Rassegna stampa 3 maggio

SICUREZZA

La produzione degli F-35. Ceska Televize, è stata recentemente presso Leonardo a Cameri (Novara) per realizzare un reportage sul sito, che potenzialmente potrebbe svolgere anche l’assemblaggio finale dei velivoli F-35 cechi. Cameri è infatti centro nevralgico da un punto di vista produttivo del Programma F-35 in Europa, essendo stato scelto dal governo USA come unica linea di assemblaggio e collaudo finale dei velivoli in Europa e centro regionale euro-mediterraneo per la manutenzione pesante, riparazione, revisione e aggiornamento della cellula (MRO&U), nonché seconda linea di assemblaggio delle ali (unica al di fuori degli Stati Uniti). La televisione ceca è stata la prima testata televisiva straniera ad avere avuto accesso al sito: l’inviato, Jan Smíd, mette in evidenza il livello tecnologico di Cameri e le rigide procedure di sicurezza che circondano il programma. Intervistato per Leonardo Roberto Volpe, Direttore dello stabilimento di Cameri.
su CESKATELEVIZIE

Leonardo è donna. Leonardo sovverte il paradigma canonico del capo di uno stabilimento industriale: al timone del complesso di Grottaglie, uno dei punti di forza della Divisione Aerostrutture del colosso internazionale, dall’inizio del 2024 c’è Manuela Marangio, 43 anni, ingegnere meccanico e mamma. Marangio ha messo piede per la prima volta nel 2006, poco dopo la laurea presso l’Università del Salento, nel sito produttivo di Grottaglie dell’allora Alenia Aeronautica, società del gruppo Finmeccanica, oggi Leonardo. Selezionata dall’azienda e inserita in un gruppo di ingegneri «HP», si occupa per alcuni anni di gestione della configurazione acquisendo competenze e responsabilità nell’ambito dell’ingegneria di produzione. Nel 2016 viene nominata responsabile dei servizi tecnici e nel 2024 responsabile dell’intero stabilimento tarantino dove si realizzano le due sezioni di fusoliera del Boeing 787 Dreamliner e che negli ultimi anni è stato selezionato per la produzione di componenti in fibra di carbonio per altri programmi aeronautici in ambito civile e militare. È la prima donna ad occupare un posto così prestigioso e coordina il lavoro di poso più di 1.300 dipendenti.
Maristella Massari su Gazzetta del Mezzogiorno

Il polo dell’intelligenza artificiale. Tre ministri per dare il via alla fondazione sull’Intelligenza artificiale: oggi Giancarlo Giorgetti, Adolfo Urso e Anna Maria Bernini – titolari rispettivamente dell’Economia, del Made in Italy e dell’Università – inaugureranno al museo del Risorgimento AI4Industry. Dopo la presentazione del progetto è prevista una tavola rotonda moderata dal direttore de La Stampa, Andrea Malaguti, a cui partecipano tra gli altri Roberto Cingolani (Leonardo), Vincenzo Esposito (Microsoft Italia) e Pietro Gorlier (Comau).
Claudia Luise su Stampa Torino

IA per le imprese. Le nuove sfide dell’IA, la space economy, la robotica e le tecnologie più all’avanguardia per le imprese: sono i temi al centro della 12° edizione del Galileo Festival, la rassegna dedicata alla scienza e all’economia dell’innovazione, che si svolge a Padova fino a domenica. Oggi si parlerà delle prossime frontiere dello spazio con Anthea Comellini, ingegnera di Thales Alenia Space e astronauta di riserva dell’Agenzia spaziale europea e Amalia Ercoli Finzi, scienziata nonché prima italiana laureata in ingegneria aeronautica. Si discuterà poi di computer quantistici e sistemi di supercalcolo, con Simone Ungaro di Leonardo e Antonio Navarra del Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici, che ne presenteranno le applicazioni industriali dalla cybersecurity al clima.
Valentina Iorio su Corriere della Sera

Nono pacchetto. Il governo è a un passo dall’approvare un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina: il nono. Nei prossimi giorni, forse già la prossima settimana, il presidente del Consiglio, secondo alcune indiscrezioni raccolte in ambienti Nato, presenterà un nuovo decreto legge che conterrà una novità interessante: l’invio a Kyiv di un’ulteriore batteria di difesa Samp/T. La decisione, che Giorgia Meloni ha condiviso già con il ministro della Difesa Guido Crosetto, comprende l’invio in Ucraina della batteria che era in Slovacchia e il ritorno in Italia di una batteria quella attualmente in Kuwait. Per evitare problemi con Salvini, il governo tiene un profilo basso ma il sostegno all’Ucraina ci sarà e includerà anche l’artiglieria. L’accelerazione di Roma si lega alla minaccia di uno sfondamento delle linee difensive di Kiev.
_Tommaso Ciriaco su Repubblica _

Più tecnologia e soldati. Sono «cambiati scenari e minacce», dice il generale Carmine Masiello, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito. «Vanno potenziati in fretta i sistemi d’arma e gli organici. L’Italia deve diventare una nazione con capacità di deterrenza reale e credibile, più armi e riservisti, l’Esercito va rivisitato. Ci vogliono più tecnologie e soldati: l’Esercito va potenziato, dobbiamo fare in fretta».
Rinaldo Frignani su Corriere della Sera

Fondo Bain. Nol velle corre in soccorso di Airs. Secondo le nostre informazioni, il colosso americano del private equity Bain Capital è molto interessato all’ammiraglia informatica, mentre il termine per la presentazione delle offerte è fissato per venerdì sera. Per proteggere il patrimonio sovrano di Atos domenica scorsa – dai supercomputer del dibattito nucleare alle comunicazioni per la difesa – Bercy ha offerto al gruppo nuove ancore di salvataggio e si è aperto ad alternative non francesi. Interrogato, il fondo di investimento ha rifiutato di commentare. Il colosso del private equity non è estraneo ad Atos.
su Echos

Embraer pensa di produrre jet. Embraer, il gruppo aerospaziale e di difesa brasiliano, sta studiando opzioni per un nuovo aereo passeggeri che potrebbe metterlo in diretta concorrenza con i pesi massimi del settore, Airbus e Boeing. Il progetto, ancora nelle fasi iniziali, potrebbe dar vita a un aereo a fusoliera stretta o un business jet a lungo raggio, come hanno confermato fonti a conoscenza della situazione.
su Financial Times

Embraer sfida Aribus e Boeing. Il costruttore aeronautico brasiliano Embraer potrebbe inserirsi con un proprio nuovo aereo passeggeri nella competizione tra Airbus e Boeing nel mercato dei jet a breve e medio raggio tra 120 e 200 posti. È la categoria di velivoli «narrow body», a corridoio stretto, dominata dal duopolio tra l’A320 del costruttore di Tolosa e il 737 del gruppo di Seattle. Il 737 è un modello vecchio di decine di anni, più volte rinnovato. Un tempo definito «il cavallo da tiro» per i profitti del costruttore americano. Ma adesso Boeing è stata messa in crisi dall’incidente al portellone di un 737 Max di Alaska Airlines, esploso in volo ai primi di gennaio.
Gianni Dragoni su Sole 24 Ore

Piano di Varsavia sulle armi atomiche. “Se i nostri alleati decidessero di posizionare armi nucleari sul nostro territorio come parte della condivisione nucleare al fine di rafforzare la sicurezza del fianco orientale della NATO, siamo pronti a farlo”, ha detto Andrzej Duda in un’intervista del 22 aprile al giornale “Fakt”. Non era la prima volta che il presidente sottolineava che il suo paese voleva che gli Stati Uniti posizionassero armi nucleari. Secondo un recente sondaggio del quotidiano “Rzeczpospolita”, il 36,4% dei polacchi è favorevole all’installazione di armi nucleari americane nel proprio Paese, mentre il 31,9% è contrario. Il ruolo della Germania nel programma è stato a lungo controverso.
Philipp Fritz su Welt

Difesa europea. Molti sostenitori, in particolare italiani, di una difesa europea sono interessati purtroppo a rilanciare la nostra subalternità nei confronti degli Usa attraverso una revisione della Nato. Secondo Marta Dassù, “l’aumento della spesa (circa 300 miliardi di euro nel 2023) non genera una capacità aggregata all’altezza delle sfide attuali”. Ogni Stato dovrebbe spendere il 6% del Pil, mentre l’Italia è oggi all’1,5%. Le ovvie conseguenze riguardo alla spesa sociale sarebbero compensate dai profitti, nel caso italiano soprattutto di Leonardo, derivanti dallo sviluppo di sistemi d’armi autoctoni. E nella stessa logica andrebbe abolita la clausola che impedisce alla Bei di finanziare programmi militari.
Gian Giacomo Migone su Il Fatto Quotidiano

Sottomarini. Tutti i cantieri navali si sono riuniti in Polonia per una gara che prevede la costruzione di tre sottomarini costieri (programma Orka) che opereranno principalmente nei bassi fondali del Mar Baltico. Naval Group dovrà affrontare l’agguerrita concorrenza di TKMS, della spagnola Navantia, della svedese Saab e delle sudcoreane Hanwha e Hyundai, che stanno anche sviluppando batterie agli ioni di litio… Se Varsavia vuole dotare i suoi sottomarini di un missile da crociera (deep strike), Naval Group, con l’aiuto di MBDA, potrebbe avere la meglio.
Michel Cabirol su Tribune

Portaerei. Il Ministero della Difesa francese ha avviato la costruzione delle sale caldaie per la portaerei di nuova generazione (PA-Ng). Ha piazzato un ordine del valore di 600 milioni di euro con l’intera industria nucleare francese, compresi i leader del programma (Naval Group, Chantiers de l’Atlantique e TechnicAtome).
Michel Cabirol su Tribune

Portaerei cinese. Sarà seguita da un’altra portaerei che però, questa volta, sarà a propulsione nucleare. La marina militare di Pechino fa un salto di qualità: gli aerei possono essere lanciati con un sistema di catapulte elettromagnetiche che consente il decollo di aerei più pesanti e più grandi; questo permetterà ai cinesi di avere un raggio d’azione in mare molto più ampio.
Antonino D’Anna su Italia Oggi

Scommessa sull’Italia. Chuck Robbins è il matematico con specializzazione in computer science che ha trasformato Cisco da produttore di infrastrutture a player globale del software. In udienza dal Papa ha affrontato i temi dello sviluppo della tecnologia per il bene dell’umanità. Piena e convinta adesione alla «Rome Call» del Vaticano. “E’ nato un consorzio con Accenture, Eightfold, Google, Ibm, Indeed, Intel, Microsoft e Sap per formare 95 milioni di persone nel mondo”.
Paola Pica su Corriere della Sera

Centri dati decarbonizzati. La prossima volta che vi rivolgete a ChatGPT, provate a chiedergli quanta energia ha bisogno per rispondere alle vostre domande. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, la risposta è 2,9 wattora (Wh), ovvero 10 volte più di una ricerca su Google. L’entusiasmo per l’IA contribuisce a spiegare perché la domanda di elettricità da parte dei data center è destinata a decollare. Ma, come suggerisce l’accordo di Microsoft per sostenere circa 10 miliardi di dollari di nuovi progetti rinnovabili da parte di Brookfield, i giganti tecnologici attenti all’immagine sono nella posizione ideale per contribuire all’espansione della capacità.
Su Financial Times

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Ariston. «Stiamo lavorando in Ue per ottenere un risarcimento del danno che subiscono le imprese colpite dalle sanzioni russe». Lo dice il ministro degli Esteri Tajani al termine del Tavolo di lavoro per le imprese italiane in Russia. «Alla Ue abbiamo chiesto di rispettare il diritto internazionale sui patrimoni sequestrati ai cittadini russi».
Lello Naso su Sole 24 Ore

