Sintesi Rassegna Stampa 16 aprile 2025

SICUREZZA

*Difficile scegliere cosa fare.* Leonardo sta riducendo il numero di prodotti nel suo portafoglio, attualmente troppo ampio con circa mille articoli, e sta rivedendo le relazioni con i suoi fornitori per ottimizzare la produzione e sostenere le piccole e medie imprese. “Noi come Leonardo, e credo che un po’ tutti, stiamo riguardando il rapporto con i nostri fornitori, specialmente i più grandi, perché noi abbiamo circa mille prodotti in portafoglio. Sono troppi,” ha affermato Pontecorvo, presidente di Leonardo, intervenuto al convegno Connact Defence & Security 2025 dal titolo “Difesa comune europea: finanziamenti e integrazione industriale”. Particolare evidenza è stata posta sul valore della difesa per la sicurezza delle infrastrutture e per l’indifferibile necessità di regole chiare. Inoltre, Leonardo affronta la sfida di una carenza di manodopera qualificata nonostante la capacità di raddoppiare la produzione, e sottolinea l’importanza dell’intelligenza artificiale nel processo produttivo.
_ su ILSOLE24ORE.COM_

*Hackerata è un’arma.* Matteo Perego di Cremnago, sottosegretario alla Difesa per Forza Italia, ha avvertito che le auto Tesla, come esempio di veicoli completamente connessi, potrebbero essere hackerate e trasformate in armi controllabili da remoto, sottolineando l’importanza della cybersicurezza oltre ai tradizionali mezzi bellici. Stefano Pontecorvo, presidente di Leonardo, ha evidenziato le sfide nel campo della difesa e della tecnologia, come ad esempio la dipendenza dalle materie prime controllate dalla Cina e la competizione per il personale qualificato nell’intelligenza artificiale. La Ai porterà “cambiamenti inimmaginabili” ma – ha sottolineato Pontecorvo – “Governarli richiederà un pensiero strategico che io non vedo ancora.”
_Mario Portanova su Il Fatto Quotidiano_

*L’incontro con Trump.* La premier italiana Giorgia Meloni si appresta a incontrare il presidente americano Donald Trump con l’obiettivo di negoziare su tariffe e affari, puntando a ottenere concessioni e aprire gli appalti statunitensi alle aziende italiane pubbliche, tra cui spiccano nomi come Ferrovie dello Stato e Fincantieri. Nel contesto di queste trattative, Leonardo, azienda leader nel settore aerospaziale, potrebbe beneficiare di nuovi ordini per elicotteri militari da realizzare nella sede di Philadelphia, mentre il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha lavorato per posizionare l’Italia nel mercato americano dell’alta velocità.
_Manuela Perrone su Sole 24 Ore e Gloria Riva su Domani_

*Cruciale.* Giorgia Meloni si prepara per un cruciale incontro con il presidente Trump durante la sua visita a Washington, dove discuterà questioni chiave come il conflitto commerciale e la cooperazione transatlantica, con l’obiettivo di rafforzare i legami tra l’Italia, l’UE e gli USA, e di affrontare le sfide poste da Cina e Russia. Nel tentativo di evitare un’escalation del conflitto commerciale, Meloni proporrà investimenti significativi di aziende italiane negli USA, come Leonardo nel settore della difesa, e cercherà di negoziare un libero commercio tra USA e UE, sottolineando l’importanza degli Stati Uniti come secondo mercato di esportazione per l’Italia.
_Matthias Rub su Frankfurter Allgemeine_

*Tensioni.* La Presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni incontra Donald Trump a Washington in una missione cruciale per la sua amministrazione, dove deve dimostrare la sua posizione in un mondo sempre più diviso in blocchi contrapposti. Mentre si impegna a rappresentare sia gli interessi nazionali che quelli europei, Meloni affronta la sfida di bilanciare le relazioni transatlantiche, la lealtà verso l’UE e la pressione interna, in un contesto di crescenti tensioni commerciali e geopolitiche.
_Christian Schubert su Frankfurter Allgemeine_

