Rassegna stampa 15 maggio

SICUREZZA

Leonardo nella top-ten Ue. I conti record della Difesa. Le tensioni geopolitiche hanno spinto il fatturato dell’industria della difesa nel 2023, un comparto che vale 456 miliardi di fatturato, in crescita del 6,6% sul 2022.
Il Corriere

Difesa record. Spesa globale al 2,3% del Pil. In Borsa europei a +42%. Da un’indagine di Mediobanca, la spesa per la difesa ha raggiunto il massimo storico: i venti di guerra gonfiano i ricavi delle aziende che si occupano di armamenti e spingono le performance in Borsa del settore che nel primo trimestre di quest’anno hanno battuto tutti gli altri comparti industriali. Dei 30 big analizzati, quindici sono americani, dieci europei (di cui due, Leonardo e Fincantieri, italiani) e cinque asiatici. A livello europeo, in testa le due tedesche Rheinmetall (+80,5%) e Hensoldt (+80,3%), e, a seguire, la svedese Saab (+56,7%) e Leonardo (+55,9%), mentre Fincantieri è nona (+21,9%).
Antonella Olivieri su Il Sole

Il valore della sicurezza. Nel primo trimestre 2024 il rendimento azionario delle multinazionali di qualsiasi settore vede in cima i gruppi degli armamenti, con un incremento del 22,8%, contro le multinazionali tech dei media/entertainment che si sono valorizzate del 19% e quelle della moda/lusso del 17,9%. La capitalizzazione aggregata delle multinazionali degli armamenti vale 760 miliardi di euro e risulta mediamente 4,6 volte i mezzi propri ma le italiane sono le meno valorizzate dalla Borsa. Investire nella difesa ha un ritorno non solo sul versante della sicurezza ma anche in chiave industriale e di presidio delle catene del valore tecnologiche.
Dario Di Vico su Il Foglio-Inserto

L’unione fa la forza. Per uscire dalla condizione di inferiorità rispetto ad altri paesi e altre aree del mondo, l’industria della difesa europea ha due opzioni che non si escludono tra di loro. La prima è il consolidamento, vale a dire la concentrazione di mercato intorno a pochi grandi attori. La seconda passa attraverso lo sviluppo di progetti congiunti in cui il committente non è un singolo stato ma un insieme di stati. Secondo lo studio di Mediobanca “”Quello che gli stati europei dovrebbero fare è mettere la propria autonomia in secondo piano e impegnarsi in modo più cooperativo per colmare i gap esistenti”.
Mariarosaria Marchesano su Il Foglio

Trimestrale Fincantieri. “L’acquisizione della linea di business UAS da Leonardo costituisce un passo significativo che rafforza ulteriormente la nostra posizione nel settore della subacquea e della difesa navale sempre più rilevante geopoliticamente”. Questo il razionale che ha spinto ad acquisire gli asset ex-Wass. I conti invece si sono chiusi con una forte crescita dell’Ebitda, pari a 100 milioni (+15,8%), e dell’Ebitda margin (passato dal 4,9% al 5,7%), mentre i ricavi sono rimasti stabili a circa 1,8 miliardi (+0,2%).
Celestina Dominelli su Il Sole

Future navi. Il capo della Royal Navy ha dichiarato che gli equipaggi delle future navi da guerra potrebbero essere un quarto di quelli attuali, tenendo un maggior numero di marinai fuori pericolo, in un contesto di carenza critica di personale. L’ammiraglio Sir Ben Key, primo lord del mare, ha dichiarato che il progresso della tecnologia ha fatto sì che le macchine potessero assumere i ruoli tradizionalmente svolti da un gran numero di uomini della marina. Invece di un equipaggio di circa 400 persone, le sei navi di supporto multiruolo che entreranno in servizio nel 2030 potrebbero avere un equipaggio di circa 100 persone.
Larisa Brown su The Times

La Francia si arma nello spazio Il Comando spaziale vuole nuovi sistemi di sorveglianza in orbita e satelliti di pattugliamento. “Le minacce sono permanenti e molteplici: ci troviamo di fronte a Paesi disinibiti che effettuano manovre orbitali sospette, lanci antisatellite e hanno capacità terrestri per raggiungere le infrastrutture spaziali”.
Veronique Guillermard su Le Figaro

Nuovi camion. Il produttore di veicoli blindati Arquus si è aggiudicato un contratto del valore di oltre 120 milioni di euro per la fornitura di 376 camion-cisterna di nuova generazione alle forze armate francesi.
Les Echos

Niente dietrofront sull’ex Breda. Lo sciopero non ha sortito gli effetti sperati. Il governo non ha fatto dietrofront: l’ex BredaMenarini, oggi Industria Italiana Autobus, sarà ceduta al gruppo Seri, con l’agenzia nazionale di proprietà del ministero dell’Economia, Invitalia, che resterà con una quota di minoranza. Diventa così certa l’uscita di scena dell’azionista Leonardo.
Alessandra Testa su Il Corriere di Bologna