Aggiustate il bilancio. L’Ocse ritiene necessario «un aggiustamento fiscale ampio e duraturo» che duri diversi anni. È l’unico modo per riportare il rapporto debito/Pil su un percorso più prudente, e l’aggiustamento dovrebbe includere «azioni decisive per contrastare l’evasione fiscale, limitare la crescita della spesa pensionistica e condurre ambiziose revisioni della spesa». Un richiamo che sembra in contraddizione con la politica dei bonus che il governo ha rilanciato anche con l’ultimo decreto approvato in Consiglio dei ministri.
Luca Monticelli su Stampa

Conto da otto miliardi. A Bruxelles hanno iniziato a fare i conti, in autunno la Commissione chiederà all’Italia un aggiustamento dei conti non inferiore agli 8 miliardi di euro, più di quanto Giorgia Meloni e il ministro del Tesoro sperassero. Altri 20 servono per tagliare Irpef e cuneo. Manca poco più di un mese alle Europee, e per ora il governo può permettersi di fare finta di nulla.
Alessandro Barbera su Stampa

L’inganno del bonus. Il governo taglia gli sgravi al Sud, mettendo a rischio tre milioni di contratti. Le imprese meridionali perdono quindi 3,3 miliardi di decontribuzione. Lo stop sarà a giugno. L’imprenditore Divella: “Così il Sud diventa una palla al piede”.
Valentina Conte su Repubblica

Nomine. Niente scosse sulle nomine, il premier per la continuità in Cdp. Scannapieco, ad di Cdp, mette sul tavolo l’aumento record degli utili e il rafforzamento del patrimonio. E Giorgia Meloni è consapevole dei rischi di un cambio ai vertici e valuta la riconferma.
Stefano Iannaccone su Domani

Lavoro nero. Arriva una nuova stretta sul lavoro nero nei cantieri edili, anche quelli privati da 70mila euro in su. Per i committenti privati che non otterranno dalle imprese esecutrici prima della fine dei lavori la certificazione di «congruità della manodopera» per quello specifico cantiere, scattano infatti le sanzioni da mille a 5mila euro. In tutti i cantieri pubblici la violazione può essere segnalata all’Anac anche per la valutazione del lavoro del responsabile del progetto.
Mario Sensini su Corriere della Sera

I balneari minacciano. Trecentomila lavoratori che potrebbero rimanere a casa, tariffe rincarate anche del 50%, stabilimenti chiusi: sono le possibili conseguenze prospettate da Assobalneari, all’indomani dell’ennesima sentenza del Consiglio di Stato che delegittima la proroga al 2024 della concessioni.
Rosaria Amato su Repubblica

Stellantis assume a basso costo. Non solo una sempre maggiore produzione, con l’invito anche all’indotto a considerare di spostarsi in quelle aree: ora nei Paesi a più basso costo Stellantis ha iniziato anche ad andare a caccia di ingegneri. Secondo quanto riporta Bloomberg, il gruppo guidato da Carlos Tavares starebbe cercando infatti di reclutare gran parte dei propri ingegneri in Marocco, India e Brasile, in modo da abbattere i costi.
Andrea Boeris su Mf

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Macron: Soldati in Ucraina? Non è escluso. In copertina sull’Economist con un’intervista intitolata «Europa in pericolo mortale», Emmanuel Macron ripete la sua posizione sulla guerra in Ucraina e la sua scelta di «non escludere l’invio di truppe». «Come ho già detto non escludo niente, perché abbiamo davanti qualcuno che non esclude niente. Senza dubbio siamo stati troppo esitanti, quando abbiamo comunicato i limiti della nostra azione a qualcuno che non ne ha più, e che è l’aggressore».
Stefano Montefiori su Corriere della Sera

Il timore di un tracollo. I russi aprono la breccia e Kiev teme il tracollo prima degli aiuti Usa. L’esercito russo prova a prendere Chasiv Yar e consegnare un successo a Putin in vista del maggio: gli incursori sono riusciti a crearsi un varco.
Gianluca Di Feo su Repubblica

Tregua sospesa. Tregua, ore decisive. Hamas in Egitto per trattare, ma la tregua resta sospesa. Il premier Benjamin Netanyahu ripete che darà l’ordine alle truppe di invadere Rafah, mentre Antony Blinken ribadisce che gli americani sono contrari e comunque «a contare sono i fatti non le parole».
Davide Fattini su Corriere della Sera

