Rassegna stampa 4 aprile

LEONARDO

Spazio. I servizi e i progetti legati al sistema satellitare di comunicazione IRIS2 dell’UE stanno spingendo Leonardo a puntare forte sullo spazio, ha dichiarato a POLITICO Lorenzo Mariani, condirettore generale dell’azienda italiana.”Crediamo davvero che sia un settore in espansione”, ha dichiarato Mariani, sottolineando le opportunità di nuovi contratti nelle telecomunicazioni, nell’osservazione della Terra e nella difesa.
Su pro.politico.eu

Terminal. Fincantieri Infrastructure, in collaborazione con Leonardo, sta costruendo un nuovo mega-terminal MSC a Miami, che fungerà da punto di transito per le grandi navi dirette al Nord America e ai Caraibi, gestendo la movimentazione dei bagagli con la tecnologia cross-belt di Leonardo. Questo terminal completamente green con banchine elettrificate potrà accogliere le più grandi navi da crociera MSC a ridotto impatto ambientale. L’impianto gestirà i bagagli di fino a tre navi contemporaneamente e 36.000 viaggiatori al giorno, puntando ad essere il più grande negli USA e tra i leader mondiali, e mira a ridefinire gli standard nel settore crocieristico in termini di efficienza e soddisfazione del cliente.
Piercarlo Fiumanò su Piccolo

Elicotteri. L’assessore regionale allo Sviluppo economico Guido Guidesi ha visitato l’azienda Leonardo Elicotteri, evidenziando il suo ruolo chiave nel fornire formazione, occupazione e opportunità di sviluppo per il tessuto industriale locale e per molte PMI. Con sei sedi e oltre 8.050 addetti nel territorio tra Varese, Milano e Brescia, Leonardo Elicotteri è un elemento trainante dell’economia, promuovendo innovazione e competitività. L’assessore sottolinea l’importanza del dialogo con il settore economico-produttivo e del rinnovamento continuo per adeguare le misure di sostegno alle imprese locali.
Su Giorno

Hensoldt. Hensoldt ha completato l’acquisizione di ESG Elektroniksystem- und Logistik-GmbH, annunciata lo scorso novembre. Il nuovo CEO Oliver Dörre prevede che l’acquisizione accelererà lo sviluppo di Hensoldt “come fornitore di soluzioni per la difesa e la sicurezza”. ESG, con sede a Fürstenfeldbruck vicino a Monaco, è la nona e più grande acquisizione finora effettuata da Hensoldt nella vicina Taufkirchen. Il gruppo apporta esperienza nelle reti di dati intelligenti per connettere i sistemi di sensori di Hensoldt.
Su Börsen-Zeitung

Nuovi orizzonti. Il Ministero della Difesa francese ha recentemente istituito un consiglio di anticipazione strategica per esaminare la strategia spaziale e far luce sui punti deboli. Il Comando spaziale (CDE), da parte sua, sta esplorando le possibilità di azione. “Le minacce sono state identificate”, confida il generale Philippe Adam, comandante dello spazio, di ritorno da AsterX, la principale esercitazione spaziale militare francese svoltasi all’inizio di marzo.
Nicolas Barotte su Figaro

Difesa europea. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha proposto la creazione della figura di un Commissario alla Difesa per unificare le forze armate europee, che oggi indossano divise differenti. Il dibattito si focalizza sulla distinzione tra “divisa” e “uniforme” e sull’importanza di standardizzare gli equipaggiamenti per ridurre costi e inefficienze. Vengono identificati quattro punti cruciali per il futuro della Difesa europea: innovazione, sicurezza digitale, sfide spaziali e il rapporto con la NATO. Imprese italiane come Leonardo e Fincantieri svolgono un ruolo strategico in questo processo, evidenziando il lavoro considerevole che attende il futuro Commissario alla Difesa
Gianni Bessi su MoltoEconomia

Usa preoccupati. La NATO inizierà a pianificare un programma di aiuti militari da 100 miliardi di dollari per l’Ucraina, ha dichiarato il capo dell’alleanza, nonostante gli Stati Uniti abbiano invitato alla cautela su alcuni aspetti della proposta di “prova-Trump” del sostegno occidentale.
Felicia Schwartz su Financial Times

100 miliardi. La Nato sta valutando di istituire un fondo da 100 miliardi di euro in cinque anni per sostenere militaremente l’Ucraina e di spostare parte delle responsabilità dalla guida statunitense al comando europeo, anticipando un possibile disimpegno USA in caso di una nuova presidenza Trump. Gli Stati Uniti e l’Europa sono criticati per la lentezza nei sostegni finanziari e militari all’Ucraina, mentre non è stata ancora approvata una proposta del Congresso per un pacchetto di 60 miliardi di dollari. L’Ungheria esprime preoccupazioni sul rischio di trasformare la Nato in un’alleanza offensiva, ma viene assicurato che la Nato rimarrà difensiva e non manderà truppe in Ucraina. Infine, il successore del segretario generale Jens Stoltenberg sarà scelto durante il vertice di Washington in luglio, con candidature incerte tra cui quella del premier olandese Rutte e del presidente romeno Iohannis.
Francesca Basso su Corriere della Sera

