SICUREZZA
*Spazio e cyber.* Il Presidente di Leonardo, Stefano Pontecorvo, fa il punto sull’industria della Difesa ospite della trasmissione Rai Casa Italia. Al centro del suo intervento le attività di Leonardo e le recenti collaborazioni internazionali annunciate dall’azienda con la società tedesca Rheinmetall e la turca Baykar. Leonardo ha spiegato Pontecorvo sta investendo molto anche nei settori spazio e cybersecurity due importanti pilastri del piano industriale del Gruppo.
_ su RAI ITALIA_
*Difesa.* Il punto della situazione del settore difesa in Italia. Dove sta concentrando Leonardo le sue principali attività industriali. Gli strumenti più efficaci per attrarre questo tipo di investimenti. Ricordate le join venture con Rheinmetall e Baykar. L’Italia con Leonardo è all’avanguardia nella tecnologia. Giudicata non realizzabile la riconversione di fabbriche di automotive al militare. Gli investimenti nella cybersecurity. Il ruolo dell’Italia nel progetto di difesa UE. Come cambiano le necessità dei sistemi d’arma in Ucraina. La posizione del governatore di Banca d’Italia Fabio Panetta sul rilancio dell’industria di settore. Il progetto di caccia di sesta generazione portato avanti da Italia, Gran Bretagna e Giappone. La Cina è il secondo Paese al mondo per spesa militare. Il controllo americano dei caccia F-35. Ospiti: Stefano Pontecorvo, Leonardo; Gianluca Di Feo, La Repubblica, Guido Crosetto. Intervista a Billy Boo Hwan Lee, Hanwa; Wagner, Dillinger.
_ su RAI ITALIA_
*Scelte fiscali.* I governi europei si preparano a liberarsi dalle catene fiscali, mentre si rafforza il consenso sulla necessità di spendere di più per porre fine alla sicurezza del continente dagli Stati Uniti. Ma con i soldi arrivano anche domande difficili su quali aziende che possono godere di queste scelte
_ su FT.COM_
*Elicotteri Royal Navy.* Il Ministero della Difesa del Regno Unito ha rinnovato un contratto per il mantenimento di una flotta di oltre 50 elicotteri Merlin Mk2, utilizzati principalmente per la caccia ai sottomarini, ma anche per operazioni di ricerca e soccorso, intercettazione di trafficanti di droga e supporto a iniziative umanitarie. L’accordo garantirà posti di lavoro sia in Somerset, dove sono basati gli elicotteri, sia presso la Royal Naval Air Station Culdrose in Cornovaglia. Nigel Colman, direttore generale di Leonardo Helicopters UK, ha espresso orgoglio per la fornitura della flotta Merlin dal “cuore degli elicotteri britannici” a Yeovil, sottolineando la collaborazione con il Ministero della Difesa e la Royal Navy per assicurare la disponibilità degli elicotteri quando necessario
_ su bbc.com_
*Contratto da 165 milioni.* Il governo britannico ha assegnato all’azienda italiana Leonardo un’estensione di contratto del valore di 165 milioni di sterline per la manutenzione della flotta di elicotteri Merlin della Royal Navy. Questa mossa si allinea con i piani del governo di Keir Starmer di aumentare la spesa militare al 2,5% del PIL entro il 2027, per rafforzare la sicurezza nazionale. L’estensione del contratto dovrebbe sostenere 1.000 posti di lavoro nel Regno Unito, inclusi 200 lavoratori nello stabilimento di Yeovil, Somerset, e altri 800 nella più ampia catena di approvvigionamento. Gli elicotteri Merlin, descritti come “cacciatori di sottomarini” e noti per la loro apparizione nel film di James Bond “Skyfall”, sono costruiti e parzialmente mantenuti nello stabilimento di Yeovil, l’ultima fabbrica di elicotteri rimasta nel Regno Unito.
_ su THEGUARDIAN.COM_
*Nuova cabina.* Leonardo ha presentato il nuovo design della cabina di pilotaggio per la versione aggiornata Block 20 del jet da addestramento avanzato M-346. Il pannello strumenti rinnovato è dominato da un ampio display di 20 x 8 pollici, che sostituisce i tre display multifunzione presenti nelle varianti attualmente in produzione. L’articolo, che richiede un abbonamento, è stato pubblicato su Aerospace Daily & Defense Report, parte di Aviation Week Intelligence Network. L’autore dell’articolo, Tony Osborne, è un giornalista con sede a Londra che si occupa di programmi di difesa europei e si è unito ad Aviation Week nel 2012 dopo aver lavorato per Shephard Media Group.
_ su AVIATIONWEEK.COM_
*Fino al marzo 2025.* Il Regno Unito ha firmato un accordo del valore di 213 milioni di sterline con la società italiana Leonardo per la manutenzione dei suoi elicotteri Merlin. L’accordo, che durerà fino al marzo 2025, garantirà il sostegno per la flotta di elicotteri Merlin della Royal Navy e dell’aeronautica britannica. Questo contratto sosterrà 360 posti di lavoro nel Regno Unito, principalmente a Yeovil, dove Leonardo ha la sua base operativa per gli elicotteri. L’accordo è parte di un più ampio sforzo del governo britannico per sostenere l’industria della difesa nazionale e per mantenere le capacità operative delle sue forze armate.
_ su reuters.com_
*Campioni di difesa.* Italia, Germania e Regno Unito stanno formando un’alleanza per rafforzare la sicurezza dell’Unione Europea e ridurre il divario tecnologico con gli Stati Uniti, soprattutto nei settori della cybersecurity, dello spazio e del digitale. Le aziende Leonardo, Rheinmetall e BAE Systems sono al centro di questa spinta, mentre la Borsa mostra ottimismo verso i titoli del settore. Un punto critico è la posizione della Francia, che sembra riluttante a condividere le proprie risorse di difesa. L’industria della difesa europea, che vale 135 miliardi di euro e impiega oltre 516.000 persone, cerca certezze sugli investimenti futuri e sulle alleanze strategiche per competere con gli USA, che dominano il mercato globale delle forniture militari. Si discute anche di come superare il nazionalismo francese e spagnolo per creare un vero campione europeo della difesa, con la possibilità di unificare programmi e standardizzare sistemi d’arma per migliorare l’efficienza e ridurre la dipendenza dalle forniture statunitensi.