*Il prezzo del riarmo.* L’Italia ha notevolmente incrementato le spese per la difesa, con un bilancio che è passato dai 23 miliardi del 2008 ai 32 miliardi del 2024, e ha ampliato gli acquisti di armamenti dagli Stati Uniti, che rappresentano il 40% delle importazioni italiane nel settore per un valore di 505 milioni di euro. Tra gli investimenti principali figurano il potenziamento della flotta di aerei F-35 e l’acquisto di sistemi lanciarazzi Himars e missili anticarro Javelin, con un piano di spesa pluriennale che evidenzia l’intensificarsi del riarmo italiano e il rafforzamento della cooperazione militare con gli USA.
_Luca Monticelli su Stampa_

*Export e difesa come obiettivi.* Il prossimo ambasciatore americano a Roma, Tilman Fertitta, ancora negli Stati Uniti, è un miliardario proprietario di catene di ristoranti e gaming industries, che ha dichiarato: “Io insegno ancora ogni singolo giorno e, cosa altrettanto importante, imparo tanto quanto insegno agli altri”. Fertitta, che deve ancora presentare le credenziali al Quirinale, mira a incrementare le esportazioni statunitensi in Italia e sottolinea l’importanza di comprendere il bilancio italiano, in particolare per la difesa, per favorire gli investimenti USA, in un contesto dove l’Italia è chiamata ad aumentare le spese militari secondo gli accordi NATO.
_Maurizio Caprara su Corriere della Sera_

*La Cina blocca Boeing.* La Cina ha inflitto un duro colpo all’industria statunitense bloccando le consegne di velivoli Boeing, in risposta al “bullismo unilaterale” degli USA, mentre continua a rafforzare le relazioni diplomatiche con i Paesi del Sud Est asiatico, come dimostrato dai 45 accordi firmati con il Vietnam durante il primo viaggio di Stato del 2025 di Xi Jinping. Nel contesto di tensioni commerciali, Xi Jinping e i leader vietnamiti hanno ribadito il loro “fermo supporto al multilateralismo”, contrapponendosi alla politica di Trump e promuovendo una cooperazione più inclusiva e collaborativa a livello internazionale.
_Marco Masciaga su Sole 24 Ore e Antonio Castro su Libero Quotidiano_

*Italiano.* Il tabloid britannico The Sun ha scatenato polemiche sostenendo che il jet italiano M-346 di Leonardo avesse origini russe, nonostante il velivolo sia apprezzato e utilizzato a livello internazionale per l’addestramento dei piloti. Leonardo ha smentito le illazioni, spiegando che il progetto M-346 è nato in Italia e che la collaborazione con la russa Yakovlev si è interrotta 25 anni fa, con i due programmi che hanno preso strade diverse, sottolineando come le polemiche britanniche siano strumentali e ignorino la presenza industriale di Leonardo nel Regno Unito e le potenziali ricadute occupazionali.
_Umberto Cascone su La Ragione_

*Soldi per la difesa Uk.* Il Regno Unito sta conducendo una campagna presso i fondi di investimento per sbloccare miliardi di sterline per finanziare il suo piano di sviluppo di un’industria della difesa, con l’obiettivo di indirizzare i finanziamenti verso nuovi attori al di fuori dei grandi nomi tradizionali del settore. “La difesa è un investimento etico”, ha dichiarato John Healey, segretario di Stato britannico alla Difesa, riflettendo quasi parola per parola le affermazioni dei ministri francesi, sottolineando l’importanza di mobilitare l’ecosistema della difesa e della tecnologia del Regno Unito.
_ su Echos_

*Segreto sul versante orientale.* Il progetto segreto “Uranos KI” della Bundeswehr, valutato intorno agli 80 milioni di euro, mira a sviluppare un sistema di sorveglianza basato sull’intelligenza artificiale per proteggere i soldati tedeschi lungo il confine orientale della NATO, in risposta alla crescente minaccia russa. Tra i candidati per la realizzazione del progetto ci sono aziende di difesa affermate come Airbus, Rheinmetall e Hensoldt, oltre a start-up innovative come Quantum Systems e Helsing, quest’ultima già finanziata con 830 milioni di dollari e considerata un leader europeo nella “Software Defined Defence”, nonostante alcune critiche sulla sua effettiva capacità innovativa nel campo dell’IA e della guerra elettronica.
_Luisa Bomke su Handelsblatt_