Aiuti rapidi. Durante il vertice a Bruxelles, il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha richiamato gli alleati, inclusi gli Stati Uniti, a fornire rapidamente sostegno all’Ucraina e ha previsto che, al termine del conflitto, l’Ucraina entrerà nell’Alleanza. Stoltenberg ha proposto un fondo da 100 miliardi di euro. Di fronte alla controffensiva russa, l’Ucraina, sotto la guida di Zelensky, ha ridotto l’età del reclutamento militare da 27 a 25 anni. Alcuni paesi, come gli Stati Uniti e l’Italia, sottolineano la necessità di un supporto affidabile e non diretto all’Ucraina, mentre Kiev chiede missili Patriot e c’è un dibattito su come finanziare la difesa, con l’idea di eurobond simili al meccanismo del Recovery Fund. Infine, un forte messaggio arriva da Francia, Germania e Polonia che l’imperialismo russo deve essere fermato, criticando una politica di concessioni verso Mosca.
Claudio Tito su Repubblica

Anniversario. La NATO, nel suo 75° anniversario, è vista come un’Alleanza indispensabile per la pace e la difesa del “mondo libero”, facendo fronte a minacce contemporanee come imperialismi e terrorismo. Dopo un periodo di relativa calma negli anni ’90, si ravvisa un crescente rischio di conflitto diretto con la Russia e la guerra torna ad essere una possibilità concreta, rimarcando l’importanza di non dare per scontata la pace. I Paesi dell’Est Europa e Baltici, inclusi gli ultimi membri Finlandia e Svezia, evidenziano l’importanza strategica della NATO, che si distingue per la sua natura difensiva e i valori condivisi di libertà e democrazia. Nonostante le sfide, come la scelta del successore di Jens Stoltenberg e il futuro ruolo degli Stati Uniti, l’Alleanza è vista come essenziale e si prospetta la sua espansione e rafforzamento, inclusa la possibile emergenza di una difesa europea collegata alla struttura della NATO.
Marco Ventura su Messaggero

Anniversario. Il 4 aprile 1949 a Washington il ministro degli Esteri italiano Carlo Sforza firmò il Trattato che costituì la NATO, segnando un successo politico per l’Italia che si univa così a una coalizione difensiva in un momento di crescente tensione tra USA e URSS. Il contesto era segnato dall’opposizione interiore comunista e neofascista all’alleanza atlantica e dal dibattito sul ruolo dei paesi vincitori nella difesa europea. L’adesione dell’Italia alla NATO fu ostacolata da obiezioni soprattutto inglesi, che vedevano il Paese politicamente instabile e militarmente irrilevante, ma questa barriera fu superata grazie all’appoggio della Francia e alla determinazione di leader italiani come De Gasperi. Alla fine, nonostante l’Italia non avesse partecipato ai negoziati preliminari e avesse dovuto rinunciare alle pretese sulle ex colonie, la sua inclusione nel Patto segnava l’avvio di una nuova era per il paese e l’affermazione dell’Occidente in opposizione all’URSS.
Andrea Bonanni su Repubblica

500 milioni per l’Ucraina. La Rheinmetall Italia ha ricevuto ulteriori finanziamenti per 500 milioni di euro per produrre sistemi di difesa aerea per l’Ucraina, dopo un precedente contratto da 184 milioni. Il gruppo Rheinmetall ha visto aumentare il suo fatturato del 12% nel 2023, ma rimane al di fuori delle prime 25 aziende nell’industria degli armamenti, dominata dalle compagnie americane. Il CEO di Rheinmetall esorta un maggior investimento europeo nella tecnologia della difesa per competere sul mercato globale, sottolineando che una cooperazione europea nel settore potrebbe portare a maggiore specializzazione e vantaggi competitivi. Rheinmetall continua ad espandere il suo business, con contratti da 300 milioni per munizioni e una nuova fabbrica in Germania, approfittando anche di un fondo tedesco da 100 miliardi di euro per la difesa. La compagnia ha inoltre acquistato il rivale spagnolo Expal e un produttore olandese di veicoli terrestri senza pilota, rafforzando la sua posizione di leader nella fornitura di munizioni.
Ilaria Solaini su Avvenire

Europa più forte con meno armi. Il Consiglio dei giovani del Mediterraneo a Bruxelles, il presidente della Cei Matteo Zuppi, e altre associazioni civili hanno espresso la necessità di un’Unione Europea più forte con una riduzione della dipendenza dalle armi, malgrado la pressione verso il riarmo da parte della NATO e della Commissione UE. In Italia, cresce la preoccupazione per le modifiche al Senato della legge che regola l’esportazione di armi, con rischio di perdita di trasparenza e controllo democratico. Banca Etica, insieme ad altre realtà civili, promuove una petizione contro l’indebolimento della legislazione e la speculazione finanziaria sul settore armi, considerandola un percorso sbagliato che porta solo a un incremento dei conflitti.
Andrea Turi su Avvenire

Droni a Sigonella. I nuovi super droni MQ-4C Triton della Marina degli Stati Uniti sono stati schierati nella base di Sigonella in Sicilia, aumentando il rischio che l’Italia sia soggetta a rappresaglie, visto il potenziale utilizzo di questi velivoli nelle missioni NATO e per sorvegliare la Russia. Operativi dal 30 marzo, questi droni sono capaci di volare per 24 ore e hanno un raggio di 15mila chilometri, rientrando nel programma di miglioramento dell’interoperabilità con gli alleati NATO. Il Triton è un’aggiunta significativa per le operazioni militari, capace di compiere missioni di pattugliamento marittimo, intelligenza dei segnali, ricerca e salvataggio, e ritrasmissione delle comunicazioni. Con sensori a lungo raggio per monitorare aree vastissime, il Triton rappresenta un passo avanti per le capacità di intelligence e sorveglianza marittima statunitensi.
Fabrizio Colarieti su La Notizia

