La nota del 6 aprile

“Il polpo si cuoce con la sua stessa acqua” (proverbio barese)

Al gran pasticcio di Bari si aggiunge Salvatore Gallo, 86 anni e boss torinese delle preferenze migrato nel Pd dopo essere stato craxiano, che aiutava anche a saltare le liste d’attesa per una visita specialistica e chiedeva in cambio 50 voti. In Puglia invece la tariffa era di 50 euro per un voto. Conte ne approfitta subito per mollare Elly Schlein, lei va a Bari e dice che lui aiuta la destra. Il Corriere non prende posizione tra i due, titola solo che “è scontro”, Repubblica sta con Elly, La Stampa apre sulle gesta del suo campione locale del voto di scambio, voto di scambio che giustamente Giannelli nella vignetta del Corriere addebita al capo degli ex grillini che ora vuole lucrare politicamente sui guai del Pd cercando di prenderne i voti. Ovviamente, i giornali di destra ci sguazzano e Libero titola che Conte “bullizza” Elly, affermando che “non è illegittimo commissariare il Comune d Bari”.

Insomma, Nord e Sud unificati dai piccoli giochi per portare la gente al voto in tempi di alta astensione: in tanti, come purtroppo sappiamo, non vanno più a votare e una piccola parte di chi ci va è gestita da metodi clientelari se non criminali, ed è verosimile che magari in forme meno nette tale fenomeno si verifichi in tutta Italia, e del resto le preferenze sono un modo molto diretto di meritocrazia dove vale ogni aiutino per il risultato. Se l’affluenza al voto fosse più alta probabilmente simili pratiche, che ci sono sempre state, risalterebbero meno. Del resto, il tema è sempre quello della partecipazione alla vita politica: Mattia Feltri su La Stampa scrive un dotto articolo per spiegare che anche nella tanto decantata democrazia ateniese di alcuni millenni fa era alla fine una minoranza a decidere mentre “il Salsicciaio e Paflagone, irresistibili cialtroni, urlavano. Così i salsicciai da decenni ripetono la plurimillenaria commedia, si danno a vicenda dei disonesti, dei corrotti e dei mafiosi per additare se stessi al popolo come gli unici onesti, si producono in strilli e urli, vogliono parlare e parlare e parlare senza l’incomodo di fare e promettono l’intero catalogo del mercato del consenso, dalle dentiere gratis alla sconfitta irreversibile della povertà”.

Fuori dalle beghe italiane, è anche stamattina sulle agenzie internazionali ma non è sulle prime pagine perchè giustamente non si può dilatare un’ipotesi o una minaccia, c’è la convinzione dell’intelligence americana che l’Iran stia per sferrare un attacco diretto a Israele, cosa che precipiterebbe il mondo in una situazione bellica da far rimpiangere quella attuale. Tel Aviv intanto ha chiuso 30 sue ambasciate nel mondo, tra cui quella in Italia, per timore di attentati.

Salvini, visto che l’effetto non è stato negativo, vuole estendere il condono sui lavori interni alle abitazioni mentre Fratelli d’Italia e Forza Italia si accodano ma vogliono tenerla circoscritta. Il Sole fa sapere che ci saranno interventi “per tre livelli di irregolarità”. Il Fatto attacca indirettamente il capo della Lega perchè intorno al Ponte sullo Stretto già fervono gli affari: le cosche comprano i terreni che poi rivenderanno allo Stato.

Il Messaggero annuncia la stretta sull’assegno di inclusione: è stata respinta una pratica su due degli ex percettori del reddito di cittadinanza, già 400 mila i no.

Brutta cosa per Giorgio Armani: commissariata la sua società che si occupa di organizzare la produzione di vestiti poichè si è scoperto che sfruttava i dipendenti cinesi pagandoli due o tre euro all’ora. La società si dice estranea, e probabilmente la catena è lunga, ma una volta al mese un ispettore andava a fare il controllo qualità.

Federico Rampini torna in Cina dopo il Covid e spiega sul Corriere cosa ha visto: la rete di assistenza alle auto elettriche funziona, e in generale il paese è pronto ad inondare l’Occidente con i suoi prodotti.

