Rassegna stampa 11 aprile

SICUREZZA

Massa critica europea. L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Leonardo, Roberto Cingolani, sottolinea al Financial Times l’importanza di costruire una massa critica nell’industria europea della difesa anche se ciò dovesse comportare la cessione di una parte di sovranità: “Questo passaggio non è per niente banale. È uno dei più complessi ai quali si possa pensare a livello continentale…Se fosse facile sarebbe stato già fatto”, dichiara Cingolani in un articolo, pubblicato anche nella versione online del quotidiano britannico, dedicato all’esempio di Mbda, dal titolo “Come il produttore del missile Storm Shadow ha lanciato un nuovo modello di cooperazione nella difesa”.
Su ft.com

Pontecorvo: ripensare il futuro. La guerra in Ucraina sta portando le industrie della difesa a ripensare il modo in cui guardano al proprio futuro. Lo ha detto il presidente di Leonardo, Stefano Pontecorvo, in una battuta con “Agenzia Nova” a margine del workshop annuale del Consiglio per le relazioni Italia-Stati Uniti a Washington. “La digitalizzazione sta diventando molto importante, e dal concetto di difesa si sta passando a quello di sicurezza: con tutte le implicazioni in termini di investimenti, risorse umane e così via, di cui bisogna tener conto per lo sviluppo”, ha detto.
Su agenzianova.com

Visionari. L’umanità sta imparando a conoscere l’IA, ma le insidie non mancano e sono ancora tante le domande senza risposta. Se n’è parlato durante il 2° tavolo «L’ultimo dono di Prometeo», moderato dal vicedirettore del Giornale Nicola Porro e a cui hanno partecipato tre esperti internazionali: Carlo Cavazzoni, responsabile scientifico di Leonardo Lab; Uljan Sharka, ceo di iGenius e Xabi Uribe-Extebarria, ceo di Sherpa.ai. Tre volti diversi che hanno portato la loro esperienza nel loro settore di riferimento, dall’imprenditoria alla scienza. Cavazzoni ha aperto il dibattito ricordando al pubblico l’eccezionalità dei supercomputer. È infatti di Leonardo uno dei supercomputer più potenti al mondo, e si trova a Bologna. A renderlo straordinario è la capacità di memorizzare i dati. Ma tale sforzo tecnologico, per quanto di stampo positivista, richiede quantità industriali di energia. La macchina è in grado di prendere una decisione etica? Per Cavazzoni è urgente intervenire al fine di evitare un’omologazione. «In forum di altissimo livello – ha rivelato il fisico di Leonardo – si discute di come un’intelligenza artificiale generata in Europa o in Italia abbia una sensibilità etica più vicina al nostro sentire».
Gianluca Lo Nostro su Giornale

Le sfide. Quali sono i segreti e i possibili sviluppi dell’IA? Nel 3° panel dell’evento organizzato dal Giornale a Torino, la parola è affidata agli esperti che conoscono i segreti delle nuove tecnologie digitali e ne studiano le ulteriori applicazioni d’avanguardia. Al Polo del ‘900 il vicedirettore del Giornale, Nicola Porro, modera il dibattito al quale prendono parte Uljan Sharka (CEO iGenius), Xabi Uribe-Etxebarria (Founder & CEO Sherpa.ai) e Carlo Cavazzoni (Responsabile Leonardo Lab). “Noi umani veniamo da un retaggio positivista, l’AI nel momento in cui è libera e prende decisioni può anche sbagliare. Ma sbaglia molto meno delle persone. Il rischio è che, se queste cose rimangono nelle mani di pochi grandi soggetti, prevalgono logiche umane”, commenta Cavazzoni. E poi aggiunge: “In forum di altissimo livello si discute di come un’IA generata in Europa o in Italia abbia una sensibilità etica più vicina al nostro sentire. Sennò il rischio è quello dell’omologazione…”.
_su ilgiornale.it _