Immigrati. Il dibattito sull’arruolamento di immigrati nell’esercito italiano è al centro dell’attenzione, con il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, che sta valutando questa possibilità. Il progetto mira ad includere giovani stranieri, residenti in Italia e conoscitori della lingua, che potrebbero acquisire la cittadinanza in seguito al servizio militare. L’idea non è nuova e altri paesi europei, come Francia e Spagna, hanno già strutture simili. Supporters difendono la proposta come riconoscimento per chi si mette al servizio del paese e mettono in risalto il valore integrativo e il rispetto dei diritti garantiti ai militari, contrapposti alle condizioni spesso precarie in cui operano gli immigrati in altri lavori.
Alberto Busacca su Libero Quotidiano

Contratto. Cy4Gate, società attiva nel settore della cyber security e cyber intelligence, ha ottenuto un importante contratto da oltre 6,5 milioni di euro con Elt Group, azienda di difesa elettronica e principale azionista di Cy4Gate. Il contratto, il più significativo dall’inizio dell’anno, mira a unire le expertise di Cy4Gate con quelle di Elt Group per sviluppare tecnologie avanzate nella protezione di asset militari dalle minacce ibride in radio frequenza e cibernetiche. Grazie a questa commessa, da completare entro l’anno, Cy4Gate svilupperà soluzioni “secure by design” per le Cyber Electro Magnetic Activities. La notizia ha portato a un incremento significativo del valore delle azioni di Cy4Gate, che è cresciuto del 13,50%, con gli analisti di Intermonte ed Equita che hanno confermato una valutazione positiva (rating buy) sul titolo.
Francesca Gerosa su Mf

Si vis pacem… Il contesto geopolitico mette allo scoperto l’impreparazione dell’Europa sul fronte della difesa, delegata quasi esclusivamente alla Nato e agli alleati. Tutto questo renderà realistico il coinvolgimento delle migliori industrie del nord e della Lombardia, che hanno bisogno di certezze per investire nella ricerca”, conclude Salini. Tutto questo non riguarda solo colossi come Leonardo e Fincantieri; in particolare la Lombardia, culla dell’innovazione e della ricerca anche sul fronte della difesa, ha voce in capitolo, anche se le aziende più in vista tengono per ora i bilanci (che potrebbero essere fragorosi) al coperto
Daniele Bonecchi su Foglio

Boeing e Airbus alla pari. La crescita della produzione di aeromobili da parte di Airbus e Boeing manterrà un ritmo annuale del 2,5% fino al 2034, passando dagli attuali 1.500 a 2.000 nuovi aeroplani l’anno, permettendo così un riequilibrio tra i due giganti. Il settore aereo mostra un saldo positivo tra aerei prodotti e quelli dismessi, con un surplus annuo di circa 800 unità, nonostante alcune low cost lamentino rincari nei biglietti causati dai ritardi nelle consegne. La crescita è sostenuta soprattutto da mercati emergenti come India e Medio Oriente e dalla necessità di flotte più sostenibili, che impieghino carburanti come il Sustainable aviation fuel (Saf). Infine, gli aeroporti rivestono un ruolo chiave nella transizione ecologica, con un investimento di 5.000 miliardi di dollari previsti per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette, richiedendo un’azione congiunta tra compagnie aeree, governi e altri stakeholder.
Angela Zoppo su Mf

Maledizione 737. Il Boeing 737 ha provocato disagi al segretario di Stato americano Antony Blinken, costretto a recarsi da Parigi a Bruxelles in auto per un vertice NATO a causa di problemi all’aereo destinato al suo viaggio di stato. Contemporaneamente, negli Stati Uniti, un altro Boeing 737 Max 8 è uscito di pista a Houston, senza però causare feriti tra i 160 passeggeri e i sei membri dell’equipaggio. Gli incidenti legati agli aeromobili Boeing sono diventati frequenti. Boeing ha avvisato le compagnie aeree di controllare gli interruttori sui sedili dei piloti del modello 787 Dreamliner, dopo un incidente su un volo della Latam causato da un interruttore azionato accidentalmente da un’hostess, che ha provocato ferimenti a una cinquantina di passeggeri.
Mara Monti su Sole 24 Ore

Università. Nelle aule della Sapienza di Roma cresce una protesta studentesca che critica il silenzio dell’università e i suoi accordi di scambio con Israele, richiedendo supporto alla causa palestinese e un netto posizionamento da parte delle istituzioni accademiche. Ci sono due principali correnti di pensiero tra gli attivisti: un gruppo moderato che chiede il cessate il fuoco e solidarietà per Gaza e un’ala più radicale, rappresentata da collettivi come Cambiare Rotta, che organizza azioni dirette più incisive. Gli studenti coinvolti nella protesta dichiarano di voler dare voce alla resistenza palestinese e mettere pressione sull’università per rivedere i propri accordi con Marina Militare, Nato, Leonardo.
Viola Giannoli su Repubblica

Senegal. L’ambasciatore del Senegal in Italia, Ngor Ndiaye, in un’intervista con Agenzia Nova, ha evidenziato la volontà del nuovo presidente senegalese Bassirou Diomaye Faye di rendere il Senegal più autonomo e aperto alla cooperazione internazionale, mirando in particolare a incrementare gli investimenti con l’Italia all’interno del Piano Mattei. L’ambasciatore ha sottolineato l’importanza dei rapporti con le imprese italiane in vari settori, come il petrolifero e le infrastrutture, e ha enfatizzato la necessità di incentivare la formazione locale per ridurre l’emigrazione dei giovani senegalesi.
Su Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Confindustria. Emanuele Orsini è stato designato come futuro presidente di Confindustria, dopo che il suo rivale, Edoardo Garrone, ha rinunciato alla corsa alla presidenza. Il voto del consiglio generale dell’associazione appare ora come una formalità. Orsini dovrà affrontare le sfide interne e la pressione per una Confindustria più incisiva nell’ambito delle politiche ambientali. Gli elettori saranno in attesa di vedere la sua squadra, che presenterà il 18 aprile, in vista dell’assemblea di maggio che ufficializzerà il suo ruolo di presidente.
Vittorio Malagutti su Domani