I giudici del Riesame ritengono “verosimile” la frode con cui i fratelli Elkann hanno tutelato l’eredità della nonna Marella, che risiedeva quasi sempre in Italia e non in Svizzera come dichiarato ufficialmente. Bisogna capire se questa valutazione avrà effetto sulla governance dell’impero. Intanto Tavares, titola il Giornale, “smantella Mirafiori”.

Valore D, l’organizzazione delle donne (di cui è stata esponente Alessandra Perrazzelli, attuale vicedirettrice di Bankitalia) ha presentato a Bruxelles 486 buone prassi per l’ uguaglianza di genere con tre direttrici: genitorialita, inclusione al lavoro e Stem. Bisognerebbe mettere insieme tutte le buone pratiche della sanità, che pure esistono altrimenti il servizio sanitario pubblico sarebbe già crollato, per dare una scossa e invertire il racconto.

La Stampa racconta il derby sulla Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo tra Gola, presidente della locale Amerà di Commercio, e Boga, ex sindaco della città.

Ed ecco alcuni dettagli/approfondimenti. Appaltopoli in Piemonte Cirio “licenzia” il garante che dava incarichi ai boss. Terremoto politico-giudiziario in Piemonte e a Torino a due mesi dalle elezioni regionali. Dalle infiltrazioni della ‘ndrangheta nei cantieri di diverse autostrade italiane a un sistema di corruttela elettorale che ha permesso a uno storico esponente del partito democratico, Salvatore Gallo, di far eleggere alle ultime elezioni comunali della città (2021), tre dei 17 consiglieri dem nell’assise civica. È il risultato dell’inchiesta della procura e del Ros dei carabinieri che ha portato in carcere (ai domiciliari) l’ex manager Roberto Fantini, già ad di Sitalfa, società controllata da Sitaf che si occupa della manutenzione dell’autostrada Torino- Bardonecchia. L’accusa è di concorso esterno in associazione mafiosa. Per il pm Valerio Longi Fantini agevolava le cosche della ‘ndrangheta negli appalti dell’arteria che collega il capoluogo alle località sciistiche. (Giuseppe Legato, La Stampa)

Massimo Franco sul Corriere: La strategia del Movimento per piegare gli alleati A sorprendere è la sorpresa che esprimono i due alleati-coltelli. L’esplosione dell’embrione di intesa tra Pd e M5S a Bari, in realtà, era ampiamente prevedibile. Se non fosse accaduto lì, sarebbe successo altrove. E, per quanto la segretaria Elly Schlein e il leader Giuseppe Conte mostrino stupore e sdegno reciproci, si è capito da tempo, e lo sanno anche loro, che il primo partito della sinistra e il Movimento grillino sono avversari irriducibili: benché continuino a dialogare e perfino a allearsi. Semmai, l’archiviazione delle primarie per il sindaco, decisa da Conte, è interessante perché fa riemergere l’avanguardia del «partito grillino» nel Pd: quella filiera della nomenklatura, per lo più ex Pci, spesso pugliese o romana, che di fronte a qualunque scarto di Conte si affretta a chiedere ragionevolezza alla segretaria.

Panico: è il termine che meglio riassume il sentiment del Pd in queste ore. Ore drammatiche non solo per la valanga giudiziaria che – con tipico tempismo pre-elettorale – si sta scaricando su Bari e sulla regione Puglia dell’ineffabile ex pm Michele Emiliano, ma per il terremoto politico che si è scatenato nel tanto vagheggiato e inseguito «campo largo» ora in macerie, dopo che Giuseppe Conte ha mandato all’aria le primarie per il candidato a Bari. Il capo 5S, sulla pelle di un Pd sotto attacco, prova a costruire il proprio primato nel voto Europee. (Laura Cesaretti, Il Giornale)

Trappola a Decaro, la carta del governo che chiude al sindaco la strada per Bruxelles. Il Viminale accelera sullo scioglimento del Comune per mafia già a giugno, così da impedire la corsa alle Europee del politico pd anche se non indagato. (Giuliano Foschini, Repubblica)

Le scintille tra 5 Stelle e Pd. «Rispetto». «Inaccettabile». Schlein a Bari senza Decaro e Emiliano sul palco. Conte dopo lo strappo: ritiri l’accusa di slealtà o ne prendo atto. (Maria Teresa Meli, Corriere della Sera)

