L’ira di Kiev alla richiesta di pace del papa: “La nostra bandiera è gialla e blu, non bianca”

Papa Francesco in un’intervista ha invitato Kiev a “issare bandiera bianca” e indicato i negoziati come l’unica alternativa alla guerra. L’Ucraina però non intende arrendersi e invita il Pontefice a recarsi nei territori in conflitto

Le parole di Papa Francesco su Kiev hanno suscitato non poco scalpore. Il papa ha suggerito all’Ucraina di avere “il coraggio della bandiera bianca”, vale a dire di intraprendere i negoziati come via d’uscita alla guerra.

Le parole di Bergoglio sono state pronunciate in occasione di un’intervista pubblicata dalla Radio Televisione svizzera all’interno di un magazine culturale che dedica ogni puntata a un colore. Il bianco era il colore del pontefice, non solo perchè richiama la sua veste ma anche perchè è direttamente connesso alla pace.

In Ucraina, gli dice l’intervistatore, Lorenzo Buccella, c’è chi chiede il coraggio della resa, della bandiera bianca, per altri questo legittimerebbe il più forte: cosa pensa? “È un’interpretazione, ma credo che è più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare”, ha detto Bergoglio che ha aggiunto “E oggi si può negoziare con l’aiuto delle potenze internazionali. La parola negoziare è una parola coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Hai vergogna, ma con quante morti finirà? Negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia da mediatore. Oggi, per esempio nella guerra in Ucraina, ci sono tanti che vogliono fare da mediatore. La Turchia, si è offerta per questo. E altri. Non abbiate vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore”.

Il concetto non è nuovo nei ragionamenti del Papa, che ha sempre sostenuto che la via diplomatica fosse l’unica alternativa alla continuazione della guerra. Ma menzionare la “bandiera bianca” fa balenare l’idea di una resa, smentita a stretto giro di posta dallo stesso Vaticano.

L’intervista del Papa ha suscitato immediatamente la reazione di Kiev. “La nostra bandiera è blu e gialla. Sotto di essa viviamo, moriamo e vinciamo. Non alzeremo altre bandiere”, ha scritto ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in un post su X rispondendo alle parole di Papa Francesco. “Siamo grati a Sua Santità per le sue costanti preghiere per la pace e continuiamo a sperare che, dopo due anni di guerra devastante nel cuore dell’Europa, troverà l’opportunità di compiere una visita apostolica in Ucraina per sostenere più di un milione di persone”.

Senza esplicitare il riferimento al Papa, gli ha fatto eco il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sviatoslav Shevchuk: “In Ucraina nessuno ha la possibilità di arrendersi. E a chi guarda con scetticismo alla nostra capacità di stare in piedi, diciamo: venite in Ucraina e vedrete”.

Reazione opposta da Mosca. La portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, si è spinta a una vera e propria reinterpretazione delle parole del Papa: “Per come la vedo io il Papa chiede all’Occidente di mettere da parte le sue ambizioni e ammettere che si è sbagliato” Secondo Zakharova, “nella mente dell’Occidente c’era una sola soluzione, la guerra. L’Ucraina è stata sacrificata e oggi il Papa chiede a loro: “mettete da parte le vostre ambizioni e ammettete che vi siete sbagliati”.

(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati