Luigi D’Elia: intervista allo stylist promessa della moda

di Giulia Romana Zacutti

Vi presento, per chi di voi non lo conoscesse, una personalità esplosiva: un giovanissimo stylist che a soli 24 anni ha lavorato come assistente al passato Festival di Sanremo, X-factor,  un editorial su GQ con Ghali protagonista, ha collaborato con brand come Kappa, celebrities come Tina Kunakey, Miriam Leone su L’ Officiel, Eva Green, il cast della serie tv Netflix Baby, Tommaso Paradiso, Achille Lauro… e ha tanti altri progetti, questo è solo l’inizio!

Lo abbiamo intervistato per voi:

  1. Cosa significa per te essere uno stylist?

Per me è un grande privilegio poter fare questo lavoro incredibile, mettere al centro del nostro mondo la creatività e condividerla con persone, magazine, brand che si fidano di noi.

  1. Chi é il designer che più ti rappresenta?

Direi che da sempre mi sono sentito rappresentato dal designer francese Jean Paul Gaultier mentre se dovessi individuarne uno della mia generazione sceglierei Glenn Martens, direttore creativo di Diesel e Y/project; infatti, i due hanno collaborato ad una collezione couture Spring/Summer 2022 che mi ha davvero entusiasmato.

  1. Ti saresti mai aspettato di lavorare come assistente stylist a  X-factor, Sanremo e magazine internazionali a soli 23 anni?

Assolutamente no, sono cresciuto in un paesino piccolo, Teggiano in Campania; quindi, questo tipo di opportunità mi sembravano lontanissime ed esserci riuscito mi rende davvero orgoglioso.

  1. Il tuo più grande sogno?

Vorrei diventare lo stylist personale della politica statunitense Alexandria Ocasio-Cortez, mi piacerebbe vivere negli USA e seguirla ovunque.

  1. Come cerchi l’ispirazione per il tuo lavoro?

È una domanda un po’ complicata per il semplice fatto che non ho un metodo preciso soprattutto se ho dei lavori commissionati cerco sempre di capire quello che il cliente richiede e di assecondare anche il suo gusto personale. Tuttavia, i grandi Varietà italiani della Rai degli anni Sessanta e Settanta come Fantastico ma anche i look degli anni Duemila sono il mio punto fermo, cerco sempre di inserire nel mio lavoro l’estetica popolare televisiva che mi fa impazzire.

  1. Un libro o un magazine che ti ha colpito?

Parlando di magazine di moda, sono molto affezionato agli editoriali di ID firmati Edward Enninful (attuale Editor-in-Chief di British Vogue ed European Editorial Director di Vogue, ndr), li trovo inarrivabili. Invece come libro che mi colpì molto direi Affinità Elettive di Goethe.

  1. Ti capita di essere agitato quando hai clienti importanti? Come gestisci l’emozione?

Nei miei primi lavori da assistente mi capitava di essere davvero agitato mentre adesso cerco di razionalizzare di più e tenere a bada l’ansia. Ad esempio, se succede che due giorni prima di uno shooting io non abbia tutto ciò che mi serve cerco di mantenere un umore positivo, catastrofi non ne sono mai avvenute per fortuna!

  1. Cosa ti ha lasciato la formazione all’Accademia di Moda e Costume di Roma?

L’Accademia mi ha dato la possibilità di ampliare i miei orizzonti, ha plasmato il mio gusto, lì ho trovato molte ispirazioni e soprattutto ho conosciuto le persone con cui attualmente collaboro, lavoro e mi diverto. Sia a livello affettivo che a livello formativo è stato un periodo della mia vita bellissimo. (Luigi si è laureato l’anno scorso dopo aver frequentato la triennale in Fashion Editor, Styling e Communication, ndr).

  1. Prediligi capi sostenibili quando hai possibilità di scelta nel tuo lavoro?

Tengo tantissimo alla sostenibilità, non userei mai e poi mai dei capi prodotti in paesi che ledono i diritti umani come quelli tipici dei fast fashion. Inoltre, cerco sempre di utilizzare abiti e accessori di cui conosco la storia e punto su designer emergenti che lavorano sull’handmade, l’upcycle, il crochet, la sostenibilità anche se purtroppo è difficile trovare un brand 100% green.

  1. Un consiglio a chi vorrebbe intraprendere una carriera nella moda?

Sicuramente di esercitare la pazienza e la tenacia, di non scendere a compromessi e di non svalutare il proprio lavoro anche se non si ha tanta esperienza.

Grazie Gigi, in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti!

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