È rottura, a tre giorni dalle primarie di Bari, tra Schlein e Conte. Ed è la conseguenza del fatto che da Torino a Bari il Pd è di nuovo alle prese con la “questione morale”. Problema grave, in campagna elettorale, specie se, com’è accaduto in Piemonte, colpisce un partito che affronta la scadenza delle prossime regionali con una candidata “di servizio”, consapevole cioè che le chanches di riconquistare l’amministrazione sono poche. E che si sta avviando con lo stesso passo in Basilicata, ma forse poteva sperare, a Bari, di mantenere la guida della città. Poteva. Perché dopo il doppio scivolone in Comune e alla Regione, e dopo l’addio di Conte alle primarie e la dura reazione di Schlein, anche quest’ambizione sembra ormai compromessa. Ci sono aspetti comuni alle due vicende. Uno è il governo locale del partito che sfugge a qualsiasi controllo dal centro. Per una segretaria che si era proposta di realizzare un vero rinnovamento di un partito che scivola continuamente su episodi di corruzione, è un problema importantissimo. La sensazione è che sia tutta la struttura del Pd a non funzionare. Il partito è in mano a una serie di ras, più d’uno in ogni città, che si combattono in nome dei pacchetti di voti che possono spostare da una corrente all’altra. Voti, va ricordato, che non servono quasi mai a vincere nessuna elezione, a qualsiasi livello, ma solo ad alimentare la guerra interna. (Marcello Sorgi, La Stampa)

Schlein accusa Conte “Dà una sberla agli onesti e a Bari aiuta la destra”. La segretaria del Pd in Puglia a sostegno di Leccese dopo il no alle primarie da parte del presidente del M5S: “Chi ha iniziato a fare politica da Palazzo Chigi non conosce la militanza di base”. “La legalità non si negozia”, dice l’ex premier, pronto a ritirare l’assessore 5S dalla giunta regionale Sinistra a caccia di un terzo nome. (Davide Carlucci, Repubblica)

Massimo Giannini su Repubblica: L’identità della sinistra. Lo scandalo pugliese disvela una volta di più le miserie della politica e i limiti del Partito democratico, esposto a venti e maree perché irrisolto.

Promesse di assunzione, bollette pagate e buoni spesa. Non solo i cinquanta euro per la caccia agli elettori. Il serbatoio dei contatti nelle liste dei corsi professionali. La confessione: suggerivamo combinazioni poi verificabili nello spoglio. (Nicolò Delvecchio, Corriere della Sera)

Anita, «Sandrino» e Carmen, viaggio nel pasticcio barese.

«Basta, è finito un ciclo». Il trasformismo che non passa e il filo spezzato tra sindaco e governatore. L’ex assessora ripeteva: «Prendo più voti di quanti ne prendeva Tatarella». Nessuno vuole metterci la faccia, la città che conta è piccola e mormora. (Goffredo Buccini, Corriere della Sera)

Tutti d’accordo sul merito ma non sul metodo. Il «no» a strappi elettorali. FdI e FI: le misure entrino nel disegno di legge Gasparri. Una Commissione ha terminato la stesura del nuovo Testo Unico delle costruzioni. Ad aprile una mozione parlamentare di tutta la maggioranza sul tema della casa. (Mario Sensini, Corriere della Sera)

Salvini, Meloni e i quattro milioni di abusi da sanare. Il condono edilizio vale una fortuna “elettorale”. La destra al governo è a caccia di voti per le europee, i Comuni di risorse. Così la proposta del ledare della Lega fa breccia anche negli alleati Fi e FdI. (Antonio Fraschilla, Clemente Pistilli, Repubblica)

Dalle riforme al Fisco. Le marcature reciproche tra la premier e Salvini. Scambi e pressioni sui dossier prioritari. L’intesa Lega-Udc. (Giuseppe Alberto Falci, Corriere della Sera)

Salis, l’Ungheria attacca: non è un’eroina. Il portavoce di Orbán risponde al padre: l’ha trasformato in un caso politico. Bufera per le parole di Raimo. (Fabrizio Caccia, Corriere della Sera)

