SICUREZZA
*L’Europa deve cambiare.* Approfondimento del New York Times sull’industria della difesa europea, con dichiarazioni del Top Management di Leonardo. Il punto di partenza del servizio, pubblicato sull’edizione online del NYT, è lo stabilimento dell’italiana Leonardo a Torino, dal quale due nuovi caccia Eurofighter sono appena decollati alla volta del Kuwait. Un Paese che rappresenta il più grande cliente export per Leonardo nell’ambito del consorzio Eurofighter cui partecipa con partner inglesi, tedeschi e spagnoli, segnando un potenziale aumento delle vendite europee di armamenti in risposta alle tensioni commerciali con gli Stati Uniti e alla richiesta di Trump che l’Europa diventi più autonoma nella difesa. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022 ha incrementato la domanda di armi in Europa, che ora cerca di espandere la sua presenza nel mercato globale delle armi. Due anni fa, quando prese la guida di Leonardo, il CEO Roberto Cingolani ha riorientato l’azienda verso le frontiere dell’alta tecnologia e le alleanze con altri produttori di armi internazionali, come Rheinmetall per i mezzi terrestri e la turca Baykar nei droni. È questo, secondo lui, che ha attirato l’attenzione degli investitori che stavano riconsiderando l’industria della difesa europea dopo l’insediamento di Trump. “L’Europa, all’improvviso”, ha detto Cingolani, “ha capito che dobbiamo cambiare”. Citato tra gli altri, nell’articolo del NYT, anche il programma Gcap sviluppato da Leonardo insieme a produttori britannici e giapponesi, che, rispetto all’F-35 statunitense, “darà ai clienti un maggiore controllo sui propri sistemi” di quanto consenta il Jsf.
_ su nytimes.com_
*Rebus conti per il 2%.* Il ministro Giancarlo Giorgetti ha affermato che l’Italia rispetta gli impegni di spesa per la difesa richiesti dalla NATO, raggiungendo già il 2% del PIL senza ricorrere a contabilità creativa, nonostante i dati ufficiali mostrino ancora un 1,56%. Tuttavia, con l’approccio europeo Readiness 2030, l’Italia potrebbe aumentare la spesa per la difesa fino all’1,5% del PIL nei prossimi quattro anni, in deroga alle regole di bilancio europee. Giorgetti, preoccupato per il debito pubblico, ha deciso di non richiedere la clausola di salvaguardia nazionale per sforare gli obiettivi di bilancio prima del vertice NATO di giugno. Dopo il 2028, la spesa extra per la difesa dovrà essere coperta riorientando le priorità di bilancio, implicando possibili tagli o aumenti di tasse. Nel frattempo, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha presentato una lista di spese per la difesa, che è attualmente in fase di valutazione
_Mario Sensini su Corriere della Sera_
*Eurofighter bloccati.* La coalizione governativa tedesca di SPD e Verdi sta bloccando la vendita di circa tre dozzine di caccia Eurofighter alla Turchia, secondo quanto riferito dal Handelsblatt da fonti informate sulle discussioni governative segrete. Il rifiuto di concedere l’autorizzazione all’esportazione è dovuto in parte all’arresto del leader dell’opposizione turca Ekrem İmamoğlu, che la Turchia accusa di corruzione, mentre l’opposizione e alcuni nel governo tedesco vedono come un attacco politico alla democrazia turca. Nonostante i progressi nei colloqui tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, l’azione della Turchia contro İmamoğlu ha compromesso gli sforzi per l’approvazione dell’esportazione. Questa situazione potrebbe mettere alla prova la futura coalizione di governo tedesca, che mira a superare i dibattiti interni sugli esporti di armi e a coordinare meglio le approvazioni di controllo delle esportazioni, in linea con l’obiettivo di armonizzare le regole europee sugli esporti di armi.
_Julian Olk su Handelsblatt_
*L’Ucraina vuole i Taurus.* L’ambasciatore ucraino Andrij Melnyk, noto per le sue dichiarazioni dirette e spesso controverse, ha inviato una lettera aperta al cancelliere designato della Germania, Merz, con una lista di richieste audaci per sostenere l’Ucraina. Tra queste, suggerisce di destinare lo 0,5% del PIL tedesco all’Ucraina, di spingere per lo stesso impegno a livello europeo e G7, e di annunciare la consegna immediata di missili Taurus all’Ucraina. Nonostante l’accordo di coalizione tedesco esprima sostegno all’Ucraina, la questione dei missili Taurus rimane controversa, con il ministro della Difesa uscente che sottolinea la necessità di non discutere certe decisioni pubblicamente e Merz che enfatizza la necessità di consultare gli alleati europei prima di qualsiasi consegna.
