Pnrr, via libera all’impiego di 3,8 mld per la diffusione di reti ad alte prestazioni

di Mario Tosetti

Via libera della Commissione europea, nel quadro delle norme Ue in tema di aiuti di Stato, all’impiego di 3,8 mld di euro, finanziati attraverso il Pnrr, per la diffusione di reti gigabit ad alte prestazioni in aree del Paese in cui non esistono attualmente, o in cui non sono previste reti in grado di fornire una velocità di download di almeno 300 megabit al secondo (Mbps). Le zone interessate sono definite “bianche” proprio per la mancanza di alcun investimento volto ad assicurarvi la connettività a banda larga e che necessitano, pertanto, di un intervento dello Stato.

“La misura  rientra in una strategia globale che l’Italia ha messo in atto per rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese nel contesto della digitalizzazione del paese, e contribuirà inoltre a conseguire gli obiettivi strategici dell’Ue relativi alla transizione digitale”, si legge in una nota divulgata dalla Commissione.

La vicepresidente esecutiva della Commissione responsabile della Politica di concorrenza, Margrethe Vestager, ha sottolineato quanto l’intervento sia determinante per favorire la digitalizzazione del Paese.  Il Pnrr italiano, infatti,  comprende importanti progetti di investimento nel settore delle comunicazioni elettroniche, tra cui la diffusione di reti fisse e mobili ad alte prestazioni. “Questo regime dello Stato italiano da 3,8 miliardi di euro sosterrà lo sviluppo di reti ad alte prestazioni in zone che sono attualmente scarsamente servite in Italia, e consentirà ai consumatori e alle imprese di accedere a servizi Internet di alta qualità, contribuendo alla crescita economica del paese e garantendo nel contempo che la concorrenza non sia indebitamente falsata”, ha detto Margrethe Vestager.

L’Esecutivo Ue ha osservato inoltre che “la misura ha anche un effetto di incentivazione, in quanto facilita la diffusione e il funzionamento di reti fisse ad alte prestazioni in zone in cui gli operatori privati non sono disposti a investire a causa dei costi di installazione elevati, che non sono controbilanciati da un livello adeguato di entrate previste”. Infine, l’Antitrust comunitario ha evidenziato che “esistono salvaguardie sufficienti che eviteranno indebite distorsioni della concorrenza. In particolare, la misura garantisce il rispetto del principio della neutralità tecnologica, non favorendo alcuna tecnologia particolare rispetto alle altre. L’Italia individuerà i beneficiari mediante una procedura di gara aperta, trasparente e non discriminatoria e incoraggerà il riutilizzo delle infrastrutture esistenti. La misura favorisce la concorrenza garantendo l’accesso all’ingrosso alle reti sovvenzionate”

Grazie all’intervento si assicurerà, quindi, la diffusione di reti che permettono velocità di download di 1 gigabit al secondo e 200 megabit al secondo in zone in cui attualmente non vi sono reti disponibili e ove lo fossero non sono in grado di offrire queste prestazioni. Il regime resterà in vigore fino al 30 giugno 2026 ed il sostegno avrà la forma di una sovvenzione diretta.

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