Il legame Ursula-Giorgia che fa scattare la sinistra (in Italia e in Europa). La lettera di 4 commissari Ue contro von der Leyen. A Bruxelles raccontano che la ruggine si sia ammucchiata con l’andare del tempo. Che Emmanuel Macron si sia legato al dito il viaggio di von der Leyen con Meloni in Tunisia. Che Olaf Scholz non abbia gradito il via libera all’Italia per il centro migranti in Albania. Che sia stata mal sopportata la «visita congiunta» all’egiziano Al Sisi, dove infatti Francia e Germania hanno mandato una delegazione minore. Invece a Palazzo Chigi c’è la sensazione che la battuta della premier possa diventare profezia, che in Europa vogliano davvero far pagare ad «Ursula» il rapporto con Meloni: lo si è visto dai franchi tiratori contro von der Leyen alla convention del Ppe. (Francesco Verderami, Corriere della Sera)

Il colpo di pistola a Capodanno. Pozzolo è l’unico indagato. Biella, chiuse le indagini: «Testimonianze concordi». Lui ripete: «Non sono stato io». (Floriana Rullo, Corriere della Sera)

Fondi del Pnrr, 73 indagati. Le truffe di Mair, ex campione di sci. Puntavano anche ad ottenere bonus edilizi. Lo sciatore in nazionale a 20 anni. Poi i guai giudiziari, anche per traffico di auto. (Alberto Zorzi, Corriere della Sera)

Marina Berlusconi: “Altro che beatificazione, contro mio padre c’è un’ossessione”. La figlia del fondatore di Forza Italia replica a Massimo Giannini, che nella sua rubrica sul Venerdì aveva sottolineato le amnesie sul lascito politico del Cavaliere. (Marina Berlusconi, Repubblica)

Risparmio ai minimi dal ’95 L’Irpef famiglie sale del 10,2%.Il calo è netto e visibile: la propensione al risparmio delle famiglie italiane è passata dal 7,8% del 2022 al 6,3% del 2023, toccando il livello più basso dal 1995. Un dato che si confronta anche con il recente picco di risparmio del 2020, al 15,6%, nell’anno terribile del Covid, e l’anno successivo al 13,6%: in quel periodo furono accumulati depositi bancari netti per 120 miliardi, di cui 85 sui soli conti correnti. Poi dal 2022 è iniziato il calo, e le famiglie hanno attinto ai risparmi, come emerge dai dati dello scorso anno. Dai conti economici nazionali inoltre si rileva che nel corso del 2023 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato del 4,7% (+5,7% nel 2022), pari ad un incremento di 58,7 miliardi: la consistente crescita dei prezzi ha, tuttavia, determinato una contrazione dello 0,5% del loro potere d’acquisto, ossia il reddito disponibile espresso in termini reali, che ha seguito la flessione dell’1,8% registrata nel 2022. La dinamica più sostenuta della spesa per consumi finali delle famiglie (+6,5%, +74,6 miliardi), rispetto al reddito disponibile, ha determinato nel 2023 una ulteriore riduzione della quota di reddito destinata al risparmio. Nel 2023 il reddito primario delle famiglie è aumentato di 75,2 miliardi (+5,6%), con un apporto positivo generato dai redditi da lavoro dipendente (+35,7 miliardi di euro, +4,5%), dai redditi derivanti dall’attività imprenditoriale (+18,6 miliardi di euro, +5,4%), dai redditi imputati per l’utilizzo delle abitazioni di proprietà (+10,2 miliardi di euro, +6,7%) e dai redditi da capitale finanziario (+10,7 miliardi, +17,6%). Il tasso di investimento delle famiglie si porta al 9,0% (dal 9,2% del 2022). Meno risparmio, quindi, e più tasse. Infatti nel quarto trimestre 2023 la pressione fiscale è stata pari al 50,3%, (Il Sole 24 Ore)

I bonus edilizi sopra i 200 miliardi. Allarme debito per il Def. Vertice Meloni-Giorgetti, la spesa per il Superbonus mette a rischio gli impegni sui conti pubblici. Da Bankitalia e Ue stime sul Pil sotto l’1% previsto dal Tesoro. Istat: famiglie impoverite. (Repubblica)

Bankitalia: crescita allo 0,6%. I nodi sui conti e sul Def. Gentiloni: non solo Roma, dieci Paesi rischiano la procedura Ue sul deficit. (Federico Fubini, Corriere della Sera)

Fitto buca la prima scadenza del nuovo Pnrr. Scontro con la Ragioneria sulle coperture. Salta il tagliando al Piano nazionale complementare, il fondo gemello del Pnrr gestito dal Mef. (Giuseppe Colombo, Repubblica)