_Daniel Mosseri su Foglio – Inserto_
*Hub logistico della Nato.* La Bundeswehr sta conducendo colloqui confidenziali con grandi aziende civili come Deutsche Bahn, Lufthansa e Rheinmetall per assicurarsi supporto logistico in caso di un attacco russo al territorio della NATO. La richiesta dell’esercito tedesco riguarda principalmente la capacità di trasportare truppe, munizioni e attrezzature militari. La Germania, che ha definito il suo ruolo come hub logistico della NATO nella sua Strategia di Sicurezza Nazionale del 2023, deve essere in grado di mobilitare decine di migliaia di soldati in tempi brevi verso il fronte orientale. La Bundeswehr dipende in gran parte da fornitori civili per il trasporto logistico, sia in tempo di pace che in zone di crisi, e sta affrontando sfide significative anche oltre la logistica, come la potenziale formazione di piloti di jet da combattimento da parte della scuola di volo Lufthansa
_Jens Koenen su Handelsblatt_
*Patto di difesa Uk e Ue.* Sir Keir Starmer sta perfezionando un importante accordo che permetterebbe ai produttori militari e di armamenti britannici di vendere ai loro alleati europei, nonostante l’iniziale esclusione del Regno Unito dal fondo di sicurezza europeo da 150 miliardi di euro. Questo patto di difesa UK-UE rappresenterebbe un progresso concreto verso un rapporto commerciale più pragmatico con il blocco, ma presenta delle sfide, in particolare riguardo ai diritti di pesca e agli standard alimentari. Mentre le esportazioni di difesa del Regno Unito hanno totalizzato 14,5 miliardi di sterline nel 2023, confrontate con 1,7 miliardi per il pesce, Sir Keir deve bilanciare le richieste europee con la necessità di mantenere la flessibilità nel negoziare altri accordi commerciali. La sua capacità di negoziare con successo con l’UE e contemporaneamente con gli Stati Uniti rappresenterebbe una significativa vittoria diplomatica
_ su Times_
*Armi in cambio dei diritti sulla pesca.* Il Primo Ministro britannico Sir Keir Starmer è vicino a concludere un importante accordo commerciale con l’UE che permetterebbe alle aziende britanniche di armamenti di vendere miliardi di sterline in armi agli alleati europei, in cambio di concessioni significative sui diritti di pesca. Le aziende britanniche potranno partecipare al nuovo fondo per la difesa dell’UE da €150 miliardi, mentre Starmer ospiterà un vertice UE-Regno Unito il 19 maggio a Londra per facilitare il commercio. È previsto anche un accordo da £30 milioni per droni prodotti da Syos Aerospace e l’annuncio di una nuova partnership di difesa con la Nuova Zelanda. Nonostante la resistenza francese a includere il Regno Unito nel fondo di difesa dell’UE, la crescente cooperazione sulla questione ucraina e le concessioni britanniche sulla pesca sembrano aver aperto la strada a un accordo di difesa, nonostante le critiche interne per la gestione delle quote di pesca
_Lara Spirit su Times_
*I belgi pensano in grande.* FN Herstal, il produttore belga di armi da fuoco, sta vivendo un periodo di forte domanda dopo trent’anni di calo in Europa, spinto dal rinnovato interesse per le armi leggere a seguito del conflitto in Ucraina. Nonostante l’adozione di metodi ad alta tecnologia, l’azienda continua a fare affidamento sulla manodopera artigianale per la produzione di parti essenziali delle armi. La società affronta sfide simili a quelle dell’intero settore della difesa europeo, che è frammentato e fatica ad adattarsi all’aumento degli ordini. Il CEO Julien Compère sottolinea l’importanza di una visione chiara del mercato futuro per poter investire adeguatamente, mentre l’azienda considera espansioni attraverso fusioni e acquisizioni, come l’acquisto del produttore francese di munizioni Sofisport, e punta a diventare un campione europeo nel settore della difesa.
_Laura Dubois su Financial Times_
*Spagna aumenta la spesa.* Il Ministero della Difesa spagnolo sta finalizzando una serie di progetti di armamento per aumentare la spesa militare al 2% del PIL, con un focus su tecnologie avanzate come comunicazioni, sistemi di comando e controllo, e nuovi veicoli di combattimento. Il Ministero dell’Industria lancerà il piano Fores, dotato di almeno 1.000 milioni annui, per finanziare la capacità delle imprese spagnole di rispondere alle esigenze delle Forze Armate. Il governo spagnolo non esclude di raggiungere l’obiettivo del 2% già quest’anno, e ha già approvato trasferimenti di fondi per programmi di modernizzazione e altre necessità militari. Il presidente Pedro Sánchez ha incontrato i dirigenti delle principali aziende dei settori della difesa e dell’aeroespaziale, esortandoli a investire per soddisfare la crescente domanda di equipaggiamento militare.
_Miguel Gonzales su Pais_
*Cieli indifesi.* L’Europa si trova vulnerabile di fronte a potenziali attacchi missilistici, soprattutto contro missili balistici con traiettoria esoatmosferica, per i quali mancano difese adeguate. La difesa efficace richiederebbe un approccio stratificato, come quello adottato da Israele, che include sistemi come Iron Dome per minacce a basse quote, David Sling e velivoli intercettori per medie quote, e Arrow 3 per missili balistici ad alte prestazioni. L’Europa, tuttavia, non dispone di un sistema satellitare di sorveglianza autonomo e dipende dagli Stati Uniti per l’allerta di lanci missilistici, mentre per le medie quote si affida al sistema integrato di difesa aerea della NATO. È evidente la necessità di un impegno collettivo per una difesa comune europea, che richiederebbe finanziamenti condivisi e una forte volontà politica, come suggerito da personalità quali Draghi, per non essere impreparati di fronte a rapidi cambiamenti degli scenari di minaccia.
_Vincenzo Camporini su Foglio_
*Gli Houthi rispondono ai raid Usa.* La milizia yemenita Houthi ha dimostrato una notevole capacità di resistenza nei confronti delle incursioni anglo-americane, abbattendo 21 droni Reaper statunitensi, ciascuno del valore di circa 30 milioni di dollari. Utilizzando una combinazione di radar svizzeri e cinesi, sistemi antiaerei russi e armamenti iraniani, gli Houthi hanno anche migliorato le tecniche per disturbare le trasmissioni dei droni. Nonostante la presenza di due portaerei americane nella regione e la base di bombardieri strategici B-2 a Diego Garcia, gli attacchi aerei non sono riusciti a piegare i militanti, che mantengono la loro posizione. Gli osservatori ritengono che la sola aviazione non sia sufficiente per sconfiggere gli Houthi, suggerendo la possibilità di un’offensiva terrestre da parte delle forze yemenite ostili alla milizia.
_Guido Olimpio su Corriere della Sera_
*Undicesimo pacchetto.* Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, è previsto per essere ascoltato dal Copasir per discutere l’undicesimo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina, sebbene l’audizione possa essere posticipata a causa della morte di Papa Francesco, che ha già causato il rinvio di altri eventi parlamentari. Il contenuto del pacchetto è segreto, ma potrebbe includere missili e munizioni per il sistema di difesa anti-aerea Samp-T, proseguendo l’impegno italiano a sostegno dell’Ucraina, confermato anche al recente vertice Nato di Ramstein. L’Italia ha già inviato dieci pacchetti di aiuti militari e civili a Kiev, con Crosetto che ha presentato gli ultimi due nel 2024, e il governo ha esteso la possibilità di inviare ulteriori aiuti per un altro anno, nonostante la speranza che il decimo fosse l’ultimo.