Pacchetto aiuti. Si stanno completando le ricognizioni sul pacchetto di aiuti militari da inviare in Ucraina e, secondo la Stampa, il decreto verrà presentato prima del 13 giugno, quando si aprirà il G7 ospitato dall’Italia. l decreto rischiava di finire nel tritacarne della campagna elettorale e di essere utilizzato per la propaganda pacifista della Lega. Giorgia Meloni ha già avuto modo di far trapelare la sua irritazione per le posizioni oblique del vicepremier Salvini, che da un lato contesta l’invio di armi all’Ucraina e dall’altro, nelle due occasioni in cui era necessario farlo, ha sempre votato a favore degli aiuti militari.
Federico Capurso su La Stampa

Cyber esercito. In un anno 310 assalti hacker, nel mirino le reti militari. La nuova guerra passa anche per le reti informatiche. Per questo la Difesa ha già avviato la creazione di un esercito cyber. Crosetto: «Pirati digitali potrebbero bloccare i pagamenti Inps. Sarebbe il caos». Dal Pnrr quaranta milioni per la sicurezza cibernetica delle Forze Armate. Altri 9,25 milioni serviranno a realizzare il Centro di valutazione delle minacce in Rete del ministero della Difesa. Per la Marina verrà costruito un sistema di automazione e orchestrazione delle attività di cyber defence.
Alessandra Zavatta su Il Tempo

ECONOMIA

Deficit extra. Il nuovo Pnrr, riscritto d’intesa con la Commissione europea lo scorso dicembre, comporta circa cinque decimali di Pil di deficit, e quindi anche di debito, in più rispetto alla versione originaria. Si tratta di 10,7 miliardi che derivano dal fatto che il programma rimodulato ha escluso dai finanziamenti Ue 10,6 miliardi di progetti preesistenti, quindi già scontati nei tendenziali di finanza pubblica, per sostituirli con 13,5 miliardi di nuovi interventi (il valore complessivo del Piano è salito a 194,4 miliardi).
Manuela Perrone e Gianni Trovati su Il Sole

Alta tensione. Superbonus, via libera tra le tensioni. Prima il blitz tentato da FdI e poi il voto. Forza Italia si astiene. Rinviata al 2025 la sugar tax. La premier Meloni: niente rimpasti di governo.
Claudia Voltattorni su Il Corriere

Più dazi. L’amministrazione Biden sta aumentando drasticamente le tariffe sulle importazioni cinesi, dai veicoli elettrici alle celle solari, in uno sforzo pre-elettorale per proteggere i posti di lavoro americani. La Casa Bianca ha dichiarato che 18 miliardi di dollari di merci cinesi saranno colpiti dagli aumenti, “attentamente mirati a settori strategici” e pensati per dare tempo alle aziende statunitensi di contrastare la concorrenza nel campo della tecnologia verde.
Demetri Sevastopulo e Edward White su Financial Times_

Stellantis. Accordo tra Stellantis e Leapmotor: da settembre i veicoli del gruppo cinese saranno venduti in Europa. Vendita a partire da settembre con il suv C10 e la compatta T03. Cavallo di Troia? Il ceo Tavares: «Arriverebbero lo stesso. Con la joint venture possiamo trarre vantaggio dalla situazione». Per adesso non si parla di produzione, che a tendere rientra nei piani, ma d’importazione e distribuzione.
Alberto Annichiarico e Mario Cianfalone su Il Sole

Dazi necessari. Il presidente uscente di Confindustria: “Biden fa bene, gli Usa hanno lasciato troppo spazio a Xi. Sono contrario ai bonus e il bonus assunzioni quando mancano i lavoratori è una contraddizione. Il mio rammarico a fine mandato? Aver perso quello spirito di condivisione che c’era durante il lockdown”.
Federico Fubini su Il Corriere

Fusioni, debito e difesa. Poco dopo aver annunciato oltre 15 miliardi di investimenti da gruppi Usa in Francia, Emmanuel Macron ha detto che sarebbe aperto a considerare una grande banca francese rilevata da una concorrente Ue per stimolare una più profonda integrazione. Macron ha cercato di persuadere i partner europei ad accogliere un programma importante di riforme per trasformare l’Ue in una forza economica più unita e forte attraverso la protezione dei propri interessi e riducendo le regole all’ interno del mercato unico mentre prosegue la guerra in Ucraina.
Elena Dal Maso su MF

Bocciatura a un passo. Il dossier Ita-Lufthansa non si sblocca. Anzi, ormai il rischio concreto che l’operazione salti per sempre sta diventando più concreto. Al punto che sia la compagnia tedesca sia quella italiana attraverso l’azionista di maggioranza, il Tesoro, stanno già pensando a un futuro diverso per entrambi. La commissaria Vestager: gli impegni dei due vettori ancora non bastano. Giorgetti chiede di decidere presto.
Claudio Tito su Repubblica

