Rassegna stampa 6 aprile

SICUREZZA

Folle richiesta. Boris Johnson ha accusato Lord Cameron di Chipping Norton di essere entrato in “una sorta di purdah” sulle vendite di armi britanniche a Israele dopo l’uccisione di sette operatori umanitari a Gaza. Nella sua rubrica settimanale per Mail Plus, Johnson ha affermato che “i membri dell’establishment britannico” stanno cercando di vietare le esportazioni di armi a Israele, il che sarebbe “folle” e “vergognoso”. L’interruzione delle esportazioni significherebbe “volere la sconfitta militare di Israele e la vittoria di Hamas”, perché implicherebbe anche la richiesta agli Stati Uniti di interrompere l’invio di armi. “Se volete un esempio del desiderio di morte della civiltà occidentale, vi fornisco la proposta dei membri dell’establishment britannico di vietare la vendita di armi a Israele”, ha scritto Johnson.
George Gryllis su Times

Security e instabilità. A valle della presentazione del Piano Industriale 2024-2028 di Leonardo, il Condirettore Generale, Lorenzo Mariani, approfondisce con la testata Politico alcuni dei principali driver di sviluppo dell’azienda. Ad esempio, il nuovo approccio integrato verso la Global security trova riscontro nel fatto che, storicamente, la crescita delle industrie della difesa è direttamente collegata al sentimento di instabilità
Su politico.eu

Nuovi obiettivi. Leonardo ha fissato nuovi target di riduzione delle emissioni rafforzando gli obiettivi di decarbonizzazione in linea con il Piano Industriale presentato a marzo. Lo ha reso noto lo stesso gruppo precisando che i nuovi obiettivi sono stati approvati dalla Science Base Target initiative, organizzazione internazionale che supporta le aziende e le istituzioni finanziarie nel fissare obiettivi di riduzione delle emissioni science-based ed in linea con l’Accordo di Parigi.
Su ESGNEWS.IT

Decarbonizzazione. Decarbonizzazione come obiettivo strategico del nuovo Piano Industriale e come fattore di competitività. Leonardo ha scelto di fissare nuovi target per il suo percorso di decarbonizzazione con il fondamentale coinvolgimento della propria catena del valore. L’occasione per questo importante next step è arrivata con la presentazione del nuovo piano industriale nel quale rientrano una serie di impegni legati alla riduzione delle emissioni con cui si vanno appunto a rafforzare gli obiettivi di decarbonizzazione.
Su sg360.it

Energia illimitata. Il CEO di UBS, Sergio Ermotti, vede l’Italia come una componente centrale per la strategia della banca e sottolinea la necessità di consolidamenti bancari in Italia e la formazione di “campioni europei” nel settore. Malgrado le incertezze globali dovute a tensioni geopolitiche e aspettative di normalizzazione monetaria, Ermotti nota una resilienza nella economia italiana, ma invita a maggiori investimenti e a un’integrazione più stretta all’interno dell’UE. Con UBS che gestisce 57 miliardi di asset in Italia, Ermotti è ottimista sui piani di integrazione con Credit Suisse, prevedendo una redditività pre-integrazione entro il 2026. Infine esprime la necessità di un ambiente normativo favorevole in Europa per facilitare la crescita cross-border nel settore bancario, sottolineando che la rilevanza strategica degli asset finanziari sarà maggiore con uno sviluppo che abbia una prospettiva globale.
Su Messaggero

Aereotaxi. Roma si interroga sull’opportunità che i velivoli destinati a partire dall’aeroporto di Fiumicino possano atterrare nel Parco Piccolomini. Alla notizia – anticipata ieri da “Repubblica” – che proprio l’area verde di fronte al Cupolone è stata scelta per far atterrare i velivoli elettrici in partenza dallo scalo aeroportuale, seguono le rassicurazioni di UrbanV, il consorzio costituito da diversi soci tra cui Aeroporti di Roma, Leonardo e Enac e titolare del progetto, ma anche della Fondazione Piccolomini, legittima proprietaria di quell’area che è privata, ma naturalmente sottoposta a una serie di vincoli.
Daniele Autieri su Repubblica Roma

Cresce il lavoro. Il nuovo piano industriale 2024-2028 presentato dall’AD di Leonardo, Roberto Cingolani, prevede una crescita occupazionale e produttiva negli stabilimenti campani, tra cui quello di Pomigliano, con un’attenzione particolare verso il rinnovamento tecnologico tramite il progetto Nemesi. Il progetto punta a trasformare lo stabilimento in una smart factory con avanzate tecnologie come intelligenza artificiale e automazione, investendo circa 113 milioni di euro per diventare un centro di eccellenza nella produzione aeronautica. I sindacati, partecipando per la prima volta alla presentazione del piano, sollecitano una discussione analitica per valutarne gli impatti e richiedono che il piano non rimanga solo ambizioso ma diventi un effettivo percorso di cambiamento e modernizzazione, enfatizzando l’importanza della partecipazione attiva dei lavoratori.
Raffaella Cetta su Conquiste del Lavoro

Si punta su Eurofighter e Gcap. Il caccia jet AMX viene dismesso dopo 35 anni. Si punta su Eurofighter e Gcap e si guarda agli orizzonti dello spazio.
Su SKY TG24

L’ultimo volo. Dopo 35 anni di servizio, i velivoli Amx si sono congedati con un’ultima apparizione alla base militare di Istrana, suscitando emozioni tra i presenti, tra cui il comandante del 51° Stormo, Emanuele Chiadroni. Alla cerimonia erano presenti autorità civili e militari, oltre a migliaia di appassionati, che hanno assistito a un saluto acrobatico delle Frecce Tricolori. Gli Amx, che hanno partecipato a missioni militari e umanitarie in diverse nazioni, saranno ora pezzi da museo o usati per esperimenti con biocarburante. Mentre gli Eurofighter prendono il posto degli Amx a Istrana, l’Aeronautica Italiana guarda al futuro con lo sviluppo del nuovo caccia di sesta generazione Gcap, che sfrutterà l’intelligenza artificiale.
Mattia Toffoletto su Tribuna Treviso

Università. Il presidente di Fondazione Leonardo, Luciano Violante: «Le istituzioni universitarie hanno subito la pressione aggressiva dei ragazzi. E gli accordi della Normale con Gerusalemme non riguardavano la fornitura di anni»
Maurizio Caverzan su La Verita’

Due navi da Mosca. La Russia consegnerà due fregate alla Marina militare indiana, ignorando le sanzioni americane legate al conflitto in Ucraina, secondo Bloomberg. La prima nave è prevista per settembre, mentre la seconda dovrebbe arrivare all’inizio dell’anno successivo, e fanno parte di un ordine complessivo di quattro vascelli, con gli ultimi due costruiti in India. Il ritardo di due anni nella consegna è attribuibile, tra l’altro, alle difficoltà nella fornitura di turbine a gas ucraine a causa della guerra. I pagamenti per le navi saranno effettuati in rupie indiane, evitando l’uso della valuta cinese, e ciò testimonia la complessa dinamica tra India, Russia e le preoccupazioni degli Stati Uniti riguardo all’espansionismo cinese
Su Sole 24 Ore

Sicurezza militare. La NATO, fondata nel 1949, ha dimostrato resilienza e capacità di adattamento, superando dichiarazioni ripetute di obsolescenza per affrontare sfide come il terrorismo, la pirateria e la cybersecurity. Paolo Alli, ex presidente dell’Assemblea parlamentare della NATO, suggerisce che l’alleanza ha evoluto le sue funzioni, ma richiede ulteriori aggiustamenti, come l’attacco alla “guerra ibrida” e l’integrazione della prevenzione in aspetti non militari. La guerra in Ucraina ha riaffermato il ruolo militare della NATO, che si riflette nell’aumento delle spese di difesa e nell’esplorazione di nuovi ambiti come lo spazio. Il dibattito sugli allargamenti dell’alleanza è in corso, con considerazioni su richieste di adesione da Paesi precedentemente parte dell’Unione Sovietica. Infine, il tema della sicurezza europea è toccato, riconoscendo che un Europa con una difesa più forte potrebbe essere meno dipendente dalla NATO, anche se l’attuale aumento delle spese militari non sembra ridurre l’instabilità globale, un paradosso evidenziato anche da Papa Francesco.
Roberto Paglialonga su Osservatore Romano

