Rassegna stampa 29 giugno

SICUREZZA

Niente armi con fondi europei. Il cancelliere Olaf Scholz (SPD) ha escluso categoricamente l’acquisto di armi dai fondi europei. “La difesa è una questione che spetta agli Stati membri dell’Unione europea”, ha detto Scholz venerdì sera a Bruxelles. Secondo il trattato UE, è “escluso” “rifinanziare” gli armamenti. Dopo un dibattito nel Consiglio europeo, ha anche rifiutato l’assunzione di debito comune per gli investimenti nella difesa. “Voglio accettare che si creino obbligazioni sovrane, cioè eurobond per il finanziamento degli armamenti? Risposta: no”, ha detto Scholz. La Cancelleria ha inoltre espressamente respinto la recente iniziativa della Polonia e degli Stati baltici di finanziare congiuntamente una barriera militare sul loro confine orientale. Nel Consiglio europeo è stato sostenuto dal presidente francese Emmanuel Macron. Il Consiglio ha tuttavia incaricato la Commissione europea di presentare “opzioni sviluppate per il finanziamento pubblico e privato”. Ursula von der Leyen, ha stimato a 500 miliardi di euro gli investimenti aggiuntivi necessari nei prossimi dieci anni. Ciò potrebbe essere finanziato a livello nazionale, ha affermato, o attraverso “nuove risorse proprie a livello dell’UE”. Nel secondo caso, si potrebbe utilizzare la “capacità di indebitamento del bilancio dell’UE” – un’altra parola per indicare il debito condiviso.
Thomas Gutschker su Frankfurter Allgemeine

Eurofighter. La Polonia sta valutando l’acquisto di nuovi aerei da combattimento, tra cui gli Eurofighter Typhoon, per rafforzare la supremazia aerea. Marco Lupo, responsabile di Leonardo Poland, intervistato da uno dei principali media di settore, sottolinea l’importanza del programma Eurofighter come iniziativa congiunta europea di difesa che garantisce l’indipendenza operativa e industriale. Il recente coinvolgimento di Leonardo nell’assemblaggio finale degli elicotteri AW149 in Polonia dimostra l’interesse dell’azienda a coinvolgere l’industria della difesa polacca. L’attuale situazione geopolitica, con la crescente minaccia al confine orientale della Polonia, richiede un rafforzamento delle risorse militari, in particolare nel settore dell’aviazione, per garantire la sicurezza europea. Infine, l’adesione al programma Eurofighter fornirebbe alla Polonia vantaggi industriali e tecnologici, accelerando lo sviluppo delle infrastrutture industriali nazionali e garantendo sovranità e sicurezza.
su wnp.pl

Sottomarino. Fincantieri ha ricevuto un ordine da 500 milioni di euro per la costruzione del quarto sottomarino U212NFS per la Marina Militare Italiana, annunciato dal gruppo e sottoscritto con l’organizzazione internazionale Occar. La firma del contratto, che include anche il supporto logistico e manutentivo, è avvenuta presso lo stabilimento di Muggiano, con la presenza di importanti figure del settore della difesa. Il programma dei sottomarini U212NFS, caratterizzato da innovazioni tecnologiche come il sistema di accumulo di energia al litio, mira a rafforzare le capacità di sorveglianza e controllo subacquei della Marina Militare in risposta agli scenari operativi futuri e al rinnovamento della flotta esistente.
Celestina Dominelli su Sole 24 Ore

Inizio promettente. L’aumento di capitale di Fincantieri da 400 milioni di euro, con ulteriori 100 milioni previsti in una fase successiva, ha avuto un inizio promettente con il 37% dei diritti scambiati nei primi giorni e un apprezzamento del titolo da 3,9 a 4,5 euro. L’AD Pierroberto Folgiero ha incontrato circa 50 investitori istituzionali, rafforzando la presenza istituzionale in azienda e anticipando gli obiettivi finanziari del piano industriale, con un impegno anche nella diversificazione verso il settore subacqueo. Il finanziamento ottenuto servirà anche per l’acquisizione della ex Wass da Leonardo e la costruzione del quarto sottomarino U212NFS per la Marina Militare, un contratto del valore di circa 500 milioni di euro.
Marcello Astorri su Giornale

Bernini in Marocco. La ministra italiana dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha firmato un memorandum in Marocco per potenziare la cooperazione scientifica e accademica tra Italia e Marocco, con particolare attenzione a settori come biotecnologie, gestione delle risorse idriche e energie rinnovabili. Il roadshow “Piano Mattei” è stato inaugurato a Rabat, mirando a intensificare lo scambio di competenze tra i sistemi produttivi italiano e africano, con il supporto della Fondazione MedOr e la partecipazione di aziende italiane specializzate in settori chiave. L’evento ha segnato la prima tappa di un’iniziativa più ampia che coinvolge università, istituzioni e imprese per promuovere la collaborazione in ricerca e innovazione tra i due paesi.
su Huffington Post

Med-Or. L’evento “Collaboration between Marocco and Italy” ha è stato promosso dal ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR), dalla fondazione Med-Or, dal ministro marocchino per l’istruzione superiore, della ricerca scientifica e dell’innovazione dell’università Mohammed IV Politechnique e dall’ambasciata d’Italia a Rabat. Ha lo scopo di migliorare la collaborazione tra i due paesi, anche all’interno dei progetti del Piano Mattei.
su formiche.net

Thales. Thales Alenia Space prevede di eliminare circa mille posti di lavoro nei suoi stabilimenti di Toulouse e Cannes a causa del calo della domanda nel mercato dei satelliti telecom. I lavoratori, guidati dalla CGT e sostenuti da candidati del Nouveau Front Populaire, si sono radunati il 28 giugno a Toulouse per protestare contro la “finanziarizzazione” del settore spaziale e le conseguenze sulle vite dei dipendenti. La CGT contesta la necessità di tali tagli, sostenendo che il settore spaziale ha prospettive di crescita e che l’attuale carico di lavoro garantirebbe occupazione fino alla fine del 2025, mentre la direzione mira a incrementare la redditività aziendale.
Florine Galéron su Tribune

La spia in fondo al mare. Skytech, società nata nel ’95 che vanta clienti come Thales Alenia Space, Leonardo e l’Agenzia spaziale europea, in collaborazione con l’Università di Genova, ha sviluppato un sistema a basso costo chiamato Srm-A200 per proteggere porti e infrastrutture marine, come i cavi internet sottomarini, da intrusioni e sabotaggi. Il dispositivo rileva variazioni nel campo magnetico causate dalla presenza di sommergibili o sommozzatori, grazie alla capacità dell’emoglobina umana di alterare tale campo. Questa tecnologia, finanziata dal Pnrr e parte del progetto Raise, si affianca alle strategie militari e alle navi di sorveglianza per rafforzare la difesa dei porti del Mediterraneo, particolarmente vulnerabili agli attacchi via mare.
Francesco Margiocco su Secolo XIX

Scommessa subacquea. Fincantieri ha annunciato la firma del contratto per la costruzione del quarto sottomarino U212 Nfs per la Marina Militare, con un valore di circa 500 milioni di euro, che include anche il supporto logistico e opzioni di manutenzione. Il nuovo sottomarino sarà equipaggiato con un innovativo sistema di batterie al litio che sostituirà quello tradizionale al piombo, offrendo maggiori vantaggi in termini di autonomia, efficienza propulsiva e sicurezza, riducendo la necessità di emergere per la ricarica delle batterie. Questa tecnologia, che rappresenta un importante sviluppo nel settore subacqueo, è frutto di una collaborazione industriale italiana e finora è stata adottata solo dalle difese giapponese e sudcoreana.
Luca Peruzzi su Secolo XIX

Boeing, reinventarsi. Boeing sta affrontando una crisi storica caratterizzata da perdite di competenze, problemi di qualità e difetti di produzione, aggravata da due disastrosi incidenti del 737 Max e altri problemi. Per risollevarsi, l’azienda ha rafforzato la formazione dei dipendenti, estendendo i programmi di addestramento e introducendo un sistema di mentorato, oltre a incoraggiare la segnalazione di problemi da parte dei lavoratori. Inoltre, Boeing sta modernizzando alcuni processi produttivi e ha implementato un piano di azioni con l’obiettivo di migliorare la qualità e ricostruire la fiducia, pur rallentando la produzione per assicurare la conformità dei suoi aerei.
Véronique Guillermard su Figaro

AAA ceo cercasi. Un clima di tensione aleggia su Boeing a causa della possibile minaccia di uno sciopero duro da parte dei lavoratori, che hanno manifestato rumorosamente per rivendicare migliori condizioni di lavoro e salariali, mentre l’azienda affronta una nuova crisi con il 737 Max. I lavoratori, rappresentati dall’International Association of Machinists and Aerospace Workers (IAM), chiedono miglioramenti nelle pensioni, un aumento salariale del 40% e un posto nel consiglio di amministrazione, rivendicazioni finora respinte dalla direzione. Nel frattempo, Boeing è alla ricerca di un nuovo CEO che possa rilanciare l’azienda, con Larry Culp di General Electric che ha rifiutato l’offerta, in un contesto in cui l’azienda deve riconquistare la fiducia di compagnie aeree, mercati, FAA e Congresso, privilegiando l’eccellenza tecnica rispetto ai profitti.
su Figaro

Atitech. Il nuovo polo manutentivo di Atitech mira a rilanciare la storica tradizione di manutenzione aerea di Olbia, erede dell’eccellenza di Meridiana Maintenance, con l’obiettivo di attivare un centro per jet privati e creare 350 posti di lavoro. Gavino Degortes, ex tecnico di Meridiana, ricorda con nostalgia i tempi in cui l’hangar di Venafiorita era il cuore dell’attività e spera in una vera rinascita del settore a Olbia. L’accordo tra Atitech e Geasar è stato accolto positivamente, con la speranza di un rapido avvio delle operazioni previsto per settembre, nonostante la cautela espressa da alcuni ex dipendenti e sindacalisti riguardo alla realizzazione pratica e tempestiva del progetto.
Dario Budroni su Nuova Sardegna

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Peggiorano le prospettive. Il Real Time Turnover Index (RTT), sviluppato da Confindustria e TeamSystem, ha registrato a maggio un calo del fatturato del 1%, con una flessione più marcata nel settore dei servizi (-4,6%) e una crescita nelle costruzioni (+3,1%). Le aspettative delle imprese per i costi di produzione sono negative e in peggioramento, mentre la produzione delle grandi imprese industriali è prevista rimanere stabile per la maggior parte, nonostante un aumento nel rischio percepito di contrazione. L’indice RTT mostra variazioni regionali, con un calo più forte nel NordOvest e una crescita nel Sud, e un impatto maggiore sulle grandi imprese rispetto alle piccole e medie.
Nicoletta Picchio su Sole 24 Ore

Concorrenza. L’Europa sollecita l’Italia a riformare la concorrenza, ma il disegno di legge proposto dall’Italia appare “leggero”, non affrontando settori chiave come commercio, professioni e ferrovie, nonostante le raccomandazioni dell’UE. La quarta legge annuale sulla concorrenza si concentra sugli impegni del PNRR, con interventi su autostrade, gas, startup e RC auto, ma ignora settori come il commercio al dettaglio e le professioni, dove l’UE rileva restrizioni eccessive. La riforma proposta include anche misure per le concessioni autostradali, la portabilità dei dati delle scatole nere per le assicurazioni auto e l’innovazione nelle startup, ma lascia irrisolti problemi come le concessioni balneari e le proroghe per il commercio ambulante.
Carmine Fotina su Sole 24 Ore

Energia, 22% da nucleare nel 2050. Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha annunciato l’invio del nuovo Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) a Bruxelles, delineando due scenari per il 2050: uno prevede che il nucleare copra il 22% della richiesta di energia elettrica con 16GW di capacità e un risparmio di 34 miliardi rispetto a uno scenario senza nucleare; l’altro scenario è più conservativo. Pichetto Fratin sostiene che il nucleare non è un’alternativa alle rinnovabili, ma un complemento essenziale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, nonostante le resistenze esistenti, e sottolinea l’importanza di una programmazione puntuale del mix energetico. Il ministro evidenzia anche l’importanza della ricerca e dello sviluppo sia nella fissione che nella fusione nucleare, e la possibilità di un primo impianto di fusione in Italia dal 2045, a condizione che la ricerca attuale porti a risultati concreti.
Celestina Dominelli su Sole 24 Ore

La strage silenziosa. In Italia, gli ultimi dati rivelano un aumento degli infortuni sul lavoro e delle morti correlate, con 251.132 denunce di infortunio e 369 incidenti mortali nei primi cinque mesi del 2024, segnando un incremento rispetto all’anno precedente. Una ricerca della UIL basata sui dati INAIL mostra che negli ultimi 35 anni ci sono stati oltre 55.000 decessi sul lavoro, un numero che supera le vittime della mafia, con un appello per l’istituzione di una Procura speciale nazionale per affrontare il problema. Recentemente, due giovani lavoratori hanno perso la vita in incidenti separati, mentre un terzo è disperso, evidenziando la gravità e l’urgenza della situazione della sicurezza sul lavoro in Italia
Enrico Marro su Corriere della Sera

Cane a sette zampe. Eni sta attraversando un importante ristrutturazione, creando sette società satellite e riorganizzando la sua struttura societaria per semplificare e ridurre i costi. Il governo italiano sta supportando la creazione di una nuova società per la cattura e lo stoccaggio della CO2, mentre si valuta la creazione di Eni Italia, un’entità che riunirebbe le principali attività produttive nazionali di Eni. Francesca Zarri è la candidata più probabile per guidare questa nuova società, mentre Eni non ha ancora commentato ufficialmente queste indiscrezioni.
Angela Zoppo su Milano Finanza

Il futuro è elettrico. John Elkann, presidente di Ferrari, riflette sul suo primo ricordo delle auto del nonno, sull’importanza delle persone nella storia dell’azienda e sul futuro elettrico della Ferrari, mantenendo fede alle sue radici. Elkann enfatizza l’impegno di Ferrari verso l’ambiente, con la nuova fabbrica E-building alimentata da energia rinnovabile e la collaborazione con istituti educativi per promuovere la sostenibilità. Guardando avanti, Elkann vede un futuro in cui la tecnologia e l’elettrificazione delle auto Ferrari porteranno nuove emozioni senza tradire l’anima del marchio, pur mantenendo le opzioni tradizionali per gli appassionati.
Daniele Dellera su Corriere della Sera

Monitoriamo Microsoft e OpenAI. La Commissione europea sta indagando sugli accordi tra Microsoft e OpenAI e tra Google e Samsung per valutare l’impatto sulla concorrenza e il rischio di posizioni dominanti nel settore dell’intelligenza artificiale. La commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager ha evidenziato che nonostante Microsoft non abbia acquisito il controllo di OpenAI, l’investimento di 13 miliardi di dollari e le clausole di esclusività potrebbero avere effetti negativi sui concorrenti. Vestager ha anche sottolineato l’attenzione dell’UE sulle acquisizioni aziendali mirate ai talenti, assicurando che tali pratiche non eludano le regole antitrust, come dimostra l’acquisto di Inflection da parte di Microsoft.
Beda Romano su Sole 24 Ore

Dazi leggeri. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz propone di ridurre i dazi automobilistici tra la Cina e l’Europa al 15% per evitare una guerra commerciale, soprattutto in vista dei dazi punitivi europei contro i veicoli elettrici cinesi che potrebbero raggiungere il 50%. La proposta tedesca, tuttavia, non trova favore a Bruxelles, dove si sottolinea che la Cina distorce il mercato con sovvenzioni statali. Questa situazione mette a rischio l’industria automobilistica tedesca, che ha investimenti in Cina e potrebbe subire danni sia economici che politici a seguito delle tensioni commerciali.
Mara Gergolet su Corriere della Sera

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Salvini vs Tajani. La premier italiana Giorgia Meloni non considera una sconfitta il risultato delle nomine europee, ma si trova a gestire le divergenze interne alla maggioranza, in particolare tra i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, con quest’ultimo che critica l’approccio di Salvini e nega l’isolamento dell’Italia in Europa. Il giorno dopo il voto a Bruxelles, dove Meloni si è opposta a certe nomine e si è astenuta su altre, la maggioranza appare divisa e le opposizioni attaccano, con Salvini che denuncia un “colpo di Stato” burocratico e Tajani che difende la posizione italiana. Il dibattito politico si intensifica con le diverse interpretazioni del voto e delle sue conseguenze, mentre Forza Italia cerca di mediare e le opposizioni, incluso il PD e il Movimento 5 Stelle, criticano l’azione di Meloni, accusandola di isolare l’Italia in Europa.
Enrico Marro su Corriere della Sera

Negoziare. Giorgia Meloni è tornata da Bruxelles dopo trattative difficili, convinta di aver agito per il bene dell’Italia e rifiutando l’idea di essere stata indebolita o isolata. Ha respinto alcune nomine chiave, cercando di riaffermare il ruolo dell’Italia in Europa, e ora mira a ottenere una vicepresidenza con deleghe esecutive nella Commissione UE. La strategia di Meloni, con il supporto dei suoi alleati politici, punta a sfruttare l’influenza dell’Italia e i suoi 24 voti al Parlamento europeo per negoziare posizioni di potere, sperando anche in un cambiamento politico in Francia che potrebbe rafforzare la sua posizione.
Monica Guerzoni su Corriere della Sera

Allargare la base. Ursula von der Leyen è stata designata per un secondo mandato alla guida della Commissione UE, mentre António Costa è stato nominato presidente del Consiglio europeo e Kaja Kallas guiderà la diplomazia UE. La posizione neutrale dell’Italia e l’astensione della premier Meloni sulla designazione di von der Leyen potrebbero trasformarsi in sostegno sotto certe condizioni, mentre la Russia critica i nuovi vertici UE, aspettandosi relazioni difficili. Von der Leyen cerca di allargare la sua base di sostegno tra i partiti pro-UE, pro-Ucraina e pro-Stato di diritto, mentre affronta la divisione interna del PPE e l’esclusione di alcuni gruppi politici, con la conferma al Parlamento europeo che pende sulla sua nomina.
Francesca Basso su Corriere della Sera

Giorgia punta su Le Pen. Giorgia Meloni, premier italiano e leader di Fratelli d’Italia (FdI), si trova isolata in Europa dopo aver adottato una posizione politica radicale e commesso una serie di errori tattici. Ha difeso la guida dei sovranisti, sostenendo figure come Marine Le Pen e Donald Trump, e non esclude trattative sui voti dei suoi 24 eurodeputati, pur essendo pronta a chiedere a Forza Italia (FI) di opporsi a Ursula von der Leyen. Meloni punta a nuovi equilibri post-elezioni in Francia e negli USA, e considera la possibilità di Roberta Metsola alla Commissione, mentre affronta la sfida di mantenere la leadership sulla destra europea e gestisce le complesse trattative per i portafogli della Commissione.
Tommaso Ciriaco su Repubblica