Orsini. La vittoria di Orsini rappresenta il cambio di rotta in Confindustria, con l’affermazione soprattutto del nuovo asse delle multinazionali tascabili che dal Nord Est si spinge lungo la costiera adriatica passando per Emilia-Romagna-fino a Marche e Abruzzo. Ma rappresenta anche la vittoria di una nuova rappresentanza del Mezzogiorno (sostenuta dall’ex Presidente Antonio D’Amato). Un’operazione che raccoglie l’interesse del governo: basti pensare al voto decisivo delle partecipate di Stato come Eni, Enel, Leonardo, Poste, Ferrovie.
Claudia Marin su Giorno – Carlino – Nazione

Nord Est inquieto. Emanuele Orsini ha vinto la presidenza di Confindustria, salendo graduatamente le posizioni interne con la sua determinazione. Anche se Antonio Gozzi è stato escluso dal voto, è emerso che i suoi supporter avrebbero potuto appoggiare Orsini anziché Edoardo Garrone, data l’incompatibilità percettibile tra i due. Orsini potrebbe aver stretto un accordo che potrebbe portare Gozzi o un suo vicino a una vicepresidenza europea, anche se ciò avrebbe limitato la sua libertà nello scegliere la squadra di vertice. Alla vigilia del voto, Garrone ha deciso di ritirarsi dalla corsa, permettendo a Orsini di correre come unico candidato e facilitando così una vittoria che potrebbe includere un ruolo importante per le imprese del Nord Ovest nella squadra di vertice. La collaborazione di Gozzi e il sostegno di alcune zone industriali chiave sono stati essenziali per la vittoria di Orsini, che ora dovrà affrontare il compito di unire un’associazione divisa e trasformare la tattica in azione concreta
Rita Querzè su Corriere della Sera

Garrone. Edoardo Garrone, patron della Erg, ha deciso di ritirarsi dalla corsa alla presidenza di Confindustria a causa di condizionamenti esterni che reputa abbiano inquinato la libertà di voto, lasciando campo libero al candidato Emanuele Orsini. Egli sostiene l’importanza che il presidente di Confindustria sia libero da influenze esterne per rappresentare al meglio gli interessi di tutte le imprese per il bene del Paese. Garrone critica la procedura elettorale, che a suo parere indebolisce i candidati e li rende facilmente influenzabili, suggerendo la necessità di una riforma radicale. Inoltre, si dichiara deluso dal clima creatosi durante la campagna elettorale che potrebbe scoraggiare altri grandi imprenditori dal candidarsi. Infine, ribadisce che la sua decisione si propone di contribuire a un futuro più forte e coeso per Confindustria e critica il ruolo nocivo che le aggressioni comunicative hanno avuto nell’immagine dell’associazione
Gilda Ferrari su Stampa

Def. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha affermato che il Documento di economia e finanza (DEF) presentato dal Governo sarà privo di una nuova manovra economica e mirerà a sostituire i crediti di imposta con forme di sostegno più controllabili come i contributi. Questo cambiamento è volto a creare maggiori spazi per il sostegno alle imprese piuttosto che ai cittadini. Il DEF non conterrà un piano dettagliato né indicherà come trovare i fondi necessari per replicare le misure fiscali e coprire le spese obbligatorie previste per il 2025. Nonostante l’incertezza sul debito pubblico, è prevista una crescita economica e una riduzione del deficit nei prossimi anni. Infine, si attendono sviluppi su un possibile rimpasto governativo e la posizione italiana nella governance economica dell’UE post elezioni.
Gianni Trovati su Sole 24 Ore

Inflazione. Inflazione in calo nell’Eurozona: a marzo l’indice dei prezzi al consumo si attesta al 2,4% annuo, una riduzione rispetto al 2,6% di febbraio e al di sotto delle aspettative degli analisti. Anche l’inflazione core, escludendo cibo, energia e tabacco, scende al 2,9%, ma l’inflazione nei servizi resta alta al 4%. Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell chiede ulteriori prove della discesa dell’inflazione prima di considerare tagli ai tassi. La Banca Centrale Europea si prepara a discutere la politica monetaria, rimanendo cauta e orientata ai dati, soprattutto sui movimenti salariali, prima di eventuali abbassamenti dei tassi, nonostante la pressione per farlo già a giugno. In Turchia, l’inflazione continua a salire, raggiungendo il 68,5% annuo a marzo
Gianluca Di Donfrancesco su Sole 24 Ore