_Roberta Amoruso su MoltoEconomia_
*Hi-tech.* Il settore della difesa in Italia sta diventando sempre più elettronico e digitale, con aziende come Leonardo, che è la quattordicesima impresa di difesa al mondo e la seconda nell’UE, che guidano l’innovazione in campi come l’intelligenza artificiale e la robotica. L’Italia, e in particolare il Lazio, si posiziona all’avanguardia in questo settore, con progetti come il Rome Technopole che uniscono imprese, istituzioni e università. Nel Veneto e Friuli Venezia Giulia, aziende come Leonardo e Fincantieri stimolano un indotto di piccole e medie imprese, mentre in Puglia, Taranto emerge come un punto nevralgico per la difesa, con la presenza di Leonardo Elettronica e la base della Marina Militare. Infine, la società Mbda in Italia, parte del Gruppo Leonardo, sta espandendo la sua produzione di radar per sistemi missilistici a Bacoli, Napoli, con nuove assunzioni e investimenti significativi previsti.
_Giampiero Valenza su MoltoEconomia_
*Fondo per il riarmo.* Il Regno Unito ha proposto la creazione di un fondo europeo congiunto per finanziare il riarmo del continente, acquistare equipaggiamento militare e creare riserve di armi per le nazioni partecipanti. Il documento non ufficiale, redatto dal Tesoro britannico e diffuso tra le capitali europee, suggerisce un meccanismo di prestito a tassi favorevoli, sostenuto da garanzie statali, per colmare un deficit di finanziamento della difesa in Europa stimato in centinaia di miliardi di euro. Il fondo, che non graverà sui bilanci nazionali, permetterebbe acquisti comuni e finanziamenti per piccole imprese di difesa, con i paesi che pagherebbero solo al ricevimento dell’equipaggiamento. Tuttavia, alcuni funzionari europei hanno espresso scetticismo sulla praticità dell’iniziativa, ritenendo che la sua realizzazione potrebbe richiedere molto tempo.
_ su Financial Times_
*Servono trenta miliardi.* L’Italia rischia di non poter mantenere l’impegno con l’Unione Europea di aumentare la spesa per la Difesa al 3% del PIL, a causa della mancanza di fondi. Il governo Meloni non intende utilizzare i fondi di coesione destinati al Mezzogiorno, che ammontano a 42 miliardi di euro e sono stati sfruttati solo per il 30%. Per finanziare l’aumento della spesa militare, l’Italia deve scegliere tra aumentare il debito pubblico o tagliare altre voci di spesa, come pensioni, sanità o istruzione. La Commissione Europea ha proposto di riprogrammare i fondi di coesione per la difesa, ma ciò non implica l’acquisto di armi, bensì investimenti in settori come la cybersecurity o la ricerca spaziale.
_Alessandro Barbera su Stampa_
*Partiti divisi al voto in Europa.* All’Europarlamento di Strasburgo si è verificata una frattura tra i partiti italiani sulla relazione che approva l’attuazione della politica di sicurezza e difesa dell’UE, con particolare enfasi sul sostegno all’Ucraina e il rafforzamento del riarmo europeo. Il Partito Democratico (Pd) e Forza Italia (FI) hanno votato a favore, mentre il Movimento 5 Stelle (M5S) e Azione/Italia Viva (Avs) hanno votato contro, con la Lega di Salvini. Fratelli d’Italia (FdI), il partito della premier, ha optato per l’astensione, suscitando critiche per la mancanza di una posizione univoca. La divisione dei voti ha sollevato questioni sull’unità e l’autorevolezza dell’Italia in Europa, con il Pd che ha cercato di mantenere una posizione unitaria nonostante alcune discrepanze interne
_Maria Teresa Meli su Corriere della Sera_
*Anche il meteo nel 2%.* Il governo sta cercando di includere ulteriori voci di spesa, come quelle relative alla Guardia Costiera e ai servizi meteorologici, nel calcolo delle spese militari per avvicinarsi all’obiettivo NATO del 2% del PIL. Questa strategia, discussa in un vertice a Palazzo Chigi, potrebbe ridurre l’investimento necessario da 8 a 4 miliardi di euro. L’Italia, che attualmente spende l’1,53% del PIL in difesa, si trova sotto pressione dagli Stati Uniti per aumentare le spese militari, con la possibilità che la NATO alzi l’asticella al 3,6% a giugno. Il governo esplora diverse opzioni per ammorbidire l’impatto finanziario, ma deve evitare di dare l’impressione di ricorrere a espedienti contabili, mentre cerca il benestare della NATO per l’espansione delle voci di spesa
_Lorenzo De Cicco su Repubblica_
*Riconversione.* La crisi dell’industria automobilistica e la ricerca di capacità produttiva da parte dell’industria della difesa stanno aprendo la strada a possibili collaborazioni tra i due settori. Il Nass Magnet di Hannover, specializzato in componenti elettromagnetici, è un esempio di azienda automobilistica che sta già espandendo il proprio business nella produzione di valvole high-tech per il settore militare. Tuttavia, la transizione dall’auto alla difesa solleva questioni complesse, sia pratiche che etiche, e non tutti i lavoratori sono a bordo con il cambiamento. Mentre la Germania si impegna in un’ampia riarmo finanziato dal debito, il tempo di produzione e consegna degli ordini deve accelerare per colmare il divario tra le capacità attuali e le necessità militari. Rheinmetall, il più grande gruppo di difesa tedesco, sta espandendo la produzione e cercando di acquisire capacità produttiva, inclusa la possibile conversione di fabbriche automobilistiche, ma la realizzazione di tali piani dipende dalla certezza e dalla durata dei contratti di difesa
_Jonas Jansen su Frankfurter Allgemeine_
*Hub.* Il ruolo dell’Agenzia Europea per la Difesa (EDA) sta evolvendo in risposta all’aumento della spesa per la difesa europea e all’acquisizione congiunta di capacità difensive. L’invasione russa dell’Ucraina e i recenti dibattiti politici internazionali hanno rinnovato l’attenzione sulle istituzioni di difesa dell’UE. L’EDA supporta i 27 stati membri dell’UE in una serie di progetti collaborativi e funge da hub per la cooperazione nella difesa all’interno dell’Unione. L’agenzia è coinvolta in iniziative chiave dell’UE come il Fondo Europeo per la Difesa (EDF) e il Piano di Sviluppo delle Capacità, collaborando con la Commissione Europea per garantire che tali sforzi e politiche dell’UE riflettano le necessità difensive. L’EDA lavora anche per rafforzare i legami con i servizi e contribuire all’iniziativa di difesa dell’UE, politiche e legislazione, specialmente quelle legate allo sviluppo delle capacità.