La tela di Ursula. Ursula von der Leyen, presidente designata della Commissione Europea, sta cercando di consolidare una maggioranza sicura in vista del voto del Parlamento Europeo del 18 luglio, cercando di neutralizzare il rischio di franchi tiratori e l’opposizione di Italia e Ungheria. Sta negoziando con vari gruppi, inclusi i Verdi e singole delegazioni nazionali, per ottenere un appoggio esterno, offrendo in cambio aperture programmatiche e posizioni chiave, pur affrontando la sfida di un possibile accordo segreto con Fratelli d’Italia. Il suo obiettivo è ottenere un numero sufficiente di voti per la conferma, nonostante le complesse dinamiche politiche e la richiesta di FdI per una vicepresidenza esecutiva e condizioni specifiche per la commissaria spagnola.
Claudio Tito su Repubblica

Giorgia scelga Ursula. Antonio Tajani, con una lunga carriera a Strasburgo e Bruxelles e attuale vicepresidente del Partito Popolare Europeo (PPE), si trova in una posizione chiave per mediare tra il governo italiano, guidato da Giorgia Meloni, e l’Unione Europea. Nonostante sia stato spesso visto come una figura di riserva, ora è cruciale per evitare l’isolamento dell’Italia in Europa, soprattutto dopo le tensioni create dalle dichiarazioni anti-europeiste di Meloni. Tajani lavora per assicurare che l’Italia, la terza economia dell’UE, non perda influenza e per convincere Meloni a sostenere Ursula von der Leyen, garantendo così un commissario europeo di peso per l’Italia.
Giovanna Vitale su Repubblica

Non siano isolati. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani rifiuta l’idea che l’Italia sia isolata in Europa, sottolineando che i negoziati sono sempre difficili e che l’Italia, per la sua importanza economica e politica, non può essere marginale. Tajani enfatizza la necessità di ottenere un portafoglio significativo nella nuova Commissione UE e sostiene che l’esperienza di Raffaele Fitto a Bruxelles lo rende la persona giusta per un ruolo di vicepresidente esecutivo. Inoltre, Tajani respinge le voci di un presunto colpo di stato nell’UE e ribadisce il suo impegno a sostenere Ursula von der Leyen, rifiutando l’idea di un suo possibile sostituto.
Mario Ajello su Messaggero

Alla fine faranno l’accordo. Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri italiano, paragona le nomine europee a una partita di calcio tra Italia e Croazia, suggerendo che, nonostante un inizio difficile, c’è ancora tempo per il governo Meloni di negoziare e ottenere un risultato positivo. Meloni ha affrontato ostacoli iniziali, come il voto contrario a Costa e l’astensione su von der Leyen, ma potrebbe ancora recuperare, soprattutto se il suo partito sosterrà von der Leyen in cambio di un commissario europeo di peso. Tajani critica le polemiche di Salvini e sottolinea l’importanza di una collaborazione pragmatica in Europa, rimanendo ottimista sulla possibilità di raggiungere un accordo che includa i conservatori e garantisca un ruolo influente per l’Italia nell’UE.
Claudio Cerasa su Foglio

Bocciata. Giorgia Meloni ha suscitato critiche tra i diplomatici europei per la sua reazione emotiva e poco pragmatica durante un vertice dell’UE, che ha portato all’isolamento dell’Italia e a dubbi sulla sua capacità di influenzare la politica europea. Nonostante la comprensione per la sua frustrazione, Meloni è stata vista come impulsiva per non aver presentato proposte alternative e per aver votato contro le nomine di Antonio Costa e Kaja Kallas, decisioni che potrebbero danneggiare i rapporti e la reputazione dell’Italia. Durante il dibattito sui fondi per la Difesa e sull’Agenda Strategica, Meloni ha avuto scontri con altri leader, in particolare con Mark Rutte, e ha mostrato una forte opposizione agli emendamenti franco-tedeschi, dimostrando una dinamica politica che si sposta a destra, ma con la necessità di mantenere buone relazioni all’interno del Consiglio per promuovere i suoi progetti.
Marco Bresolin su Stampa

Giorgia isolata. Il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, è isolata a livello europeo dopo essersi astenuta dall’accordo sui vertici dell’UE, sperando di ottenere un commissario di peso in seguito alle elezioni in Francia, dove tifa per la vittoria di Marine Le Pen. Meloni è in disaccordo con Emmanuel Macron e punta sulle possibili difficoltà politiche in Francia per rafforzare la posizione italiana, mentre all’interno del governo italiano ci sono tensioni, con Salvini che parla di “golpe” nelle nomine europee e Tajani che si distanzia da tale linguaggio. Se Le Pen dovesse vincere, potrebbe influenzare le nomine europee, e Meloni spera di sfruttare questa situazione per ottenere un portafoglio significativo nella Commissione UE, nonostante le divergenze interne e le critiche da parte di alleati come Viktor Orban.
Francesco Olivo su Stampa