*Se l’IA gestiesce le armi.* Le potenze nucleari stanno esplorando l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei loro sistemi di comando e controllo nucleari, con gli Stati Uniti che sviluppano strumenti di supporto alle decisioni basati su IA, come annunciato dal generale Anthony H.Cotton il 27 ottobre 2024. Tuttavia, la ricerca di Alice Saltini evidenzia rischi significativi, come l’allineamento dei modelli di IA con gli obiettivi umani e il pericolo di “allucinazioni” AI che potrebbero scambiare fenomeni naturali per minacce nucleari, aumentando il rischio di escalation nucleare in un contesto di crescente competizione geopolitica.
_Francesca Canto su Domani_

*Rompicapo.* Bpifrance ha annunciato il lancio di un nuovo fondo di private equity da 450 milioni di euro destinato ai piccoli risparmiatori, con l’obiettivo di rendere l’investimento nel settore della difesa accessibile, etico e non troppo rischioso. Il fondo, che rappresenta una prima mondiale, dovrà affrontare sfide come la selezione rigorosa delle imprese, l’assenza di incentivi fiscali e il rischio di perdita totale, con l’obiettivo di aprire le sottoscrizioni nell’autunno.
_Anne Drif su Echos_

*Relazioni franco-greche.* La visita del ministro francese delle Armate Sébastien Lecornu ad Atene ha rafforzato le relazioni franco-greche, precedentemente tese a causa della possibile vendita di missili Meteor alla Turchia, e ha segnato un rinnovato impegno nella cooperazione strategica, con la Francia che ha interessi significativi in Grecia, inclusa la vendita di fregate FDI e sistemi di difesa. “E’ un errore. Le attrezzature sono al servizio della nostra diplomazia e della nostra politica” ha sottolineato Lecornu, evidenziando l’importanza del legame tra le vendite di armamenti e la politica estera francese, mentre la Grecia si impegna in una significativa modernizzazione della difesa, con la Francia che vede Atene come un partner chiave nell’ambito dell’autonomia strategica europea.
_Michel Cabirol su Tribune_

*Ecologiste.* Il CEO di Safran, Olivier Andriés, ha dichiarato che la compagnia eviterà di investire in città governate da maggioranze ecologiste, dopo essere stato osteggiato da attivisti ambientali riguardo a un progetto di fabbrica a Hernies. Nonostante le critiche, Safran non ha annullato i piani per la nuova fabbrica a Rennes, prevista per il 2027, che rappresenta un investimento di 80 milioni di euro e la creazione di 500 posti di lavoro.
_Bruno Trevidic su Echos_

*Spazio.* La corsa allo Spazio e l’ascesa delle corporation private richiedono un quadro giuridico aggiornato per affrontare le nuove sfide tecnologiche e le tensioni geopolitiche, come evidenziato dal caso Starlink. In Italia, un disegno di legge al Senato mira a regolare il settore spaziale nazionale, introducendo un sistema di autorizzazione e controllo per gli operatori economici, ma necessita di ulteriori miglioramenti per armonizzarsi con le normative esistenti e stimolare investimenti privati.
_Aldo Sandulli su Sole 24 Ore_

*A rischio 40 mila posti di lavoro.* Il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, mette in guardia sul rischio di perdita di 40 mila posti di lavoro a causa dell’innalzamento dei dazi negli USA, sottolineando che il governo italiano dovrebbe ascoltare i sindacati e non solo gli industriali. Bombardieri propone di diversificare i mercati e aumentare la domanda nazionale, aumentando i salari e utilizzando risorse per non delocalizzare e non licenziare, criticando l’approccio del governo Meloni.
_Gilda Ferrari su Secolo XIX_

*Polo strategico.* La Puglia si afferma come polo strategico nel settore aerospaziale e della mobilità aerea innovativa con il lancio del progetto europeo Airmob, che mira a sviluppare competenze e formare professionisti qualificati attraverso la collaborazione di enti tecnologici, università e imprese. Il presidente del DTA, Giuseppe Acierno, evidenzia: “Il progetto ci ha permesso fin da subito di portare a valore competenze ed esperienze consolidate dal distretto negli anni coinvolgendo il socio Unisalento e l’Its Aerospazio Puglia di cui siamo fondatori”, sottolineando l’importanza di costruire le competenze necessarie per accompagnare lo sviluppo del settore nel contesto italiano ed europeo.
_Maria Pia Romano su Gazzetta del Mezzogiorno_

ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DAL MONDO

*Volatilità e affari d’oro.* Le banche di Wall Street hanno registrato quasi 37 miliardi di dollari di entrate da trading nel primo trimestre dell’anno, il miglior risultato in oltre un decennio, grazie alla volatilità del mercato innescata dalle politiche dell’amministrazione Trump. Goldman Sachs ha mantenuto il primato nel trading azionario con 4,2 miliardi di dollari di entrate, mentre l’incertezza economica e politica ha frenato l’attività bancaria di investimento, con un modesto aumento del 2% delle commissioni bancarie d’investimento rispetto all’anno precedente.
_Joshua Franklin su Financial Times_

*No a dazi zero.* Gli Stati Uniti hanno rifiutato la proposta dell’Unione Europea di eliminare i dazi sui beni industriali, comprese le automobili, causando uno stallo nei negoziati commerciali; nel frattempo, la Cina ha sospeso le consegne di aerei Boeing e le borse europee mostrano segni di ripresa, in particolare nel settore automobilistico. Nonostante l’impasse nei colloqui UE-USA e le tensioni commerciali con la Cina, i mercati finanziari europei hanno registrato una giornata positiva, mentre Wall Street è rimasta piatta, e si attendono sviluppi futuri dalle missioni diplomatiche, inclusa quella della presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni a Washington.
_Beda Romano su Sole 24 Ore_

*Ucraina.* Gli Stati Uniti si rifiutano di firmare una nota di condanna del G7 per l’ultima strage russa a Sumy, che ha causato la morte di 34 civili, per non compromettere i negoziati di pace, mentre il segretario generale della NATO, Mark Rutte, esprime sostegno incrollabile all’Ucraina durante una visita a Odessa. Il presidente ucraino Zelensky ribadisce l’inviolabilità della sovranità ucraina e rifiuta l’idea di trattare i cinque territori occupati dalla Russia, tra cui la Crimea, nonostante le indicazioni degli USA che questi potrebbero essere oggetto di negoziato.
_Marta Serafini su Corriere della Sera_

*Volenterosi.* Francia e Regno Unito stanno considerando di inviare 20-30 mila soldati, ufficiali e specialisti in Ucraina per addestrare le forze armate locali, nonostante la mancanza di consenso tra alcuni alleati europei e la complicata posizione degli Stati Uniti. Il piano franco-britannico non prevede un mandato di combattimento per questi militari, ma mira a rafforzare l’esercito ucraino attraverso la creazione di basi di addestramento all’interno del paese.
_Giuseppe Sarcina su Corriere della Sera_

*Il listino dell’Armata russa.* Il governo russo offre ingenti somme di denaro come incentivo per arruolare i cittadini più poveri nell’esercito, promettendo fino a 143 mila euro alle famiglie dei caduti in guerra in Ucraina. Questa pratica ha portato a un aumento significativo del numero di volontari, soprattutto nelle regioni più povere, dove le famiglie possono ricevere somme che equivalgono a molti anni di stipendio, spingendo così molti a rischiare la vita per garantire un futuro economico ai propri cari.
_Marco Imarisio su Corriere della Sera_

*Putin non vuole la pace.* Kaja Kallas, Alto Rappresentante UE per la Politica estera, accusa la Russia di essere l’aggressore nella guerra in Ucraina, sottolineando che non teme le minacce russe e definendo Putin un dittatore. Sostiene che la colpa del conflitto è interamente russa e che gli USA, esercitando maggiore pressione su Mosca, potrebbero contribuire significativamente a porre fine alla guerra.
_Claudio Tito su Repubblica_

*Marcia indietro.* L’inviato statunitense Steve Witkoff ha ritrattato una precedente apertura verso una posizione più morbida sul programma nucleare iraniano, affermando che l’Iran deve interrompere e smantellare il suo programma di arricchimento nucleare per raggiungere un accordo con l’amministrazione Trump, che sarà possibile solo se rispecchierà le condizioni di un “accordo Trump”. Nonostante le precedenti dichiarazioni che suggerivano la possibilità di consentire all’Iran un arricchimento a basso livello, Witkoff ha sottolineato l’importanza della verifica sia sull’arricchimento che sulla potenziale weaponizzazione, mentre le trattative proseguono con cautela come raccomandato dal leader supremo iraniano, Ayatollah Ali Khamenei.
_Andrew Engrand su Financial Times_