Lavoro, si è ristretto il venerdì. Negli Usa si “esce” un’ora prima. Il trend certificato da un’indagine su 75mila lavoratori. Ma è un antidoto contro burnout e dimissioni. (Repubblica)

Quindici milioni dallo Stato ecco la dote di Angelucci. E ora l’Agi spera nel Colle. Se Antonio Angelucci comprerà l’Agi non si prenderà solo la seconda agenzia italiana, di proprietà dell’ Eni, controllata dal ministero dell’ Economia. L’imprenditore e deputato della Lega, dal governo di destra che lui sostiene in Parlamento e attraverso i suoi giornali, non acquisirà solo le strutture, i giornalisti, le competenze. Ma anche gli abbonati, i clienti, le cosiddette provvidenze. Una dote ricchissima che solo sul piano delle finanze pubbliche vale circa 15 milioni di euro. Vediamo perché. Angelucci ed Eni sono ormai alle fasi finali della due diligence. Forse già la prossima settimana potrebbe arrivare l’annuncio che l’affare è stato concluso. Stando alle cifre che circolano da giorni, e che trovano conferma da fonti vicine all’imprenditore privato, i suoi emissari avrebbero trovato una bella sorpresa nei bilanci dell’Agi. Circa 5 milioni di euro verrebbero garantiti dal bando di governo previsto per le agenzie. (Ilario Lombardo, La Stampa)

Stellantis, -9,8% i veicoli in Italia Volumi dimezzati a Melfi e Mirafiori. La produzione di auto in Italia perde un quarto dei volumi nei primi tre mesi dell’anno, a confronto con lo stesso periodo del 2023. A incidere negativamente è il dimezzamento dei volumi produttivi a Melfi e Mirafiori mentre guadagna terreno la produzione di veicoli commerciali (Sevel). Nel complesso, la produzione cala del 9,8% in un anno. È la fotografia che emerge dal report trimestrale fatto dalla Fim Cisl sugli stabilimenti italiani di Stellantis. «Con questi numeri, l’obiettivo di produrre un milione di autoveicoli in Italia si allontana» evidenzia il segretario dei metalmeccanici della Cisl, Ferdinando Uliano. A preoccupare è il fatto che nei prossimi mesi non sono in programma lanci produttivi di nuovi modelli di casa Stellantis, per l’Italia. L’unico elemento che potrà avere un effetto positivo sulle produzioni Made in Italy sarà l’entrata in vigore dei nuovi incentivi e la possibile ripresa del mercato domestico. (Filomena Greco, Il Sole 24 Ore)

Paolucci “Tim deve crescere coinvolgendo Cdp, Vivendi e Kkr”. La nuova Telecom Italia, grazie al piano TechCo sarà un punto di riferimento in Europa per Cloud e IA ma per investire bisogna vendere il Brasile. L’operazione sulla Rete deve essere migliorata: ed è imprescindibile un piano alternativo se andasse per le lunghe come Ita-Lufthansa. (Sara Bennewitz, Repubblica)

Elon Musk annuncia: “Il robotaxi di Tesla dal prossimo 8 agosto”. L’annuncio sul suo social X: “Sembrerà strano che gli umani guidino”. (Repubblica)

Gli altri temi del giorno

 Minacce da Iran e Hezbollah Israele chiude 30 ambasciate. La minaccia di una rappresaglia dell’Iran dopo l’attacco anti- iraniano a Damasco, attribuito a Israele, porta alla chiusura di 28 ambasciate israeliane nel mondo, tra cui quella italiana a Roma. Fra i tre scenari dell’annunciata vendetta di Teheran, il più probabile è considerato dall’intelligence israeliana quello di possibili attentati alle sedi diplomatiche dello Stato ebraico nel mondo, insieme al rischio di intensi attacchi missilistici di Hezbollah dal Libano e dalla Siria e di un attacco diretto dall’Iran, considerato il meno probabile, verso infrastrutture israeliane. (Gaia Cesare, Il Giornale)

