Massoneria. Il nuovo Gran Maestro del Goi è il calabrese Seminario. Ribaltate previsioni ma si profila battaglia legale

ll riconteggio dei voti da parte della Commissione elettorale del Goi ha cambiato l’esito. Non é il ravennate Taroni la nuova guida dell’istituzione massonica

E’ Antonio Seminario, imprenditore calabrese, il nuovo Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia. La proclamazione è arrivata questa mattina all’alba a una settimana dal voto che si è tenuta domenica 4 marzo.  Una vittoria la sua che ha l’imprimatur della  Commissione elettorale nazionale del Goi, preposta al controllo della regolaritá dello svolgimento del voto e degli scrutini, e che ribalta  un precedente conteggio non ufficiale che aveva attribuito il titolo di massimo vertice della piú antica istituzione massonica italiana a Leo Taroni, ex immobiliarista ravennate. Secondo la Cen a Seminario sono andati 6.369 voti, pari al 46,09% del totale contro i 6.343 di Taroni, pari al 45,90%. Il  terzo candidato in gara, l’avvocato barese Pasquale La  Pesa ha totalizzato 688 voti, pari al 4,98%.

Seminario, che nell’esecutivo  del Goi ancora in carica ricopre il ruolo di Gran Maestro Aggiunto, è nato a Crosia, in provincia di Cosenza, il 5 febbraio del 1958, e risiede a Rossano, dove risulta appartenente alla loggia Francesco Galasso nella quale è stato maestro venerabile. Tra gli altri suoi incarichi massonici quello di Grande Ufficiale del Grande Oriente d’Italia, Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Calabria, Primo Gran Sorvegliante del Grande Oriente d’Italia. Seminario appartiene al Rito Scozzese Antico e Accettato, di cui il suo contendente Taroni è stato alla guida. Sposato, padre di due figli, ha lavorato come imprenditore nel settore del gas e dell’energia, ed è attualmente consulente di alcune imprese.

La notizia della sua elezione sta provocando in queste ore aspre reazioni da parte dei sostenitori di Taroni, che troppo in fretta avevano proclamato la vittoria del loro candidato. Ed  è possibile a questo punto, a meno di una risolutiva e auspicabile pacificazione, che abbia inizio una lunga battaglia costellata di ricorsi dinanzi alla magistratura ordinaria, sia civile che penale. E c’è chi addirittura parla dell’avvio nelle prossime ore di una procedura d’urgenza per ottenere l’annullamento dell’elezione.

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