Musk sostiene che OpenAI abbia deviato dalla sua missione originale di sviluppare intelligenza artificiale (AI) open source senza scopo di lucro. L’imprenditore afferma che l’azienda abbia violato il contratto di fondazione, attuando un approccio a fini di lucro e mantenendo lo sviluppo di ChatGPT 4 segreto
Elon Musk, magnate della tecnologia, ha citato in giudizio l’azienda di intelligenza artificiale OpenAI e il suo CEO, Sam Altman. In una causa depositata giovedì sera, Musk accusa OpenAI di aver deviato dalla sua missione originale di sviluppo di prodotti di AI senza scopo di lucro. Il contratto originale, firmato da Musk, Altman e l’altro co-fondatore di OpenAI, Greg Brockman, prevedeva che l’azienda avrebbe dovuto essere no-profit e progettata per rendere la tecnologia AI “liberamente disponibile” al pubblico.
Secondo Musk, OpenAI, che inizialmente prendeva la forma di un’organizzazione open source, ha violato questi termini; in particolare, con lo sviluppo segreto di ChatGPT 4. Musk è stato uno dei co-fondatori di OpenAI, azienda nata nel 2015 e ora di proprietà di Microsoft. Nel 2018, Musk lasciò l’azienda sostenendo che fosse indietro rispetto a Google nell’ambito dell’AI.
La causa sostiene anche che OpenAI sia ora essenzialmente una sussidiaria di Microsoft, sviluppando e perfezionando l’AI generativa per massimizzare i profitti dell’azienda tecnologica e per il suo beneficio. Musk, che ha donato oltre 44 milioni di dollari ad OpenAI dal 2016 al settembre 2020, sottolinea come questo comportamento sia in contrasto con gli ideali iniziali dell’azienda.
Musk ha recentemente annunciato l’arrivo di Grok, un modello di linguaggio in competizione con ChatGPT, con X (ex Twitter) come una delle principali fonti di informazioni. Questa mossa potrebbe rappresentare un tentativo di rivalità diretta con OpenAI nel campo dell’intelligenza artificiale.
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