DAL MONDO

Nuovi aiuti in arrivo. Antony Blinken si è recato ieri in visita a Kiev per dimostrare il suo sostegno all’Ucraina che si trova ad affrontare le nuove avanzate russe nella regione nord-orientale di Kharkiv. Parlando durante un incontro con il Presidente Volodymyr Zelenskyy, il Segretario di Stato americano ha dichiarato che parte dell’assistenza contenuta in un pacchetto di aiuti militari da 61 miliardi di dollari è già arrivata e che altri sono in arrivo.
Isobel Koshiw sul Financial Times

Il fianco Est. L’Estonia pronta ad andare in prima linea. Il più settentrionale tra i Paesi baltici, un milione e trecentomila cittadini, ha un esercito che per i nostri standard è più simile a una gendarmeria: 7.700 soldati dei quali 3.500 sono di leva. Eppure non c’è esitazione ora che l’Ucraina appare in palese difficoltà di fronte all’avanzata dei nemici russi sul fronte di Kharkiv. Il consigliere per la Sicurezza nazionale del presidente estone Madis Roll ha detto che il governo sta discutendo «seriamente» la possibilità di inviare truppe in Ucraina occidentale.
-Paolo Salom su Il Corriere_

I piani di Putin. A una settimana dal suo quinto insediamento alla presidenza russa, Putin parte per la Cina, dove arriverà domani con Sergej Shoigu e con il nuovo ministro della Difesa Andrej Belousov per parlare soprattutto di Ucraina con Xi Jinping. Intanto in patria lo zar continua a rimescolare le carte ai vertici del potere, con una vittima eccellente: quella dell’amico e fedelissimo Nikolaj Patrushev, ex Kgb di Leningrado, che assume il ruolo di semplice assistente dopo aver lasciato la poltrona di segretario del Consiglio di Sicurezza.
Fabrizio Dragosei su Il Corriere

Sfida alla Russia. La Moldavia e l’UE sono destinate ad approfondire la cooperazione in materia di difesa a livelli senza precedenti, mentre la Cina sfida gli avvertimenti di Mosca secondo cui una più stretta integrazione occidentale potrebbe portarla a subire il destino dell’Ucraina.
Henry Foy sul Financial Times

Israele tra feste e proteste. Sit-in per gli ostaggi e marce per tornare a Gaza. A Sderot i nostalgici degli insediamenti evacuati nel 2005, a Gerusalemme fischi alle celebrazioni ufficiali, a Haifa il ricordo della Nakba palestinese. L’anniversario dell’Indipendenza specchio di un Paese diviso.
Francesca Caferri su Repubblica

ITALIA

Intervista a Meloni. La riforma della giustizia? «Necessaria, come il premierato. TeleMeloni? Sono molto meno presente di tutti i miei predecessori, lo dicono i numeri. E vogliono pure impedirmi il confronto con la Schlein. La repressione del dissenso è una bufala di chi usava gli idranti contro lavoratori inermi. Sul Covid fatti tanti errori: voi coraggiosi». La premier: «Per l’Italia, nella prossima Commissione Ue, vorrei deleghe economiche e al Green deal per correggere gli eccessi. I migranti? La sinistra criticava il patto con l’Albania e invece altri Paesi ora lo considerano un esempio».
Maurizio Belpietro su La Verità

Salvini a tutto campo. II leader leghista: «Serve un’Europa concreta e meno invasiva, senza la sinistra: come ci ha insegnato Berlusconi. Aiuti all’Ucraina, noi sempre con il governo, ma si parli più di pace. La differenza col Pd? lo spero che la Salis sia giudicata innocente». La proposta per il servizio militare: «Leva obbligatoria ma non vecchio stile: sei mesi per imparare la protezione civile».
Hoara Borselli su Il Giornale

Un singolare candidato In campagna per le elezioni europee, incontrerà ad Abano Terme un pubblico già conquistato. Il generale Roberto Vannacci, 55 anni, fenomeno mediatico e idolo della destra più dura, sta facendo campagna elettorale. Nella speranza di arginare il suo declino nei sondaggi, la Lega di estrema destra lo ha messo in testa alla lista in due circoscrizioni.
Allan Kaval su Le Monde

Toti a un passo dall’addio. Cresce la pressione sul governatore, ipotesi dimissioni dopo l’interrogatorio. E l’accusa potrebbe aggravarsi: concussione. La segretaria del Pd Elly Schlein: non può restare un minuto di più al suo posto. L’allarme dell’Anac: i costi della diga possono esplodere.
Emanuele Lauria su Repubblica

Premierato pericolo assoluto. Nel disegno di legge che introduce il premierato “ci sono vari aspetti allarmanti che non posso tacere”. Roma, ieri, Palazzo Madama. Liliana Segre prende la parola al Senato. Legge la sua invettiva davanti al presidente di turno, il leghista Gianmarco Centinaio. “Così si produce un forte declassamento del presidente della Repubblica”.
-Alessandro Barbera su La Stampa_

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