Progetto Alma, Ursula von der Leyen: “Un’opportunità per i giovani che non lavorano e non studiano”

di Emilia Morelli

L’occupazione giovanile è in cima agli obiettivi perseguiti dall’Ue. Lo si apprende dalle parole della Presidentessa della Commissione Ue Ursula von der Leyen che, durante il suo discorso sullo Stato dell’ Unione, ha sottolineato l’importanza di garantire nuove occasioni e possibilità ai giovani proponendo di “dichiarare il 2022 l’anno europeo dei giovani”. In concreto la Presidentessa ha delineato la possibilità di intraprendere un nuovo programma europeo i cui destinatari sono i giovani che non lavorano e non studiano, i così detti Neet.  Neet è l’acronimo di “Not (engaged) in Education, Employment or Training”, cioè nullafacente, sia dal punto di vista dello studio che del lavoro .

“Dobbiamo fare in modo che non si creino ulteriori fratture, l’Europa ha bisogno dei giovani, incoraggiamo chi non ha lavoro, chi non studia e non fa formazione: per loro ci sarà un nuovo programma: Alma offrirà ai giovani la possibilità di effettuare delle esperienze professionali temporanee in un altro stato membro”, ha spiegato Ursula von der Leyen. Si tratterà, quindi, di mettere i giovani in condizione non solo di confrontarsi con un’esperienza all’estero ma anche di garantire effettiva formazione. Il progetto è stato ribattezzato come un vero e proprio “Erasmus dei lavoratori o aspiranti tali”.

Il progetto Alma, per il momento, è ancora nella sua fase embrionale e non si conoscono le modalità con cui dovrebbero essere erogati i corsi formativi  nè la struttura che dovrebbero in concreto assumere. Si ritiene, comunque, che la forma sarà mutuata partendo da due progetti di indiscusso successo già operanti nell’Ue. Il primo è l’Erasmus universitario, nato nel 1987, che consente lo scambio di studenti tra diversi atenei degli Stati membri con il riconoscimento degli esami sostenuti nell’ateneo ospitante. Il secondo è, invece, il modello dei Servizi di volontariato europeo.

Il Progetto Alma potrebbe di fatto incontrare il favore di molti giovani desiderosi di intraprendere una carriera lavorativa, secondo gli ultimi dati pubblicati nel 2020 in Europa il 17,6% dei giovani tra i 20 e i 34 anni non studia e non lavora. Si tratta, peraltro, di un dato in aumento del 1,2% rispetto al 2019. In Italia si riscontrano, in particolare, percentuali particolarmente elevate di giovani inoccupati e che non studiano: il 24% degli uomini ed il 35% delle donne. Ad avere invece i dati più bassi sono la Repubblica Ceca per gli uomini, solo il 5,6%, e l’Olanda per le donne: 9,5%.

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