_Gerrard Cowan su Jane’s Defence Weekly_
*Missili e tensioni.* La Grecia è indignata per le notizie di trattative avanzate tra la Turchia e il Regno Unito per l’acquisto di missili Meteor, temendo per la sicurezza del proprio spazio aereo. Questi missili, prodotti da MBDA e capaci di intercettare bersagli a lunga distanza, potrebbero compromettere la superiorità aerea della Grecia, attualmente garantita dai caccia Rafale. La Francia, pur essendo parte del consorzio MBDA, sostiene di non avere controllo sulle esportazioni britanniche di armi. Le tensioni sono aumentate al punto che l’ambasciatrice francese è stata convocata dal ministro della Difesa greco per chiarimenti. La Francia si affida alla diplomazia per risolvere la questione, mentre il ministro della Difesa francese è atteso ad Atene per ulteriori discussioni
_Anne Bauer su Echos_
*Hub.* Il ruolo dell’Agenzia Europea per la Difesa (EDA) sta evolvendo in risposta all’aumento della spesa per la difesa europea e all’acquisizione congiunta di capacità difensive. L’invasione russa dell’Ucraina e i recenti dibattiti politici internazionali hanno rinnovato l’attenzione sulle istituzioni di difesa dell’UE. L’EDA supporta i 27 stati membri dell’UE in una serie di progetti collaborativi e funge da hub per la cooperazione nella difesa all’interno dell’Unione. L’agenzia è coinvolta in iniziative chiave dell’UE come il Fondo Europeo per la Difesa (EDF) e il Piano di Sviluppo delle Capacità, collaborando con la Commissione Europea per garantire che tali sforzi e politiche dell’UE riflettano le necessità difensive. L’EDA lavora anche per rafforzare i legami con i servizi e contribuire all’iniziativa di difesa dell’UE, politiche e legislazione, specialmente quelle legate allo sviluppo delle capacità.
_Gerrard Cowen su Jane’s Defence Weekly_
*La Danimarca compra i Mistral francesi.* La Francia sta spingendo per un nuovo piano europeo per aumentare la produzione di munizioni, incluso l’armamento complesso come i missili, e intende avanzare la proposta durante un incontro dei ministri della difesa dell’Unione Europea a Varsavia. Il ministro delle Forze Armate francese, Sébastien Lecornu, ha inoltre richiesto alla Commissione Europea di accelerare il dispiegamento e incrementare il budget per la costellazione satellitare sovrana IRIS². Durante una conferenza stampa con il suo omologo danese, Lecornu ha sottolineato la necessità di passare da grandi discorsi a misure concrete per rafforzare l’industria della difesa europea. La Francia ha anche il sostegno di altri stati membri per chiedere alla Commissione di velocizzare il progetto IRIS², che è fondamentale per l’autonomia strategica europea. Nel frattempo, la Danimarca ha formalizzato l’acquisto di missili francesi Mistral e sta valutando ulteriori acquisizioni per rafforzare la sua difesa aerea.
_ su DEFENSENEWS.COM_
*Mosca non ci invade.* Il Readiness 2030, precedentemente noto come ReArm Europe plan, è una risposta dell’Unione Europea a una percepita minaccia di invasione russa e al timore di un disimpegno statunitense dalla NATO. Tuttavia, il piano è criticato per basarsi su una minaccia non concreta e per le sue potenziali ripercussioni economiche e politiche. Mentre gli Stati Uniti hanno rafforzato la loro presenza militare in Europa, l’Europa stessa ha già una spesa difensiva significativa e un vantaggio economico e demografico rispetto alla Russia. Il finanziamento del Readiness 2030 attraverso il debito comune europeo solleva preoccupazioni riguardo all’erosione della sovranità fiscale degli Stati membri e al rischio di crisi del debito, con particolare pressione sui bilanci degli Stati più indebitati. Inoltre, il piano potrebbe accentuare le disuguaglianze tra i membri dell’UE e favorire i grandi gruppi industriali a discapito delle piccole e medie imprese
_Roberto Vannacci su La Verita’_
*Difendersi da soli.* L’ambasciatore Giampiero Massolo sostiene che, di fronte a un ritiro degli Stati Uniti dalla scena europea, l’Unione Europea deve imparare a difendersi autonomamente. È necessario coordinare investimenti e obiettivi militari tra i Paesi membri, evitando di creare disuguaglianze economiche. Massolo evidenzia l’importanza di un approccio europeo condiviso alla difesa, che includa la cooperazione industriale e l’utilizzo di strumenti finanziari europei per sostenere le spese militari. Inoltre, propone di esplorare sinergie con il settore privato per finanziare la difesa, senza aumentare il debito pubblico. Infine, Massolo ritiene che un aumento della spesa in sicurezza possa avere effetti positivi sull’economia civile, promuovendo l’innovazione e lo sviluppo tecnologico.
_Angelo Ciardullo su MoltoEconomia_
*Nuova leva e poligoni protetti.* In Parlamento italiano si sono moltiplicate le proposte di legge riguardanti la difesa, specialmente dopo i recenti conflitti internazionali. Fratelli d’Italia (Fdi) propone di escludere le aree di addestramento militare dai vincoli ambientali regionali, mentre la Lega spinge per il rafforzamento delle truppe e la reintroduzione di una leva obbligatoria semestrale per i giovani italiani. La Lega ha anche suggerito la creazione di una riserva ausiliaria di 10.000 uomini su base volontaria. Alcune proposte mirano a garantire che la gestione della difesa rimanga di competenza esclusiva dello Stato, nonostante le tensioni con l’autonomia regionale. Infine, le opposizioni hanno presentato poche proposte, tra cui una riguardante la gestione della portaerei Giuseppe Garibaldi dopo il suo pensionamento.
