Settore automotive: +73,7% di auto immatricolate rispetto al 2020

di Corinna Pindaro

Un barlume di ripresa si coglie nel settore delle automotive: nel mese di maggio in Europa Occidentale, che comprende Ue, Efta e Regno Unito, sono state immatricolate 1.083.795 auto, il 73,7% in più rispetto allo stesso mese del 2020. Ad incidere sul dato del 2020 sicuramente la pandemia e le restrizioni particolarmente stringenti.

Lo schema di raffronto si deve all’elaborazione di Acea, l’associazione dei costruttori auto europei. Il confronto tra maggio 2021 e lo stesso mese del 2019 evidenzia, comunque, un calo del 25%. Nei primi cinque mesi dell’anno sono state immatricolate 5.204.398 vetture, in crescita del 31,1% sull’analogo periodo del 2020. Anche in questo caso la flessione rispetto al 2019 è del 25%. 

ll gruppo Stellantis,  multinazionale di diritto olandese produttrice di autoveicoli nata dalla fusione tra i gruppi PSA e Fiat Chrysler Automobiles, ha immatricolato  nel 2021 il 60,9% in più dello stesso mese 2020, con una quota pari al 20,7% a fronte del 22,3%. Nei cinque mesi le auto vendute da Stellantis sono 1.119.830, con una crescita del 37,9% sull’analogo periodo dell’anno scorso e la quota che sale dal 20,5 al 21,5%. 

Rassicuranti le dichiarazioni del Centro Studi Promotor che commenta:”La pandemia morde meno e le prospettive economiche dell’Europa Occidentale migliorano, ma per l’automobile è sempre allarme rosso. Lo stanziamento per gli incentivi all’acquisto di auto con alimentazioni tradizionali con emissioni tra 61 e 135 gr/km di CO2 che avrebbero dovuto durare per l’intero primo semestre 2021, si è esaurito l’8 aprile e in mancanza di un rinnovo per i mesi che mancano alla fine del 2021 è lecito prevedere un crollo”. 

In relazione alla specifica situazione italiana Interviene Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’UNRAE, spiegando che: “Il rallentamento dell’Italia rispetto ai major markets europei, sia nel numero complessivo delle immatricolazioni sia nella quota delle auto ibride (HEV) è indice dell’esaurirsi degli incentivi della fascia 61-135 g/Km, il cui ruolo è stato determinante per il rinnovo del parco circolante, fra i più vecchi d’Europa”, e aggiungendo inoltre che “Grazie anche agli incentivi a questa fascia di vetture nel primo trimestre dell’anno il nostro Paese ha ridotto di 11,3 g/Km le emissioni di CO2 sulle nuove immatricolazioni, un successo che per il 70% è da attribuire proprio alle auto della fascia 61-135 g/Km, che oltretutto hanno sostituito altrettante vetture obsolete”.

In relazione all’accordo sul clima deciso dal Consiglio dell’UE nei mesi scorsi, Andrea Cardinali ha quindi ricordato: “Se si vuole raggiungere l’obiettivo di riduzione del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030, l’Italia non può prescindere dalla proroga dell’Ecobonus fino al 2026, necessaria per sostenere la domanda di veicoli nuovi durante la transizione energetica e ridurre l’impatto sull’ambiente”.

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