Saipem, il Tribunale di Algeri condanna la società a una multa di192 milioni di euro

di Mario Tosetti

Continua la scia di vicende negative che travolge Saipem. Dopo l’annuncio di perdite superiori ad 1/3 del capitale che ha condotto ad una “ristrutturazione” dei vertici del gruppo, ad opera dei maggiori azionisti Eni e Cdp, ora arriva una multa di 192 milioni di euro da parte del Tribunale di Algeri. La somma di denaro è richiesta in ottemperamento della sentenza di primo grado relativa ad una commessa  Gln3 in Algeria assegnata a Saipem nel 2008 e ormai conclusa, la Saipem Contracting Algérie e Snamprogetti Algeria Branch. La notizia si apprende da una nota in cui le aziende coinvolte annunciano il ricorso.

“La multa influirà sui conti del 2021 anche se, a seguito dell’appello non verrà per ora corrisposta”, si legge nella nota. Saipem, inoltre, ribadisce che per i medesimi fatti il Tribunale di Milano ha assolto la società in via definitiva, il 14 dicembre 2020. Ad oggi, però, il Tribunale di Algeri ha condannato le tre società coinvolte per la “maggiorazione dei prezzi in occasione dell’aggiudicazione di contratti conclusi con una società pubblica a carattere industriale e commerciale beneficiando dell’autorità o influenza di rappresentanti di tale società” e per “false dichiarazioni doganali”. Nella stessa sentenza, inoltre, sono stati condannati due ex dipendenti di Saipem. Al responsabile del progetto Gnl3 Arzew è stata irrogata una pena a 5 anni di reclusione e  un ex dipendente algerino è stato condannato a 6 anni di reclusione. Era coinvolto un terzo dipendente Saipem il quale, però, è stato assolto con formula piena.

Questa ennesima batosta si inserisce in un momento in cui il gruppo era già provato, sta tentando infatti di risollevarsi revisionando il piano strategico 2022- 2025. Il nuovo piano dovrebbe essere sottoposto ad approvazione del Cda il 15 marzo, contestualmente all’approvazione del bilancio consolidato, alla manovra per l’aumento di capitale stimato in 1 miliardo di euro e nuovi finanziamenti che possano far riscadenzare il debito. Saranno, invece, presentati i conti del 2021 il 24 febbraio.

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