_Giacomo Salvini su Il Fatto Quotidiano_
*Contratto Forze Armate.* Il nuovo contratto per 300.000 militari delle Forze Armate italiane è stato ufficializzato con la pubblicazione del decreto presidenziale sulla Gazzetta Ufficiale, prevedendo l’entrata in vigore dal 1° maggio. Il contratto include un aumento medio delle retribuzioni del 6,5% e potenzia le indennità operative per settori specialistici, con incrementi significativi per i comparti cyber e gli operatori subacquei, tra gli altri. Gli arretrati del 2024 e dei primi mesi del 2025 saranno pagati a maggio, con deduzione delle somme già erogate come anticipi e indennità di vacanza contrattuale
_ su Sole 24 Ore_
*Starlink è meglio.* Nino Minardo, presidente della commissione Difesa della Camera e membro della Lega, sostiene che i satelliti Starlink di Elon Musk rappresentano la tecnologia più avanzata per le telecomunicazioni satellitari, superando le prestazioni di altri fornitori come Eutelsat. Questa posizione emerge in un contesto in cui l’Italia, insieme agli Stati Uniti, si impegna a proteggere le infrastrutture critiche e sensibili, privilegiando fornitori di fiducia. Minardo evidenzia le differenze sostanziali tra Starlink e OneWeb di Eutelsat, come il numero di satelliti e la capacità di distribuire informazioni senza ripetitori a terra. Nonostante le preoccupazioni su un potenziale conflitto di interessi legato a Musk, Minardo afferma che le istituzioni italiane si concentrano sulle scelte migliori per la resilienza del paese, in particolare per garantire la connettività e prevenire il rischio di interruzioni del servizio.
_Simone Canettieri su Foglio_
*L’AI conquista lo Spazio.* L’intelligenza artificiale (AI) sta rivoluzionando l’esplorazione spaziale, diventando uno strumento cruciale per gli scienziati nella ricerca di vita extraterrestre e nello studio dell’universo. Recentemente, l’AI ha contribuito a identificare potenziali tracce di vita sul pianeta K2-18b grazie al James Webb Space Telescope. Questo progresso è solo un esempio di come l’AI sia diventata indispensabile nell’analizzare l’enorme quantità di dati spaziali, superando le capacità umane. L’AI ora aiuta a filtrare il rumore cosmico, classificare galassie e riconoscere pattern invisibili all’occhio umano, estendendo la nostra capacità di esplorazione oltre i limiti precedenti. Questa “rivoluzione cognitiva” solleva questioni epistemologiche e ontologiche, poiché affidiamo alle macchine la definizione di ciò che è reale e la scoperta di nuove realtà nell’universo.
_ su Foglio_
*La Cina restituisce i Boeing.* Le compagnie aeree cinesi hanno iniziato a rifiutare la consegna e a rimandare indietro agli Stati Uniti alcuni aerei Boeing, inclusi almeno tre 737 Max, in risposta ai dazi imposti dagli USA sui prodotti cinesi. Questa mossa mette in dubbio gli ordini per 179 velivoli e potrebbe influenzare negativamente lo sviluppo del colosso aerospaziale cinese Comac, che nonostante gli ingenti investimenti, rimane dipendente dalle tecnologie statunitensi. La guerra commerciale tra le due potenze rischia di avere gravi ripercussioni sul settore dell’aviazione, anche se la Cina continua a utilizzare aerei Boeing per i voli istituzionali. Questa escalation potrebbe portare a un cambiamento significativo nelle dinamiche del mercato aeronautico globale.
_ su Sole 24 Ore_
*I Boeing cinesi agli indiani.* Air India sta considerando l’acquisto di aerei Boeing 737 Max inizialmente destinati alle compagnie aeree cinesi, a seguito delle tariffe imposte dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump sulle importazioni dalla Cina. La compagnia aerea, di proprietà del gruppo Tata, è alla ricerca di nuovi velivoli per rilanciare la propria attività e prevede di avvicinarsi a Boeing per discutere l’acquisto di questi jet. Questo interesse potrebbe mitigare l’impatto a breve termine delle tensioni commerciali per Boeing, uno dei principali esportatori statunitensi, ma le configurazioni delle cabine e i pagamenti già effettuati potrebbero complicare le vendite. Nel frattempo, le tensioni geopolitiche continuano a favorire Airbus rispetto a Boeing nel mercato cinese, uno dei più grandi al mondo per la vendita di aerei.
_Tracey Boles su Times_
*Droni crescono.* Il mercato dei droni in Italia ha registrato una crescita significativa, con un incremento del 10% e un valore di 160 miliardi di euro nel 2024. L’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata del Politecnico di Milano ha rilevato che il settore prevede un’ulteriore espansione nei prossimi anni, con 657 aziende coinvolte in 1.882 progetti di sviluppo. Esperti come Paola Olivares e Marco Lovera sottolineano l’importanza di creare una filiera nazionale e integrare le tecnologie dei droni nei piani di sviluppo territoriale, evidenziando l’ampio spettro di applicazioni, dalla sostenibilità alla sicurezza. Tuttavia, il settore affronta la sfida di aumentare la dimensione delle aziende italiane, dato che ogni anno il 5% delle imprese chiude, contro solo il 2% di nuove aperture
_ su Messaggero_
*Etf a tema.* Nel mese di marzo, gli ETF a tema difesa hanno registrato un notevole afflusso di capitali, con quasi 3 miliardi di dollari, superando altri settori come la cybersicurezza. Questo trend riflette l’interesse crescente degli investitori verso la tecnologia militare e aerospaziale di nuova generazione. Alcuni fondi specifici, come il VanEck Defense Ucits ETF, hanno visto una rapida crescita del patrimonio, mentre nuovi fondi legati alla difesa sono stati lanciati in Europa. Nonostante l’incertezza causata dagli annunci sui dazi del 2 aprile, il settore della difesa ha mostrato una forte domanda, con previsioni di ulteriore crescita dovuta all’aumento della spesa militare europea. Al contrario, settori come la robotica e le energie pulite hanno sofferto deflussi, con gli investitori che preferiscono l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione in Cina.