_Riccardo Ferrazza su Sole 24 Ore_
*Controlli fiscali con AI.* La Guardia di Finanza sta implementando l’uso dell’intelligenza artificiale (AI) di Leonardo per potenziare i controlli fiscali, come descritto dal Comandante Generale Andrea De Gennaro durante un evento all’Università della Calabria. Un nuovo reparto dedicato all’innovazione e alla tecnologia è stato istituito per centralizzare le competenze in informatica e cybersicurezza, con l’obiettivo di fornire supporto operativo ai reparti territoriali. Si sta valutando una collaborazione con Leonardo per sfruttare la loro infrastruttura tecnologica avanzata, inclusa l’utilizzo del supercomputer Davinci-1, basato a Genova. Questo rafforzamento operativo segue il decreto legislativo 16/2024 che promuove l’uso dell’AI nell’analisi del rischio fiscale, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate per l’analisi dei dati e la produzione di indicatori per le verifiche fiscali.
_Matteo Rizzi su Italia Oggi_
*Newco unica certezza.* Il dibattito sul futuro del nucleare in Italia è attualmente focalizzato sulla creazione di una nuova società (newco) formata da Enel, Ansaldo e Leonardo, con rispettive quote del 51%, 39% e 10%. Questa società avrà il compito di condurre ricerche e studi di fattibilità sulle nuove tecnologie nucleari, in particolare sugli Small Modular Reactors (SMR) e, in una fase successiva, sugli Advanced Modular Reactors (AMR). Al di là di questa iniziativa concreta, il resto delle discussioni sul nucleare in Italia appare per ora come un sottofondo senza sostanziali sviluppi. –
_ su Giorno – Carlino – Nazione_
*Navigazione guidata.* Thales Alenia Space, azienda franco-italiana costruttrice di satelliti, ha vinto un contratto europeo del valore di 51 milioni di euro con l’EUSPA per estendere il servizio del sistema di navigazione satellitare EGNOS oltre il 2028. Il servizio EGNOS, operativo dal 2009, migliora la precisione e l’affidabilità dei segnali GPS, essenziale per la localizzazione precisa di aerei e barche e per l’agricoltura di precisione. Il nuovo contratto prevede l’implementazione di stazioni a terra per rilevare errori nei segnali GPS in meno di sei secondi, contribuendo anche al risparmio di carburante attraverso l’ottimizzazione delle traiettorie di atterraggio degli aerei. Oltre a EGNOS, Thales Alenia Space lavora anche su due dimostratori in orbita bassa per una geolocalizzazione di alta precisione e sui segmenti di terra per la seconda generazione del programma Galileo, coinvolgendo il personale di Toulouse in questi progetti.
_Florine Galeron su Tribune_
*Primo satellite per misurare la Co2.* Microcarb, il primo satellite europeo dedicato alla misurazione delle concentrazioni di CO2 nell’atmosfera, sarà lanciato quest’estate per contribuire alla comprensione dei processi legati al cambiamento climatico. Assemblato a Toulouse dal CNES, con componenti forniti da Thales Alenia Space, Airbus e Capgemini, il satellite opererà in orbita accanto alla costellazione CO3D. Il microsatellite di 80 kg, che viaggerà a bordo di Vega-C, utilizzerà la luce solare riflessa dalla Terra per stimare le concentrazioni di CO2, coprendo l’intero pianeta in 25 giorni. Questa missione è vitale per l’Europa, specialmente dopo le incertezze politiche negli USA, per garantire la sovranità dei dati e preparare il terreno per il futuro sistema operativo di sorveglianza dei gas serra, con il satellite CO3M previsto per il 2027 e i servizi di Copernicus a partire dal 2030.
_Florine Galeron su Tribune_
*Rischio dazi pere Boeing.* Durante un’audizione al Senato degli Stati Uniti, il CEO di Boeing, Kelly Ortberg, ha evidenziato che l’80% della produzione aeronautica dell’azienda è destinata all’esportazione, sottolineando l’importanza di mantenere mercati liberi per il gigante aerospaziale americano. Ortberg ha inoltre ribadito l’impegno di Boeing nel migliorare la sicurezza dei propri aeromobili, senza esercitare pressioni sui lavoratori per accelerare la produzione, in particolare dopo l’incidente del 737 MAX 9 nel 2024. Ha espresso l’obiettivo di aumentare la produzione del Boeing 737 MAX a 38 unità al mese entro la fine dell’anno, con l’intenzione di superare tale cifra, ma senza fissare una data precisa per il raggiungimento di questo traguardo.
_ su Sole 24 Ore_
*Investire per non dipendere.* David Avino, ex capitano dei parà e CEO di Argotec, sottolinea l’importanza strategica del settore spaziale e cyber per la difesa nazionale, evidenziando come le guerre moderne si combattano anche su questi fronti. La sua azienda, Argotec, ha già contribuito a missioni della NASA e lanciato satelliti, inclusi quelli per il progetto Iride, finanziato dal PNRR italiano. Avino riconosce che l’Italia ha le capacità tecnologiche nello spazio, ma avverte della dipendenza da componenti estere, come i microchip, suggerendo la necessità di investimenti nazionali ed europei per colmare il gap tecnologico. Infine, evidenzia l’importanza dell’indipendenza tecnologica in un mondo dove gli equilibri geopolitici cambiano rapidamente, riconoscendo che, sebbene il percorso sia lungo, è essenziale iniziare per raggiungere l’autosufficienza.
_Andrea Bassi su MoltoEconomia_
*Satelliti.* Domani si terrà un evento a Vicenza organizzato dal Gruppo editoriale Athesis e Il Giornale di Vicenza, con focus sull’aerospazio e con Officina Stellare come ospite d’onore. L’azienda di Sarcedo, specializzata in strumentazione optomeccanica ad alta tecnologia, è parte del progetto Iride del Governo italiano, uno dei più importanti programmi spaziali europei per l’osservazione della Terra. La costellazione Iride, che sarà completata entro il 2026, prevede oltre trenta satelliti dotati di telescopi avanzati e radar ottici per il monitoraggio ambientale e la gestione delle emergenze. Giovanni Dal Lago, presidente esecutivo di Officina Stellare, discuterà delle opportunità occupazionali e di crescita nel settore della space economy durante l’evento. L’azienda, che prevede di espandere il proprio organico, è anche coinvolta in progetti internazionali e iniziative per lo sviluppo di tecnologie spaziali avanzate, come la crittografia quantistica e le comunicazioni ottiche
_Cinzia Zuccon su Giornale di Vicenza_
*Spazio.* Il gruppo Poggipolini, con sede a San Lazzaro, ha effettuato una riconversione dall’automotive all’aeronautica e alla difesa, settori in cui ora vede una significativa opportunità di crescita, soprattutto in Europa. L’azienda, che ha anche una sede produttiva negli Stati Uniti, è meno vulnerabile ai dazi di Trump e ha clienti importanti come Leonardo nella divisione elicotteri. Michele Poggipolini, amministratore delegato del gruppo, sottolinea la necessità per l’Europa e il governo italiano di investire in settori strategici come l’aeronautica e la space economy, dove le aziende europee possono colmare le lacune lasciate dai fornitori statunitensi. La trasformazione di Poggipolini è notevole: dal fornire la Formula 1, ora il 85% del fatturato proviene da aeronautica, spazio e difesa, con una crescita quasi decuplicata in 15 anni.
_ su Corriere di Bologna_
*Satellisti contro i terremoti.* Le tecnologie satellitari e la sensoristica avanzata stanno rivoluzionando il monitoraggio e la prevenzione dei terremoti, come evidenziato dall’articolo di Giampaolo Colletti. Strumenti come Modisat e Ainspect utilizzano sensori ad alta risoluzione e droni con intelligenza artificiale per ispezionare le infrastrutture e rilevare tempestivamente i movimenti sismici. L’approccio alla resilienza sismica si sta spostando dalla terra allo spazio, con l’analisi dei dati raccolti da satelliti e droni. La ricerca si concentra su materiali innovativi e tecniche di costruzione avanzate, come la stampa 3D e la robotica, per migliorare la resistenza sismica degli edifici. Tuttavia, Rui Pinho dell’Università di Pavia sottolinea l’importanza di una progettazione e realizzazione conformi alle norme antisismiche vigenti. In Italia, start-up e spin-off universitari stanno emergendo nel campo della protezione sismica, con soluzioni che vanno dall’uso di materiali innovativi all’adozione di sensori hi-tech per il monitoraggio in tempo reale delle strutture
_Gianpaolo Colletti su Sole 24 Ore Nòva 24_
*Spezzatino sicurezza, cosi non va.* Un report governativo evidenzia una frammentazione eccessiva nella gestione della cybersicurezza, con competenze divise tra Agenzia per la cybersicurezza nazionale, ministero della Difesa, Viminale, Servizi segreti e Farnesina, senza una governance unificata. Questa situazione porta a ritardi nelle risposte agli attacchi cibernetici e confusione tra cyberdefence e cybercrime. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, critica l’attuale sistema e sottolinea la necessità di un approccio integrato che coinvolga civili e militari, proponendo interventi legislativi per rafforzare il ruolo delle Forze Armate e allineare le azioni di difesa cibernetica con quelle dell’intelligence in situazioni di crisi. La commissione Difesa della Camera riconosce la necessità di un comando unificato per una risposta efficace agli attacchi ibridi.
_Simone Canettieri su Foglio_
*La nuova guerra è cyber.* Nunzia Ciardi, vicedirettrice dell’Agenzia della Cybersicurezza, sottolinea l’importanza della tecnologia e della cybersicurezza come nuovi fronti di guerra, dove gli attacchi informatici possono avere effetti devastanti su infrastrutture critiche come il settore sanitario. La formazione e la prevenzione sono essenziali per mitigare i danni e ripristinare i sistemi, e l’Agenzia si impegna nella resilenza del tessuto cyber nazionale attraverso campagne di sensibilizzazione e collaborazione con il mondo accademico. L’Italia ha leggi adeguate per la cybersicurezza, ma è necessaria una maggiore cooperazione internazionale per affrontare la criminalità cyber organizzata e transnazionale. Ciardi evidenzia la carenza di professionisti nel settore e l’importanza di armonizzare gli sforzi a livello globale per contrastare efficacemente gli attacchi cyber.
_Monica Mosca su Giornale_
ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DAL MONDO
*Dazi reciproci.* Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l’imposizione di dazi reciproci su una vasta gamma di importazioni, colpendo l’Unione Europea con tariffe del 20% e altri paesi con tariffe ancora più elevate, come la Cina al 34% e il Vietnam al 46%. Questa mossa, definita da Trump come una “dichiarazione di indipendenza economica”, mira a rilanciare l’industria americana e prevede tariffe del 25% sulle automobili estere. L’UE ha dichiarato che risponderà al momento opportuno, mentre il presidente italiano Sergio Mattarella ha sottolineato l’errore dei dazi e la necessità di una risposta europea unita e decisa. La US Chamber of Commerce ha espresso preoccupazione per l’impatto negativo che le tariffe potrebbero avere sull’economia americana, aumentando i prezzi per i consumatori e danneggiando l’economia.
_Marco Valsania su Sole 24 Ore_
*La risposta contro le Big Tech.* La Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, sta preparando un pacchetto di misure come risposta alle pressioni degli Stati Uniti sulle Big Tech e le politiche fiscali europee. Il pacchetto, che potrebbe includere dazi sui servizi digitali americani, è visto come uno strumento di negoziazione per evitare una guerra commerciale. Il commissario UE al Commercio, Maros Sefcovic, ha respinto le richieste americane di rivedere l’IVA e le regole sulle imprese digitali durante una visita a Washington. L’articolo suggerisce che l’Europa sta cercando una via di mezzo per non esacerbare lo scontro, ma è pronta a reagire se necessario. Tuttavia, ci sono rischi di inflazione e impatto sul debito pubblico se la situazione dovesse degenerare in un conflitto commerciale aperto
_Federico Fubini su Corriere della Sera_
*Musk lascerà il governo.* Elon Musk, attuale consigliere del presidente Donald Trump e a capo del Doge, il dipartimento dell’Efficienza governativa, è previsto lasciare il suo incarico governativo nelle prossime settimane. Nonostante Trump apprezzi il lavoro di Musk, l’indiscrezione di Politico suggerisce che il presidente lo stia invitando a fare un passo indietro a causa delle crescenti proteste e del malcontento repubblicano legato ai suoi drastici tagli, inclusi quelli al dipartimento degli Affari dei Veterani. Musk, che ha investito 20 milioni di dollari in una campagna elettorale in Wisconsin, ha subito una sconfitta significativa quando la giudice liberal Susan Crawford ha vinto con un ampio margine. Nonostante le voci di una sua uscita di scena, si prevede che Musk manterrà un ruolo informale di consigliere di Trump. Nel frattempo, le azioni di Tesla sono salite dopo le indiscrezioni sulla sua imminente partenza.
_Anna Lombardi su Repubblica_
*La giudice dem sconfigge i milioni di Musk.* La giudice democratica Susan Crawford ha vinto le elezioni per la Corte suprema del Wisconsin, sconfiggendo il candidato repubblicano Brad Schimel nonostante il sostegno finanziario di Elon Musk, che aveva investito milioni di dollari nella campagna di Schimel. Crawford ha ottenuto il 55% dei voti, mantenendo la maggioranza progressista nella Corte con un rapporto di 4 a 3. L’affluenza alle urne ha raggiunto livelli record, con carenze di schede elettorali a Milwaukee. La campagna elettorale di Crawford ha incluso una critica diretta all’intervento di Musk, mentre la Corte si appresta ad affrontare casi importanti, tra cui uno che coinvolge direttamente l’azienda di Musk, Tesla. Questa elezione, la più costosa nella storia per la Corte suprema americana, ha dimostrato che il coinvolgimento diretto di Musk può essere controproducente per i candidati repubblicani che sostiene. –
_Viviana Mazza su Corriere della Sera_
*Gli Usa tornano a guardare a Oriente.* Federico Rampini descrive il rinnovato interesse degli Stati Uniti, sotto l’amministrazione Trump, verso il Giappone come alleato chiave per la pace e la sicurezza nell’Indo-Pacifico, in un contesto di crescente tensione con la Cina. La visita del segretario alla Difesa americano a Tokyo ha rafforzato l’alleanza bilaterale e ha segnato progressi verso un comando militare integrato per contrastare le ambizioni cinesi nella regione. Allo stesso tempo, un documento strategico del Pentagono trapelato evidenzia una priorità nel contenere la Cina, suggerendo un possibile ridimensionamento dell’impegno americano in Europa per concentrarsi sulla difesa di Taiwan. Questa tendenza, che rappresenta una continuità bipartisan rispetto alle precedenti amministrazioni di Obama e Bush, segna un cambiamento significativo nella politica estera americana, con possibili implicazioni per il bilanciamento delle forze globali.
_Federico Rampini su Corriere della Sera_
*Problema Europa per Putin.* Le tensioni e le preoccupazioni in Europa centrale riguardo al rapido avvicinamento dell’amministrazione Trump alla Russia e il suo disprezzo per molti alleati della NATO. La riconciliazione tra Trump e Putin solleva timori di un accordo sulla guerra in Ucraina che potrebbe favorire gli interessi di America e Russia, causando fratture politiche in paesi come Polonia, Romania e Repubblica Ceca. La Polonia, con un passato di diffidenza verso la Russia, si trova in una posizione particolarmente delicata, soprattutto in vista delle elezioni presidenziali. Nonostante alcune figure politiche cerchino di minimizzare la situazione, l’ombra di un nuovo accordo simile a quello di Yalta suscita preoccupazione per il futuro della sicurezza e dell’indipendenza della regione
_Marton Dunai su Financial Times_
*Pressing Usa su Mosca.* Il Senato degli Stati Uniti ha proposto nuove sanzioni contro la Russia, inclusa una super tariffa fino al 500% sulle importazioni da chi fa affari con Mosca, come misura punitiva se il Cremlino non avanza verso la pace con l’Ucraina. La proposta bipartisan, sostenuta da metà dei senatori, promette di passare con una maggioranza schiacciante e riflette la frustrazione di Trump per il rallentamento dei negoziati per il cessate il fuoco. Nel frattempo, l’inviato speciale del Cremlino, Kirill Dmitriev, ha incontrato a Washington l’inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, per discutere i rapporti USA-Russia, dopo che le sanzioni contro Dmitriev sono state temporaneamente sospese. La nuova legislazione potrebbe colpire duramente l’economia russa, mirando alle sue esportazioni energetiche e all’uranio, e vietando agli americani di acquistare debiti sovrani russi. Contemporaneamente, un attacco missilistico russo su Kryvyi Rih, città natale di Zelensky, ha causato quattro morti e tre feriti, aumentando la tensione nella regione.
_Massimo Basile su Repubblica_
*Kiev-Mosca, attacchi e accuse incrociate.* La guerra tra Ucraina e Russia continua senza segni di cessazione, nonostante gli sforzi di mediazione degli Stati Uniti. Kiev e Mosca si accusano reciprocamente di violare gli accordi di cessate il fuoco, con attacchi a infrastrutture energetiche e zone urbane che provocano vittime civili. Il presidente ucraino Zelensky sostiene che Putin sta imponendo nuove condizioni e rifiuta di firmare il cessate il fuoco, mentre l’Ucraina difende la propria sovranità su tutte le sue regioni. Gli inviati di USA e Russia si incontrano a Washington per negoziare, ma le radici del conflitto rimangono profonde, con la Russia che mira ad annettere i territori occupati e l’Ucraina che rifiuta la perdita di sovranità
_Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera_
*Gaza in zone cuscinetto.* Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che le forze armate israeliane si impadroniranno di ulteriori territori nella Striscia di Gaza, creando zone cuscinetto e intensificando le operazioni militari. Questa mossa segue la rottura di un cessate il fuoco di due mesi con Hamas e il blocco delle forniture essenziali ai 2,2 milioni di abitanti di Gaza. Netanyahu mira a esercitare pressione su Hamas per il rilascio di 59 ostaggi, mentre il Ministro della Difesa Israel Katz ha parlato di evacuazioni su larga scala nelle aree di combattimento. La comunità internazionale e i familiari degli ostaggi hanno espresso preoccupazione, mentre gli attacchi israeliani hanno provocato migliaia di morti e sfollati, aggravando le già disastrose condizioni umanitarie a Gaza
_James Shotter su Financial Times_
*Netanyahu a Budapest.* Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha scelto Budapest, capitale dell’Ungheria, come destinazione per una visita ufficiale e per sfidare la Corte penale internazionale (CPI), che ha emesso un mandato di arresto contro di lui. Il leader ungherese Viktor Orbán, alleato di Netanyahu, ha suggerito che potrebbe spostare l’ambasciata ungherese a Gerusalemme e ha espresso la possibilità di ritirare l’Ungheria dallo Statuto di Roma, che istituisce la CPI. Nel frattempo, Netanyahu ha annunciato il controllo israeliano su un nuovo corridoio nella Striscia di Gaza, con l’obiettivo di esercitare pressione su Hamas per il rilascio degli ostaggi. La situazione a Gaza è tesa, con 77 morti registrati nei recenti bombardamenti, e la visita di Netanyahu a Budapest si svolge in un contesto di crescente tensione, aggravata dalla provocazione del ministro della Sicurezza israeliano Itamar Ben Gvir che ha visitato un luogo sacro musulmano.
_Fabio Tonacci su Repubblica_
*Libano e Siria.* Dopo un breve periodo di euforia seguito alla caduta della dittatura di Assad in Siria e all’elezione di Joseph Aoun come presidente in Libano, l’atmosfera in entrambi i paesi è diventata più sobria di fronte alle sfide imminenti e alla resistenza degli interessi consolidati. In Siria, i resti del regime di Assad e Hezbollah cercano di ostacolare la transizione, mentre in Libano la nomina del gestore patrimoniale Karim Souaid come governatore della Banca Centrale ha deluso i riformisti. La lotta per il cambiamento in entrambi i paesi è lungi dall’essere finita, con la necessità di tenere i nuovi leader responsabili e di continuare a lottare per la legge e la governance. Questa situazione riflette anche le sfide più ampie che affrontano le democrazie occidentali, sottolineando che la costruzione e la preservazione dello stato di diritto sono lotte incessanti.
_Kim Ghattas su Financial Times_
*Giochi di guerra cinese.* La Cina ha sviluppato le Shuigiao, navi-ponte speciali che possono essere utilizzate singolarmente o collegate tra loro per formare un molo stabile, facilitando così lo sbarco di mezzi corazzati e rifornimenti a Taiwan. Queste navi, insieme a traghetti e cargo ro-ro costruiti per scopi militari, superano le difficoltà imposte dalle correnti marine, rappresentando un elemento chiave nelle esercitazioni militari aggressive di Pechino. Il Dipartimento di Stato USA ha risposto alle manovre cinesi, evidenziando l’aumento della tensione nella regione. La Cina ha inoltre potenziato il proprio corpo di marines e sviluppato mezzi avanzati come i mini-tank Ztd-05, preparandosi per un’eventuale invasione di Taiwan che richiederebbe un coordinamento perfetto e una rapida esecuzione per limitare la reazione degli Stati Uniti.
_Gianluca Di Feo su Repubblica_
*Il ricorso è un diritto.* Il presidente francese Emmanuel Macron ha sottolineato l’indipendenza della giustizia e il diritto al ricorso dopo la condanna di Marine Le Pen a quattro anni di carcere e ineleggibilità, che potrebbe escluderla dalle elezioni presidenziali del 2027. Le Pen è stata giudicata colpevole di malversazioni di fondi europei per oltre dieci anni, ma un appello anticipato potrebbe permetterle di candidarsi se assolta o se la pena di ineleggibilità viene ridotta. Nel frattempo, il mondo politico cerca soluzioni per bilanciare giustizia e rappresentatività elettorale, mentre Eric Ciotti propone una legge per abolire l’ineleggibilità come pena accessoria. Altri politici, come François Bayrou e Jean-Luc Mélenchon, affrontano anch’essi problemi giudiziari legati all’uso improprio di fondi, con Mélenchon che si mostra cauto nei commenti a causa delle sue vicende legali
_Stefano Montefiori su Corriere della Sera_
ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DALL’ITALIA
*Mattarella, risposta compatta della Ue.* Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha definito i dazi imposti dagli Stati Uniti come un “errore profondo” e ha chiesto una risposta unita e decisa da parte dell’Unione Europea. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso preoccupazione per l’impatto dei dazi sull’economia italiana e mondiale, promettendo di lavorare per un accordo con gli USA per evitare una guerra commerciale. Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato l’importanza di una strategia europea condivisa e di un dialogo costruttivo con gli Stati Uniti. L’opposizione italiana, rappresentata da figure come Matteo Renzi e il Movimento 5 Stelle, ha criticato aspramente l’approccio del governo Meloni, mentre il governo si impegna a non lasciare indifeso il sistema produttivo italiano.
_Adriana Logroscino su Corriere della Sera_
*Il 20% è troppo.* Il ministro dell’Agricoltura italiano Francesco Lollobrigida ha espresso preoccupazione per i potenziali dazi statunitensi, sottolineando l’importanza del 20% e l’attesa di comprendere gli effetti delle decisioni dell’amministrazione USA. L’Italia, pur collaborando con l’Unione Europea, è pronta a condurre dialoghi bilaterali per tutelare i propri interessi nazionali, come il settore vinicolo. Lollobrigida non si sorprende dell’approccio “muscolare” dell’amministrazione USA, già anticipato durante la campagna elettorale, e sottolinea la necessità di evitare una guerra commerciale. Il governo italiano ha in mente azioni di sostegno per i settori che potrebbero essere colpiti da eventuali dazi, ma Lollobrigida invita a non allarmarsi e a basarsi sull’analisi dei dati attuali.
_Lorenzo De Cicco su Repubblica_
*Ue risponda compatta.* Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, sottolinea la necessità di un piano straordinario da parte dell’Unione Europea per rafforzare l’industria e il lavoro in risposta ai dazi imposti dagli Stati Uniti. Orsini propone un’azione su tre fronti: investimenti, sburocratizzazione e aumento della competitività, in particolare nel settore energetico. Accoglie positivamente la proposta del Commissario Ue Raffaele Fitto di estendere i termini per l’utilizzo dei fondi del Pnrr. Orsini evidenzia l’importanza di negoziare uniti a livello europeo e di affrontare problemi come la burocrazia e i costi energetici, per non rischiare di perdere imprese e posti di lavoro. Infine, riconosce l’importanza di aprire nuovi mercati e di un mercato europeo dell’energia, oltre a sostenere l’economia Ue attraverso investimenti nelle imprese.
