Rassegna stampa 13 maggio

SICUREZZA

Wass a Fincantieri. Il gruppo navale italiano punta sulla difesa, che rappresenta già un terzo del suo fatturatao, e acquista l’unità di difesa sottomarina Wass da Leonardo.
Olivier Tosseri su Les Echos

Un gigante in borsa. Nessuna società del Dax ha registrato aumenti così importanti come Rheinmetall, con le ambizioni del Ceo Papperger che vanno ancora oltre. Le azioni del gruppo sono aumentate del 530%, vendite e profitti crescono a un ritmo impensabile prima dell’attacco russo all’Ucraina. L’anno scorso l’azienda ha ricevuto più ordini che mai dal governo federale.
Roman Tyborsky e Christoph Schlautmann su Handelsblatt

Chi ha fatto l’affare. Dopo la vendita di Wass, Leonardo ha guadagnato in borsa il 6%, mentre Fincantieri ha perso l’8%. Domani l’Ad Folgiero presenterà i dati del primo trimestre e sarà un’occasione per mostrare dove vuole arrivare.
Nordest economia

Dimostrazione di forza. Terminata ieri una tre giorni di esercitazioni alle porte della Russia, mentre le forze armate britanniche testavano un’arma chiamata “70km sniper”. La dimostrazione faceva parte della più grande mobilitazione di truppe Nato dai tempi della Guerra Fredda.
Charlie Parker su The Times

Promessa mancata. A 565 giorni dall’insediamento, il governo Meloni non ha ancora realizzato l’aumento per le spese della difesa, una misura inserita nel programma di centrodestra del 2022. Anche il ministro Crosetto ammette che sarà difficile raggiungere il target del 2% perfino nel 2028. Ad ammettere lo stato di sotto-finanziamento sono gli stessi militari, che da anni battono cassa. Come fatto già in audizione dal generale Credendino nel febbraio 2023.
Lorenzo Borga su Il Foglio

Guerra e profitti. Da febbraio 2022 le azioni di Hensoldt sono passate in borsa da 12 a poco meno di 40 euro, mentre quelle di Rheinmetall da 90 a 150 euro. Secondo Dorre, che guida Hensoldt da aprile, “senza la guerra in Ucraina la nostra situazione economica sarebbe oggi diversa”.
Thomas Fromm su Sueddeutsche Zeitung

A Piazza Affari si cambia. Industria, tech e consumi. In frenata le banche, che soffrono in vista di eventuali tagli dei tassi a giugno. Le aspettative sulla politica monetaria in Europa hanno fatto salire l’Eurostoxx di oltre il 3%, il Nasdaq solo del 2,8%. In grafica, una selezione dei titoli Ftse Mib con un tasso medio di crescita superiore al 10% ed esposti positivamente al ribasso dei tassi di interesse Bce, tra cui Leonardo.
Adriano Barrì su L’Economia del Corriere

Ordini confermati da Boeing. Il piano di produzione dei prossimi mesi per il 787 è in uscita da parte di Boeing e per il momento confermerebbe una media mensile di cinque fusoliere nello stabilimento Leonardo di Grottaglie. Si tratta di un mantenimento dell’attuale produzione. Il ridimensionamento rispetto agli anni scorsi rimane comunque un dato di fatto.
Domenico Palmiotti su Nuovo Quotidiano di Publia

Italia pronta ai cyberattacchi. “Tendo a escludere attacchi militari alla Nato da parte della Russia”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Tajani a In Mezz’ora su Rai3. Diversa invece la situazione relativa agli attacchi cyber e alle campagne di disinformazione, per le quali, in ogni caso, l’Italia dispone degli strumenti necessari per fronteggiarli.
Il Giornale

Leva obbligatoria. Matteo Salvini insiste sulla leva obbligatoria e annuncia che è quasi pronta la stesura di un «grande progetto di educazione civica» da proporre in Parlamento. «E’ un progetto su base regionale – spiega -, con persone che si possono dedicare al salvataggio, alla protezione civile, al pronto soccorso, ai boschi». Ma il ministro della Difesa Crosetto chiarisce: «Le forze armate servono per fare professionisti che difendono le istituzioni e la pace. Il servizio civile universale non è una cosa che riguarda le forze armate».
Il Corriere della Sera

AI aperta. Quest’anno il colosso californiano Meta investirà 40 miliardi di dollari nell’intelligenza artificiale open source, a differenza di Microsoft e Google, che concedono i loro prodotti solo a pagamento. Obiettivo: accelerarne lo sviluppo e conquistare nuovi utenti sui social.
Pier Luigi Pisa su Repubblica Affari e Finanza

ECONOMIA

Cedolare. più risparmi ai redditi alti e flat tax per 30mila affitti a società. Locatori agevolati a quota 2,8 milioni: un quinto di loro riceve il 63% degli sconti Irpef totali (2,5 miliardi). Prosegue il trend di crescita delle adesioni e un’altra spinta potrà arrivare dalla Cassazione che ora ammette gli inquilini-impresa
Dario Aquaro e Cristiano Dell’Oste sul Sole

Scontro sul supebonus. Oggi scade il termine per la presentazione in commissione Finanze al Senato dei subemendamenti al decreto Superbonus che verrà votato e mercoledì è atteso in Aula. Ma non si placa il dissenso dopo l’arrivo venerdì notte in commissione Finanze dell’emendamento presentato dal governo e firmato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Forza Italia attacca: da sempre contrari a nuove imposte.
Claudia Voltattorni su il Corriere

Nessuna lite. Nessuna pace con Giorgetti, dice Tajani, «perché non c’è stata lite». E aggiunge: «Pronti a modificare il decreto sul Superbonus in Parlamento. Difendiamo il lavoro». Il ministro degli Esteri: norma sugli sgravi fatta a sorpresa dal Mef.
Marco Galluzzo sul Corriere

Consulenze d’oro. La società Rocksoil dell’ex ministro Pietro Lunardi in prima fila nella progettazione del Ponte sullo stretto assieme alla Proger di Chicco Testa. I conflitti d’interesse e le tante aziende coinvolte. Quelle del consorzio Eurolink sono cresciute in Borsa dal 15 al 30%. Tra i nomi nuovi del gruppo per l’opera c’è anche Valter Mainetti, editore de Il Foglio.
Antonio Fraschilla su Repubblica

Stipendi più bassi alle donne. Si allarga il divario di genere in busta paga: alle pensionate assegni più leggeri del 36%. Solo nelle miniere e a scuola salari femminili più alti. Ivana Veronese (Uil): “Al mercato del lavoro non piace chi ha figli, chi li vuole e chi li può fare”.
Paolo Baroni su La Stampa

DAL MONDO

I russi avanzano. Putin rimuove il ministro della Difesa e nomina Belousov al posto di Shoigu che va al Consiglio di sicurezza nazionale. Le voci sul figlio futuro presidente pare abbiamo irritato il capo. Nel frattempo Putin ordina un attacco massiccio contro l’Ucraina.
Fabrizio Dragosei sul Corriere

Missili su Belgorod. Putin assedia Kharkiv, città chiave per vincere il conflitto. Città fatale, tentatrice e disperata, veglia da sempre al confine del pericolo, eterna città sul fronte; le onde devastatrici da est e da ovest vengono sempre a morire dentro di lei. Per prenderla e perderla bisogna necessariamente morire.
Domenico Quirico su la Stampa

X nazista sui carri. Simbolo d’invasione o bluff dei russi per spiazzare Kiev. Come la Z, servirebbe a indicare l’obiettivo dei mezzi suggerendo un attacco di massa Ma può anche coprire un blitz nel Donbass. I russi hanno più uomini e 10 volte più proiettili per i cannoni. Nel giro di una settimana cominceranno ad arrivare munizioni e armi dagli Stati Uniti, ripristinando il flusso di aiuti bellici interrotto per mesi dall’opposizione repubblicana al Congresso, e i rapporti di forza cambieranno. Resta il problema della mobilitazione: nei centri d’addestramento ucraini ci sono soprattutto 40enni, perché tantissimi giovani sono emigrati all’estero e non è facile convincerli ad arruolarsi.
Gianluca di Feo su Repubblica

Georgia. Marcia europeista contro la legge pro-Mosca. Almeno 50mila dimostranti secondo Reuters, 4 volte tanto secondo stime locali: è stata la manifestazione più partecipata da oltre un mese, da quando a Tbilisi sono iniziate le proteste contro un progetto di legge sulle “influenze straniere” con cui il governo intende stringere le maglie del controllo nei confronti dei media e delle ong che ricevono fondi dall’estero.
Luna de Bartolo su Repubblica

Lasciare Rafah. Israele ha combattuto ieri nuovi scontri con Hamas nel nord di Gaza, dopo aver ordinato a decine di migliaia di persone di fuggire da Rafah e aver ampliato l’assalto alla città meridionale, nonostante la condanna internazionale.
Su Financial Times

Blinken duro con Netanyahu. La mancanza di un piano per il dopo guerra, i tentennamenti dettati dalle questioni di politica interna, il no senza alternative a un ruolo dell’Autorità palestinese nella Striscia, stanno compromettendo le operazioni militari. L’Egitto si associa alla petizione del Sudafrica all’Aia che accusa Israele di genocidio.
Davide Frattini sul Corriere

ITALIA

Nuove accuse a Toti. Voci di dimissioni del governatore. L’Associazione magistrati boccia la riforma della Giustizia mentre per i leghisti arriva una buona notizia: la smentita sulla possibilità che Giovanni Toti dia le dimissioni prima del nuovo interrogatorio con i magistrati: «Voci infondate e strumentali» per Mario Savi, l’avvocato del governatore della Liguria. Dato che le dimissioni sono un atto politico, prima di deciderle è necessario un confronto tra Toti e la sua maggioranza.
Marco Cremonesi sul Corriere

Traffici. Aperto un nuovo filone dell’inchiesta nei confronti degli indagati in Liguria, quello sulla sanità. I pm indagano su presunti favori a privati in cambio di finanziamenti. L’interrogatorio sarà decisivo per l’addio del governatore.
Giuseppe Filetto e Marco Preve su Repubblica

Ti vengo a trovare. Le parole di Toti a Spinelli. “Vengo prima delle elezioni e ti chiedo un po’ di robe”. La politica costa, e quando non ce la fa Giovanni Toti batte cassa con il suo finanziatore Aldo Spinelli che trova sempre disponibile, ma solo se è sicuro di avere in tasca l’atto pubblico che gli serve. E mentre in tre anni il gruppo Spinelli raggiunge il valore di «un miliardo», Toti e i suoi Comitati incassano appena 74mila euro che ora gli costano pure l’arresto per corruzione.
Giuseppe Guastella sul Corriere

Da sempre garantisti. Il centrodestra prova con sorprendente fatica a compattarsi intorno al principio del garantismo, il primo e più forte argine politico all’inchiesta ligure. II ministro degli Esteri risponde a Crosetto: “Finché non c’è una condanna in terzo grado, una persona è innocente”. La Lega in pressing: “Lo Stato ha potere assoluto”. E a Palazzo Chigi si teme che quello ligure sia solo il primo caso.
Federico Capurso su La Stampa

Non siamo una casta. La giustizia è ancora il terreno di scontro più violento, mentre il voto delle Europee si avvicina. Uno scontro in cui si fronteggiano i partiti tra loro e il governo con i magistrati. L’Anm: sulla separazione delle carriere non si tratta. Il leader M5S: sembra il piano della P2. Crosetto: “PM politicizzati, se ora qualcuno nella magistratura inventasse qualcosa per provare a farmi male, sarebbe un problema per la democrazia”.
Adriana Logroscino sul Corriere

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