Ogni conflitto ha le sue regole, questo no. «Ci sono regole in ogni guerra e questo vale anche per Gaza» spiega a La Stampa Juliette S. Touma, direttrice della Comunicazione per l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) dopo l’incidente costato la vita a 7 operatori umanitari. «Si tratta di regole severe che vanno rispettate» perché «quello che è accaduto a World Central Kitchen non sarebbe dovuto accadere» dice al telefono da Amman. Dopo l’attacco che ha provocato la morte di 7 operatori umanitari vi sentite nel mirino? «Da quando è iniziata la guerra Unrwa ha registrato la morte di 177 colleghi in Gaza, molti dei quali sono stati uccisi durante lo svolgimento delle proprie mansioni. Gaza è diventata probabilmente il posto più pericoloso al mondo dove prestare aiuti umanitari ora. Come Onu abbiamo avuto il numero più alto di collaboratori uccisi mai registrato prima. Solo in marzo due colleghi sono morti quando le forze israeliane hanno colpito un magazzino dell’Unrwa, nonostante si trattasse di una struttura “fuori dal conflitto”». Cosa significa “fuori dal conflitto”? «Unrwa condivide le coordinate delle sue strutture con le parti in conflitto, compreso l’esercito israeliano. La ragione per cui lo facciamo è che per legge i luoghi delle Nazioni Unite, inclusi gli ospedali, devono essere protetti a tutti i costi. Invece, in oltre trecento episodi abbiamo registrato attacchi alle nostre strutture». (Uski Audino, La Stampa)

L’Onu: Israele responsabile «di eventuali crimini di guerra». Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha adottato ieri una risoluzione per chiedere che Israele sia ritenuto responsabile di eventuali crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi a Gaza. Tra i 47 membri del Consiglio, 28 Paesi hanno votato a favore, sei hanno votato contro e 13 si sono astenuti. A favore della risoluzione si sono espresse Cina, Brasile, Sudafrica, Finlandia e la maggior parte dei Paesi africani e asiatici. Stati Uniti e Germania si sono opposti, la Francia si è astenuta, così come l’Olanda, l’India e il Giappone (mentre l’Italia non ha votato perché in questo momento non è nel Consiglio). Il Consiglio – che ha sede a Ginevra ed è il principale organismo dell’Onu sui diritti umani – chiede inoltre che tutti i Paesi interrompano la fornitura di armi a Israele. La risoluzione non è vincolante ma aumenta la pressione sul governo di Benjamin Netanyahu che ha duramente criticato la posizione dell’Onu. (Luca Veronese, Il Sole 24 Ore)

Netanyahu cerca il disgelo con Biden: “Riapriamo i valichi”. Nasrallah minaccia. Il premier israeliano, pressato da Washington, promette più aiuti. Il capo degli Hezbollah: “Inevitabile risposta dell’Iran al raid in Siria”. (Fabio Tonacci, Repubblica)

Tel Aviv espone armi testate a Gaza. Mentre l’Onu vota per l’embargo delle armi da inviare a Israele, Israele continua a vendere i suoi sofisticati sistemi d’armamento in giro per il mondo, con un export che nel 2023 è ulteriormente aumentato dopo il boom del 2022 a seguito della guerra in Ucraina. Solo in Italia Tel Aviv ha triplicato gli invii, passando dai 9 ai 31 milioni di euro. E il 2024 non si prospetta da meno, anzi, visto dal Singapore Airshow, la fiera aerospaziale e della difesa più influente d’Asia, le commesse possono solo aumentare. (Alessia Grossi, Il Fatto Quotidiano)

Walzer: «La guerra giusta? Lo Stato ebraico si è difeso ma ha fatto troppi sbagli. Tanti ora sperano in Biden». L’intellettuale: mancanze morali e militari, non so se legali. Chi protesta ignora cosa può significare una vittoria di Hamas per israeliani e palestinesi. (Viviana Mazza, Corriere della Sera)

«Dai fratelli Elkann concorso morale nella frode sull’eredità di Marella». Secondo il Riesame John si sarebbe intestato i contratti dei collaboratori della nonna per nasconderne la residenza in Italia anziché in Svizzera. E Lapo e Ginevra lo avrebbero agevolato per incassare di più. John Elkann avrebbe avuto un ruolo attivo nella presunta frode sulla residenza fittizia all’estero di Marella Agnelli, intestando a sé i contratti di lavoro di quelli che erano a tutti gli effetti dipendenti di Marella, mentre i fratelli Ginevra e Lapo avrebbero avuto un «concorso morale rafforzativo verso la via già spianata dal fratello a loro vantaggio», in relazione all’eredità della nonna Marella. Le motivazioni, depositate ieri, con le quali il tribunale del Riesame di Torino ha respinto le richieste della difesa per il dissequestro dei documenti acquisiti dalla Procura sabauda complicano ulteriormente il quadro per i tre fratelli Elkann, indagati con il commercialista Gianluca Ferrero per i reati di truffa e dichiarazione fraudolenta. (Gianluca Paolucci, La Verità)