_ su Repubblica Affari&Finanza_
*Dividendi.* Dopo i recenti cali del mercato azionario, molte azioni offrono dividendi elevati rispetto al loro prezzo, rendendo attraente l’investimento in titoli ad alto rendimento. Tuttavia, è fondamentale assicurarsi che i dividendi siano sostenibili e non compromettano la crescita aziendale. La stagione dei dividendi a Piazza Affari si preannuncia generosa, con oltre 40 miliardi di euro previsti in pagamenti per il 2024 e rendimenti vicini al 5%. Gli investitori dovrebbero considerare la solidità e la capacità di generare cassa delle aziende, con un occhio di riguardo verso i “dividend aristocrats” e le società con politiche di retribuzione crescente. Alcuni titoli finanziari ed energetici, come Banca Montepaschi e Eni, sono tra i più promettenti per i rendimenti futuri.
_Luigi Dell’Olio su Repubblica Affari&Finanza_
*Offensiva.* Ángel Escribano, recentemente nominato presidente esecutivo di Indra, è entrato formalmente nel consiglio di amministrazione di ITP Aero, sostituendo Marc Murtra. Indra ha acquisito una quota del 9,5% di ITP Aero da Bain Capital per circa 175 milioni di euro e sta cercando di aumentare la sua partecipazione nel produttore di motori aeronautici. L’ingresso di Escribano nel consiglio di amministrazione segna una nuova fase nei rapporti tra Indra e ITP, con Indra che punta a una maggiore influenza e controllo in ITP. Nonostante le complicate trattative con Bain Capital e il governo, che detiene il 28% di Indra, la società sta portando avanti la sua strategia per diventare il leader spagnolo nel settore della difesa, tra cui l’acquisizione di Hispasat e il controllo di Hisdesat, oltre al tentativo di acquistare Santa Barbara da General Dynamics.
_ su Expansión_
*IA e Big Tech.* Il Festival dell’Economia di Trento 2025, celebrando i 20 anni del festival e i 160 anni del Sole 24 Ore, si concentra sull’intelligenza artificiale (AI) e il suo impatto su equilibri di potere ed economie, con un occhio alle questioni etiche e di sostenibilità. Tra i relatori illustri, Daron Acemoglu, premio Nobel per l’Economia 2024, discuterà le opportunità e le sfide poste dall’AI, mentre altri panel esploreranno il dominio delle big tech e le implicazioni geopolitiche dell’AI. L’evento, ricco di dibattiti su temi come cybersecurity e criptovalute, vedrà la partecipazione di esperti, accademici e figure istituzionali, con sessioni dedicate anche agli impatti dell’AI su vari ambiti sociali ed economici.
_Laura La Posta su Sole 24 Ore_
*IA, ripensare le aziende.* Il rapporto “Global human capital trends” di Deloitte evidenzia che le aziende stanno affrontando una tensione strutturale tra le potenzialità dell’intelligenza artificiale (IA) e modelli organizzativi rigidi, richiedendo un ripensamento degli assetti aziendali per promuovere la collaborazione tra umani e IA. L’IA generativa, adottata spontaneamente e con una crescita esponenziale, ha invaso il mondo del lavoro in vari ambiti, costringendo le aziende a rivedere strategie e competenze. Gli analisti di Deloitte sottolineano l’importanza del ruolo delle risorse umane e dei leader aziendali nel gestire la trasformazione digitale, mentre uno studio di McKinsey identifica la leadership come ostacolo alla scalabilità dell’IA. Infine, un’analisi di Bain e Company rileva una crescente domanda di competenze legate all’IA, con il mercato del lavoro che fatica a tenere il passo, e Gartner prevede che entro il 2026 il 60% delle applicazioni lavorative che non integrano IA generativa sarà sostituito, segnalando un rischio di obsolescenza per le aziende che non si adattan
_Andrea Frollà su Repubblica Affari&Finanza_
*L’IA sarà un assistente personale.* Yusuf Mehdi, vicepresidente di Microsoft, ha illustrato le nuove funzionalità di Copilot, un chatbot basato su intelligenza artificiale generativa che ora possiede la capacità di memorizzare informazioni. Questa evoluzione permette a Copilot di fornire risposte personalizzate senza bisogno di dettagli specifici, apprendendo gusti e preferenze degli utenti. La memoria dell’IA apre nuove opportunità di business, come la pubblicità personalizzata, e implica cambiamenti nel mercato del lavoro, con la creazione di nuovi ruoli. Copilot, che può già gestire compiti via comando vocale e ha acquisito la funzione Vision, potrebbe in futuro assumere anche un aspetto visivo personalizzato. Mehdi sottolinea la distinzione tra l’uso personale e professionale di Copilot, e rivela come il chatbot abbia sostituito i motori di ricerca nella sua vita quotidiana.
Repubblica Affari&Finanza
22-04-2025 Intervista a Yusuf Mehdi – Microsoft “L’IA con la memoria diventerà un vero assistente personale” (Pisa Pier_Luigi) pag. 17 [solo testo] [Translate]
_ su Repubblica Affari&Finanza_
ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DAL MONDO
*Ritorsione.* Il ministero del commercio cinese ha avvertito che la Cina adotterà misure di ritorsione contro i paesi che negoziano accordi commerciali con gli Stati Uniti a scapito degli interessi cinesi, in risposta ai piani dell’amministrazione Trump di isolare Pechino attraverso trattative bilaterali. La Cina si oppone fermamente a qualsiasi accordo che danneggi i suoi interessi e ha promesso contromisure reciproche. Mentre il presidente Trump ha mantenuto alte tariffe sui beni cinesi, la Cina ha risposto con tariffe sui prodotti statunitensi e ha mostrato poca volontà di cedere. Nonostante la Cina si presenti come un pilastro del sistema commerciale globale, la sua economia è vulnerabile a causa di una domanda interna debole e di una guerra commerciale con gli USA, spingendo Pechino a investire nell’industria per ridurre la dipendenza dalla tecnologia occidentale. Il ministero ha sottolineato l’importanza di risolvere le dispute commerciali attraverso consultazioni paritarie e ha avvertito che un ritorno alla “legge della giungla” nel commercio internazionale danneggerebbe tutti i paesi.
