Regionali. L’Abruzzo al voto domani con la Meloni che ce l’ha messa tutta e il “campo larghissimo” della sinistra

Le elezioni per il nuovo governatore e la sua squadra sono un test per la tenuta del governo e per la nuova alleanza di sinistra in vista delle elezioni

 

Domani si vota in Abruzzo per le regionali. Nei 1634 seggi le urne apriranno per chiudersi alle 23 e saranno 1.208.276 gli aventi diritto che potranno recarsi ai seggi per scegliere il nuovo governatore o riconfermare quello che c’è giá e la sua squadra. Una competizione, sulla quale si sono accesi i riflettori della politica nazionale, considerata un test chiave, ancor piú di quello della Sardegna, sulla tenuta del governo e su quella della nuova alleanza delle formazioni di sinistra.

L’attuale presidente Marco Marsilio, 56 anni, eletto nel 2019 con il 48% dei voti,  è infatti un fedelissimo di Giorgia Meloni. Fu lui, quando era il leader dell’organizzazione giovanile Fare fronte, a tenerla a battesimo nella sezione della Garbatella del  Movimento Sociale insieme ad altri esponenti di punta del Msi della regione. Non è un caso infatti che la premier nelle scorse elezioni ha scelto di candidarsi nel Collegio L’Aquila-Teramo.

Contro di lui è in corsa Luciano D’Amico, 64 anni, di Torricella Peligna (Chieti), ex rettore dell’Università di Teramo ed ex presidente della Tua, la società di trasporto pubblico regionale, sostenuto da una coalizione di sinistra ampia come non mai, composta da Pd, 5 Stelle, Verdi-Sinistra, Azione, Italia Viva, un “campo larghissimo”, insomma, che sperimenterá qui il proprio impatto in vista delle Europee.

In Abruzzo, diversamente dalla Sardegna, non c’è il voto disgiunto e si prende la poltrona di governatore lo schieramento che accumula piú voti. Le previsioni su chi vince sono difficili da fare. I due gruppi appaiono fortemente compatti, anche se dietro le quinte si avvertono pericolosi scricchiolii sia a destra che a sinistra. Ci sono forti tensioni tra Fratelli d’Italia e Lega soprattutto dopo la campagna di acquisti di Fdl in casa dell’alleato culminata la perdita da parte di Matteo Salvini dell’assessore regionale alla sanitá Nicoletta Verì, oggi candidata nella lista Marsilio-presidente. Situazione non proprio tranquilla anche nella sinistra con l’estrema incompatibilitá che esiste tra Giuseppe Conte e Carlo Calenda e  Matteo Renzi.

E se Marsilio ai suoi elettori, sfoggiando i suoi legami privilegiati con la premier, che gli ha inviato a dargli una mano ministri e sottosegretari, ha promesso investimenti sui trasporti con la realizzazione della agognata  tratta ferroviaria Roma-Pescara, e la presentazione della candidatura di  L’Aquila capitale della cultura nel 2026, la sinistra ha puntato tutto sulla sanitá. Tema quest’ultimo molto sentito dalla gente. In Abruzzo il servizio pubblico sanitario sta diventando un Eldorado, con  170 mila persone che vivono sotto la soglia di povertà, e 25.000 prestazioni in meno, il che significa che la gente ha smesso sostanzialmente di curarsi, perché non puó pagarsi l’accesso al  privato.

 

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