Airbus e Boeing. Boeing sta valutando la possibilità di riportare sotto il proprio controllo la produzione di componenti attualmente esternalizzata, in particolare acquisendo Spirit Aerosystems, un fornitore chiave delle parti per i modelli 737 MAX e 787 Dreamliner. Spirit, che contribuisce anche alla produzione di parti per gli Airbus A320 e A350, rappresenta circa un quinto del suo fatturato. Un potenziale cambiamento nella proprietà di Spirit richiederebbe una negoziazione tra Airbus e Boeing su come ripartire le operazioni produttive attuali. Reuters riporta che sono in corso discussioni per un accordo quadro. Mentre Boeing è interessata agli stabilimenti di Spirit a Wichita, Airbus si focalizza sugli impianti di Kinston e Belfast, che producono componenti per l’A350 e l’A320 rispettivamente, anche se al momento non è stato raggiunto alcun accordo concreto
Mara Monti su Sole 24 Ore

Starlink. Starlink, azienda di Elon Musk, si è proposta al governo italiano per fornire connettività internet satellitare a 500mila utenze in sei mesi, mirando a inserirsi nel Piano banda ultralarga e nel progetto “Italia a un giga”. La tecnologia satellitare di SpaceX, caratterizzata da bassa latenza e velocità elevata, potrebbe coprire le aree più remote dove la fibra ottica non arriva. Nonostante la disponibilità a partecipare a gare e sostenere altre aziende, e la conferma dell’efficacia del servizio da aziende già clienti, vi sono questioni irrisolte all’interno del governo, divergenze con TIM e preoccupazione riguardo l’equilibrio di mercato. Starlink valuta inoltre l’Italia come base strategica per espandere i suoi servizi nell’Europa meridionale e Nordafrica e attende decisioni governative chiare per confermare i suoi investimenti nel paese.
Carmine Fotina su Sole 24 Ore

Euclid. Il telescopio spaziale Euclid della European Space Agency, lanciato da Cape Canaveral per studiare materia ed energia oscura, si è trovato ad affrontare la formazione di ghiaccio sulle sue lenti a causa delle basse temperature spaziali, minacciando la sua missione di osservazione dell’universo. I riscaldatori flessibili made in Veneto prodotti da Irca-Zoppas Industries hanno svolto un ruolo critico, riscaldando lo specchio principale del telescopio da -147 a -113 gradi, ripristinando la capacità delle ottiche di raccogliere luce e assicurando la continuazione della missione scientifica. Nonostante la possibilità di ulteriori formazioni di ghiaccio, la procedura di decongelamento può essere reiterata, garantendo il funzionamento ottimale di Euclid, che sta mappando la struttura dell’universo osservando miliardi di galassie e fornendo dati fondamentali sulla natura di gravità, energia oscura e materia oscura.
Giorgio Barbieri su Nuova Venezia – Mattino di Padova – Tribuna di Treviso

Altec. La torinese Altec, la aerospace logistics technology engineering company detenuta per il 64% da Thales Alenia Space e per il 36% da Asi, compie ora vent’anni
Carlo Santori su Giornale del Piemonte e della Liguria

Cybersecurity. Dedagroup e la Fondazione Bruno Kessler hanno dato il via a un secondo laboratorio congiunto, “Co-Innovation Lab Cleanse”, dedicato alla cybersecurity per software cloud native, rispondendo all’aumento globale e in Italia degli attacchi informatici. Questa iniziativa di trasferimento tecnologico continua punta a integrare nel mercato metodologie e strumenti avanzati, frutto di un investimento congiunto tra le due entità. La Fondazione Bruno Kessler porterà la sua esperienza in ricerca su identità digitale e sicurezza dei servizi distribuiti, mentre Dedagroup contribuirà con la sua pratica di digitalizzazione nei settori sensibili. Il laboratorio, che prevede anche l’attivazione di due Dottorati di Ricerca industriali, è volto a generare un ecosistema digitale più sicuro e affidabile attraverso la combinazione di ricerca avanzata e applicazioni pratiche
Su Sole 24 Ore

Divisi sul copyright. Il Governo italiano è in fase di dibattito su come regolare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA) e su come introdurre norme per il copyright e la lotta ai deep fake. Due documenti principali, la Strategia 2024-2026 e la Relazione sugli impatti per l’informazione, stanno formando la base per un disegno di legge sull’IA, ma i loro contributi hanno sollevato questioni relative al copyright che hanno portato a uno slittamento del Ddl da marzo a metà aprile. L’AI Act europeo assegna la maggior parte delle competenze in questo campo alla Commissione UE, il che crea difficoltà nel definire misure nazionali. Nel frattempo, il sottosegretario all’Innovazione Butti ha avviato consultazioni con le grandi piattaforme di IA, mentre restano in discussione aspetti relativi alla tracciabilità dei contenuti e alle sanzioni penali. Infine, il governo prevede di assegnare compiti di supervisione nazionale sull’IA a due agenzie governative, nonostante i dubbi espressi dal Garante della privacy
Su Sole 24 Ore

Investimenti. Al Forum Ambrosetti, l’atmosfera è positiva nonostante le sfide economiche causate dalla guerra in Ucraina e altre crisi globali. Mohamed El-Erian, presidente del Queens College di Cambridge, sottolinea la necessità per l’Europa di rimanere vigile e investire in tecnologia, intelligenza artificiale, difesa e energia sostenibile a livello comunitario, enfatizzando potenziali partnership intelligenti tra settore pubblico e privato. Riguardo a una possibile presidenza di Donald Trump, El-Erian ritiene che l’approccio di Trump aumenterebbe il divario economico globale, nonostante le preoccupazioni di imprenditori e manager. Infine, si discute l’impatto delle politiche monetarie e le tensioni geopolitiche, come l’attacco israeliano a Damasco, che solleva il prezzo del petrolio e pone questioni sulla capacità degli Stati Uniti di gestire il conflitto. La guerra in Ucraina e Israele sono viste come esempi di fallimento collettivo dall’umanità
Tonia Mastrobuoni su Repubblica

IA di Stato. Il governo italiano sta preparando un provvedimento per supportare le imprese nel settore dell’intelligenza artificiale (IA), cybersicurezza e quantum computing con un investimento di un miliardo di euro. Questo fondo sarà utilizzato per acquistare partecipazioni in piccole e medie imprese innovative con grande potenziale di sviluppo. L’obiettivo è favorire la crescita tecnologica nazionale e la sicurezza delle reti, sostenendo le fasi di sviluppo delle aziende da quelle nascenti a quelle in espansione. Le risorse saranno gestite attraverso il Fondo di sostegno al venture capital. La legge segue iniziative simili dell’Unione Europea volte a promuovere l’innovazione IA salvaguardando diritti fondamentali e la sostenibilità ambientale.
Bruno Pagamici su Italia Oggi

Pnrr. Il Decreto Legge 39/2024, entrato in vigore il 30 marzo 2024, ha introdotto nuovi obblighi di comunicazione per i beneficiari dei crediti d’imposta relativi al Piano Transizione 4.0 e per la ricerca e sviluppo. Questi obblighi includono una comunicazione preventiva sui progetti di investimento e una “a consuntivo” al loro completamento. La normativa prevede un sistema di monitoraggio e rappresenta una condizione essenziale per l’accesso agli incentivi fiscali, estendendo la necessità di comunicazione anche ai crediti maturati ma non utilizzati per il 2023. Alcune incertezze operative emerse verranno chiarite dall’Agenzia delle Entrate, in particolare sulla definizione degli investimenti e sul concetto di “completamento” dell’investimento. Il periodo transitorio pone sfide pratiche per le aziende, in attesa dell’adozione dei nuovi modelli di comunicazione necessari per fruire degli incentivi
Francesco Leone su Italia Oggi