Sisma a New York, tremano i grattacieli. Terremoto di magnitudo 4,8, epicentro in New Jersey. Breve stop ai voli negli aeroporti, ma nessun danno. (Massimo Gaggi, Corriere della Sera)

L’Aquila, la generazione terremoto: dalle elementari al liceo senza una scuola vera. L’istruzione è il buco nero del miracolo edilizio: gli istituti ricostruiti sono solo due. Tutti gli altri restano in periferici edifici provvisori. (Giampaolo Visetti, Repubblica)

Terremoto L’Aquila, la lettera di Giustino Parisse ai figli morti sotto le macerie. “Il senso di colpa mi insegue ovunque”. Il giornalista ogni anno scrive una lettera ai suoi ‘ragazzi’, Domenico e Maria Paola, che oggi avrebbero avuto 33 e 31 anni. “Resta la vostra memoria, l’amore spezzato”. (Giustino Parisse, Repubblica)

Stefano Mancuso su Repubblica: La grande sete della Sicilia. Soltanto qualche mese fa, a febbraio per la precisione, il Join Research Center dell’Ue lanciava l’ennesimo segnale sulla siccità nel Mediterraneo.

«Indro ebbe la scorta. E ora rifiuterebbe una protezione al suo monumento». La nipote di Montanelli e gli atti vandalici. (Gianni Santucci, Corriere della Sera)

‘Civil War’, la guerra che non vogliamo vedere. Il film su un mondo senza salvezza e senza più storie da raccontare. Dopo il clamore sollevato negli Stati Uniti, esce anche in Italia (il 18 aprile) il film di Alex Garland: un’America in piena guerra civile. (Gabriele Romagnoli, Repubblica)

Il Corriere intervista Gian Arturo Ferrari: «Rifiutai il Codice da Vinci ma poi feci follie per riaverlo Eco? Un bravo professore Così difesi Salman Rushdie»

Gli Anniversari

 

402, Stilicone sconfigge i Visigoti di Alarico
1250, settima crociata: catturato Luigi IX di Francia
1327, Petrarca incontra la sua musa Laura
1520, muore a Roma Raffaello Sanzio
1528, muore a Norimberga Albrecht Durer
1652, gettate le fondamenta di Città del Capo
1814, Napoleone abdica al trono di Francia
1896, ad Atene le prime Olimpiadi dell’era moderna
1909, Peary primo uomo a raggiungere il Polo Nord
1912, muore a Bologna Giovanni Pascoli
1917, gli Usa dichiarano guerra alla Germania
1924, il partito fascista vince le elezioni
1941, Germania e Italia invadono la Jugoslavia
1941, le truppe inglesi entrano ad Addis Abeba
1943, pubblicato Il Piccolo Principe
1971, muore a New York Igor Stravinskij
1972, TeleBiella prima tv privata italiana
1978, scoperto a Napoli covo di Br
1980, in commercio i post-it
1987, Sugar Ray campione mondiale dei medi
1992, Ue e Usa riconoscono la Bosnia Erzegovina
1992, muore a New York Isaac Asimov
1993, incidente nucleare in Russia
1998, Sonia Ghandi presidente del Partito del Congresso
2000, in edicola il fumetto Dampyr
2004, muore ad Albano Laziale Enrico Ameri
2005, il Senato italiano approva la Costituzione europea
2005, muore a Monaco Ranieri III
2009, terremoto devasta l’Abruzzo
2012, vietato esporre sigarette nel Regno Unito

Nati oggi

1483, Raffaello Sanzio
1498, Giovanni de’ Medici
1924, Eugenio Scalfari
1928, James Watson
1934, Mario Marola
1935, Fred Bongusto
1936, Fernando Masone
1943, Guido Sechi
1946, Patrizio Bertelli
1957, Paolo Nespoli e Maurizio Damilano
1964, Giuseppe Gambale
1986, Laura Coccia

Si festeggia San Pietro da Verona

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