Terminal. Leonardo scommette sugli Stati Uniti per esportare il suo sistema di smistamento bagagli dopo il contratto firmato insieme a Fincantieri Infrastructure per il nuovo terminal crociere di Msc a Miami. Lo spiega il direttore della business unit Automation di Leonardo Massimiliano Veltroni a Genova a margine del convegno sullo shipping organizzato dal Comune di Genova in collaborazione col governo britannico. «Il progetto con Msc, primo in assoluto a cui lavoriamo a livello di terminal crociere, pensiamo possa essere solo l’inizio, anche perché la stessa compagnia crocieristica ha altri progetti simili negli Usa, in Spagna e in Asia, ma perché no anche Genova, il sistema è applicabile anche qui. È un progetto che nasce dall’Italia e va negli Usa, ora stiamo provando ad acquisire business direttamente in Usa. Questo significa che siamo alla ricerca di nuove risorse: abbiamo assunto 70 persone lo scorso anno e quest’anno saranno altre 50-60 persone. Si tratta di un ricambio generazionale, ma molto importante per un’azienda come la nostra di 350 dipendenti, tanto che facciamo fatica a reperire tutto il personale in città». Nel settore aeroportuale il primo contratto è stato annunciato pochi mesi fa a Denver, sempre per un sistema di smistamento bagagli. Leonardo è in contatto con Melbourne, Columbus, Houston e Los Angeles. «La nostra sfida è trovare una soluzione adatta per aeroporti di media taglia – conclude Veltroni – che per noi europei significa comunque grandi aeroporti. I nostri sistemi di smistamento bagagli infatti sono già operativi in Francia, Germania e Svizzera, ad esempio, oltre all’Italia e stiamo crescendo in Medio Oriente».
Alberto Quarati su Secolo XIX

Cybersecurity. Dopo il primo memorandum del 2022, all’incontro sul futuro dello shipping nuova intesa sulla cultura del mare. In prima linea Leonardo col sistema di smistamento bagagli messo a punto per il terminal crociere di Miami. «La sfida è quella legata ai dati – spiega il direttore della business unit Automation di Leonardo Massimiliano Veltroni – perché quando la valigia entra nella macchina diventa un indicatore importante che permetterà, grazie all’intelligenza artificiale, di prevedere flussi e di attuare manutenzione predittiva, ad esempio. Potenza di calcolo e di memoria sono fondamentali, così come la sicurezza nella gestione dei dati, che possiamo assicurare grazie alle nostre competenze in global security e al super calcolatore che abbiamo a Genova».
Fabrizio Cerignale su Repubblica Genova

Eurofighter. Il programma Eurofighter Typhoon per i quattro Paesi partner – Italia, Regno Unito, Germania e Spagna – varrà nei prossimi 10 anni almeno 58 miliardi di euro in termini di contributo al PIL mentre sul piano fiscale assicurerà un ritorno di 14 miliardi. È quanto sostiene un rapporto indipendente pubblicato da Strategy&, parte del network PwC, che ha calcolato che il progetto garantirà un sostegno per 62.700 posti di lavoro ogni anno. Questi i numeri tenendo conto di uno “scenario base”. Considerando quelli di uno “scenario di crescita” – con opportunità di vendita di circa 200 Eurofighter Typhoon sul mercato interno ed estero – il rapporto stima che per il prossimo decennio il contributo del programma al PIL sarà pari a 90 miliardi di euro, con entrate fiscali generate per 22 miliardi e più di 98.000 posti di lavoro ogni anno. “Il vantaggio delle future opportunità di esportazione significherebbe che circa il 30% degli investimenti del paese principale ritornerebbe sotto forma di entrate fiscali”, sintetizza il rapporto.
_Su repubblica.it _

Eurofighter. Il programma Eurofighter Typhoon per i quattro Paesi partner – Italia, Regno Unito, Germania e Spagna – varrà nei prossimi 10 anni almeno 58 miliardi di euro in termini di contributo al PIL mentre sul piano fiscale assicurerà un ritorno di 14 miliardi. È quanto sostiene un rapporto indipendente pubblicato da Strategy&, parte del network PwC, che ha calcolato che il progetto garantirà un sostegno per 62.700 posti di lavoro ogni anno. Questi sono i numeri tenendo conto di uno “scenario base”. “Il ruolo vitale che il Typhoon svolge per mantenere sicuri i cieli europei è ampiamente noto a tutti, tuttavia le persone spesso sono meno consapevoli degli incredibili vantaggi economici che il programma comporta” ha dichiarato Giancarlo Mezzanatto, Ad dell’Eurofighter Typhoon.
_Su lastampa.it _

Mini lanciatori. La start-up Infinity Space Providers, con sede a Tolosa, ha appena lanciato un prototipo in miniatura del suo futuro mini-veicolo di lancio riutilizzabile al 100%, atteso sul mercato alla fine del 2028, e sta lavorando a una serie di servizi associati per ridurre i detriti spaziali.
Florine Galéron su Tribune

