, mentre comprendo l’ira e l’allarme di un imprenditore per lo scippo subito, faccio fatica ad afferrare le ragioni della sorpresa e dello sdegno di alcuni politici. Davvero quando hanno appoggiato le sanzioni contro Putin e contro gli oligarchi al guinzaglio del Cremlino pensavano che la Russia avrebbe assistito immobile al sequestro dei propri beni e dei propri conti correnti? Davvero ci vogliono far credere di non aver immaginato che Mosca potesse reagire davanti all’esproprio mettendo in atto una qualche sorta di rappresaglia? (Maurizio Belpietro, La Verità)

Andrea Bonanni su Repubblica: La guerra nelle urne. Mentre la premier si dice impegnata a difendere l’Ucraina, il suo vice, Salvini, si affretta a dichiarare che «mai un soldato italiano» sarà coinvolto nel conflitto.

Duemila arresti nelle università Usa. Pugno di ferro contro le manifestazioni pro-palestinesi e per il cessate il fuoco a Gaza nelle università americane, teatro di duemila fermi per riportare l’ordine. L’episodio più drammatico negli interventi della polizia è avvenuto alla University of California di Los Angeles: agenti in tenuta anti-sommossa hanno sgomberato all’alba un vasto accampamento di protesta, abbattendo barricate di fortuna e ammanettando oltre 130 dimostranti. I vertici universitari hanno chiesto l’intervento dopo una recente escalation di divisioni e tensioni, culminata con un’aggressione alla tendopoli da parte di 200 contro-manifestanti pro-Israele. (Marco Valsania, Il Sole 24 Ore)

Metà dei democratici sta con i palestinesi per Joe più alto il rischio della sconfitta. Il presidente Joe Biden ieri ha rotto il silenzio sul caos nei campus. Ha inserito nella sua agenda di giornata, all’ultimo minuto, un breve intervento. La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, parlando con i reporter sull’Air Force One verso la North Carolina, ha spiegato che la decisione di rivolgersi agli americani dalla Roosevelt Room non è legata né alle dichiarazioni di Trump e né a ragioni elettorali. Biden – quel che ha detto Jean-Pierre – ha ripetuto quel che da sempre l’Amministrazione sostiene, ovvero che il diritto di manifestare è fondamentale, quello di ricorrere alla violenza e di violare la legge no. A sei mesi dalle elezioni però la questione Gaza traslata nelle piazze americane rischia di compromettere la corsa di Biden. (La Stampa)

La mobilitazione pro-Palestina si allarga anche in Francia. Dopo quella nel prestigioso istituto di Sciences Po, a Parigi, con l’occupazione di venerdì scorso da parte di alcune centinaia di giovani con cori e striscioni di sostegno a Gaza, si è estesa poi anche alla Sorbona e a altre università in tutto il Paese. Nei giorni scorsi è stata la volta della sede di Sciences Po a Tolosa e di molti Istituti di studi politici, gli Iep, di Lione, Rennes, Strasburgo. Ieri gli studenti hanno improvvisato un sit-in nella piazza della Sorbona, a Parigi, dove la polizia era già intervenuta il primo maggio per sgomberare le tende installate: “L’evacuazione come mezzo di repressione studentesca, per impedirci di parlare e di manifestare il nostro disaccordo, è una vergogna”, hanno denunciato gli studenti. Sempre ieri, la direzione di Sciences Po a Lille ha deciso di chiudere l’istituto dopo un tentativo di occupazione all’alba. Gli studenti chiedono che gli atenei prendano pubblicamente posizione contro la guerra di Israele a Gaza e che mettano fine a ogni forma di collaborazione con le università israeliane. Chiedono anche il ritiro dai Cda degli atenei delle aziende che considerano “complici” del governo di Tel Aviv, tra cui L’Oréal e Thalès. (Roberto Festa e Luana De Micco, Il Fatto Quotidiano)

Gaza, la tregua resta sospesa. Hamas frena (ma continua a trattare). Netanyahu minaccia il blitz a Rafah. Blinken: Usa contrari all’offensiva. (Davide Frattini Corriere della Sera)

L’inchiesta della tv britannica: fuoco indiscriminato verso un gruppo di ragazzini non armati. Adam, ucciso a otto anni dagli israeliani La Bbc svela: “Possibile crimine di guerra”. Il giorno in cui Basil e Adam, di 15 e 8 anni, sono stati uccisi dai colpi di arma da fuoco sparati dai militari israeliani, c’erano telecamere a circuito chiuso puntate sulla via del campo profughi di Jenin dove è avvenuto il fatto. E sul drappello di nove bambini e ragazzini palestinesi per strada, che all’arrivo del convoglio di sei veicoli militari israeliani blindati hanno iniziato a disperdersi e fuggire. Il fatto, che risale al 29 novembre del 2023, è finito nel mirino di un’inchiesta indipendente della Bbc, che ne ha ricostruito la dinamica. Sulla base delle indagini della testata britannica, l’Onu ritiene che Israele abbia violato il diritto internazionale in materia di crimini di guerra, almeno nella circostanza della morte del più piccolo. (La Stampa)

Giuseppe Sarcina sul Corriere: Medio Oriente, il passo americano. Il lavoro della diplomazia di Washington. Ma si teme che l’oltranzismo di Netanyahu possa vanificarlo.

Gli altri temi del giorno

Elezioni Ue, via alla corsa dei partiti. Le liste in lizza e le scelte dei leader. Scaduto il termine. Sarà la prima volta per i fuorisede. Il caso di Berlato, no vax con FdI. (Adriana Logroscino Corriere della Sera)

Da Ultimo a Lilin: le liste tra parenti e negazionisti per l’Europa. Il repulisti di Arianna Meloni al Sud. Gli ultra pacifisti di Santoro e il cacciatore riproposto da FdI. Caccia ai volti dell’antimafia. (Antonio Fraschilla, Repubblica)

«Bisogna unire l’Europa con più seggi federalisti. Renzi alla fine candidato? Io liberale, non metto veti». Bonino: dobbiamo togliere forza ai sovranisti. I problemi più urgenti dell’Italia: contenere il debito e far crescere produttività e salari. (Alessandra Arachi Corriere della Sera)

La sindrome del «detto» C’è chi ha cinque alias e spunta Cecchi «Pavone». Il record del siciliano Tamajo. Per Tarfusser basta Cuno. (Roberto Gressi Corriere della Sera)

Sondaggi politici, il Pd continua a crescere: oltre 4 punti sopra il M5S. Anche Forza Italia sale e allunga sulla Lega. I dem guadagnano lo 0,6% e si posizionano sopra il 20% mentre il Movimento resta al 16,1%. Stabile FdI. (Repubblica)

Zaia: Vannacci? Scelta di Salvini, io voto i veneti. Il governatore: la Lega ha dei valori, lui avrà i suoi. La replica del militare: me ne farò una ragione. Il vicesegretario Crippa: liste coerenti con la nostra idea di Europa e il generale la rispecchia. (M. Cre., Corriere della Sera)

Strappo di Zaia: «Non voterò Vannacci». Il giorno dopo la chiusura delle liste regala uno strappo tutto interno al Carroccio. Il governatore è lapidario: «Mi sentirei come un peccatore a votare qualcuno che non sia veneto». Una scelta identitaria. Il generale fa spallucce da Napoli, dove presenta il suo libro, tra gli ormai consueti tafferugli di chi protesta, arrivando a scontrarsi con le forze dell’ordine: «Vado avanti per la mia strada». «Non ti vogliamo», urlano i manifestanti. Dal corteo anti-generale sono partiti anche palloncini d’acqua. Le «discussioni» nel Carroccio sono «legittime» – continua Vannacci, che rivendica la natura non «divisiva» della sua «candidatura». (Francesco Boezi, Il Giornale)

Stretta sul lavoro nero Edilizia, ecco le sanzioni per i committenti privati. Multe fino a 5 mila euro per chi non controlla la manodopera. La «certificazione di congruità» va ottenuta prima della fine dei lavori. (Mario Sensini, Corriere della Sera)

Il Jobs Act un referendum inutile. Che la Cgil e in parte anche la Uil siano dedite a un lavoro essenzialmente politico – essendosi tra l’altro da tempo ridotto, e non solo con il governo di centrodestra, lo spazio per un’interlocuzione sindacale – lo conferma il referendum sul Jobs Act annunciato da Landini. Una consultazione inutile, oltre che rischiosa, poiché la legge legata alla cancellazione dell’articolo 18 e all’allargamento della possibilità di licenziare è stata ormai falcidiata dalle sentenze della magistratura. Tra i rischi del referendum ce ne sono di probabili e sicuri. Probabile, con la congenita scarsa affluenza alle urne, è che la consultazione non risulti valida perché non riesce a coinvolgere la metà più uno degli elettori. Molti degli ultimi referendum sono falliti per questo motivo. Altra probabilità è che i promotori, schierati per il “sì” all’abrogazione, siano sconfitti dall’elettorato della maggioranza di governo, con l’aggiunta dei centristi, che chiederanno voti per il “no”. (Marcello Sorgi, La Stampa)

Pronto soccorso, in Campania i medici latitano. Solo 62 domande per 363 posti. Concorso flop. «Stress e troppe aggressioni». Carichi di lavoro troppo stressanti per pochi soldi. Non tutti denunciano. Continuano a lavorare in silenzio in corsia. (Gabriele Bojano, Corriere della Sera)