Totocommissario. L’Italia, rappresentata dalla premier Giorgia Meloni, punta a ottenere una delega con portafoglio e competenze esclusive nell’ambito della Commissione Europea, con nomi come Fitto, Crosetto e Cingolani considerati candidati idonei per posti chiave. Durante il summit europeo, ci sono state tensioni tra i paesi membri, con la Francia e la Germania che hanno tentato di imporre un documento non concordato, ma l’Italia e altri paesi hanno resistito, mantenendo la versione negoziata. Il voto di fiducia alla presidente designata della Commissione, Ursula von der Leyen, è previsto per il 18 luglio, con l’incertezza sulla maggioranza necessaria che potrebbe influenzare la scelta dei Commissari e le promesse fatte ai vari Stati membri.
Marco Galluzzo su Corriere della Sera

Il commissario. Raffaele Fitto, esponente di Fratelli d’Italia e attuale ministro degli Affari europei, è considerato il principale candidato per un incarico di alto livello in Europa, grazie alla sua gestione dei fondi del Pnrr e al supporto di figure chiave come Antonio Tajani e Maurizio Gasparri. Elisabetta Belloni, direttrice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza e con un forte apprezzamento bipartisan, è un’altra candidata qualificata per incarichi europei, soprattutto in ambito diplomatico e di difesa. Meno probabile è la nomina di Roberto Cingolani, ex ministro dell’Ambiente scelto dal governo Meloni come ad di Leonardo, o di Daniele Franco, ex ministro dell’Economia, mentre Fitto, che sta migliorando il suo inglese, sembra prepararsi per il ruolo di commissario europeo.
su Giorno – Carlino – Nazione

Il sogno di Le Pen. Il Rassemblement National di Marine Le Pen guida le intenzioni di voto per le legislative in Francia con il 36%, avvicinandosi alla maggioranza assoluta, mentre la coalizione di sinistra Nuovo Fronte Popolare insegue con il 27,5% e i macronisti sono al 20%. Le Pen e il suo partito sono stati criticati per dichiarazioni controverse sui francesi con doppia nazionalità e per una gaffe razzista, ma continuano a negare che toglieranno diritti ai cittadini, mentre Macron denuncia un clima di odio e si prepara a gestire possibili alleanze post-voto. La sinistra lancia appelli per un fronte comune contro il Rassemblement National, ma la situazione è complicata dalle dichiarazioni di Macron che equipara le minacce degli estremi, sia di destra che di sinistra.
Anais Ginori su Repubblica

Coabitazione. Il costituzionalista francese Jean-Philippe Derosier sottolinea la necessità di mantenere la calma in caso di coabitazione politica, riferendosi a precedenti storici in cui le istituzioni francesi hanno resistito a tensioni senza crisi gravi. Durante la coabitazione, i poteri del Presidente francese sono ridotti e molte decisioni richiedono la controfirma del primo ministro, con il presidente che detiene un potere di veto e la possibilità di ricorrere al Consiglio Costituzionale. In caso di maggioranza assoluta dell’estrema destra, il Presidente Macron potrebbe essere obbligato a nominare un primo ministro di quella fazione, mentre in assenza di una maggioranza chiara, si potrebbe guardare a un governo tecnico ispirato al modello italiano.
Anais Ginori su Repubblica

Israele invitata dalla Nato. La Casa Bianca ha invitato i ministri degli esteri di Israele e di diversi paesi arabi a un vertice della Nato a Washington, portando l’attenzione sulle tensioni derivanti dalla guerra a Gaza durante la celebrazione del 75° anniversario dell’alleanza. Il vertice sarà un’occasione per il presidente degli Stati Uniti Joe Biden di mostrare il suo impegno nel rafforzare le partnership e le alleanze internazionali, nonostante le percepite contraddizioni nelle politiche degli USA riguardo l’Ucraina e il conflitto tra Israele e Hamas. Inoltre, Israele ha legalizzato cinque avamposti ebraici in Cisgiordania e annunciato ulteriori costruzioni negli insediamenti, azioni che hanno suscitato la condanna dell’Autorità Palestinese e sono viste come ostacoli alla soluzione a due stati.
Henry Foy su Financial Times

Uscire di scena. Joe Biden è determinato a continuare la sua campagna di rielezione nonostante le diffuse preoccupazioni all’interno del Partito Democratico in seguito alla scarsa performance nel dibattito contro Donald Trump. Il panico si è diffuso tra i membri e i donatori del partito e alcuni suggeriscono che figure influenti come Barack Obama dovrebbero intervenire per convincere Biden a ritirarsi. Poiché l’idoneità di Biden alla carica è messa in discussione, molti ritengono che la decisione di ritirarsi spetti in ultima analisi alla moglie, Jill Biden, che è considerata un’influencer chiave.
James Kahn su Financial Times

Sostituzione. Le prestazioni di Joe Biden nei dibattiti hanno portato a discussioni tra i Democratici sulla possibilità di sostituirlo come candidato contro Donald Trump, con la vicepresidente Kamala Harris come opzione primaria ma non particolarmente popolare. Anche il governatore della California Gavin Newsom è considerato un possibile candidato, avendo costruito un profilo nazionale e difeso Biden, nonostante le critiche per i problemi del suo Stato. Altri potenziali sostituti sono il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, noto per il suo appeal bipartisan e per la gestione delle crisi statali, e il governatore del Michigan Gretchen Whitmer, che si è fatta notare per le sue politiche progressiste e per la sua leadership durante la pandemia di COVID.
Christopher Grimes su Financial Times

La notte più dura, ma so come vincere. Durante il dibattito televisivo con Trump, il presidente Biden è apparso incerto e vacillante, suscitando dubbi tra i democratici sulla sua idoneità a continuare la corsa alla Casa Bianca. Commentatori e alleati hanno espresso preoccupazione e dolore per la sua prestazione, mentre alcuni suggeriscono un possibile ritiro e sostituzione con un altro candidato, come Kamala Harris. Nonostante ciò, Biden rilancia la sua campagna, ammettendo di non essere più giovane o eloquente come un tempo, ma sottolineando la sua capacità di dire la verità e di svolgere il lavoro di presidente.
Andrea Marinelli su Corriere della Sera

Toto sostituto. Il dibattito presidenziale ha suscitato preoccupazioni nel Partito Democratico, con discussioni su possibili sostituti per Biden, tra cui Kamala Harris, nonostante la sua posizione non le garantisca un passaggio automatico dei delegati. Gavin Newsom, governatore della California, emerge come un candidato carismatico e popolare, nonostante le sfide dello Stato e le precedenti controversie. Altri nomi in lizza includono Gretchen Whitmer, governatrice del Michigan, e Michelle Obama, che però ha più volte negato interesse per la presidenza, mentre altri potenziali candidati rimangono in posizioni più marginali.
Andrea Marinelli su Corriere della Sera

Solo Jill può convincerlo. Dopo un dibattito televisivo che sembrava suggerire un trionfo di Joe Biden, le reazioni e i commenti hanno rivelato una percezione di disastro mediatico, con critiche alla performance del presidente e alla difesa eccessivamente enfatica da parte della moglie Jill. Esperti e politici democratici hanno espresso preoccupazione per la capacità di Biden di continuare a ricoprire il ruolo di presidente, con alcuni che suggeriscono un cambio di candidato per le elezioni presidenziali. Alla fine, la decisione di ritirarsi o meno dalla corsa presidenziale sarà influenzata principalmente da due persone vicine a Biden: la sorella Valerie e la moglie Jill, che hanno avuto un ruolo chiave nelle sue scelte politiche passate.
Massimo Gaggi su Corriere della Sera

Sentenza pro Trump. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha reso più difficile perseguire i partecipanti all’assalto al Congresso del 6 gennaio, indebolendo il caso contro Donald Trump e limitando l’uso di un importante statuto federale per l’ostruzione di una procedura ufficiale. La decisione implica che i pubblici ministeri devono ora dimostrare un impatto diretto sulla disponibilità o integrità di atti o documenti in un procedimento ufficiale, influenzando circa 247 dei 1.400 casi legati all’attacco, inclusi 170 condannati. Anche se l’accusa di ostruzione è una delle quattro mosse contro Trump nel processo sospeso, il procuratore speciale Jack Smith sostiene che la decisione non influenzerà l’ex presidente, mentre una futura sentenza sulla presunta immunità presidenziale potrebbe determinare l’esito del suo processo.
su Corriere della Sera

Una valanga di bugie. Durante l’ultimo dibattito, Donald Trump ha mantenuto il suo stile caratteristico, evitando di rispondere a domande scomode e diffondendo numerose affermazioni false, come quelle relative all’aborto e all’immigrazione. Trump ha anche distorto la realtà su temi come l’assalto al Congresso del 6 gennaio e le politiche commerciali dell’UE, continuando a promuovere il suo brand personale piuttosto che affrontare i fatti. I moderatori del dibattito sono rimasti in gran parte in silenzio di fronte alle sue dichiarazioni, mentre Trump ha cercato di sminuire le politiche e i successi dell’amministrazione Biden, nonostante le statistiche mostrino miglioramenti in termini di posti di lavoro e crescita economica.
Matteo Persivale su Corriere della Sera

Festeggia solo Putin. Ian Bremmer, fondatore di Eurasia Group, considera il recente dibattito presidenziale il giorno peggiore della carriera politica di Joe Biden, mettendo in luce la sua incapacità di dimostrare di poter guidare la nazione per altri quattro anni. Mentre alcuni paesi come Russia, Corea del Nord e Iran potrebbero gioire dell’instabilità americana, la Cina preferirebbe una situazione stabile negli Stati Uniti. Di fronte alla possibilità che Biden si ritiri, emergono diverse figure politiche come possibili sostituti, ma la situazione rimane incerta e preoccupante agli occhi del mondo, con la democrazia americana percepita in una condizione critica.
Francesco Semprini su Stampa