Boeing. L’autorità di regolamentazione dell’aviazione civile statunitense, che da gennaio controlla da vicino l’ammiraglia 737 della Boeing, sta indagando anche sul 787 Dreamliner e sul 777, la cui integrità strutturale è stata messa in discussione da un ingegnere del costruttore, che ha negato le sue accuse. Di conseguenza, quattro aerei del costruttore sono sotto inchiesta. Scosso dai due incidenti mortali che hanno coinvolto il 737 MAX nel 2018 e nel 2019, il costruttore americano sembrava essere riuscito a mettere la testa a posto con i suoi successi commerciali. Nonostante gli annunci e un nuovo team di gestione, un problema si è susseguito all’altro, prosciugando gradualmente il capitale di fiducia che Boeing ancora possedeva.
Léo Barnier su Tribune

Boeing e Grottaglie. L’apertura di un’indagine da parte della FFA (Federal Aviation Administration) americana su presunte anomalie nel montaggio delle fusoliere del Boeing 787, denunciate da un ingegnere ex dipendente di Boeing, Sam Salehpour, non è passata inosservata nello stabilimento Leonardo di Grottaglie, che due sezioni (la centrale e la posteriore centrale) di quell’aereo costruisce. Dopo la denuncia dell’ex dipendente, il caso è stato ripreso dal New York Times e da altri media americani, ma è stato anche oggetto di discussione nell’assemblea che l’altro ieri i sindacati metalmeccanici hanno tenuto con i lavoratori Leonardo di Grottaglie sulla nuova proposta di contratto di lavoro. Preoccupazioni e dubbi sono affiorati nell’assemblea.
Domenico Palmiotti su Nuovo Quotidiano di Puglia edizione Taranto

Turbolenze. L’Agenzia statunitense per la sicurezza aerea ha aperto nuove indagini sui problemi tecnici che influiscono sulla sicurezza in volo di questi aerei, dopo le rivelazioni schiaccianti di uno degli ingegneri del gruppo.
Veronique Guillermard su Figaro

Record. Si preannuncia un anno da record per i viaggi aerei. Secondo l’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo, nel 2024 voleranno circa 4,7 miliardi di persone. Si tratta di 200 milioni di persone in più rispetto al picco pre-pandemia raggiunto nel 2019. La ripresa dei viaggi d’affari sta sostenendo la domanda. Così come il desiderio dei consumatori di recuperare i viaggi persi. Questa dovrebbe essere una buona notizia per le compagnie aeree. Ma i problemi alla Boeing significano che non tutti i vettori ne beneficeranno allo stesso modo.
Su Financial Times

Airbus. Nei primi tre mesi a Tolosa ordini netti per 170 aerei: il doppio degli americani. La cinese Comac pronta a inserirsi nella contesa nei cieli fra Usa ed Europa.
Mara Monti su Sole 24 Ore

Minniti. Sicurezza Europa Russia al centro della puntata dell’Aria che tira con Marco Minniti di Fondazione Med-Or.
_Su LA7 _

Battaglie navali. «Aspides dal punto di vista dell’interesse nazionale è una missione fondamentale per la sicurezza e la nostra economia. I porti di Trieste, Genova e Gioia Tauro sono destinati a subire grosse perdite di traffico se non si garantirà l’assoluta libertà di navigazione. Americani e inglesi bombardano i siti di lancio nello Yemen. La nostra missione è difensiva, ma attiva. Se arriva un barchino minato o un drone dobbiamo tirarli giù», spiega Giuseppe Lenora, che ha ricoperto l’incarico di Cincnav, comandante della squadra navale. E il Duilio ha già intercettato tre droni degli Houthi abbattendoli con i cannoni Oto Melara.
Fausto Biloslavo su Giornale

Esercitazioni. La Gran Bretagna organizzerà esercitazioni militari congiunte con gli Stati Uniti e il Giappone, mentre le tre nazioni cercano di rafforzare la sicurezza di fronte alla crescente aggressività cinese. Dal prossimo anno si svolgeranno regolarmente giochi di guerra trilaterali nell’Indo-Pacifico per sviluppare la capacità delle forze armate di ciascun Paese di operare insieme.
Larisa Brown su Times