Il rettore si raddoppia lo stipendio. Lui: «Dovrebbero farlo tutti». Bari, Bronzini chiede anche la retroattività. Critici sindacati e direttori di dipartimento. (Enrico Filotico, Corriere della Sera)

Adesso Fassino è indagato per furto. Il suo nome è stato iscritto sul registro degli indagati ieri mattina, dopo l’incontro tra il Pm di Civitavecchia Alessandro Gentile e gli uomini della Polaria, delegati a indagare sull’affaire dello Chanel sottratto al duty free di Fiumicino. Gli agenti nell’occasione hanno consegnato alla toga l’informativa con i video della sorveglianza e le testimonianze di sei persone – cinque donne e un uomo, tre commesse del negozio dello scalo e tre addetti alla vigilanza – che hanno tutti messo a verbale con la polizia di frontiera di aver visto il parlamentare Pd che cercava di rubare una bottiglia di profumo Chanel Chance. Una cassiera in particolare ha raccontato di aver assistito anche a un precedente presunto tentativo di furto, avvenuto prima di Natale, e a un secondo «colpo» che invece sarebbe andato a segno, lo scorso 27 marzo. (Massimo Malpica, Il Giornale)

Il fisco ci tende gli agguati con l’intelligenza artificiale. Nella nuova convenzione siglata tra il Fisco e il Mef le indicazioni per il triennio 2024-2026 sono chiare. L’obiettivo è aumentare l’integrazione tra le banche dati fiscali e immobiliari e l’interoperatività dell’Agenzia delle entrate con gli attori esterni anche attraverso l’acquisizione di strumenti tecnologici sempre più potenti ed aggiornati «abilitanti all’analisi avanzata dei dati e all’intelligenza artificiale». Tecnologia che quasi naturalmente potrebbe vedere una delle sue prime applicazioni proprio su quegli atti fiscali che già adesso vengono definiti «atti  automatizzati»  e  che  non  prevedono  l’opzione  del contraddittorio preventivo. La domanda che sorge è quanto un accertamento fiscale prodotto interamente dall’intelligenza artificiale potrà reggere in giudizio? Ma soprattutto, se la produzione di questi atti, in nome della lotta all’evasione fiscale, non andrà ad appesantire ulteriormente l’uso del ricorso e dunque il procedimento fiscale nel suo insieme. (Giorgia Pacione Di Bello, La Verità)

Germania e Finlandia scelte opposte sull’energia. La fuga tedesca dall’atomo. In Baviera ai piedi dell’Isar 2, l’ultima centrale spenta un anno fa. Il processo però durerà decenni e non si sa ancora dove smaltire le scorie. Hanno vinto gli «idealisti» (e le rinnovabili). Se accade un super disastro può essere colpa dell’uomo: è l’anello debole. (Mara Gergolet e Laura Liverani, Corriere della Sera)

Gazprom non vende più gas all’Europa: perde 7 miliardi nel 2023, primo “rosso” in 24 anni. (Luca Pagni, Repubblica)

Cisco, il ceo Chuck Robbins: «La tecnologia accelera, scommessa sull’Italia. Qui l’innovation center». Il numero uno del gigante Usa: competenze, fare presto. In udienza i temi dello sviluppo della tecnologia per il bene dell’umanità Piena e convinta adesione alla «Rome Call» del Vaticano. È nato un consorzio con Accenture, Eightfold, Google, Ibm, Indeed, Intel, Microsoft e Sap per formare 95 milioni di persone nel mondo. Giorgia Meloni. La premier? Pragmatica e con il senso dell’umorismo. Alla tecnologia è molto attenta. Ho rinnovato il nostro impegno in Italia. I rischi di manipolazione del voto con l’intelligenza artificiale sono alti Lavoriamo alacremente per ridurre i pericoli ma i tempi sono stretti(Paola Pica, Corriere della Sera)

Total vuole andare a Wall Street, altolà del governo di Parigi. Ma il gruppo: qui valiamo la metà. Le Maire, ministro dell’Economia: mossa contraria agli interessi francesi. (Francesco Bertolino, Corriere della Sera)

Mercato auto: più 7,5%. Ma Stellantis ancora giù. Dati di aprile. Frena la quota dell’elettrico in attesa degli incentivi. (Francesco Bertolino, Corriere della Sera)

Ita-Lufthansa, sblocco più vicino. Verso l’intesa su Linate e voli Usa. Lunedì l’invio dei rimedi all’Antitrust europea, via libera possibile prima dell’estate. (Leonard Berberi, Corriere della Sera)