Mercato unico. Enrico Letta ha elaborato un rapporto commissionato dal Consiglio Europeo per rilanciare il mercato unico dell’UE come risposta ai crescenti protezionismi e nazionalismi. Il rapporto, in fase di stesura finale, evidenzia le spaccature create dal mercato unico e propone l’introduzione di un “28esimo ordinamento” giuridico e fiscale che faciliterebbe la gestione aziendale attraverso l’UE. Inoltre, il documento sottolinea la necessità di una politica di coesione riformata per aiutare non solo chi si sposta nell’UE ma anche chi ritorna, puntando a ridurre la divergenza tra regioni ricche e periferiche. Letta individua quattro settori chiave (telecomunicazioni, energia, finanza e difesa) dove l’integrazione europea andrebbe potenziata e avverte che la frammentazione legislativa attuale nell’UE ostacola l’efficacia delle politiche comuni. Il suo rapporto, che sarà presentato ai leader UE il 17-18 aprile, affronta anche la questione della competitività e della sicurezza europea in un contesto geopolitico in evoluzione
Filippo Santelli su Repubblica

Allarme Sanità. Un gruppo di eminenti scienziati italiani, tra cui il premio Nobel Giorgio Parisi e esperti del settore sanitario, hanno avviato una raccolta di firme per sostenere il sistema sanitario pubblico che sta affrontando rischi significativi di collasso. L’avvertimento è grave: nel 2025 la spesa sanitaria prevista è solo il 6,2% del PIL, il che segna un reale arretramento rispetto al passato e pone l’Italia agli ultimi posti in Europa per finanziamento della sanità. Questa situazione deriva da anni di tagli e di sottofinanziamento, esacerbata dai costi crescenti della tecnologia medica e dai cambiamenti epidemiologici e demografici. Di fronte al rischio di una sanità a pagamento, simile al sistema USA, gli scienziati chiedono un piano straordinario di investimenti per salvaguardare il diritto alla salute e la coesione sociale del paese, senza fornire indicazioni specifiche sulla fonte di questi fondi. Silvio Garattini, tra gli altri, denuncia l’inerzia del governo attuale di fronte a questa crisi imminente
Michele Bocci Su Repubblica

Un miliardo a Tim. La Corte d’Appello di Roma ha stabilito che lo Stato italiano dovrà restituire a TIM circa un miliardo di euro per il canone incassato ingiustamente nel 1998, decisore che è immediatamente esecutivo ma che Palazzo Chigi intende impugnare in Cassazione. Questa sentenza ha provocato movimenti sospetti nel titolo di TIM a Piazza Affari, che ha visto il suo valore aumentare sensibilmente poco prima dell’annuncio ufficiale, situazione che sta sotto la lente della Consob per valutare eventuali abusi di informazioni privilegiate.
Giuliano Balestrieri su Stampa

Ex Ilva e Tar. Il Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce ha annullato l’aggiudicazione a Paul Wurth dell’appalto per la realizzazione dell’impianto per produrre preridotto di ferro nell’area dell’ex Ilva di Taranto, accogliendo il ricorso presentato dal Gruppo Danieli. L’intera procedura, del valore di circa un miliardo di euro e inizialmente esclusa dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), verrà rifatta dopo essere stata rifinanziata con fondi nazionali. La sentenza sottolinea che l’interesse pubblico alla tutela ambientale prevale nella realizzazione dell’impianto e che la procedura di appalto deve essere soggetta alle norme sui contratti pubblici. È stato evidenziato che l’offerta di Paul Wurth non corrispondeva alle specifiche tecniche richieste e avrebbe dovuto comportare l’esclusione dalla gara. Fonti vicine a Dri d’Italia indicano che la nuova gara terrà conto delle precedenti procedure ingegneristiche e del Codice degli appalti, mentre le fonti vicine a Danieli esprimono interesse e auspicano regole chiare per la nuova competizione
Domenico Palmiotti su Sole 24 Ore

Urso e Stellantis. Il Ministro delle Imprese Adolfo Urso e altre figure istituzionali richiedono a Stellantis una produzione di 200 mila auto all’anno nello stabilimento di Mirafiori, Torino, per rilanciarlo, mentre l’azienda sottolinea la necessità di incentivi per raggiungere tale obiettivo. La produzione attuale include la Fiat 500 elettrica e due modelli di Maserati, con i lavoratori in cassa integrazione fino a fine aprile. Stellantis critica la tardiva attuazione degli incentivi per veicoli elettrici e ibridi annunciati dal governo, che sono essenziali per il mercato italiano. Davide Mele, di Stellantis, afferma l’importanza dello stabilimento di Mirafiori anche nel futuro, ma i sindacati chiedono più azioni concrete, compresa la presenza di nuovi modelli e investimenti per garantire l’occupazione. Si prevede una giornata di sciopero unitario il 12 aprile a Torino per sollecitare risposte
Claudia Voltattorni su Corriere della Sera

Google. Google sta lavorando al più grande scossone della sua attività di ricerca, facendo pagare per le nuove funzioni “premium” alimentate dall’intelligenza artificiale generativa, la prima volta che metterà uno qualsiasi dei suoi prodotti principali dietro un paywall. La proposta di revisione del suo motore di ricerca mostra che l’azienda è ancora alle prese con una tecnologia che minaccia il suo core business pubblicitario, quasi un anno e mezzo dopo il debutto di ChatGPT. Secondo tre persone a conoscenza dei suoi piani, Google sta valutando alcune opzioni, tra cui l’aggiunta di alcune funzioni di ricerca Al-powered ai suoi servizi di abbonamento premium, che già offrono l’accesso al suo nuovo assistente AI Gemini in Gmail e Docs.
Richard Waters su Financial Times

Olbia Alghero. F2i, un fondo infrastrutturale italiano, ha approvato la fusione degli aeroporti sardi di Alghero e Olbia, con l’intenzione di creare un unico polo aeroportuale e di facilitare l’ingresso della Camera di Commercio di Cagliari attraverso un aumento di capitale nel veicolo Ligantia. La fusione tra le società gestanti gli aeroporti, oltre a razionalizzare la struttura societaria, punta ad ottimizzare la gestione e ridurre i costi, con l’ulteriore scopo di accogliere i soci pubblici dell’aeroporto di Cagliari per una più ampia aggregazione.
Nicola Carosielli su Mf