Sicurezza dati. L’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia, diretta da Enzo Serata, ha presentato un piano di sicurezza dei dati che punta a rafforzare i sistemi interni e ottimizzare le procedure operative. Durante un’audizione parlamentare, sono stati illustrati i principali miglioramenti che comprendono l’adeguamento dei ruoli di accesso alle informazioni, potenziamento del sistema di tracciamento degli accessi per una supervisione interna più efficace e la creazione di ambienti con dati anonimizzati per la produzione statistica. Inoltre, il piano prevede misure per migliorare l’analisi delle segnalazioni legate a persone politicamente esposte. Il Direttore ha sottolineato l’importanza delle sanzioni penali per scoraggiare comportamenti infedeli tra i dipendenti, nonostante le soluzioni informatiche adottate
Matteo Rizzi su Italia Oggi

Università. Nel mirino degli studenti, oltre al bando Maeci, ci sono gli accordi del Politecnico con le “aziende della filiera bellica”, come Leonardo, Elbit Systems, Thales Alenia e Avio Aero, definiti da Cambiare Rotta «forieri di guerra». È per questo che la mobilitazione andrà avanti anche dopo il 10 aprile.
Caterina Stamin su Stampa Torino

Università. Il collettivo studentesco Lisc ha organizzato un sit-in presso il Senato Accademico dell’Università Ca’ Foscari di Venezia per chiedere chiarimenti sui rapporti dell’ateneo con entità israeliane e aziende coinvolte nel conflitto tra Israele e Palestina. Gli studenti hanno chiesto il taglio di ogni legame con le università israeliane e con Leonardo Spa, azienda che partecipa al progetto di ricerca e alla fondazione Med.Or, di cui la rettrice Tiziana Lippiello è membro. La rettrice ha sottolineato l’importanza della libertà di espressione e il ruolo pacifista dell’università, mentre gli studenti ribadiscono la richiesta di chiarezza e azioni concreti, come borse di studio per gli studenti palestinesi, nonostante la loro richiesta di interruzione dei rapporti con le aziende belliche non sia stata accolta. Un evento correlato al tema della guerra è previsto per il 9 aprile in concomitanza con lo sciopero nazionale delle università.
Camilla Gargioni su Nuova Venezia

ECONOMIA & FINANZA DALL’ITALIA E DAL MONDO

Gentiloni avvisa Giorgetti. Il recente incontro tra il ministro dell’Economia Giorgetti e la premier Meloni non ha chiarito le incertezze sul Documento di economia e finanza (Def), con la possibilità di presentare solo le stime esistenti senza politiche nuove fino alla Nadef di settembre. Al centro della discussione ci sono le divergenze sul PIL: la stima del Mef è dell’1% per quest’anno, ma altre istituzioni come la Commissione Europea e la Banca d’Italia prevedono solo lo 0,6%. La crescita economica risulta debole e l’impatto del Superbonus sulla finanza pubblica potrebbe raggiungere i 200 miliardi di euro. Il deficit italiano è previsto al 4,3% nel 2024 e il Paese tornerà sotto la soglia del 3% solo nel 2026, con il rischio di una procedura di deficit eccessivo da parte dell’UE. Bankitalia suggerisce una visione leggermente migliore grazie a un calcolo che considera il numero di giorni lavorativi, che potrebbe avvicinare la sua previsione a quella del governo
Francesco Moscatelli su Stampa

Risparmio. Il tasso di risparmio delle famiglie italiane nel 2023 è sceso al 6,3%, il più basso dal 1995, con un significativo calo rispetto al picco del 2020, causato dal contesto pandemico. Nonostante un aumento del reddito disponibile del 4,7% rispetto all’anno precedente, l’aumento dei prezzi ha limitato il potere d’acquisto reale delle famiglie. Si è verificata inoltre una crescita delle imposte pagate dalle famiglie, con l’IRPEF che ha registrato un incremento del 10,2%. La pressione fiscale nel quarto trimestre 2023 è salita al 50,3%, mentre è migliorato l’indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni, passando da -6,7% a -5,5% del PIL. Le prestazioni sociali sono aumentate del 4,3%, in particolare per le pensioni, anche se complessivamente le famiglie hanno perso potere d’acquisto e capacità di risparmio.
Su Sole 24 Ore

Bankitalia. La Banca d’Italia prevede una crescita dello 0,6% per quest’anno, inferiore a quella del governo (circa 1%), con una dinamica del debito pubblico che diventa sempre più centrale per la politica economica. Gli investimenti sono attesi in rallentamento, influenzati negativamente da alti tassi d’interesse e riduzioni nei bonus immobiliari. L’inflazione prevista per il 2024 è stata abbassata al 1,3%, mettendo ulteriore pressione sul debito pubblico poiché il costo degli interessi supera la crescita economica. La sfida del governo sarà stabilizzare o ridurre il debito a partire dal 2025 in un contesto di bassa crescita e inflazione. A complicare il quadro ci sono i possibili procedimenti per deficit eccessivo da parte dell’UE verso vari Paesi, Italia inclusa, come affermato dal commissario Paolo Gentiloni, e le tensioni commerciali internazionali segnalate da Janet Yellen riguardo le politiche cinesi
Federico Fubini su Corriere della Sera

Sanità. Il dibattito sulla sanità in Italia è acceso dopo l’appello di scienziati contro i tagli al SSN che allungano le liste d’attesa. Schillaci e la premier Meloni difendono l’aumento dei finanziamenti, ma gli incrementi annunciati sono meno sostanziali di quanto affermato, con la quota di finanziamento pubblico sul PIL che scende dal 6,4% al 6,2%. Allo stesso tempo, il governo si impegna ad elaborare un nuovo piano per ridurre le liste d’attesa, prevedendo l’abolizione del tetto di spesa per le assunzioni di personale sanitario e l’introduzione di un algoritmo per il calcolo delle effettive necessità di personale. Inoltre, si mira a fornire linee guida per evitare prescrizioni inutili. Intanto, sul quotidiano La Stampa si indaga sulla situazione della sanità in Italia, evidenziando problemi come l’accesso al SSN per alcune categorie di stranieri e le difficoltà dei medici di famiglia di fronte alle lunghe liste d’attesa
Barbara Morra su Stampa

Dica la verità. L’ex presidente dell’INPS Tito Boeri critica l’operato del governo Meloni e del sindacato Cgil sulla gestione economica e le riforme lavorative in Italia. Boeri avverte che, senza una chiara indicazione sul deficit programmatico del 2025, ci saranno ripercussioni negative sulle aspettative di mercati e famiglie, che potrebbero ridurre investimenti e consumi. Inoltre, evidenzia l’inadeguatezza dei dati disponibili sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e l’incapacità del governo di aumentare spesa in settori chiave come la sanità. Contestualmente, critica i referenda proposti dalla Cgil contro il Jobs Act, li considera anacronistici e sostiene che l’organizzazione sindacale dovrebbe concentrarsi su temi più urgenti come la contrattazione collettiva e il rinnovo dei contratti. Boeri inoltre considera necessario un sindacato forte, non politicizzato, che possa contrastare il potere di mercato di alcuni datori di lavoro.
Alessandro Barbera su Stampa

Condono. Il Ministero delle Infrastrutture sta lavorando a un provvedimento “salva-case” che affronta tre livelli di irregolarità edilizia: errori formali nei progetti, modifiche interne non dichiarate e difformità più serie che al momento non sono sanabili a causa del regime della doppia conformità. L’obiettivo del decreto in preparazione, promosso da Matteo Salvini e potenzialmente confluirà in un decreto legge, è di permettere la legittimazione di lavori edilizi minori consolidati negli anni, alleviando il carico burocratico sugli uffici comunali e favorendo i cittadini. Al di là delle proposte già presentate da Forza Italia, si cerca di semplificare la legittimazione di piccole difformità, come aperture o spostamenti di tramezzi, e di eliminare l’ostacolo della doppia conformità. Si spera anche di chiarire e incrementare le tolleranze costruttive ammesse, permettendo ulteriormente la regolarizzazione di determinati lavori senza alterare le norme urbanistiche fondamentali
Giuseppe Latour su Sole 24 Ore

Tajani dice no. Antonio Tajani, vicepremier e leader di Forza Italia, si distanzia dal piano “Salva Casa” proposto da Matteo Salvini, l’isolando nella maggioranza. Tajani afferma che non si può fare un condono edilizio, ma è possibile sanare alcune lievi irregolarità che non alterano sostanzialmente i beni immobiliari. Salvini, nonostante l’opposizione dentro la maggioranza e le critiche dalle opposizioni, insiste sulla sua proposta, sostenendo che non si tratta di condoni per furbetti ma di chiudere pratiche burocratiche onerose per i cittadini. Le opposizioni, invece, si schierano contro qualunque tipo di sanatoria o condono, viste come promesse inaccettabili e demagogiche in vista delle elezioni europee
Luca Monticelli su Stampa

Superbonus. Emanuele Orsini, eletto presidente di Confindustria, ha sostenuto con decisione il Superbonus del 110%, una misura governativa inizialmente pensata come motore di rilancio degli investimenti nel settore edilizio durante la crisi Covid. Pur in presenza di dubbi del governo sulla sostenibilità della misura, Orsini ha insistito sulla sua proroga fino al dicembre 2023, ritenendola cruciale per l’economia, nonostante un interesse personale come leader nel settore attraverso la sua azienda. Le stime iniziali sugli effetti positivi del Superbonus si sono rivelate largamente sottostimate rispetto ai suoi costi effettivi, che hanno raggiunto i 140 miliardi, ben oltre i 18,5 miliardi previsti, mettendo a dura prova le finanze pubbliche. La Confindustria è stata criticata per non aver adeguatamente valutato il rapporto fra benefici e costi elevati del Superbonus e per la sua resistenza ai tentativi di limitare gli effetti negativi della misura sul deficit pubblico
Luciano Capone su Foglio

Sfida. Emanuele Orsini, il nuovo presidente di Confindustria, si focalizza su energia, Europa e certezza del diritto per affrontare le sfide del “Capitalismo 5.0”. Storici ed economisti come Franco Amatori e Andrea Colli discutono la transizione dal “quarto al quinto capitalismo”, che richiederebbe un rinnovamento aziendale italiano, al di là della creazione di eccellenze nichilistiche come evidenziato da Amplifon. Per restare tra i primi dieci paesi industriali e continuare ad essere competitivi a livello internazionale, le aziende italiane si stanno muovendo verso internazionalizzazione e innovazione, sebbene la loro taglia rimanga spesso inferiore a quella dei grandi colossi esteri. Infine, si sottolinea l’importanza di una politica di sostegno che promuova questa grande trasformazione delle imprese, piuttosto che attese di aiuti esterni, segnando un’evoluzione rispetto al passato quando si tentò di introdurre uno “statuto dell’impresa” senza successo. –
Stefano Cingolani su Foglio

Orsini pensiero. Emanuele Orsini è il nuovo presidente di Confindustria e assumerà ufficialmente il ruolo il 23 maggio, quando presenterà il suo programma per il mandato 2024-2028. Tra le sue priorità vi sono l’attuazione dell’autonomia differenziata in modo graduale e finanziariamente sostenibile, il miglioramento del rapporto tra banche e imprese per la liquidità e la crescita, e l’impulso a uno sviluppo energetico strategico e sostenibile in Italia. Orsini esprime preoccupazione per l’elevato carico fiscale che influisce sulla competitività delle imprese italiane e chiede una riforma del sistema fiscale. Inoltre, è favorevole a un salario minimo legale ben regolato e sostiene la necessità di una transizione green equilibrata, con tecnologia e investimenti adeguati, affiancati da formazione e servizi per le imprese.
Carlo Valentini su Italia Oggi

Orsini. Emanuele Orsini è il nuovo presidente designato di Confindustria e a capo di un’impero imprenditoriale che fattura 114 milioni di euro, con oltre 10 milioni di utili lordi, possiede sei stabilimenti in Italia, tra cui il Maranello Village, e impiega 245 dipendenti, cifra destinata a crescere a 345. Orsini opera in diversi settori, dall’edilizia in legno all’alimentare di qualità fino all’hospitality, puntando anche su mercati esteri e mantenendo un approccio moderno alla logica della filiera orizzontale. È riuscito a espandere l’azienda di famiglia Sistem Costruzioni, fondata nel 1978, diventata ora un sistema chiavi in mano che copre vari ambiti dell’edilizia e possiede quote in diverse partnership e società. Come presidente della Sistem e di Tino Prosciutti, azienda alimentare di successo, Orsini rappresenta un esempio tipico dell’imprenditorialità italiana di successo, evidenziando le sue doti di leadership e la capacità di cogliere opportunità di business nei contesti più vari.
Andrea Deugeni su Milano Finanza

Delega sul mare. Beppe Costa, figura prominente nel mondo imprenditoriale genovese, esorta il prossimo presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, a creare una delega dedicata al mare e alla cultura. Costa apprezza gli sforzi compiuti da Garrone e Gozzi, due importanti imprenditori genovesi, nonostante la loro recente esclusione dalla direzione di Confindustria. Sottolinea l’importanza strategica del Nord-Est italiano, esprimendo delusione per la mancata presidenza di un genovese ma riconosce il valore delle figure genovesi nel panorama industriale nazionale. Propone inoltre di incentivare il settore culturale tramite la defiscalizzazione dei contributi privati e di mantenere la fiducia nel potenziale miglioramento del Paese.
Michela Bompani su Repubblica Genova

Team. Emanuele Orsini, presidente designato di Confindustria, è al lavoro per formare la sua squadra, dovrà equilibrare il supporto ricevuto da vari gruppi e alleati. Dovrà scegliere undici vicepresidenti, cercando di mantenere l’unità dell’associazione dopo una campagna elettorale con diverse fratture. Per la posizione di direttore generale, Maurizio Tarquini di Unindustria Roma è favorito, segnale di un possibile spostamento di potere da Milano. Nel team ci saranno figure come Vincenzo Marinese, con la delega all’organizzazione, e Stefan Pan per l’Europa, mentre Antonio Gozzi potrebbe ricevere un incarico speciale in Europa per la sua esperienza nel settore energetico. Orsini punta a posizionare temi quali Europa, energia e rilancio dell’ufficio studi al centro dell’agenda di Confindustria.
Gilda Ferrari su Secolo XIX

Nonsolo nordest. Emanuele Orsini è stato designato presidente di Confindustria, una scelta che rispecchia i cambiamenti nella geografia economica industriale italiana, con un declino del ruolo di Milano e un’affermazione maggiore delle realtà produttive anche nel Mezzogiorno. Orsini e Gozzi hanno rappresentato un fronte unitario che integra diverse aree geografiche italiane, in un contesto di diffidenza verso l’impresa. Ora i vincitori sono chiamati a ricostruire l’unità di Confindustria promuovendo non solo rivendicazioni ma anche idee innovative per il futuro del settore industriale. Il dialogo con le istituzioni dovrebbe essere rivolto al miglioramento della competitività e a un contesto che favorisca chi intende investire e produrre.
Su Giorno – Carlino – Nazione

Fincantieri. Il governo Meloni ha istituito un fondo per le vittime dell’amianto che sembra aver favorito Fincantieri, piuttosto che i lavoratori stessi, con risarcimenti per 80 milioni di euro. Fincantieri, già condannata per esposizione all’amianto, è l’unica azienda che ha fatto richiesta per accedere al fondo, mentre non ci sono state domande da parte dei lavoratori entro il termine stabilito. L’INAIL, che gestisce il fondo, non ha confermato ufficialmente che si tratti di Fincantieri, ma varie fonti hanno identificato l’azienda come la beneficiaria degli importi. Le associazioni per le vittime dell’amianto hanno espresso indignazione, ritenendo la norma ingiustamente favorevole all’impresa statale e discriminatoria. Alcuni consiglieri regionali hanno proposto una mozione per richiedere che i fondi siano destinati esclusivamente ai lavoratori, ma la maggioranza sembra propendere per un ampliamento dei fondi senza escludere la possibilità di accesso per le aziende
Roberto Rotunno su Il Fatto Quotidiano

Tim. Telecom Italia (Tim) ha ottenuto un finanziamento ponte di 1,5 miliardi di euro da sei importanti banche per coprire le imminenti scadenze debitorie, in attesa del closing della vendita della propria rete a KKR. Il prestito, con durata massima di 18 mesi e costi crescenti col tempo, si rivela cruciale per la ristrutturazione del debito della società e per il rifinanziamento a condizioni migliori una volta venduta la rete. Parallelamente, Open Fiber, la cui maggioranza è detenuta da Cdp e una minoranza da Macquarie, sta negoziando anch’essa un prestito ponte e ha interesse nell’esito della vendita della rete Telecom per la possibilità di unificazione delle infrastrutture. La procedura di approvazione da parte dell’Antitrust Ue è ancora in fase preliminare, e Open Fiber sta cercando di ottenere finanziamenti aggiuntivi, inclusa una possibile garanzia Sace e fondi da parte degli azionisti, mentre attende decisioni governative sui progetti di cablaggio nelle aree grigie.
Antonella Olivieri su Sole 24 Ore

Contro Musk. Walt Piecyk, analista del fondo LightShed Partners, sostiene che se un operatore di telecomunicazioni ha investito adeguatamente nelle proprie infrastrutture, non dovrebbe temere nuovi concorrenti, come Starlink di Elon Musk. La reazione di Telecom Italia è vista come il sintomo di un investimento insufficiente. L’espansione di Starlink dovrà confrontarsi con le diverse reazioni protezionistiche dei mercati globali, inclusa quella italiana. Piecyk enfatizza che la competizione nel settore delle TLC è benefica sia per l’economia generale che per i consumatori tramite la riduzione dei prezzi. Infine, sottolinea l’importanza di un equilibrio tra il favoreggiare la competizione e la gestione del potere di grandi aziende come Starlink, con possibili impatti sul piano internazionale
Anna Lombardi su Repubblica

Autostrdae. Il governo italiano ha avviato la ristrutturazione delle proprie reti stradali tramite un decreto che prevede la creazione di una nuova società statale, Autostrade dello Stato spa, per la gestione delle autostrade a pedaggio di Anas, lasciando ad Anas stesso i circa 1.300 km di autostrade gratuite. La nuova entità sarà interamente di proprietà del ministero dell’Economia e potrà anche costruire nuove autostrade a pedaggio. Le infrastrutture gestite comprenderanno i trafori del Frejus e del Monte Bianco, il Passante di Mestre, e la partecipazione nella gestione di autostrade in Russia. Vito Cozzoli è il candidato per il ruolo di amministratore delegato della newco, e la mossa del governo potrebbe preludere a future operazioni di privatizzazione nel settore
Giovanna Vitale su Repubblica

Poste. L’innesco ufficiale ancora non c’è, ma l’operatività per predisporre lo sbarco sul mercato di una nuova tranche di Poste Italiane è partita. Nell’azienda l’unica indicazione concreta è quella «trovarsi pronti», la tempistica per un collocamento nel 2024 suggerisce, del resto, che la cessione della quota di Poste, attualmente in capo al Tesoro, possa avvenire entro luglio, o in autunno
Andrea Ducci su Corriere della Sera

Allarme Stellantis. La produzione delle fabbriche italiane di Stellantis ha subito una riduzione quasi del 20% nel primo trimestre del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un calo di circa 33 mila auto prodotte, compromettendo l’obiettivo di un milione di veicoli all’anno. I siti di Pomigliano d’Arco e Atessa sono le eccezioni, registrando un incremento rispettivamente del 26% e 28,5%. Tuttavia, gli altri stabilimenti hanno visto diminuzioni significative, con la Maserati di Modena che ha avuto il maggior calo (-68,2%). La produzione totale del gruppo nel 2023 era di 751.384 vetture, con l’ultimo picco superiore al milione di unità risalente al 2017. A seguito di questi risultati, il valore delle azioni di Stellantis è sceso del 1,80% in borsa e sono state avviate discussioni con vari stakeholder per valutare l’aumento della produzione futura e la ricezione di incentivi statali promessi. Nel frattempo, Stellantis ha annunciato una riduzione delle emissioni di CO2 del 12,6% nel suo report di Responsabilità sociale del 2023
Claudia Voltattorni su Corriere della Sera

Eredità. Il Tribunale del Riesame di Torino ha confermato la frode nell’inchiesta sull’eredità degli Agnelli, ritenendo plausibile l’illecito contestato ai fratelli Elkann e al loro commercialista Gianluca Ferrero. Si sostiene che il meccanismo fraudolento sia nato dalla fittizia residenza svizzera di Marella Caracciolo, che avrebbe dovuto applicare le leggi italiane per il pagamento delle tasse e la successione. I giudici hanno rilevato ‘dolosa consapevolezza’ nel comportamento dei coindagati, contrariamente a quanto sostenuto dai difensori che parlavano di un possibile illecito amministrativo. La struttura della frode è descritta come articolata e si lega a movimenti finanziari da una società considerata “cassa” della famiglia.
Massimiliano Nerozzi su Corriere della Sera

Il bosco dello sport. Un consorzio composto da Fincantieri, Bordignon e Ranzato ha vinto la gara per costruire il principale impianto del “Bosco dello sport” a Venezia: un nuovo stadio da 16.000 posti, con spazi verdi, piste ciclabili e servizi, parte di un progetto di riqualificazione dell’area di Tessera dal valore di 300 milioni di euro. Nonostante la Commissione europea abbia escluso il progetto dai finanziamenti del PNRR per mancanza di allineamento agli obiettivi, il governo italiano ha comunque stanziato 93 milioni di euro, con il comune che coprirà il resto tramite un mutuo e fondi propri. Il progetto, oltre allo stadio, prevede anche una viabilità migliorata, infrastrutture verdi e la possibilità di una fermata ferroviaria in futuro. Le opere saranno ecologiche, con la previsione di piantare 100.000 alberi, e dovrebbero estendersi per circa 100 ettari, portando a termine un impegno preso dalla giunta comunale nel loro programma elettorale
Filippo Merli su Italia Oggi

Tassi. Gli investitori hanno ridotto le scommesse su un imminente taglio dei tassi da parte della Federal Reserve dopo che i dati hanno mostrato che i datori di lavoro statunitensi hanno aggiunto 303.000 posti di lavoro nel mese di marzo, in un ulteriore segnale di un mercato del lavoro vivace e in una spinta alla candidatura alla rielezione del Presidente Joe Biden. I dati di ieri del Dipartimento del Lavoro sono stati molto più forti dei 200.000 posti di lavoro attesi dagli economisti intervistati da Reuters e superiori a quelli di gennaio e febbraio. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,8%, rispetto al 3,9% previsto. I dati sono giunti mentre la Fed sta valutando quando iniziare a ridurre i tassi di interesse dall’attuale intervallo tra il 5,25% e il 5,5%.
James Politi su Financial Times

POLITICA & CRONACA DAL MONDO

Mosca avanza. L’esercito ucraino ha ottenuto un successo colpendo basi aeree russe con droni, distruggendo sei velivoli e danneggiandone altri, ma le truppe russe avanzano nel Donbass e hanno recentemente catturato la cittadina di Avdiivka. Kiev si trova in una situazione sfavorevole, nonostante gli attacchi ai droni abbiano danneggiato significativamente la flotta russa e le infrastrutture della raffineria. La lotta è intensa vicino a Chasiv Yar, con i russi in posizione per conquistare Kramatorsk e completare l’occupazione del Donbass. Le città di Zaporizhzhia e Kharkiv sono anch’esse state colpite, con vittime a causa degli attacchi russi, e si segnala l’accumulo di forze russe per un potenziale nuova offensiva nella regione di Donetsk
Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera

La Cina aiuta la Russia. Gli Stati Uniti hanno avvertito i loro alleati europei che la Cina sta intensificando il suo sostegno al complesso militare-industriale russo con un’assistenza che aiuta l’invasione dell’Ucraina e minaccia altri Paesi. Antony Blinken, segretario di Stato americano, ha utilizzato gli incontri con i ministri degli Esteri dell’UE e della NATO questa settimana per avvertire che Pechino sta assistendo Mosca “su scala preoccupante”, fornendo “strumenti, input e competenze tecniche”, secondo quanto riferito da tre persone che hanno familiarità con le discussioni.
Demetri Sevastopulo su Financial Times

Ucraina nella Nato. L’articolo di Augusto Minzolini sostiene che l’adesione dell’Ucraina alla NATO rimane l’unica soluzione praticabile per porre fine al conflitto con la Russia e garantire la sicurezza futura di Kiev. Questo compromesso permetterebbe alla Russia di mantenere i territori finora occupati, affermando di essere stata vittoriosa, mentre l’Ucraina otterrebbe la sicurezza dell’appartenenza all’Alleanza Atlantica, contraddicendo la volontà iniziale di Mosca di impedire tale estensione. La proposta riflette i realistici rapporti di forza in campo e un equilibrio di vittoria-sconfitta per entrambe le parti. Persino analisti internazionali influenti come Henry Kissinger hanno modificato le loro posizioni precedentemente contrarie, riconoscendo l’utilità di tale soluzione. Presentare questa strategia come una resa all’aggressore, tuttavia, tradisce una lettura ideologica del conflitto, ignorando gli insostenibili costi umani e materiali della guerra prolungata.
Augusto Minzolini su Giornale

Russia. Il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, ha dichiarato che per sconfiggere la Russia è necessario rafforzare la NATO e dimostrare a Putin che non è vantaggioso attaccare l’Alleanza, che è pronta ad affrontare un conflitto protratto. Tale posizione si riflette nella percezione della Polonia che una sconfitta dell’Ucraina darebbe a Mosca maggior sicurezza, minando la credibilità della NATO. La propaganda russa, dal canto suo, sfrutta l’attentato al Crocus per consolidare l’unità nazionale e giustificare ulteriori azioni militari, sebbene incontrino scetticismo tra i cittadini. Un videogioco patriottico russo sugli eventi storici di instabilità ha avuto scarso successo, rivelando un’analogia con il momento attuale. Nonostante le perdite al fronte, il Cremlino non sembra intenzionato a fermare l’invasione, come evidenziato dalla costruzione di una statua in onore di Evgeni Prigozhin, ex capo della compagnia di mercenari Wagner
Micol Flammini su Foglio

Israele. Dopo una serie di minacce da parte dell’Iran a seguito di un raid dell’IDF su un loro sito a Damasco, Israele ha chiuso 28 ambasciate a livello globale, compresa quella di Roma, per paura di ritorsioni. Le tensioni sono innalzate durante il Quds Day, quando l’Iran ha promesso vendetta per l’attacco che ha ucciso sette membri delle Guardie della Rivoluzione. Secondo l’intelligence USA, l’Iran potrebbe contrattaccare con un attacco a obiettivi israeliani. Nel frattempo, i rapporti tra Israele e gli Stati Uniti proseguono, con Israele che sembra seguire le indicazioni ricevute dalla Casa Bianca riguardo la situazione a Gaza e l’apertura del valico di frontiera di Erez, aspetti su cui gli USA esprimono cautamente ottimismo
Su Corriere della Sera

Tragico errore. Due ufficiali israeliani sono stati licenziati e altri due rimproverati per un attacco errato su un convoglio umanitario di World Central Kitchen in cui sono morti 7 operatori, causato da una serie di errori tragici. Il primo errore fu la mancata comunicazione formale dell’autorizzazione del convoglio, e il secondo fu un’identificazione errata dei veicoli da parte dei piloti di droni che li hanno confusi per un convoglio di miliziani di Hamas. Durante l’attacco, nonostante venisse colpita la prima auto, gli attacchi continuarono ai veicoli successivi e la situazione peggiorò a causa dell’invisibilità dei loghi di notte e di un filmato sfocato che ritraeva una presunta minaccia. Gli errori e l’incidente sono oggetto di indagine, e l’organizzazione umanitaria ha richiesto un’indagine indipendente a seguito degli eventi, che hanno suscitato commenti dal segretario dell’ONU e dal segretario di Stato USA
Marta Serafini su Corriere della Sera

Minaccia. Dopo l’attacco di Damasco, c’è una maggiore possibilità che i Paesi in questione inaspriscano il loro conflitto in Libano. Non si capisce come gli operatori dei droni israeliani non abbiano capito che i veicoli della World Central Kitchen colpiti lunedì a Gaza erano un convoglio umanitario. I movimenti del convoglio erano stati condivisi con le forze israeliane e i veicoli erano chiaramente contrassegnati per essere visti dalla telecamera di un drone. Sarebbe un grave errore se le Forze di Difesa Israeliane (IDF) avessero preso di mira direttamente gli operatori umanitari stranieri – questo è il tipo di tattica che usano i russi e i siriani, non una democrazia come Israele con media liberi.
John Sawers su Financial Times

Disgelo. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, sotto pressione degli Stati Uniti, ha annunciato la riapertura del porto di Ashdod e del valico di Erez per consentire un maggiore afflusso di aiuti umanitari a Gaza. Parallelamente, ha autorizzato la diffusione dei risultati di un’inchiesta israeliana riguardante l’uccisione di sette operatori umanitari di World Central Kitchen, incriminando la catena di comando per una serie di errori fatali. Di conseguenza, due ufficiali IDF sono stati destituiti dai loro incarichi, mentre World Central Kitchen rifiuta i risultati, sostenendo la necessità di un’inchiesta indipendente. Nel contesto delle minacce da parte del leader di Hezbollah, Nasrallah, e della risoluzione del Consiglio dei diritti umani dell’ONU su possibili crimini di guerra israeliani, Netanyahu ha cercato di prevenire una crisi umanitaria a Gaza e migliorare le relazioni con gli USA, incrementando gli aiuti e permettendo l’accesso di camion umanitari anche durante lo Shabbat, ottenendo un commento positivo dal presidente Biden.
Fabio Tonacci su Repubblica

Regole. Juliette Touma, portavoce dell’UNRWA, sostiene che Gaza è diventata il luogo più pericoloso al mondo per gli operatori umanitari, con 177 colleghi deceduti, molti dei quali uccisi mentre espletavano il loro lavoro. Critica la frequente violazione delle regole di guerra che dovrebbero garantire la sicurezza delle organizzazioni umanitarie. Nonostante l’UNRWA condivida le coordinate dei suoi convogli e strutture con le parti in conflitto per prevenirne l’attacco, oltre trecento sono stati colpiti finora. Touma esorta l’esercito israeliano a rispettare le regole di conflitto e proteggere gli operatori umanitari, sottolineando il rischio crescente di carestia a Gaza e la necessità urgente di aumentare l’assistenza piuttosto che ridurla. Nonostante il pericolo, l’UNRWA non ha piani di ritirata e insiste sulla necessità di protezione dei suoi convogli e del rispetto delle regole di guerra.
Uski Audino su Stampa

Israele espone. Alla Fiera dell’Est a Singapore, Israele ha esposto le sue armi avanzate, molte delle quali “testate sul campo” a Gaza, suscitando un forte interesse tra i visitatori. Nel mezzo di dibattiti internazionali sull’embargo delle armi, le esportazioni di Israele di sistemi militari, compresi droni e sistemi missilistici sofisticati, sono cresciute notevolmente, con significativi accordi siglati con paesi come India ed Estonia. A testimonianza dell’efficacia dei suoi prodotti, Israele ha citato l’uso di droni da ricognizione e sistemi anti-missile che hanno operato con successo a Gaza e in Libano. Durante l’evento, sono stati anche confermati i legami tra Singapore e Tel Aviv e sono stati pubblicizzati sistemi avanzati come il missile Arrow, che ha recentemente dimostrato il suo valore intercettando missili nello Yemen e a Gaza. Infine, le innovazioni tecnologiche come il drone suicida Spike Firefly e il sistema anti-drone portatile hanno attirato l’attenzione per il loro utilizzo pratico sul campo
Alessia Grossi su Il Fatto Quotidiano

Ursula. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, è al centro di diverse controversie che complicano la sua campagna per la rielezione. L’UE ha firmato un partenariato da 7,4 miliardi di euro con l’Egitto, destinando 200 milioni al controllo migratorio, nonostante l’Egitto non sia punto di partenza significativo per i migranti. L’European Public Prosecutor’s Office indaga sull’affare dei vaccini “Pfizergate”, che coinvolge trattative dirette con l’AD di Pfizer. Von der Leyen è anche sotto accusa per presunto favoritismo politico dopo aver assegnato posti chiave a compagni di partito. Nonostante ciò, si lancia nella campagna elettorale circondata da fedelissimi, con Bjoern Seibert che guida la campagna in aspettativa non retribuita, in un clima di forte malcontento interno e timori per concentrazioni eccessive di potere.
Marco Bresolin su Stampa

Un freno al futuro. A due mesi dalle elezioni europee del 6 giugno, in un clima di crescente incertezza, i sentimenti prevalenti sono timore e cautela, con un PPE incline a rassicurare gli elettori, soprattutto su questioni come l’immigrazione. Il rinnovo del Parlamento e della Commissione è considerato di fondamentale importanza, data la recente pandemia di Covid-19 e la crisi ucraina, che hanno scosso il continente. Il piano Next Generation EU è stato un passo significativo, ma le politiche ambiziose come il Green Deal hanno subito rallentamenti a causa di pressioni interne e della crescita dei movimenti populisti e euroscettici. Ursula von der Leyen rimane una figura chiave, nonostante le critiche: ha adottato un approccio più conservativo su alcune politiche, come quelle ambientali e migratorie. Le campagne elettorali tendono a evitare i risultati ottenuti dall’UE nell’ultimo periodo, il che trattiene un’evoluzione più audace verso una politica estera e di difesa comune dell’Europa, limitando l’entusiasmo dei cittadini.
Andrea Lavazza su Avvenire

Patti chiari. Il ministro dello Sport italiano, Andrea Abodi, si esprime a favore della partecipazione degli atleti russi e bielorussi alle Olimpiadi di Parigi 2024, a condizione che seguano regole stringenti: nessuna celebrazione di inno o bandiera, assenza di legami militari o con la famiglia di Putin, e comportamenti coerenti con i valori olimpici. Il ministro, tuttavia, è consapevole delle sfide legate alla situazione dei diritti umani in Russia e del conflitto in Ucraina, e richiama l’importanza di non commettere errori propagandistici nelle Olimpiadi. Abodi sottolinea che lo sport può fungere da ponte per la pace e deve evitare di esasperare le tensioni, menzionando anche la benzina sul fuoco che possono essere gli scenari geopolitici complicati. Infine, egli conferma il suo approccio misurato alla comunicazione, preferendo la sostanza alle parole, e ricorda il potenziale della diplomazia sportiva nell’unire i popoli anche in tempi di conflitto.
Simone Canettieri su Foglio

Il resto del mondo è stufo dell’Occidente. Luciano Canfora discute il sentimento di stanchezza del resto del mondo nei confronti dell’Occidente e critica l’atteggiamento imperialista dei suoi leader, che spinge verso crescenti tensioni globali. Canfora si appresta a comparire in tribunale a seguito di una querela da parte di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, per averla definita “neonazista nell’animo”. Il professor Canfora tocca anche le divisioni interne della sinistra politica in Italia e il distacco di Giuseppe Conte da un possibile “campo largo”. L’articolo solleva questioni sulla libertà degli estremisti in Ungheria e questioni di servizi segreti riguardanti la Russia, sottolineando come la propaganda spesso mascheri la realtà. Infine, Canfora riflette sull’atteggiamento occidentale verso Putin, suggerendo che tale comportamento possa portare a ulteriori conflitti, ricordando le conseguenze di voler “stravincere” dopo la Prima Guerra Mondiale.
Graziella Balestrieri su Unita’

Distensione. La Cina potrebbe cercare di diminuire i conflitti in Ucraina e Medio Oriente in cambio di tecnologia, essenziale per il suo sviluppo economico. Pechino ha un interesse diretto in un’Europa pacifica, in quanto un continente senza guerre è un mercato migliore per i suoi prodotti. Durante una conversazione telefonica, i presidenti degli USA e della Cina, Joe Biden e Xi Jinping, hanno discusso vari argomenti, tra cui Taiwan e il sostegno cinese alla Russia. Biden ha sollevato la questione del supporto fornito dalla Cina all’industria bellica russa e ha richiesto a Xi di influenzare Iran e Russia sulle loro attività belliche. Un incontro tra il Segretario di Stato USA Blinken e i cinesi è previsto per trattare questi temi in maggiore dettaglio e discutere una possibile cooperazione tecnologica.
Paolo Rossetti su Italia Oggi

POLITICA & CRONACA DALL’ITALIA

Regina Giorgia. l Daily Telegraph elogia il governo Meloni in Italia, notando il notevole recupero economico del Paese dopo la pandemia e il caro energia, con una crescita del PIL reale pro capite superiore a quella di altri grandi paesi europei. Il giornale riconosce la cancellazione del “reddito di cittadinanza” e le politiche contro gli extra-profitti delle banche come fattori di questa crescita. Nonostante lo scetticismo di alcuni che vedono la crescita come temporanea, il Telegraph sottolinea la stabilità politica in Italia come un elemento chiave. L’articolo suggerisce che il modello italiano potrebbe offrire una lezione per il Regno Unito, in un momento in cui l’Italia gode di maggiore stabilità economica rispetto alla tradizionale turbolenza britannica
Alberto Giannoni su Giornale

Campo largo. Un’inchiesta giudiziaria a Bari intensifica lo scontro nel campo largo, aumentando le tensioni tra Elly Schlein e Giuseppe Conte e minando la collaborazione tra M5S e PD. Conte rigetta le accuse di slealtà avanzate dal PD e minaccia di ritirare la sua collaborazione a livello nazionale, mentre Schlein difende il suo impegno e critica l’azione unilaterale di Conte rispetto alle primarie di Bari. Le frizioni si manifestano anche nella maggiore in cui Lega e Forza Italia si confrontano sulle norme salva-casa. All’interno della situazione a Bari, mentre le opposizioni osservano sbeffeggianti, si profilano tentativi infruttuosi di mediazione, con la prospettiva che ciascun partito possa andare per conto proprio nelle elezioni.
Maria Teresa Meli su Corriere della Sera

Dissolto. Le recenti dinamiche politiche italiane hanno visto il cosiddetto campo largo, un’ampia alleanza progressista, dissolversi a causa delle competizioni interne e dei piccoli rancori. La speranza di un cambiamento legato alla coalizione di PD e Cinque Stelle sembrava promettente, soprattutto dopo la vittoria in Sardegna, ma è svanita rapidamente con l’evento di Bari e le complicazioni per le prossime elezioni Europee. Le tensioni tra il PD, guidato da Elly Schlein, e il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte sono acuite, con quest’ultimo che ritira il partito dalle primarie di Bari e propone un proprio candidato, causando ulteriori fratture. La divisione all’interno del campo largo ora si rispecchia nella competizione per le elezioni Europee, dove i partiti sembrano battagliare più per la propria sopravvivenza politica che per un obiettivo unitario comune.
Roberto Gressi su Corriere della Sera

