Nuova stangata per la bolletta elettrica nel mercato tutelato, Arera: “Nel quarto trimestre risalirà del 18,6%”

Il  prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo sarà di 28,29 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse. Su base annua nel 2023 secondo il calcolo dell’Arera il costo per famiglia sarà di 889,60 euro. Si tratta di un -32,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente. Preoccupate, comunque, le associazioni a tutela dei consumatori

di Corinna Pindaro

La bolletta dell’elettricità nell’ultimo trimestre 2023 ha subito un aumento del 18,6% per famiglia tipo nel mercato in tutela. Lo ha rivelato l’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente. Nel dettaglio da ottobre a dicembre il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo sarà di 28,29 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse. La composizione percentuale per la fornitura prevede il 63,5% per la materia energia, il 14,1%  per il trasporto e la gestione del contatore, l’11,9% per le imposte e il 10,5% per gli oneri di sistema.

Con uno sguardo volto su base annua si tenga presente che la spesa per energia per famiglia-tipo nel 2023 secondo il calcolo dell’Arera sarà di 889,60 euro. Si tratta di un -32,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente. I calcoli, precisa l’Arera sono effettuati sull’anno “scorrevole” vale a dire “composto dal trimestre oggetto dell’aggiornamento e i tre trimestri precedenti, considerando anche il consumo associato ad ogni trimestre”.

L’ Arera ha spiegato che il nuovo aumento del prezzo dell’energia elettrica per chi usufruisce del mercato in tutela “è dovuto all’andamento delle attuali quotazioni all’ingrosso (Pun) previste in aumento per il quarto trimestre 2023 anche a causa del costo del gas naturale che normalmente cresce nelle stagioni più fredde”. Il prezzo attuale, ha aggiunto l’Autorità, “è sostanzialmente legato al forte incremento della componente PE (prezzo energia) a copertura dei costi di acquisto dell’energia elettrica (+19,4%), e della voce oneri di sistema (+0,4%), leggermente compensata da una riduzione della componente PD (prezzo dispacciamento) a copertura dei costi di dispacciamento (-1,2%);
la componente PPE (prezzo perequazione energia) per il corrispettivo di perequazione è rimasta invariata. Restano invariate le tariffe di rete regolate (Trasporto, distribuzione e misura)”.

l’Autorità ha poi sottolineato che “rimane rilevante il supporto fornito dai bonus sociali energia a sostegno delle famiglie”. Vengono aggiornati “i bonus sociali base al fine di garantire un risparmio del 30% sulla bolletta elettrica (al lordo delle imposte) e del 15% su quella gas (al netto delle imposte)”. I bonus vengono erogati direttamente in bolletta a tutte le famiglie aventi diritto, a condizione che abbiano un Isee valido nel corso del 2023 ed entro la soglia di 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose con almeno 4 figli a carico). Arera ricorda che l’Isee ha una validità coincidente con l’anno solare e occorre quindi presentare la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), qualora non sia stato già fatto nel corso di quest’anno, per ottenere la certificazione per il 2023″.

A tal proposito tenga presente che con l’ultimo Cdm è stato istituito per i prossimi mesi un contributo straordinario, il cui valore aumenterà proporzionalmente al numero dei componenti familiari e sarà dato in automatico a chi già usufruisce del bonus elettrico, cioè le famiglie con livello Isee fino a 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose), per un valore totale di 300 milioni di euro. La misura attua il decreto approvato dal Cdm dello scorso 25 settembre. Il contributo straordinario “si affianca a quelli relativi al gas, con la conferma anche nel quarto trimestre del 2023 dell’azzeramento degli oneri generali e della riduzione Iva al 5%, come anche per la gestione calore e teleriscaldamento”.

“Il forte aumento delle tariffe elettriche deciso oggi da Arera rappresenta un pessimo segnale, che attesta come i prezzi dell’energia stiano pericolosamente salendo con l’aumento della domanda sui mercati legata ai mesi invernali”, ha avvertito il presidente di Assountenti Furio Truzzi  che ha aggiunto, “l’aumento delle tariffe del 18,6% porta le bollette elettriche ai livelli di fine 2021, quando l’Italia si ritrovò in piena emergenza energetica, con il conto per la luce che sale a quota 764 euro annui a famiglia. Rispetto allo stesso periodo del 2022 siamo in presenza di tariffe più basse, ma se guardiamo al passato, prima dello scoppio della crisi energia, il confronto è impietoso: nel IV trimestre del 2023 le tariffe risultano più care del +47,3% rispetto allo stesso periodo del 2020, con una maggiore spesa pari a +246 euro a famiglia solo per la luce”.

Truzzi ha quindi espresso ragionevole preoccupazione: “L’emergenza energia è tutt’altro che finita. Anche sul mercato libero stiamo ricevendo segnalazioni di utenti che denunciano fortissimi rincari delle tariffe, una situazione che rischia di esplodere a gennaio, con l’addio al regime di maggior tutela”.

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