Niente oligopolio. Michael O’Leary, CEO di Ryanair, ha inviato una nuova lettera al presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, smentendo le accuse di oligopolio, cartelli tra compagnie e manipolazione dei prezzi tramite algoritmi nel mercato aereo italiano. O’Leary afferma che le dichiarazioni di Di Palma sono false e lo accusa di aver ingannato il governo, sostenendo che i dati di febbraio mostrano un incremento del traffico aereo in Italia del 14% a 12,6 milioni di passeggeri. Inoltre, specifica che Ryanair è responsabile in gran parte di questa crescita grazie a tariffe basse e all’apertura di nuove rotte, dimostrando che la competizione e non un presunto oligopolio guida il mercato. Ryanair nel mese di marzo ha trasportato 13,6 milioni di passeggeri, segnando un aumento dell’8%.
Mo. su Sole 24 Ore

Canadair. La Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, ha destinato 600 milioni di euro per l’acquisto di 12 Canadair, aerei antincendio, per rafforzare rescEu, la riserva strategica di risposta alle crisi dell’Unione Europea. Tuttavia, sorprende che i velivoli in questione siano fuori produzione dal 2015 e non sia chiaro se verranno utilizzati modelli vecchi con standard di sicurezza del 1968 o nuovi velivoli sprovvisti di certificazioni attuali. L’azienda produttrice De Havilland Canada ha annunciato l’intenzione di riprendere la produzione con il modello CL 515, ma permangono dubbi sulla sicurezza e sulla tempistica, considerato che il design originale del Canadair risale agli anni ’60 e le tecnologie di produzione sono ormai superate. Nonostante la collaborazione annunciata con il Canada, critiche sono state sollevate a causa della mancanza di trasparenza e della possibile obsolescenza tecnologica degli aerei, i cui standard non si allineano a quelli odierni.
Patrizia Floder Reitter su La Verita’

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Biden infuriato. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, si è espresso con indignazione e dolore per la morte di sette operatori umanitari della ONG World Central Kitchen a Gaza a causa di un raid israeliano, sottolineando che non si tratta di un episodio isolato. Biden ha richiesto un’inchiesta rapida da parte di Israele e la divulgazione dei risultati, pur ribadendo il supporto incondizionato degli USA a Israele. La crisi ha generato reazioni miste, con alcune critiche alla Casa Bianca per la mancanza di azioni concrete e altri che temono che le dichiarazioni di Biden possano aumentare le tensioni per gli ebrei in America. In Israele, il ministro della Difesa Benny Gantz ha chiesto elezioni anticipate nel settembre, mentre Netanyahu sostiene che ciò interromperebbe gli sforzi di guerra e di liberazione degli ostaggi. Nel frattempo, un viaggio negoziale negli USA è stato posticipato a causa di un infortunio del consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan
Viviana Mazza su Corriere della Sera

Gantz vuole le elezioni anticipate. Benny Gantz, leader dell’opposizione in Israele e ministro nel governo d’emergenza, ha chiamato a elezioni anticipate per settembre, sfruttando un momento di debolezza del Primo Ministro Netanyahu. Gantz, che non fa parte della coalizione di maggioranza, afferma che votare tra cinque mesi rinnoverebbe il patto di fiducia evitando ulteriori divisioni. Netanyahu, capo del Likud, ha respinto immediatamente la proposta di Gantz. La richiesta di elezioni arriva in un periodo già complicato per Israele, segnato da un attacco con drone a Gaza che ha ucciso sette operatori umanitari e ha suscitato indignazione internazionale, incluso il presidente Biden, che ha chiesto ad Israele indagini approfondite e il rispetto per la sicurezza degli operatori umanitari. Gli USA continuano a supportare Israele ma chiedono garanzie sulla protezione dei civili, mentre si preparano per una vendita di armi di 18 miliardi di dollari
Fabio Tonacci su Repubblica

Guerra ombra. Dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre, i funzionari israeliani hanno chiarito che faranno tutto il necessario per ripristinare la deterrenza dello Stato ebraico. Ma il presunto attacco israeliano di questa settimana al consolato iraniano a Damasco, in Siria, è stato un netto passo avanti nelle azioni contro il suo acerrimo nemico dall’inizio della guerra. L’attacco – che ha ucciso Mohammad Reza Zahedi, ritenuto uno dei principali comandanti delle forze Quds iraniane in Siria e Libano, e altri sei ufficiali militari iraniani – ha rinnovato il timore che la guerra tra Israele e Hamas possa sfociare in un vero e proprio conflitto regionale. Tuttavia, secondo gli analisti, per Israele, uno Stato in guerra in una regione ostile, l’attacco è un rischio che vale la pena correre per aumentare il costo degli attacchi che l’Iran e i suoi proxy in tutto il Medio Oriente, soprannominati l’Asse della Resistenza, hanno lanciato contro lo Stato ebraico.
Anndrew England su Financial Times