Aiuti la destra. La tensione politica a Bari è salita alle stelle con l’attacco di Elly Schlein, segretaria nazionale del PD, nei confronti di Giuseppe Conte, leader M5S, a causa della sua decisione di annullare le primarie per il candidato sindaco di Bari. Questa mossa è vista come un ostacolo alla formazione di un ampio schieramento politico, con Schlein che accusa Conte di favorire indirettamente la destra. Secondo Conte, la scelta è dettata dalla necessità di non negoziare sulla legalità, in seguito a un’indagine sul voto di scambio che coinvolge l’assessora regionale ai trasporti. La situazione ha provocato una frattura nell’alleanza locale e sta causando divisioni anche tra Verdi e Sinistra Italiana, con il rischio di un effetto domino che potrebbe influenzare l’intero schieramento progressista. Nel frattempo, il Viminale accelera sullo scioglimento dell’amministrazione cittadina, ponendo un’ulteriore pressione politica sulla contesa in corso.
Davide Carlucci su Repubblica

Meloni e Salvini. Giorgia Meloni e Matteo Salvini, pur essendo alleati, si tengono vicendevolmente sotto osservazione, soprattutto in vista delle prossime elezioni europee che sono viste come un test importante per la loro coalizione di centrodestra. Salvini intende accelerare l’autonomia differenziata, mentre Meloni sospinge per l’introduzione dell’elezione diretta del premier, entrambe proposte in discussione al Senato e alla Camera. Si verifica tensione tra i due anche sul Piano nazionale di ripresa e resilienza e sul fisco, con Salvini che vorrebbe una flat tax e Meloni che assume una posizione cauta verso lo slogan “meno tasse per tutti”. Inoltre, Salvini ha recentemente siglato un accordo con Lorenzo Cesa per rinascere il gruppo Udc, forse in cerca di un’elettorato moderato. Tensioni sono presenti anche in politica estera, con divergenze emerse tra Salvini e Meloni dopo l’incontro di quest’ultima con Biden e commenti su Putin.
Su Corriere della Sera

Salis. Il portavoce del primo ministro ungherese ha attaccato nuovamente Ilaria Salis, detenuta a Budapest da oltre 13 mesi, sostenendo che non sia un’eroina ma responsabile di aggressioni contro cittadini ungheresi, definendo le controaccuse del padre come politicamente motivate. Il caso Salis ha provocato la reazione della Commissione europea che ha messo in guardia l’Ungheria sull’uso del principio di proporzionalità nelle misure giudiziarie. Parallelamente, il dibattito si infiamma in Italia a seguito delle parole dello scrittore e docente Christian Raimo, che ha sostenuto la violenza contro i neonazisti, creando polemiche e portando a un’interrogazione parlamentare sull’adeguatezza degli insegnanti che incitano alla violenza. Il Ministero dell’Istruzione italiano ha avviato verifiche sottolineando l’importanza che gli educatori rispettino la non violenza e i valori della Costituzione
Fabrizio Caccia su Corriere della Sera

COMMENTI E CONTRIBUTI

Cina. Il giornalista Federico Rampini condivide le sue osservazioni sul ritorno dell’influenza cinese nel mondo post-pandemia, sottolineando sia progressi positivi come la riduzione dell’inquinamento grazie alle auto elettriche e allo sviluppo delle infrastrutture di ricarica, che sfide come la concorrenza nelle tecnologie verdi e il dumping. La Cina punta sulla crescita economica tramite esportazioni fortemente sovvenzionate da aiuti statali, provocando preoccupazioni di concorrenza sleale e pressioni sui prezzi delle materie prime. L’assenza di efficacia della WTO nella regolazione del commercio internazionale ha portato a politiche protezionistiche sia negli Stati Uniti che in Europa. Tuttavia, le aziende cinesi stanno cercando di adattarsi implementando strategie simili a quelle del Giappone del passato, aprendo impianti all’estero per ridurre l’impatto del protezionismo.
Federico Rampini su Corriere della Sera

Dialogo. Il 7 ottobre, la strage di Hamas ha scatenato una solidarietà internazionale per Israele che è andata scemando a seguito della reazione israeliana, percepita come sproporzionata. Tale reazione ha complicato la posizione di Israele che ora combatte su più fronti e si sente sempre più isolato. Le azioni militari di Israele, inclusi attacchi ad obiettivi in Siria e Gaza, hanno ulteriormente eroso il sostegno dell’opinione pubblica mondiale. Gli USA, da parte loro, hanno manifestato un approccio ambiguo verso Israele, alternando critiche a Netanyahu con l’invio di armi, e hanno mostrato incertezza con il loro comportamento nel Consiglio di Sicurezza ONU. Tuttavia, nonostante le tensioni, un dialogo continuo tra USA e Cina fornisce un segnale positivo che potrebbe prevenire un’escalation dei conflitti a livello mondiale
Romano Prodi su Messaggero

Trump. Mike Pompeo argomenta che il potenziale ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti non dovrebbe preoccupare l’Europa, ma essere visto come positivo. Egli sostiene che durante il primo mandato di Trump non si sono verificate aggressioni russe in Ucraina e che le sue politiche hanno rafforzato la sicurezza e la prosperità europea. Pompeo critica i media e gli establishment politici per avere una visione distorta e cerca di rassicurare che un approccio incentrato sugli interessi nazionali non equivale a isolazionismo. Secondo Pompeo, l’esperienza precedente di Trump dovrebbe essere utilizzata come metro di valutazione per le sue possibili future politiche, che si aspetta continuerebbero a sostenere la difesa europea e sfidare la Russia e la Cina.
Mike Pompeo su Giornale

Giorgia e Ursula. In un articolo di Francesco Verderami il rapporto tra la premier italiana Giorgia Meloni e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen diventa motivo di discussione e agitazione per la sinistra, sia in Italia che in Europa. Durante un viaggio in Egitto, Meloni ha evidenziato i successi ottenuti e ironicamente commentato su von der Leyen. Al centro delle tensioni c’è una lettera di quattro commissari europei che solleva dubbi su una nomina effettuata da von der Leyen e la crescente importanza del presidente della Commissione, che influisce sulla campagna elettorale per l’Europarlamento. Le alleanze e le tensioni tra leader europei, come Macron e Scholz, e le missioni congiunte sono osservate con sospetto. Infine, si specula se sia Meloni ad essersi “europeizzata” o viceversa, sottolineando che, nonostante gli inizi difficili, il rapporto tra lei e von der Leyen si è fortificato specialmente dopo la gestione del Piano di Ripresa e Resilienza.
Francesco Verderami su Corriere della Sera

Nato. La nuova realtà della NATO si configura con gli Stati Uniti che non intendono più sostenere l’80% delle spese e spingono i Paesi europei ad aumentare notevolmente i loro contributi per la difesa. Gli USA, a fronte di un debito enorme causato da investimenti militari sproporzionati e finanziati anche dall’Europa, richiedono che gli europei prendano in mano la propria sicurezza. L’Europa, già finanziatrice tramite l’acquisto di titoli del Tesoro USA, si trova di fronte alla prospettiva di dover trovare ulteriori 300-400 miliardi di euro annui per soddisfare le richieste americane. Mentre crescono i debiti e l’austerità in Europa, la BCE non sfrutta l’euro per bilanciare il potere finanziario degli USA, causando malcontento fra i cittadini europei già sottoposti a una lunga stagnazione economica e politiche di austerità. Si delinea la possibilità di un cambiamento, con la nascita di un fronte europeista che rifiuti la narrativa della Russia come nemico e ponga fine all’austerità.
Pino Arlacchi su Il Fatto Quotidiano

Spese militari. Il giornalista Marco Benedetti critica la mancanza di investimenti nei settori della sanità e dell’istruzione in Italia, settori dove le risorse sono sostanzialmente inferiori rispetto ad altri paesi europei, e segnala un terribile aumento della povertà assoluta tra le famiglie italiane. Al contrario, denuncia l’incremento delle spese militari che, nonostante la retorica dell’austerità, continuano a crescere, raggiungendo cifre storiche. Questa politica di spesa favorisce l’economia di guerra a discapito del benessere sociale e dei diritti dei cittadini, pur venendo criticata da agenzie di rating come Moody’s, che sottolineano come il riarmo minacci i tentativi di riduzione del debito pubblico e aggravi la tensione sociale. Benedetti termina invitando alla partecipazione alla manifestazione del 25 aprile contro il fascismo e per la giustizia sociale e climatica
Marco Bersani su Manifesto

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