SACE: l’Ad Latini, “Il nostro Rapporto Export è una bussola per le imprese nei mercati esteri”

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di Carlo Longo

latini-di-ritorno-incontro-eci-emirati-arabiExport e Made in Italy sono da sempre una risorsa imprescindibile per l’economia italiana. Negli anni, infatti, hanno svolto un ruolo cruciale come acceleratore della crescita e dello sviluppo del nostro tessuto imprenditoriale, e sono stati un motore fondamentale per la competitività del Sistema Paese. Un motore che SACE, da oltre quarant’anni, contribuisce a tenere acceso e a rafforzare, soprattutto in momenti complessi come quello che stiamo vivendo, affiancando le imprese italiane nelle loro attività sui mercati esteri” – ha dichiarato Pierfrancesco Latini, Amministratore delegato di SACE in occasione dell’evento digitale Aspenia Talk “Anatomia di una ripresa. Il ruolo dell’export” organizzato da Aspen Institute Italia.

“Il Rapporto Export di SACE – la nostra pubblicazione più autorevole, elaborata dal nostro Ufficio Studi, a cui è dedicato l’evento di oggi – rappresenta una vera e propria bussola per le imprese per orientarsi nei mercati esteri”. Una guida particolarmente importante nell’attuale contesto mondiale che vede una ripresa eterogenea dell’economia mondiale. “Da qui, – ha proseguito Latini – l’importanza di strumenti come il nostro Rapporto Export. Strumenti che negli anni si sono affermati come fonti informative preziose per gli imprenditori, per aiutarli ad impostare una strategia internazionale consapevole e strutturata”.

“Per il 2021 prevediamo che le esportazioni italiane di beni cresceranno dell’11,3% e che proseguiranno sul sentiero di crescita nel triennio successivo, con un ritmo medio superiore a quello del periodo pre-pandemico. L’eterogeneità della ripresa si vedrà sia nei settori del nostro export che nei paesi di destinazioni” – ha spiegato Latini -. “Ci saranno infatti aggregati – come i beni di investimento – che supereranno già quest’anno i livelli del 2019, e altri – come i beni di consumo – che dovranno attendere ancora qualche tempo per un pieno recupero. Una dinamica simile anche per quanto riguarda le geografie del nostro export, che abbiamo raggruppato in un medagliere in base a capacità e intensità di ripresa. Penso a Germania e Stati Uniti – tra le nostre principali destinazioni – ma anche Polonia e Russia nell’Europa orientale, diversi Paesi dell’Asia pacifico – Cina prima fra tutti, ma anche Corea del sud, Giappone e Vietnam – fino ad arrivare ai paesi del Golfo con gli Emirati Arabi Uniti”.

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