Sfida tra i fondi per Acqua&Sapone, in corsa Tdr Capital e Clayton Dubilier. Due fondi di private equity internazionali si contendono il gruppo Acqua&Sapone, la più grande catena italiana di prodotti per l’igiene personale, profumeria e pulizia della casa. Secondo indiscrezioni, in trattativa per il controllo dell’azienda, attualmente di proprietà del private equity americano Hig Capital, sarebbero infatti due gruppi finanziari internazionali. Le manifestazioni d’interesse sono arrivate, secondo le indiscrezioni, da parte di Tdr Capital, fondo britannico con grande competenza nel settore retail, che in Italia ha già seguito con interesse il dossier di La Piadineria, prima che quest’ultima venisse comprata da Cvc Capital. (Carlo Festa, Il Sole 24 Ore)

Chiara Ferragni non è più testimonial della Pantene: l’azienda sceglie la modella Havi Mond per i suoi spot. Esultanza dei follower del brand di prodotti per capelli. Ma qualcuno difende l’imprenditrice digitale. (Lucia Landoni, Repubblica)

Universal e TikTok fanno la pace: gli artisti pronti a tornare sul social. Intesa dopo la rottura che aveva allontanato nomi come Taylor Swift (poi rientrata), Drake, Adele. (Repubblica)

Omicidio Regeni, uno degli imputati partecipava alle indagini: le foto che lo incastrano e tutti i depistaggi. Si tratta del colonnello egiziano Uhsam Helmi, sorpreso in alcuni scatti con indosso gli occhiali da sole. (Giuliano Foschini e Andrea Ossino, Repubblica)

Restituire importanza a chi sceglie d’insegnare è il rimedio migliore al disagio della Scuola. Come pretendere che i ragazzi rispettino i prof se lo Stato è il primo a umiliarli con paghe da proletari? (Massimo Recalcati, Repubblica)

La prima volta del fentanyl in Italia. Trovato nell’eroina, scatta l’allarme. È stato un consumatore a fare analizzare la sostanza a Perugia: gli aveva provocato strani effetti. Gli esperti: “Adesso sappiamo che è arrivato anche qui. (Alessandra Ziniti, Repubblica)

Maionchi vs Ferro. Lei lo accusa di ingratitudine, lui replica: mi impose di dimagrire e di fingermi etero Mara: «Io gli ho dato solo buoni consigli». (Maria Volpe, Corriere della Sera)

Franco Ossola jr: «Papà morì a Superga, io sono nato 8 mesi dopo Da ragazzo lo cercavo con le sedute spiritiche». Il figlio del grande calciatore del Grande Torino: «Un gruppo di eroi, ancora oggi mi chiedono di loro». (Flavio Vanetti, Corriere della Sera)

La morte del grande scrittore americano Paul Auster: l’ultimo newyorchese. Scomparso martedì scorso a New York all’età di 77 anni dopo aver combattuto contro il cancro, ritenuto uno dei maestri del postmodernismo.

Gli Anniversari

1497, consacrazione della Certosa di Pavia
1616, muore Shakespeare a Stratford upon Avon
1758, muore papa Benedetto XIV
1808, rivolta a Madrid contro Napoleone
1815, Murat sconfitto a Tolentino dagli austriaci
1860, Carlo XV incoronato re di Svezia
1912, Halifax: seppellite prime vittime del Titanic
1933, prima donna a dirigere la Zecca in Usa
1937, Pulitzer a Via col vento di Margaret Mitchell
1939, Stalin nomina Molotov ministro degli Esteri
1941, la Grecia si arrende a Italia e Germania
1944, malaria: prodotto chimicamente il chinino
1947, Giappone: in vigore la Costituzione post bellica
1956, Judo: prima edizione dei campionati del mondo
1968, Sorbona: duri scontri tra polizia e studenti
1971, nasce in Usa la National Public Radio
1977, banda Vallanzasca evade da San Vittore
1978, primo esempio di spamming
1979, le Br assalgono la sede romana della Dc
1982, Varsavia: scontri tra Solidarnosc e polizia
1985, Microsoft lancia Excel
1991, ultima puntata in Usa della serie Dallas
1997, Kasparov inizia la sfida con Deep Blue
2005, Piazza Fontana: la Cassazione assolve tutti gli imputati
2006, Ciampi rifiuta nuovo mandato al Quirinale

Nati oggi

1469, Niccolò Machiavelli
1898, Golda Meir
1901, Gino Cervi
1903, Bing Crosby
1921, Sugar Ray Robinson
1924, Renato Balestra
1931, Aldo Rossi
1933, Giorgio Bracardi
1943, Nicolò Pollari
1951, Massimo Ranieri
1953, Francesco Profumo
1957, Dario Vergassola
1958, Rosario De Cicco
1962, Enrico Mantovani
1968, Debora Caprioglio e Myrta Merlino
1985, Ezequiel Lavezzi
1990, Elodie

Si festeggiano i Santi Filippo, Giacomo e Cesare

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