Meloni al Cairo con Ursula von der Leyen. Ed è polemica

La segretaria del Pd  definisce “grave” andare a promettere risorse economiche per bloccare i flussi migratori a un paese che calpesta i diritti umani

Giorgia Meloni vola al Cairo per una visita che la vede impegnata nel suo triplice ruolo di premier italiana, di presidente di turno del G7 e di rappresentante di un paese Ue, accanto alla presidente della Commissione dell’Unione Ursula von der Leyen, del presidente di turno del Consiglio Ue e primo ministro belga Alexander De Croo,  del primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, del Cancelliere austriaco Karl Nehammer e del primo ministro cipriota, Nikos Christodoulidīs. Ed è proprio quest’ultima vesta che indosserá domani, ad aver scatenato polemiche. A non gradire il segmento europeo della missione, in cui si prevede la firma di una dichiarazione congiunta per un partenariato strategico tra Ue ed Egitto,  la segretaria del Pd che ha definito “gravissimo” il fatto che la Meloni vada al Cairo insieme alla von der Leyen “per promettere risorse al regime di Al-Sisi in cambio del controllo e dello stop alle partenze”. “Questo approccio in questi anni ha solo calpestato diritti fondamentali e non ha prodotto una soluzione di solidarietà europea per cui noi continueremo a batterci”,  ha sottolineato Elly Schlein nel corso di un collegamento video con Trieste dove si stava tenendo un incontro sul tema dell’Europa. Ma le critiche della leader dem non si fermano alle politiche migratorie, che la Meloni vorrebbe risolvere replicando l’intesa con la Tunisia. La Schlein contesta anche la disponibilitá a garantire aiuti economici a un paese che “non è sicuro”, “non rispetta i diritti umani e ha sempre ostacolato la piena verità e giustizia sulle responsabilità dell’omicidio e delle torture subite da Giulio Regeni”.

Accuse che la destra respinge con decisione. E a dar man forte alla premier è il suo vice e ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha detto: “Noi vogliamo sapere la verità su Regeni, non ci siamo mai venduti. Però andiamo avanti per la nostra strada perché l’Egitto è fondamentale per la stabilità del Nordafrica e del Mediterraneo, quindi fanno benissimo ad andare”. L’Egitto è un paese cruciale da molti punti di vista, nella crisi mediorientale in atto e in quanto produttore ed esportatore di gas.

Nella parte italiana dell’agenda della Meloni è prevista la firma di intese che si inquadrano all’interno del  Piano Mattei per l’Africa e che riguardano, come anticipato dalla presidente del Consiglio ieri durante la prima Cabina di regia, preposta a gestire il progetto, istruzione/formazione; sanità; acqua e igiene; agricoltura; energia; infrastrutture.

 

 

(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati