Rassegna stampa 3 luglio

SICUREZZA

Se puoi misurarlo, puoi gestirlo. Leonardo adotta un approccio data-driven alla sostenibilità, basato su quattro pilastri: Prosperity, People, Planet e Governance. Con oltre 53mila dipendenti e una presenza globale, l’azienda mira a un nuovo posizionamento strategico, enfatizzando la digitalizzazione e l’innovazione. Il Piano di sostenibilità Leonardo, parte del Piano industriale 2024-2028, prevede obiettivi misurabili e monitorati tramite KPI, con un focus particolare sulla riduzione delle emissioni e sull’efficienza energetica. Leonardo punta anche a un maggiore equilibrio di genere e inclusione, con obiettivi precisi per aumentare la presenza femminile nei ruoli tecnici e dirigenziali.
Roberto Giovannini su Prima Comunicazione

Eurofighter. La Germania si appresta ad acquistare ulteriori Eurofighter, diventando la prima nazione partner del programma a incrementare il proprio ordine con una quinta tranche, unendosi a Italia e Spagna. L’industria della difesa sta vivendo una sorta di rinascimento dell’Eurofighter, grazie agli ordini aggiuntivi dei partner e alle numerose prospettive di esportazione che potrebbero prolungare la produzione fino agli anni ’30. “L’Eurofighter sta vivendo un momento d’oro”, ha dichiarato Lorenzo Mariani, condirettore generale di Leonardo, ad Aviation Week in occasione dell’ILA Berlin Airshow. “Con questi ordini, le nazioni partner stanno confermando la loro fiducia nell’Eurofighter, un’indicazione del fatto che il velivolo è ancora una componente chiave della spina dorsale di difesa aerea dell’Europa e della NATO”.
su Aviationweek.com

Evitare lo stop. Durante il secondo incontro tra i rappresentanti sindacali e i vertici di Leonardo, si sono registrati piccoli progressi nella vertenza di Grottaglie, con particolare attenzione all’arrivo del convertiplano AW609 e ai suoi effetti sugli investimenti e sull’occupazione. I sindacati Fim, Fiom e Uilm hanno espresso soddisfazione per l’arrivo del convertiplano, frutto delle lotte dei lavoratori, ma permangono divergenze sulle modalità di gestione della produzione durante il 2025, con l’azienda che propone la cassa integrazione e i sindacati che suggeriscono un rallentamento delle attività. Assemblee sindacali sono previste per decidere eventuali azioni future, mentre l’azienda conferma l’installazione della linea di assemblaggio del AW609 a Grottaglie e si prepara a un ulteriore incontro il 15 luglio per negoziare la gestione della riduzione produttiva legata al Boeing 787 Dreamliner. Il Direttore Risorse Umane di Leonardo ha ribadito l’intenzione di rilanciare il sito di Grottaglie con una soluzione industriale definitiva
su Gazzetta del Mezzogiorno e Corriere del Mezzogiorno Puglia

Asse tedesco. Leonardo S.p.A. è vicina alla conclusione di una trattativa con il gruppo tedesco Rheinmetall per la formazione di una joint venture paritetica italo-tedesca. L’accordo, che segue il fallimento delle negoziazioni con il gruppo Knds, mira alla produzione di 280 nuovi carri armati pesanti e oltre mille veicoli blindati di fanteria per l’Esercito italiano, con un valore complessivo che supera i 20 miliardi di euro distribuiti in un decennio. Questa mossa rappresenta un cambio di direzione per Leonardo dopo il mancato accordo sulle strategie tecnologiche e l’italianizzazione del carro Leopard 2A8, e si inserisce in una più ampia strategia di cooperazione industriale e tecnologica a livello europeo. La partnership con Rheinmetall è vista come un’opportunità per Leonardo di rafforzare la sua posizione nel settore dei sistemi terrestri militari e di contribuire al rinnovamento dei mezzi pesanti dell’Esercito italiano.
Roberta Amoruso su Messaggero

Piazza Affari. Giornata sotto i riflettori per Leonardo che per metà seduta è salito oltre 1’1%, ma quando il Ftse Mib è passato in terreno negativo si è accodato chiudendo così a 21,56 euro (-1,19%); il colosso della difesa è in trattative molto avanzate col gruppo tedesco Rheinmetall per un’alleanza nel comparto degli armamenti terrestri.
su Libero Quotidiano

Trattative. Rheinmetall e l’italiana Leonardo sono in trattative avanzate per stabilire un’alleanza tra carri armati. Lo riporta il quotidiano “Il Sole 24 Ore”. La firma di un memorandum d’intesa per la creazione di una joint venture per gestire gli ordini di nuovi carri armati e veicoli blindati è questione di giorni. Un portavoce di Leonardo ha parlato di “rumor”. Un portavoce della Rheinmetall ha rifiutato di commentare direttamente, ma non ha negato. Presto verrà rilasciata una dichiarazione. La joint venture sta prendendo forma nel contesto più ampio della cooperazione europea sugli armamenti. Mentre il nuovo aereo da combattimento europeo viene sviluppato sotto la guida francese, il nuovo carro armato principale europeo sarà sviluppato sotto la direzione tedesca. Rheinmetall ha collaborato con Krauss-Maffei Wegmann sul Leopard 2: il telaio proviene da KraussMaffei Wegmann, la torretta e il cannone da Rheinmetall. Germania e Francia hanno concordato posizioni e progetti comuni nella politica di sicurezza e difesa.
su Börsen-Zeitung

Sviluppare. Secondo il produttore ceco di veicoli, Torsus e la filiale della Rheinmetall RMMV vogliono sviluppare insieme veicoli da trasporto per le forze speciali. Un accordo firmato a Parigi prevede che i modelli MAN TGE e Torsus Terrastorm vengano adattati alle esigenze di tali servizi di emergenza, ha spiegato Torsus. La partnership consente alle aziende di sviluppare soluzioni innovative, ha affermato il capo di Torsus Vakhtang Dzhukashvili. RMMV è specializzata in veicoli militari a ruote. Rheinmetall detiene il 1% delle azioni della joint venture attraverso la società MAN Truck e Bus SE.
su Welt

Diehl Defence. Quando Helmut Rauch parla della sua attività, parla di rapida crescita. Gli affari sono cresciuti di oltre il 40% nel 2023 e la produzione di razzi è triplicata. “Quest’anno raddoppieremo nuovamente la produzione”, ha annunciato il capo della Diehl Defense a Norimberga. E questo potrebbe essere solo l’inizio. Dopo Germania e Ucraina, una dozzina di paesi hanno espresso interesse per i sistemi di difesa aerea Diehl o hanno già effettuato un ordine fermo. Per la prima volta Diehl Defense supera il miliardo di euro di fatturato, ma le cose non resteranno così. Ci sono già ordini per diversi miliardi, anche se Rauch non è ufficialmente disposto a fornire la cifra esatta, perché è più alta del previsto. Preferisce parlare della stabilità dei suoi proprietari. “Il fatto che la famiglia Diehl si sia mantenuta nel settore delle armi ha dato sicuramente i suoi frutti”, dice Rauch. Già prima della guerra in Ucraina Diehl investì nello sviluppo del suo sistema antiaereo e agì rapidamente anche dopo lo scoppio della guerra. “Possiamo gestire questa crescita solo perché siamo un’azienda a conduzione familiare con processi decisionali brevi.” Per la prima volta dopo anni, Armaments diventerà il più grande sottogruppo del Gruppo Diehl.
Markus Fasse su Handelsblatt

Boeing e Airbus di dividono Spirit. Boeing ha deciso di acquisire il fornitore Spirit AeroSystems, dopo una serie di problemi di qualità e ritardi nelle consegne, in particolare con il Boeing 737 MAX e il 787 Dreamliner. Questa mossa è stata annunciata dal CEO Dave Calhoun come una strategia per migliorare la produzione e la qualità, nonché per proteggere gli interessi dei clienti e del paese. In risposta, Airbus ha anch’esso acquisito una parte delle attività di Spirit per assicurarsi la produzione dei fuselagi per i suoi modelli A350 e A320, evitando così di dipendere da Boeing. Il costo dell’operazione per Boeing è di 8,3 miliardi di dollari, mentre Airbus ha speso solo un dollaro simbolico più 559 milioni per la gestione del debito. Entrambi i produttori dovranno affrontare sfide logistiche e operative per dividere le risorse e il personale dei siti produttivi condivisi.
Guy Dutheil su Monde

Ammettere la frode. Boeing deve decidere se dichiararsi colpevole di frode ai danni degli Stati Uniti o affrontare un processo, come parte di un caso penale legato a un’esplosione di un pannello della porta. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha proposto un patteggiamento che include una dichiarazione di colpevolezza e una multa di 243,6 milioni di dollari, oltre alla nomina di un supervisore governativo e tre anni di libertà vigilata. Questa proposta segue la violazione, da parte di Boeing, dell’accordo di prosecuzione differita del 2021 dopo i disastrosi incidenti dei 737 Max di Lion Air e Ethiopian Airlines. Boeing, che deve rispondere alla proposta entro la fine della settimana lavorativa, rischia di compromettere la sua capacità di ottenere contratti governativi, una fonte di entrate significativa. Nel frattempo, Boeing ha concordato l’acquisto di Spirit AeroSystems per 4,7 miliardi di dollari per migliorare la sicurezza nella produzione
Stefania Palma su Financial Times

Cebu da Boeing a Airbus. Cebu Pacific, la più grande compagnia aerea delle Filippine, ha snobbato Boeing e annunciato l’intenzione di acquistare fino a 152 aerei da Airbus, in quella che potrebbe essere la più grande commessa nella storia dell’aviazione dell’arcipelago, con un valore di 24 miliardi di dollari a prezzo di listino. La compagnia a basso costo, controllata dal magnate Lance Gokongwei e dal conglomerato JC Summit Holdings Inc., prevede di espandersi da un nuovo aeroporto in costruzione a Manila e di consolidare la sua posizione dominante nel mercato interno, mentre Airbus affronta sfide nella consegna degli aerei a causa di problemi nella supply chain
Anne Bauer su Echos

Raddoppiare. La compagnia aerea low cost Cebu Air, con base nelle Filippine, ha siglato un’intesa preliminare con Airbus per l’acquisto di fino a 152 aerei, in un affare che potrebbe raggiungere un valore di 22,3 miliardi di euro. L’accordo include 102 jet A321neo e la possibilità di aggiungere altri 50 aerei, segnando il più grande ordine di jet nella storia del Paese. L’amministratore delegato di Cebu Air, Mike Szucs, ha sottolineato l’importanza dell’accordo per il settore aereo locale. La compagnia mira a raddoppiare la sua flotta entro il 2035, capitalizzando sulla crescita dei viaggi nel Sudest asiatico post-pandemia. Nonostante le valutazioni di proposte anche da Boeing, Cebu Air ha scelto di continuare la collaborazione con Airbus, con cui ha già 64 aerei in flotta.
su Italia Oggi

Cloni cinesi. La Cina ha costruito modelli di jet da combattimento americani, tra cui gli F-35 e gli F-22, nel deserto del Taklamakan, nel nord-ovest del paese, presumibilmente per usarli come bersagli per l’addestramento al tiro. Queste repliche si aggiungono ai modelli di una portaerei della classe Ford e due cacciatorpediniere della classe Arleigh Burke, rivelati tre anni fa. Sotto la guida del Presidente Xi, l’esercito cinese, già il più grande al mondo per numero di truppe, ha visto una rapida espansione della sua marina, che si prevede sarà il 50% più grande di quella degli Stati Uniti entro il 2035. L’obiettivo principale di questi modelli è testare i miglioramenti nella tecnologia dei missili, un settore precedentemente trascurato dalla Cina. Analisti militari ritengono che la Cina stia sviluppando capacità per scoraggiare l’intervento degli Stati Uniti in un eventuale conflitto su Taiwan, mirando a una rapida riunificazione prima che gli Stati Uniti possano reagire.
Richard Spencer su Times