Sanzioni. In caso di attacco informatico sono sanzionati, per violazione della privacy, sia il fornitore esterno di servizi IT sia il committente. La responsabilità per inosservanza del Gdpr è spalmata sui due soggetti. Inoltre, l’ammenda applicata alla società di servizi può essere più salata di quella applicata al committente, il quale è sempre tenuto a vigilare sul fornitore esterno, anche se quest’ultimo è in possesso di una certificazione del sistema di gestione per la sicurezza delle informazioni (SGSI).
Antonio Messina su Italia Oggi

Università. Nel mirino delle opposizioni pacifiste la Fondazione Med-Or presieduta da Marco Minniti e la Leonardo Spa, azienda impegnata nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. Gli studenti chiedono agli atenei di bloccare i progetti «con le industrie belliche»: oggi Leonardo ha collaborazioni in corso all’università di Palermo, mentre a Catania sono diverse le offerte di tirocinio. A Palermo gli universitari chiedono le dimissioni dal comitato scientifico dalla Fondazione Med-Or di Antonello Miranda, docente di Diritto comparato ed ex delegato a coadiuvare il prorettore alla Internazionalizzazione nella cura dei rapporti con le istituzioni politiche e diplomatiche internazionali. Med-Or nasce per promuovere cultura, formazione e ricerca tra Italia e Paesi dell’area mediterranea allargata, suo socio fondatore è Leonardo.
Marta Occhipinti su Repubblica Palermo

Tim. La lista Merlyn cerca i voti dei francesi di Vivendi contro l’ad Labriola. Il manager Stefano Siragusa, ora candidato alla guida di Tim, è stato ad di Ansaldo Sts, all’epoca controllata da Finmeccanica, quando aveva appena siglato un accordo per cederla a Hitachi Rail. Elliott contestava l’operazione e il prezzo d’opa offerto ai soci di minoranza, ritenuto troppo basso. Siragusa rimase in sella ancora qualche mese. A maggio 2016 lasciò Ansaldo Sts nel pieno della battaglia tra Finmeccanica-Hitachi e il fondo attivista.
Vittorio Malagutti su Domani

Boeing. Crollano le consegne di Boeing nel mese di marzo e nel primo trimestre, mentre proseguono i controlli di qualità e le indagini sui velivoli da parte delle autorità di regolamentazione. Il mese scorso sono stati consegnati 29 jet, in gran parte 737 Max, rispetto ai 27 di febbraio e in netto ribasso dai 64 spediti lo scorso anno. Nei tre mesi le consegne sono scese a 83 dalle 130 dello scorso anno.
su Italia Oggi

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Debito. Alla fine del 2026 il debito pubblico si fermerà un soffio sotto 3.224 miliardi, cioè 72 miliardi in più rispetto ai livelli ipotizzati nel Def dello scorso anno (+38 miliardi nel confronto con la NaDef di fine settembre). Il Documento di economia e finanza esaminato martedì dal consiglio dei ministri certifica l’impatto del superbonus sui saldi di finanza pubblica, ammortizzato da una serie di novità intervenute rispetto alla primavera 2023, come la spesa per interessi, che nei nuovi calcoli cresce a ritmi decisamente meno rapidi di quelli temuti lo scorso anno. In ogni caso la via scelta è la correzione dei conti in 7 anni.
Gianni Trovati su Sole 24 Ore

Il debito vola. La storia dell’economia italiana insegna che il debito pubblico è esploso tra gli Anni Settanta e Ottanta, soprattutto con i vari governi Andreotti e Craxi, ma anche l’epoca contemporanea dimostra come sia difficile fare politica senza puntare sui debiti. L’emblema della crescita finanziata a debito è proprio il Superbonus, protagonista della ripresa post crisi.
Luca Monticelli su Stampa

Superbonus. Il conto sei volte più alto delle stime. Le ripercussioni negative sulle opere del Pnrr. I calcoli delle maggiori entrate fiscali: tra 25 e 30 euro di tasse ogni 100 di sussidi. Agenzia delle Entrate: del totale dei crediti registrati, 16 miliardi sono oggetto di sequestro giudiziario.
Mario Sensini su Corriere della Sera

In accordo con l’Europa. Il sottosegretario all’Economia assicura che “l’impostazione scelta dal governo per il Def è seria e sostenibile. Le nuove regole europee sui conti pubblici saranno pronte a luglio: piuttosto che scrivere numeri sull’acqua abbiamo preferito, in accordo con l’Europa, indicare solo il quadro tendenziale”.
Giuseppe Colombo su Repubblica