La preoccupazione di Mattarella. Sergio Mattarella, in visita in Costa d’Avorio, ha espresso preoccupazione per la possibilità che la guerra a Gaza possa alimentare l’instabilità e il terrorismo in Africa equatoriale, particolarmente a sud del Sahel. La violenza in Medio Oriente rischia di destabilizzare ancor più le regioni già fragili e complica il controllo dei flussi migratori verso l’Occidente. Mattarella ha riconosciuto la reazione di Israele agli attacchi di Hamas, ma ha indicato che le sofferenze inflitte ai civili a Gaza compromettono la sicurezza di Israele, ribadendo la necessità di una soluzione pacifica basata sulla coesistenza di due Stati. Durante il suo viaggio africano, ha anche discusso della migrazione e dello sviluppo economico, lodando il “Piano Mattei” con 5,5 miliardi di aiuti e cooperazioni, particolarmente nel settore energetico, ribadendo che il colonialismo è una pratica del passato.
Ugo Magri su Stampa

La Cia avvertì Mosca. Il Washington Post ha rivelato che la CIA aveva avvertito la Russia di un imminente attacco terroristico, specificamente al teatro Crocus, prima che avvenisse l’attacco che ha causato 144 morti. Nonostante le smentite ucraine e gli avvertimenti americani, i leader russi hanno attribuito l’attacco all’Ucraina, provocando l’arruolamento di migliaia di russi per vendetta. Tuttavia, le tracce portano all’Ucraina secondo i servizi segreti russi, nonostante le misure di sicurezza che erano state implementate dopo la notifica degli USA. L’attacco ha influenzato anche le politiche militari russe, conducenti alla creazione di nuove unità militari e all’incremento dei volontari, mentre l’Ucraina abbassa l’età della leva obbligatoria senza riuscire a competere con la Russia in termini di arruolamenti.
Fabrizio Dragosei su Corriere della Sera

Putin attaccherà Odessa. I leader europei temono che Putin possa lanciare un attacco su Odessa e proporre una “finta pace” per mantenere il controllo dei territori conquistati e prepararsi ad un nuovo assalto, il che potrebbe provocare una divisione tra gli europei. Generali ucraini esprimono preoccupazione per la possibilità di un crollo del fronte nel breve termine. Macron accelera il supporto militare all’Ucraina per fronteggiare la minaccia russa, mentre una tregua potrebbe giocare a favore di Putin, esponendo leader europei a pressioni interne e compromettendo l’unità dell’UE. Infine, l’eventuale tregua potrebbe influenzare anche le dinamiche politiche in Europa e nelle elezioni statunitensi, in un contesto di grande incertezza sui reali piani di Putin
Anais Ginori su Repubblica

Cavie umane. La situazione dei giovani ucraini di età compresa tra i 25 e i 27 anni chiamati alle armi a causa della guerra in Ucraina e le trincee a est sguarnite con l’urgente bisogno di soldati per fronteggiare una possibile intensificazione dell’offensiva russa, costringono giovani, privi di esperienza di guerra, ad una rapida e cruda immersione nel conflitto. Zelensky ha abbassato l’età della leva obbligatoria per mobilitare le generazioni più giovani, e Quirico descrive il passaggio improvviso dal civile al soldato, oltre ad una dolorosa presa di coscienza dei limiti della propaganda rispetto alla brutalità e casualità della guerra vera. Il testo critica anche la direzione generale della guerra e l’alto costo umano, ponendo domande sul ruolo delle grandi potenze nell’assistenza fornita e sulla condanna di una generazione alla devastazione della guerra.
Domenico Quirico su Stampa

Terremoto. Un devastante terremoto di magnitudo 7.4 ha scosso Taiwan, causando almeno nove morti e un numero imprecisato di dispersi, tra cui decine di turisti e 70 minatori. L’epicentro è stato vicino a Hualien, e il sisma, il più forte degli ultimi 25 anni, ha causato danni ingenti, inclinando alcuni edifici fino a 45 gradi e interrompendo l’erogazione dell’energia elettrica. Le operazioni di soccorso sono in corso, con molte persone liberate dai maceri e dalla Protezione Civile impegnata nella ricerca dei dispersi. A Taipei, sono state attuate misure di emergenza per proteggere la popolazione, compresi i bambini a scuola. L’evento ha anche inciso sulla produzione industriale di componenti elettronici, evidenziando la vulnerabilità delle infrastrutture in uno scenario di tensione crescente con la Cina
Guido Santevecchi su Corriere della Sera

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Sfiducia. La Camera dei deputati italiana ha respinto una mozione di sfiducia presentata da diverse forze di opposizione contro il ministro Matteo Salvini, mettendo in evidenza i suoi controversi rapporti con la Russia e lodando il presidente Putin. Nonostante l’assenza di Salvini al momento del voto, la mozione è stata bocciata con 129 sì e 211 no. Subito dopo, il Parlamento si prepara a votare un’altra mozione di sfiducia, questa volta riguardante la ministra Daniela Santanchè, la quale si trova sotto indagine per un’ipotesi di truffa aggravata. Nel frattempo, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, esclude la possibilità di una candidatura di Ilaria Salis, detenuta a Budapest, alle elezioni europee. La discussione ha messo in luce inoltre le differenze di opinioni tra i partiti e ha sollevato questioni relative alle nuove regole per la par condicio.
Virginia Piccolillo su Corriere della Sera

Accordo politico. Il ministro Calderoli ha annunciato a Montecitorio un accordo politico tra Matteo Salvini (Lega) e Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) per accelerare le riforme sull’autonomia e sul premierato, puntando a portarle in Aula entro fine aprile. Nelle commissioni di Camera e Senato si lavora intensamente per arrivare a discutere i disegni di legge prima delle elezioni europee. Differenze di vedute tra i partiti di maggioranza emergono, con la Lega che sostiene con forza l’autonomia differenziata e il Carroccio che valorizza il premierato, mentre Forza Italia esprime preoccupazioni per le implicazioni sul Sud. Le due riforme procedono in parallelo nelle rispettive commissioni con un’agenda stretta che vede la possibile discussione generale per l’autonomia il 12 aprile e per il premierato in un calendario simmetrico al Senato
Adalberto Signore su Giornale

Premierato. All’interno della coalizione di governo italiana, vi è una divisione sull’introduzione del ballottaggio nel sistema elettorale per il Premierato, con Fratelli d’Italia che sostiene la misura, mentre Lega e Forza Italia esprimono riserve. Queste ultime temono che il meccanismo del ballottaggio favorisca il partito più grande, potenzialmente conferendo un vantaggio a Fratelli d’Italia e alla sua leader, Giorgia Meloni. Dall’opposizione, Elly Schlein ritiene che la riforma sia sbagliata indipendentemente dalla legge elettorale, e membri di Lega e Forza Italia manifestano apertamente i loro dubbi sulla proposta. Nonostante la discussione e le opinioni contrastanti, Alberto Balboni di Fratelli d’Italia sostiene che il ballottaggio sia essenziale per l’efficacia della riforma.
Francesco Grignetti su Stampa

Vannacci. Roberto Vannacci discute la possibilità della sua candidatura alle elezioni europee, evidenziando che non ha ancora preso una decisione definitiva e che sta valutando se ha i requisiti professionali necessari e se potrebbe effettivamente avere un impatto a Strasburgo. Nonostante le polemiche all’interno della Lega sulla sua candidatura, egli sostiene che la decisione dovrebbe essere basata sul sostegno popolare. Espone inoltre le sue posizioni critiche riguardo l’ambientalismo “ideologico” e l’uso dell’auto elettrica, descrivendo se stesso come pragmatico e favorevole all’energia nucleare. Infine, affronta il tema dell’integrazione degli stranieri, sostenendo di dover insegnare le radici italiane nelle scuole e di essere per la libera scelta in merito alla cittadinanza.
Antonio Bravetti su Stampa

Moratti. Letizia Moratti, candidata di Forza Italia al Parlamento Europeo, sostiene l’importanza di una Difesa comune europea e il rafforzamento di Frontex per un controllo migliore dell’immigrazione, sottolineando l’urgenza di aggiornare il sistema di asilo. Stressa la necessità di bilanciare sostenibilità ambientale e competitività economica, criticando alcune misure del Green Deal come irrealistiche e costose per le PMI italiane. Moratti esclude alleanze con il gruppo Identità e Democrazia di Marine Le Pen, auspicando una maggioranza europea simile a quella che elese Tajani presidente del Parlamento europeo. Infine, pur essendo concentrata sulla sua candidatura, è pronta a prendere il posto di Tajani come capolista se necessario, e si mostra attendista riguardo le indagini sulla presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, relative all’acquisto di vaccini anti-Covid.
Giuseppe China su Tempo

Ispi. L’elezione delle nuove cariche del think tank più importante d’Italia si svolgerà domani. Tuttavia da qualche giorno è stato spiegato alla Farnesina, a Palazzo Chigi e alla maggioranza che Talò “non potrà essere eletto presidente”. I motivi vanno ricercati, per poi perdersi, nel consiglio d’amministrazione dell’Ispi. Un enorme patto sindacale, stile vecchia Res, dove siedono i rappresentanti della meglio imprenditoria italiana, soprattutto milanese, pubblica e privata (da Google all’Eni, passando per Pirelli, Mediaset, Piaggio, Mediolanum, Enel, Leonardo, Poste, Snam, Ibm, Italmobiliare fino alliai l’Istituto affari internazionali presieduto da Nelli Feroci)
Simone Canettieri su Foglio

COMMENTI E CONTRIBUTI

Diffidenza. Durante la precedente amministrazione statunitense, la CIA ha inviato a Mosca degli analisti con informazioni sulla minaccia islamista rappresentata per la Russia dai cittadini degli Stati dell’Asia centrale che si erano uniti all’Isis in Iraq e in Siria. Invece di ascoltare i loro appelli, la parte russa ha accusato gli Stati Uniti di sostenere l’Isis e ha offerto alla CIA una lista di sospetti, tutti dissidenti politici russi che vivono in esilio in Europa. Per Douglas London, ufficiale operativo della CIA in pensione che ha inviato la squadra a Mosca, gli eventi che hanno portato all’attacco del 22 marzo al Crocus City Hall della capitale, in cui sono state uccise 144 persone, erano fin troppo familiari.
Polina Ivanova su Financial Times

Guerre senza confini. La sovranità territoriale, un tempo cardine dello Stato-Nazione, viene ora sistematicamente violata e i confini ignorati, come dimostra l’invasione russa in Ucraina e i conflitti asimmetrici in Medio Oriente. Dall’inizio del XXI secolo, con attacchi come quelli dell’11 settembre e l’invasione dell’Iraq, si è assistito al collasso della legalità internazionale precedentemente sorretta dalle Nazioni Unite. La guerra viene condotta tramite invasioni mascherate da “operazioni speciali”, rendendo la distinzione tra guerra e terrorismo sempre più sfumata e accettabile l’uso della violenza nelle relazioni internazionali. L’Europa, da un lato, incarna lo stato di diritto e il superamento delle frontiere tradizionali, ma dall’altro lato resta disarmata e dipendente dalla protezione americana, sollevando dubbi sulla sua capacità di difendersi da sola in futuro
Antonio Polito su Corriere della Sera

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