Guerra di droni. Il ministro della Difesa lettone Andris Sprüds, in un’intervista durante la sua visita in Italia, ha discusso il supporto europeo all’Ucraina nella guerra contro la Russia, sottolineando l’importanza dei droni nella guerra moderna. Ha menzionato la “coalizione dei droni”, un’iniziativa guidata dalla Lettonia e supportata dall’Italia, che mira a fornire un milione di droni all’Ucraina, con un impegno finanziario di 550 milioni di euro da parte di alcuni paesi. Sprüds ha enfatizzato che l’obiettivo non è solo inviare droni, ma anche sviluppare nuove tecnologie e tattiche, integrando intelligenza artificiale e soluzioni 5G. Ha inoltre ribadito il diritto dell’Ucraina di scegliere la propria strada e l’importanza della NATO come alleanza difensiva, citando l’aumento della presenza militare nei Paesi Baltici e l’adesione di Svezia e Finlandia all’alleanza
Daniele Raineri su Repubblica

Consubin. Il capitano di vascello Luigi Romagnoli, comandante del Gruppo operativo incursori della Marina, narra di un’esperienza in Afghanistan dove ha rischiato la vita a causa di un cecchino talebano. Il Comando raggruppamento subacquei e incursori Teseo Tesei, di cui fanno parte i palombari del Gos capaci di immersioni fino a 300 metri, rappresenta l’eccellenza delle forze speciali italiane. Il reparto, forte di circa 850 persone, è stato protagonista in molteplici teatri operativi, inclusi interventi antiterrorismo e la protezione di eventi internazionali come il G7. Il futuro del reparto prevede l’uso di tecnologie avanzate, ma anche il mantenimento delle tecniche tradizionali di infiltrazione. Nonostante la difficoltà nel reclutamento e le sfide poste dal servizio, il senso di missione e l’addestramento ricevuto preparano gli uomini a fronteggiare ogni situazione..
Fausto Biloslavo su Panorama

NewSpace. Il Sénégal si appresta a lanciare il suo primo satellite, segnando l’ingresso nel settore del NewSpace, come annunciato da Maram Kairé, presidente dell’Agence sénégalaise d’études spatiales, durante il congresso dell’Unione astronomica internazionale a Toulouse. Kairé evidenzia l’importanza dello spazio per lo sviluppo sostenibile e come l’accesso alla tecnologia satellitare possa migliorare la sicurezza, l’agricoltura, la salute e l’istruzione in Africa. Il Sénégal, con una storia di contributi alle scienze spaziali sin dagli anni ’70, mira a diventare un leader nel settore per la francofonia africana. Il primo satellite, Gaindesat, sarà utilizzato per il monitoraggio ambientale, mentre futuri progetti includono un osservatorio e la costruzione di microsatelliti per la sovranità dei dati, con particolare attenzione alla sorveglianza marittima e all’agricoltura
Florine Galéron su Tribune

Grandi cambiamenti. Il “Dossier Megatrend Tech” di Max Malandra e Paola Sacerdote evidenzia come l’epoca attuale sia caratterizzata da incertezza e grandi cambiamenti, con particolare attenzione ai megatrend che stanno ridefinendo le priorità degli investitori. I flussi negli ETF tematici mostrano un interesse crescente per la tecnologia disruptiva, come Machine/Deep Learning e 5G, e per il settore della difesa, soprattutto in risposta ai conflitti geopolitici. Al contrario, il settore delle energie pulite ha registrato deflussi a causa di performance aziendali deludenti e tassi d’interesse in aumento. La tecnologia emerge come un megatrend dominante, essenziale per l’innovazione in vari settori, mentre la sanità e la difesa si confermano settori in crescita, con la difesa che beneficia di un aumento delle spese militari e la sanità che vede l’IA migliorare l’efficienza e i risultati.
Paola Sacerdote su Advisor

Rafforzare le difese. Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri e Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, sottolinea l’importanza della sicurezza informatica e la necessità di una strategia comune tra i Paesi occidentali per contrastare gli attacchi informatici, in particolare quelli provenienti da attori russofoni. In risposta a questi rischi crescenti, il G7 ha rafforzato le difese per le piccole e medie imprese (PMI) e promosso la cultura della sicurezza informatica. Mantovano evidenzia il ruolo cruciale della formazione e della sensibilizzazione per prevenire gli attacchi, nonché l’importanza della collaborazione internazionale, come dimostrato dal Gruppo di lavoro G7 sulla cybersecurity. Infine, menziona il Cyber Index Pmi, uno strumento per aiutare le PMI a valutare la loro esposizione al rischio cyber, sviluppato da Generali e Confindustria con il contributo dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale
Ivan Cimmarusti su Sole 24 Ore

Hacker in aumento. Nel 2024, gli attacchi informatici sono cresciuti del 56% rispetto all’anno precedente, con un incremento del 106% contro infrastrutture strategiche. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, diretta da Bruno Frattasi, ha rilevato un aumento degli attacchi DDoS del 625%, spesso collegati a strategie di cyberspionaggio da parte di entità militari internazionali. L’Italia è tra i Paesi più colpiti, e per contrastare la minaccia, sono state intensificate le campagne di allerta e sensibilizzazione. Il report dell’Agenzia evidenzia che la Pubblica amministrazione, i trasporti e le telecomunicazioni sono i settori più bersagliati, sottolineando l’importanza della collaborazione pubblico-privata per una maggiore cybersicurezza. –
Ivan Cimmarusti su Sole 24 Ore

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Velocizzare. Confindustria ha espresso un giudizio positivo sul decreto legge sulle materie prime critiche, sottolineando tuttavia la necessità di accelerare gli iter autorizzativi e migliorare l’economia circolare in Italia. Durante l’audizione in Commissione Attività produttive della Camera, ha suggerito la creazione di una procedura unitaria per i titoli abilitativi, che potrebbe essere gestita dal Ministero dell’Ambiente, e ha proposto l’accessibilità online delle informazioni amministrative. Confindustria ha anche raccomandato l’introduzione di quote obbligatorie di materie riciclate nella produzione di tecnologie rinnovabili e l’obbligo di riciclo per la gestione del fine vita di tali tecnologie. Infine, ha suggerito l’estensione delle misure esistenti per il rottame ferroso a quello di alluminio e rame e l’istituzione di scorte strategiche per fronteggiare eventuali crisi di mercato. Queste posizioni sono state condivise anche da altre associazioni del settore.
Nicoletta Picchio su Sole 24 Ore

Stallo. Il rinnovo del consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) è ancora in stallo dopo la quarta assemblea senza risultati, con una nuova riunione prevista per il 15 luglio. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e Palazzo Chigi non riescono a trovare un accordo sulla nomina dell’amministratore delegato, nonostante la forte indicazione di Palazzo Chigi per la conferma di Dario Scannapieco. Le Fondazioni bancarie hanno già proposto i loro candidati, incluso il presidente Giovanni Gorno Tempini. Intanto, la situazione delle nomine pubbliche rimane incerta anche per altri enti come la Rai, dove la Lega propone Felice Ventura come direttore generale, ma il quadro complessivo delle nomine non trova ancora una composizione definitiva.
Giovanni Pons su Repubblica

Lavoro in crisi. I dati Istat mostrano un miglioramento dell’occupazione in Italia, tuttavia, si registra un aumento delle ristrutturazioni aziendali dovute alle transizioni ecologiche e digitali, che attualmente interessano oltre 100.000 lavoratori. Queste trasformazioni stanno influenzando settori come l’automotive e la componentistica elettronica, e comportano sfide significative per le imprese, che devono affrontare investimenti onerosi e rischi di obsolescenza. Il governo è impegnato in 37 tavoli di crisi, con 50.000 posti di lavoro diretti a rischio, e si prevede un aumento delle richieste di supporto ministeriale nei prossimi mesi. La situazione è particolarmente critica nella siderurgia, dove la transizione ambientale richiede una decarbonizzazione che potrebbe ridurre ulteriormente l’occupazione. Infine, l’aumento delle ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps a maggio rispetto all’anno precedente indica la gravità della situazione, nonostante un lieve miglioramento dell’occupazione, soprattutto tra le donne.
Claudia Luise su Stampa

Maltempo? Soldi finiti. Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile, riconosce l’aumento delle emergenze ambientali e la necessità di un cambio di passo, poiché i fondi statali non sono più sufficienti per affrontare una situazione ormai quotidiana. Suggerisce di puntare sulla prevenzione strutturale e sull’adozione di polizze assicurative sia per le aziende che per i privati, come forma di autoresponsabilizzazione. È in corso la definizione di un protocollo con le assicurazioni per garantire la copertura anche in aree ad alto rischio, come i Campi Flegrei. Musumeci evidenzia la necessità di una nuova cultura del rischio in Italia e menziona iniziative legislative del governo Meloni per promuovere l’assicurazione contro rischi ambientali. Infine, sottolinea l’importanza della competenza nella gestione dei fondi per la prevenzione delle emergenze, riconoscendo che non sempre la mancanza di risorse è il problema, ma piuttosto la mancanza di una seria programmazione.
Maria Sorbi su Giornale

Oggi il si a Ita-Lufthansa. La Commissione europea ha dato il via libera alle nozze tra Ita Airways e Lufthansa dopo intensi mesi di negoziati. L’accordo prevede un ingresso progressivo di Lufthansa in Ita, iniziando con un investimento di 325 milioni di euro per il 40% della compagnia italiana, con la possibilità di arrivare al 100% entro il 2033 per un totale di 829 milioni di euro. Per ottenere l’approvazione dell’UE, le compagnie dovranno cedere slot a Milano Linate e garantire la concorrenza su alcune rotte intra-europee e transatlantiche. Il piano di rilancio include anche il passaggio di Ita da SkyTeam a Star Alliance e l’ingresso nella joint venture transatlantica A++. La prima conferenza stampa congiunta tra i vertici delle due compagnie è prevista subito dopo l’annuncio ufficiale dell’approvazione.
Leonard Barberi su Corriere della Sera

Ricorso. József Váradi, amministratore delegato di Wizz Air, valuta un possibile ricorso alla Corte Ue in risposta all’approvazione imminente della fusione tra Ita e Lufthansa, che potrebbe limitare la concorrenza, specialmente negli slot di decollo e atterraggio a Milano Linate. Váradi critica la mancanza di investimenti da parte delle autorità nazionali dei controllori di volo, che a suo avviso non sono preparate a gestire le emergenze climatiche, causando ritardi e cancellazioni. Nonostante Lufthansa annunci aumenti dei prezzi per far fronte alle normative ambientali, Váradi esclude rincari per Wizz Air, sottolineando che la compagnia è abituata a gestire tali costi senza gravare sui passeggeri.
Aldo Fontanarosa su Repubblica

Italia in Cina. L’Italia, rappresentata dal ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, sta cercando di attrarre investimenti cinesi nel settore automobilistico e tecnologico, nonostante le tensioni sui dazi e la sicurezza delle reti 5G. La missione in Cina mira a preparare il terreno per la futura visita della premier Giorgia Meloni e prevede incontri con aziende cinesi del settore dei veicoli elettrici e delle energie rinnovabili. L’Italia ha adottato una politica di realpolitik, uscendo dalla Via della Seta e applicando il golden power con prescrizioni anziché veti sugli asset strategici. Questa strategia mira a diversificare gli investimenti e a stabilire nuove collaborazioni industriali tra Italia e Cina, con particolare attenzione al settore automobilistico e alle tecnologie green.
Carmine Fotina su Sole 24 Ore

Daremo stabilità, ma rispetti il Patto. Durante il simposio di Sintra, Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea (BCE), ha lanciato un avvertimento chiaro: la BCE è pronta a intervenire per mantenere la stabilità dei mercati in caso di reazioni avverse al risultato delle elezioni in Francia. Tuttavia, ha sottolineato che qualsiasi governo francese dovrà rispettare i vincoli del nuovo Patto di stabilità, che impone il controllo del debito e la realizzazione di riforme strutturali. Lagarde ha indicato che il programma di acquisti di bond della BCE, il Tpi, non sarà un sostegno incondizionato se il prossimo governo francese dovesse intraprendere politiche fiscali irresponsabili. Infine, ha ribadito l’importanza di rispettare il quadro fiscale concordato e ha espresso cautela riguardo alla riduzione dei tassi di interesse, in attesa di un’inflazione più controllata.
Tonia Mastrobuoni su Repubblica

Più dati per decidere. Jerome Powell della Federal Reserve e Christine Lagarde della BCE hanno concordato sulla necessità di raccogliere ulteriori dati prima di decidere eventuali tagli ai tassi di interesse, durante il Forum di Sintra. Entrambi ritengono essenziale assicurarsi che il processo di disinflazione sia sostenibile prima di allentare le politiche monetarie. Powell ha enfatizzato il rischio di ridurre i tassi troppo presto, prima di risolvere il problema dell’inflazione, o troppo tardi, danneggiando l’economia. Lagarde ha espresso preoccupazione anche per il cambiamento climatico e i rischi geopolitici, ma ha evitato di commentare direttamente su temi come la guerra in Ucraina e le elezioni in Francia. Powell ha inoltre discusso l’importanza di gestire il debito pubblico degli USA, sottolineando la necessità di un’azione tempestiva per mantenere la sostenibilità fiscale
Isabella Bufacchi su Sole 24 Ore

Tajani sta con Unicredit. Il Vicepremier e Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani sostiene la richiesta di Unicredit per ottenere chiarimenti legali dal Tribunale dell’Unione Europea sulla richiesta della BCE di ritirarsi dalla Russia. Unicredit, sotto la guida di Andrea Orcel, ha presentato un ricorso non ostile, ma una richiesta di supporto per chiarire un contesto normativo incerto. Tajani enfatizza la necessità di un quadro giuridico chiaro e avverte dei rischi di nazionalizzazione da parte della Russia, come già accaduto con la filiale russa di Ariston. Il caso di Unicredit potrebbe influenzare altre banche e il pronunciamento del Tribunale UE è atteso entro un anno, con una possibile sospensiva delle richieste della BCE già per l’autunno
Luca Gualtieri su Mf

Borse giù. Le Borse europee hanno registrato un calo, con l’attenzione dei mercati finanziari che si è spostata dalla politica francese ai fondamentali economici, in particolare l’inflazione e le politiche della Banca Centrale Europea (BCE). Nonostante un leggero calo dell’inflazione nell’Eurozona dal 2,6% al 2,5%, l’inflazione nel settore dei servizi rimane alta al 4,1%, suggerendo che la lotta contro l’inflazione richiederà ancora tempo. Membri della BCE hanno inviato messaggi contrastanti, con alcuni che vedono possibile un ulteriore taglio dei tassi, mentre altri, come la presidente Christine Lagarde, insistono sul fatto che il lavoro per raggiungere un’inflazione al 2% non è ancora terminato. Il mercato, tuttavia, rimane disorientato di fronte a queste dichiarazioni e ai dati sull’inflazione, portando a una retromarcia dopo il recente rimbalzo.
Morya Longo su Sole 24 Ore

Tesla vola. Il titolo Tesla ha registrato un aumento del 9% a Wall Street, nonostante un calo del 14,8% nelle consegne del secondo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2023, con 466.140 veicoli consegnati, superando le aspettative di mercato. La produzione è stata di 410.831 veicoli, mentre la concorrenza si intensifica, in particolare in Cina dove Tesla affronta la crescita del 21% di BYD nel settore dei veicoli elettrici. Tesla ha ridotto le sue ambizioni di crescita a lungo termine e ha avviato una guerra dei prezzi, offrendo sconti e incentivi per mantenere la sua posizione di mercato. Nonostante ciò, il titolo ha perso il 18% negli ultimi 12 mesi, ma ha mostrato segni di ripresa dopo l’approvazione del pacchetto retributivo per il CEO Elon Musk
Alberto Annichiarico su Sole 24 Ore

Cinesi. Entro il 2030, si prevede che un terzo delle auto vendute nel mondo sarà di marca cinese, secondo un’analisi di Alixpartners. Questo corrisponde a circa 30 milioni di veicoli immatricolati annualmente, un traguardo significativo rispetto al passato, quando le auto cinesi erano considerate inferiori alle controparti occidentali. Il cambiamento è stato guidato dall’ex ingegnere Audi, Wan Gang, che divenne ministro della Scienza e della Tecnologia in Cina e decise di concentrare l’industria automobilistica cinese sulla tecnologia elettrica. Grazie a questa scelta, le case automobilistiche cinesi riescono a produrre veicoli elettrici con costi inferiori del 35% rispetto alle concorrenti occidentali, un vantaggio che persiste nonostante i nuovi dazi UE.
Francesco Bertolino su Corriere della Sera

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Riscatto europeo. l Commissario UE Paolo Gentiloni esorta l’Italia a sfruttare l’opportunità di contribuire al riscatto europeo, in un momento in cui l’instabilità politica, specialmente in Francia, rischia di avere ripercussioni economiche gravi per tutti. Gentiloni, preoccupato per le possibili conseguenze dell’instabilità in Europa e negli Stati Uniti, sottolinea l’importanza di non sottovalutare i rischi interni, come le autocrazie e la crisi climatica. L’ex premier italiano non si aspetta una rapida “conversione” di Marine Le Pen ai valori europei e atlantici, e ritiene che l’Europa debba puntare sulle istituzioni comuni per affrontare le sfide globali. Infine, Gentiloni afferma che l’Italia ha bisogno dell’Unione Europea e viceversa, e che l’europeismo è parte dell’identità italiana, essenziale per affrontare crisi e instabilità.
Paolo Valentino su Corriere della Sera

Boom di desistenze. Lo scontro politico in Francia si intensifica tra il presidente Emmanuel Macron e la leader del Rassemblement National (RN), Marine Le Pen, con quest’ultima che denuncia le nomine dell’ultima ora come un “colpo di Stato”, mentre Macron invita al sangue freddo. In vista del secondo turno delle elezioni, 218 candidati, principalmente di sinistra e alcuni macronisti, si ritirano per bloccare l’avanzata dell’estrema destra. François Hollande auspica un rafforzamento della sinistra, mentre Le Pen e Jordan Bardella si adattano alla situazione, mirando a una maggioranza relativa anziché assoluta. Infine, si discute la possibilità di una “maggioranza plurale” anti-RN in parlamento, mentre un dibattito televisivo viene annullato a causa di disaccordi sulla partecipazione dei rappresentanti della sinistra.
Stefano Montefiori su Corriere della Sera

Ingovernabilità. La Francia si avvicina ai ballottaggi di domenica con un’ondata di patti di desistenza: 218 candidati hanno rinunciato a correre per fermare l’avanzata della destra, in particolare del Rassemblement National di Marine Le Pen, che rischia di non ottenere la maggioranza assoluta. Il presidente Emmanuel Macron sta considerando la formazione di un governo tecnico di fronte al rischio di ingovernabilità. Il cosiddetto “fronte repubblicano” è stato rianimato per bloccare l’estrema destra, con candidati di sinistra e del blocco centrale che si ritirano in favore degli avversari meglio posizionati. Intanto, in Italia, Giorgia Meloni affronta la vicinanza tra Salvini e Orbán, mentre in Francia si aggiornano le stime elettorali e si discute la possibilità di un governo anche senza una maggioranza assoluta.
Anais Ginori su Repubblica

Colpo di stato amministrativo. Marine Le Pen del Rassemblement National ha lanciato pesanti accuse contro il presidente Emmanuel Macron, definendo le sue recenti nomine in posti chiave dello Stato come un “colpo di Stato amministrativo” e un tentativo di ostacolare il governo del suo partito. L’Eliseo ha replicato, sottolineando la routine delle nomine e richiamando la Costituzione, che attribuisce al presidente il potere di nominare il primo ministro e il governo. La tensione tra i due poteri suggerisce una difficile coabitazione, qualora Macron e il candidato del Rassemblement National, Jordan Bardella, dovessero governare insieme, con l’ex ministro della Giustizia Jean-Jacques Urvoas che mette in dubbio la semplicità di tale convivenza a causa delle ambiguità costituzionali.
Stefano Montefiori su Corriere della Sera

Il muro di Attal. Il primo ministro francese Gabriel Attal ha fatto visita al mercato di Batignolles, nel quartiere gentrificato del 17imo arrondissement di Parigi, per sostenere il collega macroniano Stanislas Guerini in vista del ballottaggio delle legislative. Attal, impegnato anche lui nel ballottaggio, si è mostrato sorridente, interagendo con pensionati e giovani, distribuendo volantini e rifiutando gentilmente le offerte culinarie locali. Franck, il proprietario di una rosticceria, ha espresso cortesia ma anche preoccupazione per le difficoltà economiche che i commercianti affrontano. Attal ha inoltre ribadito la necessità di un fronte repubblicano contro l’estrema destra, nonostante l’ambiguità di alcuni esponenti macroniani e le critiche di un giovane studente sulla chiarezza delle loro posizioni. La visita si inserisce in un contesto politico teso, con la possibilità di un successo dell’estrema destra e l’incertezza sul futuro governo francese
Danilo Ceccarelli su Stampa

Totopremier. Il panorama politico francese è in tumulto, con Jean-Luc Mélenchon, leader della France Insoumise, considerato un primo ministro impossibile nonostante il suo forte sostegno mediatico. Raphaël Glucksmann, critico nei confronti di Mélenchon, suggerisce che il Nouveau front populaire (Nfp) non otterrà una maggioranza assoluta e potrebbe collassare. Tra i possibili candidati a primo ministro ci sono Glucksmann stesso, popolare e vincente alle Europee, l’ex leader sindacale Laurent Berger, il socialista Boris Vallaud, l’ecologista Marine Tondelier e l’ex premier di centrodestra Edouard Philippe. François Hollande, ex presidente, potrebbe anche aspirare al ruolo se eletto deputato.
Stefano Montefiori su Corriere della Sera

Caccia a un tecnico. La Francia si trova di fronte alla possibilità di un governo tecnico per superare lo stallo politico, con la figura di un “Draghi francese” che prende forma. Mentre la maggioranza assoluta per il Rassemblement National sembra sfumare, si valutano diverse opzioni per un esecutivo di larghe intese, tra cui un governo tecnico o una grande coalizione. Christine Lagarde, attuale presidente della BCE, emerge come candidata principale, nonostante in passato abbia declinato proposte simili per concentrarsi sulla lotta all’inflazione. Il presidente Emmanuel Macron, di fronte al rischio di un paese ingovernabile, potrebbe essere costretto a formare un governo di unità nazionale, anche in assenza di una maggioranza chiara, per evitare ulteriori crisi politiche e possibili elezioni anticipate che potrebbero favorire Marine Le Pen
Anais Ginori su Repubblica

Weber. Il leader del Partito Popolare Europeo (PPE), Manfred Weber, ha sottolineato l’importanza del rispetto per l’Italia nell’UE, in seguito a un clima non positivo nei confronti del governo Meloni durante l’ultimo Consiglio europeo. Weber ha delineato le priorità del PPE, tra cui la gestione dell’immigrazione, il sostegno alle PMI e la sicurezza, mantenendo il Green Deal come punto chiave. Ha inoltre posto condizioni per l’inclusione dei Verdi nella coalizione, richiedendo chiarezza sul loro sostegno a temi come il Patto migrazione e gli accordi commerciali. Infine, Weber ha espresso preoccupazione per la polarizzazione politica e ha enfatizzato la necessità di dialogo e rispetto reciproco tra i leader europei.
Marco Bresolin su Stampa

Sunak vede la sconfitta. Alla vigilia delle elezioni britanniche, il primo ministro Rishi Sunak affronta un imminente rischio di sconfitta, con i laburisti in vantaggio secondo i sondaggi. Sunak invita gli elettori di destra a sostenere i conservatori per prevenire una supermaggioranza del Labour, mettendo in guardia contro politiche laburiste permissive sull’immigrazione e aumenti delle tasse. Il leader laburista Keir Starmer, il cui successo appare probabile, punta al cambiamento dopo 14 anni di governo conservatore, enfatizzando integrità e rinnovamento. Intanto, il partito di Farage affronta problemi interni e Sunak rischia la peggiore sconfitta dei Tories dal 1906, con sondaggi che prevedono un calo a meno di 141 seggi
Paola de Carolis su Corriere della Sera

Il Labour prenota la vittoria. Il Regno Unito si avvicina alle elezioni con il Partito Laburista, guidato da Sir Keir Starmer, in procinto di ottenere una schiacciante vittoria dopo 14 anni di opposizione, mirando a conquistare fino a 450 seggi su 650. Starmer, che ha riconquistato la fiducia della comunità ebraica dopo le polemiche legate al suo predecessore Corbyn, si impegna a mantenere le tradizioni familiari anche da primo ministro, nonostante gli attacchi dei conservatori che lo accusano di voler lavorare solo quattro giorni a settimana. Il primo ministro uscente Rishi Sunak e i conservatori rischiano una storica sconfitta, con proiezioni che li vedono ridotti a soli 60 seggi. Nel frattempo, il partito Reform Uk di Nigel Farage si posiziona come una minaccia per i conservatori, mentre gli indipendentisti scozzesi lamentano ritardi nel voto postale e si segnala l’aggressione al figlio di un candidato del Partito dei Lavoratori.
Antonello Guerrera su Repubblica

Immunità. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha concesso al presidente l’immunità totale per gli atti ufficiali, influenzando il caso di Donald Trump, che è stato dichiarato colpevole di 34 capi d’accusa per pagamenti illeciti alla pornostar Stormy Daniels. Trump ha ottenuto il rinvio della sentenza al 28 settembre, sostenendo che le prove sono state raccolte durante il suo mandato presidenziale. Questa decisione ha suscitato preoccupazioni tra gli osservatori, con alcuni che temono possa portare a una presidenza “imperiale” e altri che vedono un potenziale per i presidenti di commettere crimini impunemente. Joe Biden ha criticato la sentenza come dannosa per il paese, mentre la situazione offre un diversivo dalle sue difficoltà politiche, permettendogli di posizionarsi come difensore della democrazia americana.
Andrea Marinelli su Corriere della Sera

Nancy Pelosi scarica Biden. La solidità politica che circonda il presidente degli Stati Uniti Joe Biden inizia a vacillare, con figure come il deputato democratico Lloyd Dogett e l’ex Speaker della Camera Nancy Pelosi che sollevano dubbi sulla sua idoneità a ricandidarsi. Pelosi, pur non prendendo una posizione definitiva, ha aperto la discussione sulla salute di Biden, una mossa che riflette un crescente scetticismo all’interno del partito. I sondaggi recenti mostrano un calo di popolarità per Biden, mentre Michelle Obama appare come una possibile sfidante forte contro Trump. Biden tenta di rafforzare la sua immagine con un’intervista imminente e incontri con governatori democratici, mentre Trump si prepara a sfruttare una recente sentenza della Corte Suprema a suo favore, delineando una presidenza sempre più autoritaria.
Mas. su Repubblica

Orban a Kiev. Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha inaugurato il semestre di presidenza dell’Unione Europea con una visita a Kiev, durante la quale ha chiesto una tregua nell’invasione russa. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha risposto enfatizzando la necessità di una “pace giusta”, che preveda il ritiro delle forze russe dai territori occupati. Nonostante la visita segni un possibile passo avanti nei rapporti bilaterali, non si sono fatti progressi concreti verso la pace. Kiev sta lavorando a un nuovo summit di pace che potrebbe includere una delegazione russa, mentre l’Ungheria solleva questioni bilaterali, come i diritti dei cittadini ucraini di origine ungherese. Intanto, gli Stati Uniti hanno annunciato ulteriori aiuti militari per l’Ucraina, mentre la NATO prevede di aprire un ufficio a Kiev e discuterne nel prossimo summit.
Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera

Negoziati al palo. I negoziati per l’adesione dell’Ucraina alla NATO sono in stallo, mentre la NATO si prepara a inviare un messaggio forte a Putin nel prossimo summit, senza tuttavia stabilire una data precisa per l’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza. Il presidente ucraino Zelensky chiede un percorso chiaro verso l’adesione, ma i Paesi membri sono riluttanti a causa del conflitto in corso e della possibilità di un ritorno di Trump alla presidenza degli Stati Uniti o di un governo lepenista in Francia. La NATO prevede di offrire all’Ucraina 31 accordi bilaterali per assistenza economica e militare, e un fondo pluriennale da 40 miliardi di dollari per la difesa, pur non estendendo la protezione dell’articolo 5 del Trattato. I tentativi di negoziazione, come il summit in Svizzera senza Mosca, non hanno finora prodotto risultati concreti
Giuseppe Sarcina su Corriere della Sera

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Basta macchiette, siamo altro. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, esprime in una lettera ai dirigenti del partito la sua frustrazione per l’immagine danneggiata del movimento a causa di comportamenti inappropriati di alcuni giovani membri. Ribadisce il rifiuto del partito verso razzismo, antisemitismo e nostalgici dei totalitarismi, sottolineando il percorso di rinnovamento e l’apertura a diverse culture politiche. Meloni enfatizza il successo del partito come forza politica nazionale e conservatrice, capace di governare e di proporre un’alternativa al declino italiano. Infine, invita i membri a rimanere fedeli ai principi del partito, a lavorare con dedizione e a guardare al futuro, rifiutando chiunque non sia all’altezza di queste sfid
Giorgia Meloni su Stampa

Fuori razzisti e antisemiti. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia (FdI), ha scritto una lettera ai dirigenti del suo partito in risposta alle polemiche suscitate da un’inchiesta di Fanpage che ha rivelato atteggiamenti e dichiarazioni neofasciste di alcuni giovani militanti. Nella lettera, Meloni afferma che non c’è posto in FdI per razzisti, antisemiti e nostalgici dei totalitarismi, e chi non condivide questa linea è invitato a lasciare il partito. Sottolinea l’importanza di guardare al futuro e non al passato, e ribadisce l’impegno del partito nella trasparenza e nella coerenza. Infine, la commissione Segre ha deciso di acquisire i video dell’inchiesta per ulteriori indagini, mentre l’opposizione critica Meloni per non aver condannato esplicitamente il fascismo.
Paola C Caro su orriere della Sera

Scontro Zaia-Musumeci. La riforma dell’autonomia ha scatenato uno scontro tra il governatore del Veneto, Luca Zaia, e il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, con cinque Regioni pronte a chiedere un referendum abrogativo. Il centrodestra appare diviso: Zaia, leghista, insiste per ottenere subito maggiori competenze, mentre Musumeci, di FdI, esprime cautela, sottolineando la necessità di equità tra le Regioni. Il Partito Democratico, insieme a Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, sta raccogliendo firme per un referendum contro l’autonomia differenziata, coordinando azioni nei consigli delle Regioni governate da loro. Questa tensione tra le forze politiche evidenzia non solo le fratture all’interno della maggioranza di governo, ma anche la resistenza delle opposizioni, che vedono nella riforma un rischio di secessione
Gabriella Cerami su Repubblica

Autonomia. Il presidente della Puglia, Michele Emiliano, critica la legge Calderoli sull’autonomia differenziata, sostenendo che indebolisce il Paese e crea disparità tra le regioni. Emiliano propone azioni comuni tra le regioni contro la riforma e considera l’impugnazione diretta in Corte costituzionale. Rigetta l’idea di un “gemellaggio” proposto da Luca Zaia, governatore del Veneto, ritenendolo inadeguato e favorevole a una riforma costituzionale che assegni uniformemente più competenze a tutte le regioni. Sottolinea che la riforma potrebbe danneggiare la maggioranza a livello nazionale e ribadisce l’importanza del referendum come strumento democratico, respingendo l’idea che il Sud sia incapace di autogestirsi senza l’aiuto del Nord
Maria Teresa Meli su Corriere della Sera

Campolargo. Nicola Zingaretti, ex segretario del Partito Democratico e neo eurodeputato, in un’intervista, esprime ottimismo sull’unità del centrosinistra italiano, ritenendola più avanzata rispetto a quella francese. Secondo Zingaretti, in Italia c’è una convergenza programmatica su temi come lavoro, autonomia, giustizia e diritti sociali, che supera le divisioni passate e si contrappone alla destra populista. Elogia l’apertura di Carlo Calenda verso un percorso unitario e critica la legge sull’autonomia, vedendola come una minaccia all’unità nazionale. Infine, mette in guardia contro la coalizione di destra al governo, accusandola di mantenere la coesione attraverso un “ricatto reciproco” e di danneggiare l’Italia con politiche incoerenti.
Giovanna Vitale su Repubblica

Deepfake. La Banca d’Italia ha lanciato un’allerta sui deepfake dopo che un video truffa ha utilizzato l’immagine del Governatore Fabio Panetta per promuovere falsi investimenti finanziari. Questi video manipolati, creati con intelligenza artificiale, hanno colpito anche politici italiani come Elly Schlein e Giorgia Meloni, e celebrità come Mara Venier. Il fenomeno non è limitato all’Italia: deepfake hanno mirato a personaggi internazionali come Joe Biden e Tom Hanks, con scopi che vanno dalla frode alla manipolazione politica. Il Guardian suggerisce di prestare attenzione a dettagli come la sincronizzazione delle labbra, le proporzioni del corpo e la rappresentazione di mani e simboli per riconoscere i deepfake. Con le elezioni in arrivo in 76 paesi nel 2024, la minaccia della disinformazione cresce insieme alla sofisticazione di queste tecnologie.
Michela Rovelli su Corriere della Sera

Intercettazioni. La Corte Costituzionale italiana ha stabilito che le intercettazioni casuali che coinvolgono parlamentari possono essere utilizzate dagli inquirenti senza previa autorizzazione parlamentare, come nel caso del senatore leghista Armando Siri. Il Senato aveva precedentemente bloccato l’uso di tali intercettazioni nell’indagine su Siri, sostenendo che non fossero casuali e che l’indagine fosse già focalizzata su di lui. La Consulta ha però ritenuto l’intercettazione di Siri come occasionale e non mirata, permettendo così l’uso delle prove raccolte. Questa decisione solleva questioni sull’ampiezza delle indagini sui parlamentari e sulle condizioni in cui le intercettazioni senza autorizzazione sono ammissibili.
Luca Fazzo su Giornale

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