_Joe Leahy su Financial Times_
*Trump contro Powell, crolla Wall Street.* Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha intensificato le sue critiche nei confronti del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, definendolo un “perdente” e attribuendo a lui la responsabilità di un eventuale rallentamento economico per non aver tagliato i tassi di interesse. Questi attacchi hanno suscitato preoccupazioni tra gli investitori riguardo all’indipendenza della Fed, portando a un calo significativo di Wall Street e del Nasdaq, con perdite oltre il 3%, e un apprezzamento dell’euro sul dollaro. L’oro ha raggiunto un record storico, superando i 3.400 dollari l’oncia, mentre il Bitcoin ha toccato i 87.857 dollari prima di calare. Il dollaro ha perso valore, scendendo ai minimi da marzo 2022, e i rendimenti dei Treasury sono saliti oltre il 4,41%. Gli investitori, preoccupati per l’incertezza legata alla guerra commerciale e all’inflazione, stanno spostando i loro capitali fuori dagli Stati Uniti, in un trend definito “Sell America”.
_Morya Longo su Sole 24 Ore_
*Trump a Roma per il Papa.* Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato tramite i social media la sua presenza a Roma per i funerali di Papa Francesco, suscitando l’interesse della premier italiana Giorgia Meloni. Meloni vede l’opportunità di sfruttare la visita di Trump per organizzare un incontro con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, per discutere di dazi e relazioni transatlantiche. Questo incontro potrebbe seguire l’esempio di un precedente organizzato da Macron a Notre-Dame, dove Trump e Zelensky si incontrarono.
_Ilario Lombardo su Stampa_
*L’autogol americano con petrolio e dollaro.* Le politiche commerciali di Donald Trump, in particolare l’imposizione di dazi, hanno causato un calo del prezzo del petrolio che danneggia i produttori di petrolio statunitensi. La domanda di greggio è prevista in calo, con una riduzione della crescita giornaliera e possibili future ricadute sui prezzi. L’industria dello shale oil negli USA, che richiede costi di produzione più elevati, è particolarmente vulnerabile a questi cali di prezzo. Mentre Trump cerca di bilanciare gli effetti inflattivi dei dazi con prezzi del petrolio più bassi, le sue politiche rischiano di aumentare il deficit commerciale e di impattare negativamente sull’industria petrolifera americana. Nel frattempo, l’OPEC+ ha deciso di aumentare la produzione, contribuendo ulteriormente alla discesa dei prezzi, in un contesto di tensioni geopolitiche e di rinegoziazione degli equilibri globali.
_Flavio Bini su Repubblica Affari&Finanza_
*Euro digitale.* La crescente popolarità delle stablecoin ancorate al dollaro rappresenta una minaccia per l’euro e potrebbe accelerare l’adozione dell’euro digitale come strumento di sovranità monetaria europea. La Banca Centrale Europea (BCE) e le cancellerie europee sono consapevoli dell’importanza strategica di questo progetto, che ha incontrato resistenze, soprattutto da parte di Francia e Germania, preoccupate per l’impatto sulle piccole banche e sulla privacy. Tuttavia, la guerra economica di Trump contro l’Europa e il suo sostegno alle stablecoin potrebbero essere un incentivo per superare lo stallo. Il Parlamento e il Consiglio UE devono approvare il regolamento proposto dalla Commissione per permettere alla BCE di sviluppare l’infrastruttura necessaria, affrontando questioni come la privacy, i limiti di detenzione di euro digitali e il rapporto con il settore privato. Nonostante le sfide, segnali politici recenti suggeriscono una possibile ripresa del progetto, con l’obiettivo di lanciare l’euro digitale entro il 2028.
_Filippo Santelli su Repubblica Affari&Finanza_
*Spinta senza direzione.* La coalizione di governo tedesca guidata da Friedrich Merz è criticata per la mancanza di una visione unitaria nel suo programma, che include una serie di misure di sostegno ma senza un disegno complessivo. Carsten Linnemann, figura chiave della CDU, ha rifiutato la posizione di ministro dell’Economia, rimanendo segretario generale del partito, in segno di sfiducia verso il contratto di coalizione. La Germania, già alle prese con una recessione e un gap infrastrutturale significativo, potrebbe subire danni economici gravi se gli Stati Uniti, sotto la presidenza Trump, dovessero imporre dazi fino al 20%. Nonostante ciò, la coalizione ha assicurato una notevole dotazione finanziaria per stimolare la crescita e rafforzare la difesa, prevedendo investimenti infrastrutturali e sgravi fiscali. Tuttavia, permangono dubbi sulla sostenibilità finanziaria di alcune misure, come quelle proposte dalla SPD per le pensioni e l’aumento del salario minimo.
_Tonia Mastrobuoni su Repubblica Affari&Finanza_
*Finita la tregua di Pasqua.* La tregua di Pasqua annunciata da Putin è terminata senza mai iniziare, con accuse reciproche tra Mosca e Kiev. Il presidente ucraino Zelensky ha denunciato numerosi bombardamenti russi, mentre il Cremlino sostiene di aver rispettato il cessate il fuoco. Gli Stati Uniti propongono un nuovo cessate il fuoco di 30 giorni e la discussione di una zona neutrale attorno all’impianto nucleare di Zaporizhzhia, ma le condizioni includono il riconoscimento dell’annessione della Crimea da parte di Mosca e l’esclusione dell’Ucraina dalla NATO, punti controversi per Kiev. Una delegazione ucraina incontrerà rappresentanti USA a Londra per discutere questi temi, mentre la Russia esprime soddisfazione per la posizione americana sull’adesione dell’Ucraina alla NATO.