Campus. Mentre la polizia è entrata in forze nel campus degli studenti di Ucla, a Los Angeles, Biden si è detto «contrario alla Guardia nazionale nelle università», ma è stato netto: «Tutelare il dissenso, non la violenza. Non c’è posto per antisemitismo e razzismo». Intanto tra Israele e Hamas è stallo. E sull’altro fronte di guerra, tra Russia e Ucraina, Macron ritorna a parlare dell’invio di truppe europee contro Mosca.
Viviana Mazza su Corriere della Sera

Primavera georgiana. Manganelli e lacrimogeni: la piazza di fronte al parlamento georgiano si trasforma nel teatro di uno scontro sempre più violento. Migliaia di giovani in piazza per protestare contro la “legge russa” che permetterebbe di silenziare Ong e giornali d’opposizione. Il Paese è sull’orlo di una crisi violenta che può decidere il suo futuro europeo.
Anna Zafesova su Stampa

Cina. Avida consumatrice di tecnologia tedesca per trent’anni, ora la Repubblica Popolare invade la Germania con auto elettriche e pannelli solari. Xi è accogliente con chi gli porta quelle tecnologie che Pechino non è ancora riuscito a copiare. È furioso con l’America per via dell’embargo sulle forniture di microchip sofisticati, una sanzione imposta da Biden. Ma si sta già adoperando per fabbricarseli in casa, e forse un giorno la sua Huawei ci riuscirà davvero.
Federico Rampini su Corriere della Sera 7

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Salvini a rischio. Il vicepremier italiano Matteo Salvini sta affrontando un’esplicita rivolta contro la sua leadership della Lega dopo aver scelto un omofobo e filo-russo come candidato principale per le prossime elezioni europee. Il malcontento all’interno della Lega, soprattutto nella sua tradizionale roccaforte nel prospero nord dell’Italia, è cresciuto negli ultimi mesi, quando Salvini ha perso il sostegno di gran parte della base del partito a favore della premier Giorgia Meloni.
su Financial Times

Zaia non vota Vannacci. Presentate le liste per le elezioni Europee. Ancora polemiche dentro il Carroccio sulla candidatura del generale Roberto Vannacci. «La Lega ha i suoi valori e il generale avrà i suoi… Io voterò un veneto», precisa Luca Zaia.
Marco Cremonesi su Corriere della Sera

Pagelle. Per i ministri del governo Meloni è l’ora del pagellone. Ad uso interno, perché ad affibbiare i voti sono tesserati e simpatizzanti della fiamma, attraverso un sondaggio riservato. A metà aprile, FdI ha lanciato un’«indagine» tra i sostenitori della premier. Militanti, ma anche semplici fan o comunque iscritti ai canali di partito, che hanno ricevuto via mail l’apposito modulo da compilare. Valutazione da 1 a 10. Gli alleati temono sia il preludio del rimpasto d’estate.
Lorenzo di Cicco su Repubblica

Fdi vede il 30%. Il partito della premier conferma la leadership. Centrodestra avanti. Ci sono dei fan di «Giorgia» persino nel M5S e nel centrosinistra.
Nicola Piepoli su Giornale

Vannacci rischia. Secondo un’elaborazione Youtrend il generale Vannacci rischia: meglio Salis. FdI potrebbe passare da 6 a 24 eletti. Stabili Pd, M5s e Forza Italia.
Antonio Bravetti su Stampa

Marcia indietro. Niente carcere ai giornalisti, Mantovano convince Forza Italia a ritirare l’emendamento contestato. Anche le opposizioni pronte a dire sì al ddl sulla sicurezza informatica. Cadrà anche la norma Costa (tre anni a chi divulga notizie frutto di un reato).
Ilario Lombardo su Stampa

Se i bonus trasformano gli italiani. Le misure che distribuiscono risorse creano un legame di dipendenza tra il governo che le introduce e i beneficiari. Una sorta di droga legale. Tale legame diventa ancor più stretto quando queste misure sono temporanee. E qui emerge la seconda criticità dei bonus: l’efficacia.
Veronica de Romanis su Stampa

(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati