Rinnovabili: Il MiTE citato al TAR da TEP Renewables per la mancata creazione della Commissione

L’Ad Leonardo Montesi: “vorremmo che altri seguissero la stessa nostra strada. Deve essere una operazione di sistema per evitare che le semplificazioni non restino lettera morta

di Ennio Bassi

Doveva succedere ed è successo. Il Ministero della Transizione Ecologica è finito in tribunale, citato da una multinazionale delle rinnovabili per il sostanziale blocco delle attività dovuto alla mancata creazione da parte dello stesso Ministero della super Commissione nazionale che, avocando a sé il potere decisorio finale sugli iter autorizzativi per chi costruisce impianti di energia rinnovabile, avrebbe dovuto accelerare i processi concessori.

TEP Renwables, una giovane multinazionale britannica molto attiva in Italia, ha infatti citato il MiTE presso il TAR di Bari.  Due delle società facenti capo a TEP, che lo scorso mese di settembre avevano presentato al MiTE istanza di VIA per due progetti di impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile, che per più di un anno avevano inutilmente atteso l’autorizzazione da parte della Provincia di Foggia, hanno notificato il ricorso contro lo stesso MiTE chiedendo che venga accertata “l’inerzia ad avviare i procedimenti di VIA dei due progetti e l’inerzia del Ministro a nominare la Commissione Tecnica Pnrr-Pniec”. Una mancata nomina che, come dicevamo, di fatto blocca l’avvio di tutti procedimenti autorizzativi in questo settore.

Ad oggi pare che siano 98 le istanze pubblicate da parte delle imprese anche se il numero complessivo dei procedimenti fermi sarebbe maggiore visto che sono due mesi che il MiTE non pubblica nemmeno i progetti. TEP, nell’atto predisposto dal avvocato Andrea Sticchi Damiani, chiedi inoltre al TAR di annullare la nota del MiTE del 14 ottobre scorso con cui lo stesso Ministero si sarebbe illegittimamente concesso una moratoria di 180 giorni sul termine di avvio dei procedimenti.

Siamo stati i primi a dire basta a questo atteggiamento del Ministero – ha detto Leonardo Montesi, Amministratore Delegato di TEP Renewables (nella foto) –  ma speriamo che molti nostri colleghi vorranno seguire la stessa strada. Non vogliamo infatti che il nostro grido resti isolato ma che produca piuttosto un moto di protesta contro una transizione energetica che non decolla a causa di semplificazioni amministrative che rimangono per il momento lettera morta. I ricorsi presentati vogliono essere infatti un’azione di sistema. Il piccolo contributo di un operatore del settore al raggiungimento degli obiettivi euro-unitari e statali in materia di transizione ecologica”.

Una spinta – ha proseguito Montesi –  anche con gli strumenti messi a disposizione dal codice del processo amministrativo, che vorremmo producesse un’accelerazione della transizione rallentata dalle maglie della burocrazia, la quale si è dimostrata resistente anche alle lodevoli semplificazioni e innovazioni introdotte dal governo italiano per velocizzare i procedimenti autorizzativi”.

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