_Marta Serafini su Corriere della Sera_
*Piano Usa, no a Kiev nella Nato.* Gli Stati Uniti hanno proposto un piano per l’Ucraina che esclude l’ingresso di Kiev nella NATO e riconosce la Crimea come parte della Russia, senza menzionare il ritiro delle truppe russe dalle altre regioni occupate. Il piano, presentato a Parigi e in attesa di risposta da parte dell’Ucraina, prevede anche il controllo americano della centrale nucleare di Zaporizhzhia in una zona neutrale. Alcuni punti del piano sono controversi o inaccettabili per l’Ucraina, come la cessione della sovranità sulla Crimea, e non prevedono un ridimensionamento delle forze armate ucraine. La proposta contempla una missione europea di rassicurazione, ma senza garanzie di sostegno americano, mentre Mosca rifiuta truppe straniere sul suo territorio e chiede la fine del sostegno bellico all’Ucraina. Il piano non è vincolante, ma è un elenco di opzioni da discutere, con l’obiettivo di raggiungere un risultato al prossimo vertice a Londra
_Gabriella Colarusso su Repubblica_
*Esercitazioni.* Le forze armate degli Stati Uniti e delle Filippine stanno per condurre il loro primo test completo di battaglia per esercitarsi a combattere insieme in punti caldi come Taiwan o il Mar Cinese Meridionale, segnando un approfondimento dell’impegno militare di Washington con il suo più antico alleato asiatico. Gli esercizi Balikatan di quest’anno, che sono la principale esercitazione bilaterale annuale tra i due paesi, hanno iniziato a combinare elementi praticati negli ultimi due anni in uno scenario di guerra sotto condizioni realistiche. Il direttore dell’esercizio statunitense, il tenente generale James Glynn, ha sottolineato la determinazione a sostenere il trattato di mutua difesa in vigore dal 1951. Gli analisti hanno interpretato la manovra come un segno che gli Stati Uniti stanno intensificando la loro attenzione sulla regione Indo-Pacifico, nonostante le incertezze politiche estere dell’amministrazione Trump. Le forze giapponesi parteciperanno attivamente agli esercizi Balikatan per la prima volta, unendosi all’Australia, un altro alleato chiave degli Stati Uniti nella regione.
_Kathrin Hille su Financial Times_
*Iran-Usa, ottimi colloqui.* Il presidente americano Donald Trump ha descritto come “ottimi” i colloqui con l’Iran tenutisi in Italia, segnando un tono meno minaccioso del solito. Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha espresso la disponibilità dell’Iran a raggiungere un accordo sul nucleare che rispetti gli interessi nazionali, richiedendo trattative alla pari con gli Stati Uniti. Un incontro tra tecnici ed esperti è previsto a Muscat per delineare i principi base dell’accordo, seguito da un terzo incontro tra i capi delle delegazioni. Nonostante le divisioni all’interno dell’amministrazione Trump, il presidente sembra incline alla diplomazia per evitare un conflitto in Medio Oriente, pur mantenendo opzioni militari e ascoltando le richieste di alleati come Netanyahu
_Greta Privitera su Corriere della Sera_
*Servizi per spiare.* Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è accusato di aver utilizzato i servizi segreti per spiare le proteste contro di lui e di aver licenziato il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, per motivi personali piuttosto che professionali. Bar ha testimoniato contro Netanyahu, sostenendo che il premier ha cercato di ottenere la sua lealtà personale e ha ordinato la sorveglianza di manifestanti pacifici. Nel frattempo, le tensioni tra Israele e Palestina si acuiscono, con oltre 50.000 palestinesi uccisi e 59 ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Un’inchiesta interna dell’esercito su 14 soccorritori uccisi ha riconosciuto errori professionali ma è stata respinta dai palestinesi come falsa. La situazione politica e militare in Israele rimane tesa, con l’opposizione che avverte del rischio di violenza politica
_Davide Frattini su Corriere della Sera_
*Hegseth ancora nella bufera.* Pete Hegseth, capo del Pentagono, è finito nuovamente nella bufera per aver condiviso informazioni su un attacco militare americano nello Yemen in una chat di famiglia su Signal, piattaforma non autorizzata per comunicazioni riservate. Tra i partecipanti alla chat c’erano sua moglie, suo fratello e il suo avvocato personale. Questo episodio segue un precedente in cui Hegseth aveva rivelato dettagli di un’operazione militare in un gruppo che includeva per errore un giornalista. La Casa Bianca ha reagito con indignazione, parlando di un complotto per rimuovere il segretario alla Difesa, mentre il presidente ha espresso sostegno a Hegseth, minimizzando l’accaduto come “fake news”.
_Massimo Basile su Repubblica_
ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DALL’ITALIA
*Addio a Papa Francesco.* Papa Francesco è deceduto alle 7.35 di ieri mattina a causa di un ictus cerebrale seguito da un collasso cardiocircolatorio irreversibile. Aveva 88 anni e si trovava nel suo appartamento a Casa Santa Marta in Vaticano, dove era stato dimesso dall’ospedale il 23 marzo dopo un ricovero di 38 giorni per polmonite bilaterale. Nonostante le sue condizioni di salute, ha continuato a partecipare attivamente agli eventi della Chiesa, inclusa la benedizione Urbi et Orbi di Pasqua. Il cardinale Kevin Farrell ha annunciato la sua morte, sottolineando il suo servizio dedicato ai più poveri e emarginati. La salma sarà esposta in San Pietro e i funerali si terranno probabilmente sabato, mentre il Conclave per eleggere il suo successore si riunirà tra il 5 e il 10 maggio.