_Nicoletta Picchio su Sole 24 Ore_
*Crescita al ribasso per i dazi.* Il Centro Studi di Confindustria ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita dell’Italia per il 2025, passando da +0,9% a +0,6%, a causa di un clima di incertezza e della guerra dei dazi. Si prevede una ripresa nel 2026 con una crescita dell’1%. Fattori come dazi, tensioni geopolitiche e politiche monetarie restrittive influenzano negativamente gli investimenti, che si prevede caleranno dello 0,8% nel 2025 prima di risalire nel 2026. Lucia Aleotti di Confindustria sottolinea l’importanza di rilanciare gli investimenti per superare le difficoltà attuali e migliorare la competitività. Il rapporto evidenzia anche che la crisi industriale potrebbe diventare strutturale, con una produzione industriale in calo dell’8,2% tra la metà del 2022 e la fine del 2024
_ su Sole 24 Ore_
*Usiamo per il Pnrr le risorse del piano di coesione.* Il governo sta considerando di trasferire alcuni progetti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ai fondi di Coesione per evitare ritardi e garantire il completamento delle opere entro il nuovo termine del 31 dicembre 2030, anziché la scadenza originale del 31 agosto 2026. Questo trasferimento, che deve riguardare almeno il 15% del totale delle risorse della Coesione, permetterebbe di riassegnare le risorse liberate ad altre misure del PNRR o di congelarle per spese oltre il 2026. Il ministro per il PNRR, Tommaso Foti, ha escluso la richiesta di una proroga del PNRR, sostenendo che ci sono soluzioni alternative migliori e che lo schema PNRR-Coesione è approvato dalla Commissione Europea. Tra i progetti che potrebbero essere trasferiti ci sono quelli per l’efficientamento delle reti idriche e la realizzazione di nuovi impianti per i rifiuti, mentre investimenti per asili nido e infrastrutture ferroviarie al Sud rimarranno nel PNRR.
_Giuseppe Colombo su Repubblica_
*Negoziato con i cinesi.* Pirelli sta negoziando con il socio cinese Sinochem per rivedere la governance aziendale e conformarsi alle normative statunitensi, essenziali per il mercato chiave della società. Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo di Pirelli, si dice fiducioso sulla riuscita dell’accordo, che potrebbe comportare una riduzione della quota di Sinochem sotto il 25% o cambiamenti significativi nella governance. Queste mosse sono necessarie per mitigare l’impatto delle leggi USA sui veicoli connessi che influenzano le aziende con legami cinesi. Inoltre, Tronchetti Provera ha annunciato possibili investimenti ad Atlanta per aumentare la capacità produttiva di Pirelli negli Stati Uniti, un mercato che rappresenta il 40% del segmento High-Value globale.
_ su Sole 24 Ore_
*Orcel può ripensarci.* La Consob ha dato il via libera all’offerta pubblica di scambio (Ops) di Unicredit su Banco Bpm, che inizierà il 28 aprile e si concluderà il 23 giugno, con la possibilità per Unicredit di ritirare l’offerta fino all’ultimo giorno di giugno. Crédit Agricole ha ricevuto l’autorizzazione dalla BCE per aumentare la sua partecipazione in Banco Bpm fino al 19,9%, diventando così il principale azionista e potenziale alleato di Unicredit nell’acquisizione. L’offerta di Unicredit, che valuta Banco Bpm quasi 14 miliardi di euro, propone uno scambio di 0,175 azioni Unicredit per ogni azione Banco Bpm, con un rapporto che si ridurrà a 0,166 dopo il pagamento dei dividendi. Nel frattempo, si attende il parere di Banco Bpm e del governo italiano sulla proposta, mentre Unicredit si prepara anche per l’assemblea di Generali, con un interesse significativo nel capitale dell’assicuratore
_Michele Chicco su Stampa_
*Via libera a Ita.* Ita Airways ha ricevuto l’approvazione dal Consiglio Esecutivo di Star Alliance per unirsi alla più grande alleanza aerea globale, con l’integrazione prevista per l’inizio del 2026. Questo segue l’ingresso della compagnia aerea italiana nel gruppo Lufthansa e l’avvio del processo di uscita da SkyTeam, che si completerà il 30 aprile. Con l’adesione a Star Alliance, Ita Airways contribuirà con 360 voli giornalieri, potenziando la rete dell’alleanza, soprattutto nelle città chiave di Roma e Milano. Star Alliance, che comprende vettori come Lufthansa, Air Canada e United, offre 17.500 voli al giorno verso 1.150 aeroporti in 189 paesi.
_ su Sole 24 Ore_
*Ascensore sociale e università.* Luciano Violante sottolinea l’importanza strategica della formazione del capitale umano in Italia, evidenziando sfide demografiche come il calo delle nascite e l’invecchiamento della popolazione. Punti critici includono il rientro dei cervelli fuggiti all’estero, la lotta contro la povertà educativa e l’analfabetismo funzionale, e il miglioramento del livello di istruzione universitaria, dove l’Italia è penultima in Europa. La contesa tra università tradizionali e digitali è un dibattito attuale, con le università digitali che, nonostante le critiche, possono offrire formazione di qualità e agire come ascensori sociali. Violante invita a superare la contesa tra i due tipi di atenei e a lavorare insieme per offrire le migliori competenze possibili, in un contesto di eguaglianza e giustizia sociale.
_Luciano Violante su Sole 24 Ore_
*Cambierò lo statuto.* Matteo Salvini, segretario della Lega e unico candidato per la rielezione, ha visitato Umberto Bossi per simboleggiare l’unità del partito in vista del congresso a Firenze, dove si discuterà anche di modifiche allo statuto. Tra le novità proposte, l’incarico di segretario federale sarà esteso a 4 anni e sarà possibile avere fino a quattro vicesegretari da diverse regioni. Si ipotizza l’ingresso di Roberto Vannacci in un ruolo istituzionale, forse come vicesegretario, nonostante non sia ancora iscritto al partito. Altre modifiche statutarie includono l’apertura del Consiglio federale a membri di recente iscrizione, eliminando il requisito di 5 anni di militanza.
_Cesare Zapperi su Corriere della Sera_
*Scudo per i politici.* La riforma della Corte dei conti, che ha ricevuto il via libera nelle commissioni della Camera, è al centro di un acceso dibattito. Il testo proposto prevede una riduzione delle sedi e una limitazione del risarcimento del danno erariale per gli amministratori pubblici, che non dovranno restituire più del 30% del danno accertato. Inoltre, la riforma indebolisce le procure regionali e introduce un super-procuratore con poteri di avocazione delle inchieste. Mentre la maggioranza sostiene che la riforma modernizzerà il ruolo della Corte e aiuterà gli amministratori pubblici, l’opposizione e l’Associazione magistrati della Corte dei conti (Amcc) la criticano aspramente, sostenendo che porterà a un uso superficiale e spregiudicato del denaro pubblico e indebolirà i controlli sull’utilizzo delle risorse statali
_Conchita Sannino su Repubblica_
(Associated Medias) – Tutti i diritti sono riservati