/

Riforma fiscale, ok del Consiglio dei Ministri sulla delega al Governo

di Emilia Morelli

“Il sistema a cui si mira non intende aumentare il gettito complessivo ma diminuirlo, perché oggi è fuori linea rispetto agli altri Paesi”, si è espresso così il premier Mario Draghi parlando della delega fiscale e delle intenzioni dell’esecutivo. La delega al governo per la revisione del sistema fiscale, che ha ottenuto il via libera da parte del Consiglio dei Ministri, verte su  diversi argomenti: dalla revisione dell’Irpef e dell’Ires passando per la razionalizzazione dell’Iva. Alla cabina di regia hanno partecipato Mario Draghi, il ministro dell’Economia, Daniele Franco, i capi delegazione dei partiti politici che sostengono l’esecutivo. La delega è stata, poi, approvata dal Consiglio dei Ministri a cui però non hanno partecipato i ministri leghisti. Pomo della discordia è un articolo per la modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e la revisione del catasto di fabbricati, soluzione su cui però il Carroccio è contrario.

“La sostanza del Cdm di oggi è stata la discussione e l’approvazione della delega fiscale. Vorrei puntualizzare che la legge è una legge delega e quindi è una legge generale che poi andrà riempita da contenuti con un ulteriore momento di confronto”, ha spiegato il Presidente del Consiglio, Mario Draghi,  durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi precisando che “si può avere la sensazione che questa sia l’ultima parola sul fisco ma per fortuna o purtroppo il processo non è così semplice, prenderà molti anni”. Gli obiettivi fondamentali della riforma sono la crescita dell’economia, attraverso l’aumento dell’efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui fattori di produzione; la razionalizzazione esemplificazione del sistema tributario, preservandone la progressività, da attuarsi anche attraverso la riduzione degli adempimenti e l’eliminazione dei cosiddetti ‘micro-tributi’, la riduzione dell’evasione.

Riferendosi  all’assenza della Lega al Cdm Draghi ha commentato: “la spiegherà l’onorevole Salvini oggi o domani. Ma gli scambi avvenuti in cabina regia e nelle conversazioni avevano dato sufficienti elementi per valutare la legge delega”.

Per quanto riguarda i singoli argomenti oggetto della legge delega Draghi ha precisato: “Nella legge delega c’è una riformulazione del catasto, si procederà quindi anche ad una revisione delle rendite catastali. L’impegno è che nessuno pagherà di più o di meno. Le rendite restano invariate, è un’operazione di trasparenza ma non cambia l’imposizione fiscale sulle case e sui terreni. Una questione mi preme chiarire: nelle varie questioni della delega c’è anche riformulazione del catasto. Il governo si impegna ad accatastare tutto quello che oggi non è accatastato, terreni e abitazioni”.

Non solo una riforma del catasto con la delega fiscale “si procederà anche a una revisione delle rendite, con riguardo di quelle che sono le rendite di mercato”, ha spiegato il presidente del Consiglio aggiungendo, “Non cambia assolutamente l’imposizione fiscale sulle case, sui terreni. E’ molto importante dirlo, nei giorni scorsi si è teso un pochino a confondere. Una decisione è costituire una base di decisione adeguata, e ci vorranno cinque anni. La seconda decisione è cambiare le tasse. Noi la seconda decisione non l’abbiamo presa. Solo nel 2026 se ne riparlerà”.

E’ intervenuto alla conferenza stampa anche Franco, il ministro dell’Economia, il quale ha dichiarato: “La progressività del sistema fiscale deve restare, è il perno del nostro sistema fiscale. La riforma è un’opportunità verso un sistema che sia più efficiente e meno distorsivo”. Daniele Franco ha inoltre sottolineato che oggetto della riforma saranno sia Irpef che Iva che non scompariranno “ma verranno riconsiderati”. Tra gli obiettivi della delega vi è la volontà di reprimere il fenomeno dell’evasione fiscale, in proposito Franco ha evidenziato che in Italia la differenza tra gettito teorico e gettito effettivo consta di “circa 100 miliardi”. “Il contenimento è misura necessaria per ridurre le aliquote e avere una distribuzione del carico più favorevole alla crescita economica”, ha aggiunto poi il ministro che ha continuato affermando che il governo intende “ridurre il cuneo fiscale sul lavoro che in Italia è relativamente elevato, per un lavoratore di reddito medio è di 5 punti superiore a quello della media europea. Larga parte del cuneo è imputabile all’imposta sulle persone fisiche”. Per quanto riguarda l’Irap la delega ne prevede il graduale superamento che potrà avvenire attraverso due percorsi: o verrà assorbito in altre imposte oppure verranno reperite altre coperture. Per quanto riguarda l’Iva “si stabilisce l’obiettivo di razionalizzare la struttura dell’imposta, semplificare la gestione del tributo ed è volto a ridurre i livelli di evasione ed elusione”, ha detto Franco.

Relativamente all’iter legislativo della riforma una volta che sarà stata approvata dal Parlamento, il Governo avrà 18 mesi per attuare la delega fiscale emanando i decreti attuativi.

Salvini prendendo atto del commento di Draghi, il quale gli ha rimesso le spiegazioni sull’assenza dei ministri leghisti alla discussione, ha affermato: “Non votiamo la Delega fiscale perché non contiene quello che era negli accordi. I ministri della Lega non possono averla in mano alle 13.30 per una riunione alle 14. Non è l’oroscopo, non è possibile avere mezz’ora di tempo per analizzare il futuro degli italiani. C’è qualcosa da cambiare nella modalità operativa”. Il leader del Carroccio ha poi specificato: “Non è una crisi di governo. C’è un governo che deve chiarire che non è il momento di aumentare le tasse. Nessuno strappo, semplicemente chiarezza. In questo momento aumentare di un euro una tassa per un italiano non va bene. Non chiniamo il capo quando ci sono di mezzo la casa e il risparmio degli italiani”.

(Associated Medias)- Tutti i diritti sono riservati