_Virginia Piccolillo su Corriere della Sera_
*I ricordi di Giorgia Meloni.* Giorgia Meloni ha condiviso con il Messaggero i ricordi del suo ultimo incontro con Papa Francesco, avvenuto una settimana prima della sua morte. Durante la visita, il Papa ha mostrato il suo caratteristico senso dell’umorismo nonostante le condizioni di salute precarie, consigliando a Meloni di mantenere sempre il senso dell’umorismo. Meloni ha espresso un profondo affetto per il Papa, sottolineando un rapporto speciale che andava oltre i ruoli istituzionali. Ha ricordato anche la presenza storica di Papa Francesco al G7 e i momenti privati condivisi, che ha scelto di custodire rispettosamente. La premier ha espresso il suo dolore per la perdita di una figura che considerava un faro e un amico
_Ileana Sciarra su Messaggero_
*Il senso di vuoto di Mattarella.* Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso un profondo senso di perdita personale e di vuoto dopo la morte di Papa Francesco, con cui aveva un legame speciale e condiviso momenti significativi sia pubblici che privati. Mattarella ha riconosciuto nel Pontefice un leader spirituale e morale che ha lasciato un’impronta indelebile attraverso le sue encicliche “Laudato si'” e “Fratelli tutti”, che riflettevano un’attenzione verso le periferie del mondo e i più deboli, valori condivisi dal presidente. In un messaggio televisivo, Mattarella ha sottolineato l’importanza di tradurre il ricordo e la riconoscenza per l’insegnamento del Papa in responsabilità e azioni quotidiane, riflettendo l’omaggio che lo stesso Francesco aveva reso a Mattarella nel 2023 con il Premio Paolo VI. Il loro rapporto era caratterizzato da una piena sintonia su temi sociali e umanitari, come evidenziato dalla loro collaborazione per un patto sociale per il lavoro e la visita congiunta alle famiglie delle zone terremotate in Italia
_Marzio Breda su Corriere della Sera_
*Sabato i funerali.* apa Francesco è deceduto a causa di un ictus cerebrale seguito da un collasso cardiocircolatorio, come confermato dal direttore del dipartimento Igiene e Sanità del Vaticano. La salma è stata esposta nella cappella di Casa Santa Marta e verrà trasferita nella basilica di San Pietro per tre giorni prima dei funerali, che si terranno sabato 26 aprile secondo il sindaco di Roma, ma la conferma ufficiale spetta al Vaticano. Bergoglio ha semplificato le procedure funebri, optando per una cerimonia più umile con una sola bara e senza catafalco o pastorale papale. Dopo i funerali, la salma sarà sepolta fuori dal Vaticano, in Santa Maria Maggiore. Nel frattempo, la sicurezza è stata rafforzata a Roma, con una no-fly zone e misure aggiuntive per gestire l’afflusso di fedeli e la presenza di leader mondiali, tra cui Donald Trump.
_Iacopo Scaramuzzi su Repubblica_
*Il conclave.* Il prossimo Conclave per l’elezione del successore di Papa Francesco si terrà al più tardi il 10 maggio, con un collegio elettorale fortemente influenzato dalle scelte del pontefice argentino, che ha nominato oltre l’80% dei cardinali elettori. Papa Francesco ha privilegiato un profilo pastorale nella selezione dei cardinali, spesso provenienti da diocesi periferiche e paesi meno rappresentati, aumentando la diversità culturale e ideologica all’interno della Chiesa. Nonostante ciò, il collegio non è monolitico, includendo cardinali con orientamenti sia progressisti che conservatori. Le dinamiche del Conclave sono imprevedibili, con variabili ecclesiali, politiche e geopolitiche che possono influenzare l’elezione. Tra i papabili si menzionano figure come il Segretario di Stato Pietro Parolin, il filippino Louis Antonio Tagle e altri cardinali di spicco da diverse parti del mondo, con gli italiani ormai ridotti a 19 su 135 elettori.
_Iacopo Scaramuzzi su Repubblica_
*Il mondo saluta il Papa.* Il cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco ha unito leader mondiali di fazioni opposte, tra cui Zelensky e Putin, mentre Netanyahu è rimasto in silenzio, forse a causa delle critiche del Papa sul conflitto a Gaza. Putin e il patriarca Kirill hanno elogiato il Papa per il suo contributo al dialogo interreligioso, mentre Zelensky ha sottolineato il suo ruolo nel dare speranza e promuovere l’unità. Nel mondo arabo, il Papa è stato apprezzato per la sua schiettezza, in particolare da Abu Mazen e il presidente iraniano, che hanno evidenziato le sue posizioni contro la guerra a Gaza. Leader europei come Ursula von der Leyen e Emmanuel Macron hanno espresso ammirazione per il suo impegno verso i più deboli e per il dialogo, mentre Re Carlo III ha espresso profondo dolore per la sua scomparsa.
_Marco Bresolin su Stampa_
*Governo diviso sulla Golden Power.* Il centrodestra italiano mostra segni di divisione in seguito alle reazioni contrastanti alla decisione del Consiglio dei ministri di applicare il Golden power all’acquisizione di Banco Bpm da parte di Unicredit, guidata da Andrea Orcel. Forza Italia, in particolare, ha espresso disaccordo con l’intervento statale, sostenendo che le questioni di mercato dovrebbero essere risolte senza interferenze governative. Il vicepremier Antonio Tajani ha messo in dubbio l’uso dei poteri speciali, non vedendo implicazioni per la sicurezza nazionale. Nel frattempo, il governo osserva con interesse la situazione in vista del rinnovo del cda di Generali, con il senatore Gelmetti che enfatizza la necessità di una finanza al servizio del Paese. La Lega difende gli sportelli di Banco Bpm in Lombardia e Veneto, mentre si valuta anche l’acquisizione di Commerzbank da parte di Unicredit, che ha incontrato opposizione in Germania
_Luca Monticelli su Stampa_
*Buoni incassi, ma pochi accertamenti.* La Corte dei Conti ha evidenziato che l’incremento record di 33,4 miliardi di euro nel recupero dell’evasione fiscale in Italia nel 2024 è dovuto principalmente a versamenti spontanei e controlli automatizzati, piuttosto che a veri accertamenti mirati. La premier Giorgia Meloni aveva precedentemente attribuito il successo anche alle nuove norme del suo governo, ma la Corte sottolinea che la maggior parte degli introiti non deriva da una lotta attiva all’evasione. Inoltre, si rileva che l’evasione tra gli autonomi è al 65% e che l’Italia ha un gap IVA crescente, posizionandosi tra gli ultimi in Europa. La Corte dei Conti invita a un rafforzamento dell’attività di controllo sostanziale per mantenere alti i livelli di recupero dell’evasione fiscale.
_Valentina Conte su Repubblica_
*In attesa del contratto.* In Italia, 5,9 milioni di lavoratori attendono il rinnovo dei loro contratti di lavoro, con quasi la metà impiegati nel settore pubblico. L’industria ha dato un impulso significativo ai rinnovi contrattuali, ma molti settori, tra cui quello pubblico, sono in ritardo, con alcuni dipendenti che devono ancora negoziare due cicli contrattuali. Le trattative sono particolarmente tese nel settore metalmeccanico, dove i sindacati chiedono aumenti salariali significativi, mentre le aziende propongono incrementi basati sull’inflazione. Nel frattempo, nel settore finanziario, i sindacati lavorano per recuperare il potere d’acquisto perso, con i dipendenti delle compagnie assicurative in attesa di rinnovo. Gli aumenti salariali recenti in vari settori hanno anche incluso il recupero dell’inflazione pregressa, con alcuni contratti che hanno raggiunto aumenti record.