*Escalation.* Israele ha intensificato le sue operazioni militari, conquistando territori e radiando al suolo villaggi oltre i propri confini nell’ambito di una nuova strategia di sicurezza, a seguito di una guerra regionale scatenata da un attacco di Hamas. Le azioni del Paese, che includono l’istituzione di zone cuscinetto e bombardamenti aerei, hanno suscitato critiche internazionali per la violazione della sovranità e l’escalation delle tensioni nella regione.
_Neri Zilber su Financial Times_

*Stop allo sterminio.* Le opposizioni italiane si sono unite per redigere un documento in undici punti che chiede sanzioni contro il governo israeliano per violazioni dei diritti umani e il riconoscimento dello Stato di Palestina, oltre a impegnarsi per il Media freedom act per contrastare il controllo della destra sulla Rai. La giornata politica è stata caratterizzata da conferenze stampa congiunte e da un impegno comune contro l’indifferenza verso la situazione a Gaza, con una particolare attenzione alla necessità di mantenere alta l’attenzione su un conflitto considerato un crimine contro l’umanità.
_Conchita Sannino su Repubblica_

*Fondi congelati ad Harvard.* Il presidente Donald Trump ha congelato due miliardi di dollari di fondi destinati a Harvard, che si oppone alle pressioni dell’amministrazione di adeguare le sue politiche, mentre l’ex presidente Barack Obama difende l’ateneo, accusando Trump di tentare di soffocare la libertà accademica. Harvard, sostenuta dalla sua solida dotazione finanziaria, resiste alle richieste di sottomissione politica e si schiera contro le minacce di Trump, che mirano a controllare l’istruzione e l’apprendimento nell’università.
_Federico Fubini su Corriere della Sera_

ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DALL’ITALIA

*Pacemaker programmato.* Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, è stato ricoverato all’ospedale Santo Spirito di Roma per l’impianto programmato di un pacemaker, con il Quirinale che comunica che le sue condizioni sono buone. L’intervento ha causato l’annullamento degli appuntamenti dei prossimi giorni, ma non desta preoccupazioni e si inserisce in un periodo di intensa attività istituzionale per il Presidente, che ha ricevuto auguri bipartisan per una pronta guarigione.
_Concetto Vecchio su Repubblica_

*I dubbi di Mattarella.* Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato la legge che stanzia fondi per risarcire le vittime di crolli stradali e autostradali, come nel caso del Ponte Morandi, ma ha sollevato dubbi sulla sua costituzionalità, evidenziando discriminazioni e limitazioni nel risarcimento e chiedendo correzioni urgenti. Mattarella ha criticato la legge per la disparità di trattamento tra coniugi e conviventi stabili senza figli, e per non considerare eventi dannosi su strade di minore rilevanza nazionale, rischiando così di violare il principio di uguaglianza garantito dalla Costituzione.
_Ugo Magri su Stampa_

*Mozione su Gaza.* Elly Schlein, leader del Partito Democratico, sta pianificando di convocare un’assemblea nazionale entro il 10 maggio per delineare la posizione del partito sui prossimi referendum e regionali, cercando di unire il partito nonostante le tensioni interne. Inoltre, insieme ai leader di M5S e Avs, ha annunciato una mozione congiunta per il riconoscimento dello Stato palestinese e sanzioni contro il governo israeliano, evidenziando la necessità di un dibattito pubblico sulla situazione a Gaza.
_Maria Teresa Meli su Corriere della Sera_

*Settanta per cento.* La lista islamica a Monfalcone non ha raggiunto il 3% dei voti, mentre la Lega ha trionfato con una vittoria schiacciante del centrodestra, che ha portato alla carica di sindaco Luca Fasan con oltre il 70% dei voti. Il partito di Aboubakar Soumahoro, Italia Plurale, ha subito un notevole insuccesso nonostante la significativa presenza di residenti musulmani nella città.
_Fausto Biloslavo su Giornale_

*Rai.* Il consiglio di amministrazione della Rai è teatro di una sfida tra il presidente facente funzioni Antonio Marano, sostenuto dalla Lega, e l’ad Giampaolo Rossi, appoggiato dai meloniani, riguardo la nomina di Silvia Calandrelli alla presidenza di Rai Pubblicità, con la sinistra unita in opposizione. La situazione potrebbe portare a una riforma della governance della Rai, richiesta dalle opposizioni e in linea con il Media Freedom Act europeo, mentre emergono tensioni interne e critiche verso una circolare Rai che limiterebbe l’indipendenza dei filmmaker esterni.
_Antonella Baccaro su Corriere della Sera_