Pnrr. «Abbiamo una scadenza e su quella stiamo lavorando, siamo concentrati su giugno 2026». È quanto sul Pnrr ha detto il ministro Raffaele Fitto nel suo intervento a «Obiettivo crescita 2024», organizzato ieri dal Sole 24 Ore.
Gianni Trovati su Sole 24 Ore

Proroga Pnrr, l’Italia ci crede. Oggi il vertice a Roma tra Meloni e il presidente del Consiglio europeo. Meno rigidità sui controlli, ma per andare oltre il 2026 serve l’unanimità.
Ilario Lombardo su Stampa

Assunzioni. Bollettino Excelsior: nel mese programmati 446mila ingressi, 3mila oltre un anno fa, fino a giugno saranno 1,5 milioni pari a 46mila in meno del 2023. Ad aprile è difficile da reperire il 47,8% del personale cercato dalle aziende, pari al +2,6% rispetto a un anno fa.
Claudio Tucci su Sole 24 Ore

Superare la vecchia Via della Seta. Un canale che avvicina il viaggio di Meloni a Pechino. L’uscita dall’intesa siglata da Conte non ha incrinato i rapporti con la Cina.
Marco Galluzzo su Corriere della Sera

Sussidi cinesi. Secondo i calcoli del Kiel Institute, aiuti da tre a nove volte superiori a quelli dei Paesi Ocse. Il colosso dell’auto elettrica Byd ha ricevuto 3,4 miliardi di euro di fondi pubblici tra il 2018 e il 2022, oltre agli incentivi all’acquisto. In Europa e negli Usa crescono le pressioni per il varo di dazi e misure a tutela delle industrie nazionali.
Gianluca di Donfrancesco su Sole 24 Ore

Tassi. L’inflazione americana scotta più del previsto e brucia le probabilità di tagli ravvicinati dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. I prezzi al consumo sono lievitati negli Stati Uniti del 3,5% negli ultimi 12 mesi a marzo, rispetto al 3,2% fatto segnare a febbraio e più del 3,4% anticipato. Wall Street ha reagito con bruschi ribassi al “contagio inflazionistico” fin dall’apertura degli scambi, mentre i rendimenti dei Treasury Usa sono saliti immediatamente.
Marco Valsania su Sole 24 Ore

Tassi. Gli operatori hanno ridotto le scommesse sui tagli dei tassi di interesse della Federal Reserve ieri, dopo che l’inflazione statunitense ha superato le aspettative e Joe Biden ha riconosciuto che c’è “ancora molto da fare” per combattere l’aumento dei prezzi. I rendimenti obbligazionari sono balzati, le azioni sono scivolate e i mercati hanno allontanato le previsioni di tagli dei tassi in estate dopo che i dati ufficiali hanno mostrato un aumento del 3,5% dei prezzi al consumo per l’anno fino a marzo.
Kate Duguid su Financial Times

Google e l’IA. «Il momento è adesso, l’occasione è grandissima per tutti. Dopo sarà tardi». Melissa Ferretti Peretti, Country manager e Vice President di Google in Italia, presenta così «IA per il Made in Italy», il nuovo progetto con cui Mountain View si propone di accompagnare le Pmi verso un’integrazione efficace dell’intelligenza artificiale nelle proprie filiere e attività.
Davide Casati su Corriere della Sera

Tim. La lista Merlyn cerca i voti dei francesi di Vivendi contro l’ad Labriola. Il manager Stefano Siragusa, ora candidato alla guida di Tim, è stato ad di Ansaldo Sts, all’epoca controllata da Finmeccanica, quando aveva appena siglato un accordo per cederla a Hitachi Rail. Elliott contestava l’operazione e il prezzo d’opa offerto ai soci di minoranza, ritenuto troppo basso. Siragusa rimase in sella ancora qualche mese. A maggio 2016 lasciò Ansaldo Sts nel pieno della battaglia tra Finmeccanica-Hitachi e il fondo attivista.
Vittorio Malaguti su Domani

Sfida. Parte sul mercato la corsa dei nuovi prodotti per far concorrenza al big. Il rally a Wall Street coinvolge Amd, Arm, Tsmc, Asml e Alphabet.
Biagio Simonetta su Sole 24 Ore

Fastweb con Eolo. Obiettivo: accelerare «la disponibilità di servizi nelle aree poco performanti». Per le due aziende sinergie tra le frequenze di Fastweb e l’infrastruttura di Eolo.
Andrea Biondi su Sole 24 Ore

Emendamento Open Fiber. L’intervento nel decreto Pnrr. Assist politico per sbloccare la partita dei soci con le banche. Oggi il voto in Commissione Bilancio. Entro 90 giorni identificati i nuovi civici da cablare.
Alberto Mapelli su Mf

Tavares: Stellantis a rischio se arrivano i cinesi. Inaugurata a Mirafiori la nuova area cambi, pronti 100 milioni per la 5ooe. La replica del ministro Urso: «In Italia un solo produttore, anomalia che va colmata».
Filomena Greco su Sole 24 Ore

Maxi flotta. Shipping. Con 33 cargo il Paese è attualmente l’ottava forza mondiale: in progetto la costruzione di altre 47 navi mercantili per potenziare l’export.
Alberto Annichiarico su Sole 24 Ore

Autostrade di Stato. La società “Autostrade dello Stato spa”, istituita con il decreto approvato dal Consiglio dei ministri di martedì, gestirà le tratte statali a pedaggio attraverso Anas.
Su Stampa

Fs. L’Ad Luigi Ferraris: «La macchina non si ferma, deve continuare a correre». Obiettivo: «Il nostro traffico merci è al 10-11%, vogliamo raddoppiarlo, visto che la media Ue è al 30%».
Andrea Rinaldi su Corriere della Sera

Crt, blitz sventato. Un ex membro cerca un accordo per farsi riconfermare con altri tre professionisti. II presidente segnala il caso al Tesoro. L’ex fedelissimo Bonadeo propone di creare un organo direttivo non ufficiale.
Claudia Luise su Stampa

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Conferenza di pace. Due giorni di incontri con l’obiettivo di avviare un vero dialogo di pace tra Russia e Ucraina. La Svizzera ha annunciato che il 15 e il 16 giugno ospiterà una conferenza di alto livello per cercare di fermare la guerra. La Russia, però, non ci sarà: ha bollato l’iniziativa come un progetto «americano».
Giuseppe Agliastro su Stampa

Zelensky risponde a Trump. I comandi americani e i vertici Nato ripetono che la carenza di munizioni nell’esercito ucraino sta diventando «drammatica», presto mancheranno le artiglierie. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg prende provvedimenti e commenta con favore la disponibilità della Finlandia ad accettare «il comando terrestre di una forza multinucleo», in vista di una miglior organizzazione militare per cercare di contenere le mire imperiali di Putin.
Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera

Conferenza di pace. La Svizzera ospiterà al Buergenstock Resort il vertice chiesto da Zelensky. Punta a una road map per chiudere il conflitto Possibile la presenza di Biden, incerta quella fondamentale della Cina. Mosca: “Anche se fossimo invitati non ci andremmo”. Potrebbero arrivare circa 100 leader dopo il lavoro degli sherpa: ma manca un accordo.
Anna Lombardi su Repubblica

Via le sanzioni a due oligarchi. Il tribunale del Lussemburgo. Pjotr Aven e Mikhail Fridman vincono il ricorso: non è stato dimostrato che abbiano sostenuto azioni o politiche contro l’Ucraina.
Rosalba Castelletti su Repubblica

Iran, imminente l’attacco. Biden: impegno ferreo per proteggere la sicurezza di Israele. Hamas respinge la tregua. La Casa Bianca: Netanyahu non fa abbastanza per gli aiuti umanitari nella Striscia.
Davide Frattini su Corriere della Sera

Un dilemma per Putin. La radicalizzazione di alcuni musulmani dell’Asia centrale, soprattutto in Tagikistan, è un problema che la Russia ha trascurato negli ultimi anni a causa della sua preoccupazione per l’Ucraina. Le retate della polizia e le deportazioni di immigrati dopo l’attacco terroristico sono una risposta poco convincente, anche perché si fa affidamento sui lavoratori dell’Asia centrale. Si dà il caso che i regimi autoritari conservatori dell’Asia centrale siano ansiosi quanto la Russia di eliminare l’estremismo islamico. Ma le minacce alla loro indipendenza e la pressione sui loro lavoratori immigrati potrebbero non portare ai risultati che Putin desidera.
Tony Barber su Financial Times

Colpo al leader di Hamas. Tre dei figli di Ismail Haniyeh uccisi in un raid aereo nel campo di Al-Shati. La reazione del padre: “Sono martiri. Israele non otterrà niente nei negoziati”. La famiglia si era riunita per festeggiare l’Eid al-Fitr, la fine del Ramadan.
Fabiana Magrì su Stampa

Allarme Aiea. Gli ispettori Onu hanno riscontrato grandi attività a Fordow: “Arricchimento al 60%”.
Paolo Brera su Repubblica

Cina e Taiwan. Il leader cinese Xi Jinping ha avuto un colloquio a Pechino con uno degli ex presidenti di Taiwan, in un raro incontro a poche settimane dal prossimo passaggio di poteri nel Paese democratico.
Kathrin Hille su Financial Times

Corea del Sud. I progressisti conquistano i due terzi del Parlamento. Batosta per il presidente Yoon, assediato dagli scandali.
Lorenzo Lamperti su Stampa

Processo a Von der Lyen. Riunione di fuoco: socialisti e liberali attaccano su deleghe e incarichi pre-elettorali.
Claudio Tito su Repubblica

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Lega contro il Colle. II Carroccio chiede modifiche in Aula: “Il presidente è obbligato a sciogliere le Camere in caso di dimissioni del premier”.
Francesco Olivo su Stampa

Via libera alla norma antiribaltone. Premierato: passa l’articolo 4, che sarà riformulato. Si alla facoltà di sciogliere le Camere. Il presidente potrà dare un nuovo incarico solo con l’ok del premier uscente e tra «i suoi».
Paola di Caro su Corriere della Sera

Par condicio e deriva orbaniana. Toccherà all’Agcom la verifica delle presenze. Domani il via libera a regole più restrittive per le emittenti private.
Matteo Pucciarelli su Repubblica

Arrestaro ex assessore. Nuovo scandalo in Puglia che, a due mesi dalle elezioni, investe il centrosinistra. L’inchiesta coordinata dalla Procura di Bari riguarda presunti appalti truccati. L’ex assessore della Regione Alfonso Pisicchio, fedelissimo di Emiliano, e suo fratello Enzo sono agli arresti domiciliari con altre 5 persone. Sono accusati di corruzione, truffa per erogazioni pubbliche e finanziamento illecito ai partiti. Pisicchio aveva già annunciato le sue dimissioni dalla guida dell’agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione.
Chiara Spagnolo su Repubblica

Patto migranti. Via libera dell’Europa al Patto sui migranti. Entrerà in vigore tra due anni ed è progettato per accelerare il processo di asilo e favorire il ritorno dei migranti irregolari nei Paesi d’origine. Vengono rafforzati i controlli alle frontiere, introdotta una procedura comune a livello Ue per la concessione o la revoca della protezione internazionale. «L’Italia non sarà più sola» ha commentato la presidente Ursula von der Leyen.
Francesca Basso su Corriere della Sera

Si al piano Piantedosi. Dopo otto anni di trattative, il Parlamento europeo ha dato il via libera decisivo al nuovo Patto migrazione e asilo concordato con i governi. Lo ha fatto nell’aula di Bruxelles tra le proteste delle associazioni che sugli spalti hanno denunciato “la fine del diritto d’asilo”. Si tratta di una riforma che rivede profondamente le regole per la gestione interna dei flussi.
Marco Bresolin su Stampa

Frontiere più sicure. L’europarlamento approva il nuovo Patto per l’asilo e l’immigrazione. Il governo è contento, avendo partecipato in maniera attiva alle trattative. In particolare è soddisfatto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: «Il nuovo Patto garantirà frontiere esterne più sicure, procedure rapide ed efficienti per l’asilo, espulsioni più veloci, una maggiore solidarietà nei confronti dei Paesi di primo ingresso». Ma Matteo Salvini, considerato il primo sponsor del ministro Piantedosi, vota contro e spara a zero.
Francesco Grignetti su Stampa

Centrale idroelettrica. La strage di Suviana Enel Green Power scelte le ditte migliori. Sciopero e polemica dei sindacati. Scatta l’inchiesta, Ancora 4 dispersi. L’ipotesi: lo scoppio di un alternatore.
Su Corriere della Sera