_Cristina Casadei su Sole 24 Ore_
*Ops strategica.* Il CEO di Bper, Gianni Franco Papa, ha dichiarato che l’offerta pubblica di acquisto (OPA) su Banca Popolare di Sondrio è un passo strategico per la banca e che prevede di superare la soglia di adesione fissata al 35%. In un’intervista a Il Sole 24 Ore, Papa ha sottolineato l’importanza della fusione nel contesto di consolidamento del settore bancario italiano, affermando che l’operazione creerà un gruppo bancario solido e ben posizionato, mantenendo la vicinanza territoriale. Ha inoltre rassicurato sul mantenimento dei livelli occupazionali e ha confermato che il brand Sondrio rimarrà nelle aree storiche. Nonostante la resistenza iniziale da parte di Popolare di Sondrio, Bper prosegue con determinazione, puntando a concludere l’OPA tra fine luglio e inizio agosto, dopo aver ottenuto il via libera all’aumento di capitale e il supporto degli azionisti.
_Luca Davi su Sole 24 Ore_
*Alla ricerca della sponda Bce.* Unicredit, guidata dall’amministratore delegato Andrea Orcel, si trova a dover rispondere alle prescrizioni imposte dall’uso del Golden power da parte del governo italiano riguardo l’acquisizione di Banco Bpm. La banca sta valutando di coinvolgere autorità europee e nazionali, come la BCE e l’Antitrust, per contrastare le condizioni ritenute eccessivamente restrittive, che includono impegni sui BTP e l’uscita dagli affari in Russia. In parallelo, Unicredit persegue l’acquisizione della banca tedesca Commerzbank, con la possibilità di chiedere supporto diplomatico al governo italiano. La situazione è complicata dalle previsioni di crescita globale ridotte dal FMI e dalla volatilità dei mercati, fattori che potrebbero influenzare le decisioni di Unicredit e l’andamento dell’offerta pubblica di scambio prevista per Banco Bpm
_Fabrizio Goria su Stampa_
*Alleanze.* Mediobanca e Monte dei Paschi di Siena (Mps) sono al centro di un complesso gioco di alleanze e strategie azionarie. Mps ha recentemente completato un aumento di capitale da 13 miliardi di euro, con l’obiettivo di lanciare un’Offerta Pubblica di Scambio (Ops) e di esplorare sinergie con i propri azionisti, tra cui spiccano Caltagirone e la Delfin degli eredi Del Vecchio, che affiancano il Tesoro con quote significative. L’obiettivo finale di queste manovre sembra essere il controllo di Generali, con Mediobanca che potrebbe aver bisogno di un alleato per rafforzarsi. L’amministratore delegato di Mps, Luigi Lovaglio, punta a massimizzare le sinergie tra le diverse attività bancarie di Siena e Milano, mentre in Mediobanca si guarda con cautela all’operazione, considerando le diverse prospettive dei fondi azionisti. La situazione si evolverà nel corso dell’estate, quando avrà luogo l’Ops di Mps e si delineeranno meglio le strategie e le alleanze future.
_Francesco Manacorda su Repubblica Affari&Finanza_
*Torna il variabile.* Il mercato dei mutui sta assistendo a un ritorno alla convenienza del tasso variabile, grazie ai recenti tagli dei tassi d’interesse operati dalla Banca Centrale Europea (BCE). Questo cambio di tendenza, che pone fine a oltre due anni in cui il tasso fisso era più vantaggioso, potrebbe portare a risparmi significativi sulle rate mensili per le famiglie che optano per il finanziamento flessibile. Tuttavia, il tasso fisso continua a offrire la sicurezza di una rata invariabile nel tempo, nonostante il suo costo generalmente più elevato. Gli esperti prevedono che il riequilibrio tra i tassi fissi e variabili potrebbe avvenire entro l’estate, ma la situazione geopolitica incerta rende difficile fare previsioni precise sull’andamento futuro dei tassi.
_Sandra Riccio su Stampa_
*Joint venture.* Generali ha comunicato di non aver ricevuto richieste da parte dell’Ivass per maggiori informazioni sulla governance della futura joint venture con Natixis. In vista dell’assemblea del 24 aprile, che si terrà a Trieste, Generali ha risposto alle domande dei soci, negando qualsiasi azione di concerto con azionisti che abbiano proposto amministratori in carica e sottolineando che continuerà a valutare solo operazioni che creino valore. Francesco Gaetano Caltagirone, in un’intervista, ha criticato l’operazione con Natixis, suggerendo che Generali dovrebbe cercare un partner italiano. Infine, Generali ha ribadito il proprio approccio rigoroso verso acquisizioni e dismissioni, in linea con le priorità strategiche e il programma di buyback
_Cheo Condina su Sole 24 Ore_
*Il governo blinda il Ponte.* Il governo ha deciso di procedere con la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, utilizzando per la prima volta la procedura IROPI (Imperative Reasons of Overriding Public Interest), che consente di realizzare opere anche in aree protette e con valutazione ambientale negativa, se si dimostrano motivi di interesse pubblico rilevante. Nonostante l’impatto ambientale non mitigabile su tre dei 15 siti interessati dall’opera, il progetto è stato approvato collegialmente dal governo, sostenendo che il ponte sarà un motore di sviluppo per il Mezzogiorno e includerà misure compensative per l’ambiente. Pietro Ciucci, AD della società Stretto di Messina, sostiene che il ponte ridurrà le emissioni di CO2 e migliorerà i tempi di attraversamento, beneficiando anche la protezione civile e la pubblica sicurezza. Il prossimo passo formale sarà l’invio della relazione IROPI alla Commissione Europea, con l’obiettivo di avviare i cantieri quanto prima.
_Angela Zoppo su Mf_
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