*Decreto per le liste d’attesa.* Il Governo italiano, dopo mesi di tensioni con le Regioni riguardo l’inefficace attuazione di un piano per ridurre le liste d’attesa in sanità, è pronto a imporre un decreto che conferisce poteri sostitutivi allo Stato in caso di inadempienze regionali, anche senza il consenso dei governatori regionali. Questa mossa, che mira a velocizzare l’assistenza sanitaria e a monitorare le prestazioni delle ASL, è vista dalle Regioni come un’invasione delle loro competenze, rischiando di intensificare lo scontro istituzionale.
_Marzio Bartoloni su Sole 24 Ore_

*Obiettivo 700 miliardi di export.* Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha espresso l’ambizione di raggiungere 700 miliardi di esportazioni, sottolineando l’importanza delle interconnessioni globali e delle politiche per la competitività, in un contesto di incertezza economica. Durante la Giornata nazionale del Made in Italy, sono stati consegnati i Premi Leonardo, con un focus sull’innovazione, la qualità e le radici industriali solide del nuovo made in Italy, e il riconoscimento dell’importanza delle imprese italiane a livello internazionale.
_Nicoletta Picchio su Sole 24 Ore_

*Auto danneggiata dall’Europa.* John Elkann, presidente di Stellantis, ha espresso preoccupazione per le difficoltà dell’industria automobilistica dovute alle tariffe e alle rigide politiche dell’Unione Europea, ma si è detto incoraggiato dalle dichiarazioni di Trump sulle tariffe. Durante l’assemblea generale, Elkann ha riconosciuto un 2024 difficile per l’azienda e ha evidenziato le sfide poste dalle regole europee sull’elettrificazione, mentre ha approvato i punti all’ordine del giorno, nonostante le critiche sui compensi ai manager.
_Claudia Luise su Stampa_

*Le regole per le cripto peggio dei dazi.* Il ministro dell’Economia italiano, Giancarlo Giorgetti, ha espresso preoccupazione per l’impatto delle nuove regole americane sulle criptovalute, in particolare le stablecoin, che potrebbero minacciare l’egemonia economica degli Stati e dell’Unione Europea. Giorgetti sottolinea l’importanza di promuovere l’euro digitale come risposta europea per rafforzare l’uso dell’euro come valuta di riferimento internazionale e ridurre la dipendenza da soluzioni di pagamento estere.
_Francesco Spini su Stampa_

*Maxi buco Inps dai condoni.* I condoni fiscali promossi dalla Lega hanno causato all’INPS la cancellazione di 15,4 miliardi di euro in contributi previdenziali evasi, con un deficit di 6,6 miliardi che lo Stato dovrà coprire, influenzando il bilancio dell’istituto e sollevando polemiche politiche. Bankitalia, nel contesto di un’audizione parlamentare, ha sottolineato l’importanza di lavorare più a lungo a causa dell’aumento della longevità, contrariamente alle politiche della Lega che mirano a fermare l’incremento dell’età pensionabile.
_Valentina Conte su Repubblica_

*Risiko bancario.* Il Comitato golden power di Palazzo Chigi è vicino a emettere un parere sull’offerta di Unicredit per l’acquisizione di Banco Bpm, con la possibilità di un via libera con prescrizioni riguardanti le sedi e la cessione di sportelli. La decisione, che potrebbe evitare interferenze con l’assemblea di Generali, è attesa per il consiglio dei ministri di venerdì o al più tardi martedì 22, mentre si valutano le implicazioni dell’operazione anche in relazione alla presenza di Unicredit in Germania e Russia.
_Giuseppe Colombo su Repubblica_

*Italia prima per Igp.*L’Italia si posiziona in testa nell’Unione Europea con 92 prodotti artigianali e industriali candidabili per la registrazione come Indicazione Geografica Protetta (IGP) secondo il Regolamento UE 2023/2411, con una scadenza per le domande fissata al 1° dicembre 2025. Il governo italiano deve ancora adottare un decreto legislativo e i produttori devono organizzarsi per presentare le domande, mentre il Ministero delle Imprese e del Made in Italy promuove l’IGP come strumento di tutela e marketing per accedere a nuovi mercati e ampliare l’offerta produttiva nazionale.
_Carmine Fotina su Sole 24 Ore _

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