Allarmi inascoltati. A Suviana una tragedia prevedibile. Due anni di denunce cadute nel vuoto, troppi subappalti per manutenzione e sicurezza La Procura apre l’inchiesta per disastro e omicidio colposo. Oggi sciopero generale di Cgil e Uil contro le morti sul lavoro.
Marco Bettazzi su Repubblica

COMMENTI E CONTRIBUTI

Distinti ma legati insieme. Le due superpotenze cercano di riannodare I fili del dialogo. Una necessità con i tanti focolai di guerra aperti. Pechino è tornata al centro delle attenzioni del mondo.
Giuliano Noci su Sole 24 Ore

Divario. La politica monetaria rappresenta il prossimo ambito di divaricazione tra le due sponde dell’oceano, se si guarda alle aspettative di inflazione negli Stati Uniti e in Europa, e alle tendenze congiunturali sottostanti.
Stefano Manzocchi su Sole 24 Ore

Frattura. Una frattura si era aperta sulla risoluzione Onu di condanna all’«invasione» russa in Ucraina, con un blocco di 17 Paesi africani astenuti sul testo e uno contrario, l’Eritrea. La seconda si sta allargando ora con la crisi in Medio Oriente e la linea espressa dall’Unione africana (Ua): la condanna del «genocidio» di Israele e il sostegno alla causa intentata dal Sudafrica alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia.
Alberto Magnani su Sole 24 Ore

Digital divide. Il piano “Italia a 1 Giga” è molto importante per un paese come l’Italia che vede la presenza di oltre il 70% dei Comuni con meno di 5000 abitanti, ma è bene che il governo risolva i nodi che frenano lo sviluppo dell’Ftth.
Andrea Giuricin su Sole 24 Ore

Pacchetto. Approvato dal Parlamento europeo il pacchetto di misure «valido per tutti i Paesi dell’Unione». Non risolverà magicamente ogni problema, ma si tratta di dieci passi da gigante rispetto ai piccoli passi degli ultimi dieci anni.
Roberta Metsola su Corriere della Sera

Referendum. L’accelerazione della maggioranza guarda alle Europee, ma non solo. E sullo sfondo resta la questione delle prerogative del Quirinale. I precedenti, in particolare il referendum voluto dall’allora premier Matteo Renzi, inducono a un minimo di prudenza: ne uscì dimissionario col governo.
Massimo Franco su Corriere della Sera

Draghi e Meloni. L’abbraccio mozzafiato tra Draghi e Meloni in Europa è molto difficile ma è una speranza da coltivare e un fatto politico naturale.
Claudio Cerasa su Foglio

Premierato. Consapevole del fatto che le Camere siano e debbano restare “il cuore pulsante di ogni democrazia”, ho lasciato intatta la centralità del Parlamento, il cui potere politicamente più significativo è quello di dare e revocare la fiducia al Presidente del Consiglio, ancorché eletto dal popolo. Altro che deriva autoritaria!
Elisabetta Casellati su Riformista

Meloni vuol fare quello che Berlusconi non ha mai tentato. La destra ha messo mano alla par conditio, l’unica riforma importante fatta per la tv da una sinistra per il resto molto distratta in questo settore, anzi piuttosto attenta a non disturbare il monopolio privato di Berlusconi (vero onorevole Violante?). Fanno sorridere coloro che oggi parlano di un tentativo di esproprio verso il Cavaliere condotto dalla sinistra in quegli anni: niente di più lontano infatti dalla verità storica, visto come andarono le cose.
Giandomenico Crapis su Il Fatto Quotidiano

Il potere in università. Da troppo tempo l’istituzione universitaria è entrata in un cono d’ombra che ha tenuto in gran parte nascosta la sua crisi. Che invece è vasta e profonda. Una crisi che dipende in misura decisiva da un fattore soprattutto: la concessione di una estesa autonomia alle singole sedi universitarie.
Ernesto Galli della Loggia su Corriere della Sera

Senza coraggio. Il Paese continua ad avanzare con fatica, lasciando indietro giovani, donne, intere aree e immigrati. E con i problemi di sempre, dalla scuola alla sanità, dai femminicidi agli incidenti sul lavoro, dai disastri ambientali e quelli derivanti da violazione delle norme e mancanza di controlli. Problemi irrisolti da politiche miopi, spesso opportunistiche e forse talvolta corrotte.
Elsa Fornero su Stampa

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