Iran. Le elezioni in Iran hanno visto una bassa affluenza, con i riformisti che sperano di raggiungere il ballottaggio, in particolare il moderato Masoud Pezeshkian, che si oppone agli estremisti e promette maggiori aperture, inclusa la riapertura dei negoziati con l’Occidente. I risultati ufficiali sono attesi, ma i primi dati indicano che la partecipazione è rimasta bassa, nonostante la candidatura di Pezeshkian, sostenuto dall’apparato riformista ma non dall’ala più radicale che chiede riforme democratiche. Pezeshkian dovrà convincere gli astensionisti e superare la sfida dei conservatori, tra cui il pragmatico Mohammad Qalibaf e l’ultraconservatore Saeed Jalili, per avere una chance di vincere la presidenza.
Gabriella Colarusso su Repubblica

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Si possono spiare i partiti? Giorgia Meloni, durante un incontro a Bruxelles, ha sollevato dubbi sull’appropriatezza di infiltrare e filmare segretamente le riunioni dei partiti politici, rivolgendo una domanda carica di implicazioni al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La premier italiana si è appellata agli articoli della Costituzione che tutelano l’autonomia dei partiti e dei sindacati, mostrando preoccupazione per l’immagine internazionale del suo partito, Fratelli d’Italia, dopo un’inchiesta giornalistica che ha rivelato comportamenti antisemiti e razzisti tra i giovani militanti. Meloni ha espresso il desiderio di un maggiore coinvolgimento di Mattarella nelle nomine europee e nelle questioni politiche, mentre un costituzionalista ha chiarito che l’autonomia dei partiti può essere limitata dall’interesse pubblico alla conoscenza di fatti rilevanti.
Ilario Lombardo su Stampa

Meloni contro Fanpage. La premier italiana Giorgia Meloni ha criticato Fanpage per aver infiltrato una giornalista nelle riunioni della giovanile di Fratelli d’Italia (FdI), accusando la testata di attacchi alla libertà di stampa e chiedendo un intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che tuttavia ha mantenuto il silenzio. Il direttore di Fanpage ha difeso l’inchiesta sotto copertura come pratica deontologicamente corretta, sottolineando che indagini simili sono state condotte anche su altri partiti e che l’obiettivo è rivelare informazioni di pubblico interesse. Nonostante le difese di alcuni esponenti di FdI, altri partiti e figure politiche hanno criticato Meloni per non affrontare i problemi di antisemitismo e fascismo all’interno del suo partito, mentre il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, ha chiesto l’espulsione degli estremisti coinvolti.
Lorenzo Di Cicco su Repubblica

Estirpare il virus. Gianfranco Fini, ex leader di Alleanza Nazionale, ha definito “oscenità” e “allucinanti” le azioni antisemite e i gesti nazisti di alcuni esponenti di Fratelli d’Italia, ritenendo necessaria un’azione pedagogica per contrastare questi comportamenti. Fini, conoscendo bene l’ambiente di FdI e la sua leader Giorgia Meloni, è convinto che lei agirà con fermezza per eliminare questi “virus” dal partito, essendo un modello di riferimento che ha sempre rifiutato l’antisemitismo e il fascismo. Sottolinea l’importanza dell’educazione storica, proponendo visite ad Auschwitz e la lettura di opere come “Il Diario di Anna Frank”, per far comprendere la gravità dell’antisemitismo e promuovere la vergogna per tali atti, ribadendo che tali comportamenti sono isolati e non rappresentano la cultura del partito.
Virginia Piccolillo su Corriere della Sera

Bipolarismo. Le elezioni europee hanno confermato il bipolarismo tra Fratelli d’Italia (FdI) e Partito Democratico (PD), con un calo di consenso per entrambi e una risalita del Movimento 5 Stelle (M5S). Le valutazioni del governo e della presidente del Consiglio sono leggermente migliorate, mentre si osservano variazioni nelle valutazioni dei leader politici, con Elly Schlein che supera Giuseppe Conte. Infine, il sondaggio suggerisce un possibile consolidamento del sistema politico italiano, con il PD che raccoglie voti da diverse direzioni e FdI che mantiene il primato nel centrodestra.
Nando Pagnoncelli su Corriere della Sera

Ha ragione Marina. Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte e membro di Forza Italia, sostiene fermamente l’autonomia differenziata e la necessità di rispettare le libertà individuali come delineato dalla Costituzione, e in questo si dice perfettamente in linea con le dichiarazioni di qualche giorno fa di Marina Berlusconi. Ha recentemente firmato un accordo con Silicon Box, un’azienda di microchip di Singapore, per un investimento di 3,2 miliardi a Novara, che porterà 1.600 nuovi posti di lavoro, sottolineando l’importanza delle infrastrutture e la competitività del Nord Ovest. Cirio enfatizza che l’autonomia non deve portare a discriminazioni e che le riforme sono necessarie per superare le disparità regionali, promettendo di monitorare gli effetti della riforma e di intervenire con correttivi se necessario.
Andrea Rossi su Stampa

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