SICUREZZA
*Super calcolo.* Genova è stata designata come la futura Capitale del Super Calcolo grazie a un protocollo di intesa nazionale, con l’obiettivo di potenziare la ricerca biomedica e la sicurezza dei dati, sfruttando i supercomputer DAVINCI-1 di Leonardo e Franklin dell’Istituto Italiano di Tecnologia. L’Amministratore Delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, ha evidenziato la carenza di talenti nel settore STEM in Italia, nonostante l’UE abbia destinato 20 miliardi di euro per lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, inclusa la costruzione di gigafactory.
_ su SKY TG24_
*Multidominio.* L’inserto del Corriere della Sera dedicato all’Innovazione pubblica, in apertura di una doppia pagina dedicata a Difesa e tecnologia, un’ampia intervista a Simone Ungaro, Co-General Manager di Leonardo. Al centro dell’approfondimento il multidominio, elemento centrale per garantire la difesa e la sicurezza globale e l’interoperabilità delle piattaforme. Necessaria, inoltre, la creazione di un sistema di difesa europea, basato su piattaforme condivise alla luce della complessità dell’attuale scenario geopolitico. Ricordato l’accordo con la tedesca Rheinmetal, un passo importante per evitare la frammentazione europea nel settore e quello con la turca Baykar per sviluppare ed elaborare droni e tecnologie unmanned. In riferimento alle tecnologie data centriche che Leonardo sta sviluppando, Ungaro sottolinea come tutto debba essere interoperabile by design, cioè fin dalla progettazione, rimarcando il ruolo centrale di Leonardo nell’High performance computing (Hpc). Infine, il manager sottolinea come l’Europa debba recuperare terreno sui lanciatori: “A luglio avvieremo una smart factory di satelliti sulla Tiburtina, a Roma. Nel 2027 potremmo iniziare i primi lanci”.
_Alessia Cruciani su L’Innovazione del Corriere della Sera_
*Data economy.* – Simone Ungaro di Leonardo sottolinea l’importanza dei dati nella difesa moderna, affermando che “oltre ai proiettili servono i dati”, evidenziando la trasformazione radicale in atto nel settore militare dove la potenza non è più solo questione di armamenti ma anche di controllo dei dati. Mariarosaria Taddeo, esperta di Digital Ethics and Defence Technologies, mette in luce le sfide etiche e strategiche poste dal passaggio del controllo dei dati da governi e NATO a imprese tech private, sottolineando che la credibilità del piano di riarmo europeo dipenderà dalla capacità di gestire questi aspetti della data economy militare.
_Paola Pica su L’Innovazione del Corriere della Sera_
*A chi i benefici?* Dopo anni di ritardi, il Regno Unito ha iniziato a integrare il suo missile più potente, il Meteor, sugli aerei da combattimento della Royal Navy, ma il lavoro deve essere svolto negli Stati Uniti, evidenziando la dipendenza delle forze armate europee dall’America. Leonardo e Cingolani potrebbero beneficiare di questa situazione, poiché l’Europa cerca di colmare le lacune nella difesa, con aziende come Leonardo che possiedono la tecnologia necessaria per sviluppare sistemi indipendenti, come sensori per aerei di sorveglianza, nonostante i costi miliardari e la necessità di volontà politica.
_Dominic O’Connell su Times_
*Fondi per la difesa.* Le settore della gestione degli asset sta vivendo un’espansione con l’aumento dei lanci di fondi di investimento focalizzati sulla difesa, in risposta al crescente interesse degli investitori e all’impulso dato dal riarmo europeo. Amundi, BNPP AM e altre società stanno preparando nuovi fondi per capitalizzare su questo trend, mentre le autorità di regolamentazione finanziaria accelerano i processi di approvazione per facilitare gli investimenti nel settore della difesa, nonostante le preoccupazioni riguardo alla compatibilità con i criteri ESG e al rischio per gli investitori meno informati.
_Caroline Mignon su Echos_
*Drone sul lago.* La Procura di Milano ha aperto un’indagine, affidata ai carabinieri del Ros, su cinque sorvoli misteriosi di un drone sospettato di essere di fabbricazione russa nella no-fly zone di Ispra, dove si trova il Joint research centre della Commissione europea, con l’ipotesi di reato ancora da definire. Nel contesto dell’inchiesta, si sottolinea l’importanza della sicurezza nazionale e la vicinanza di infrastrutture sensibili come gli stabilimenti di Leonardo, sollevando interrogazioni parlamentari e l’attenzione del Copasir sulla possibile spionaggio di segreti tecnologici o nucleari
_Virginioa Piccolillo su Corriere della Sera_
*Cyber.* Il Joint Research Centre (JRC) della Commissione europea, originariamente Euratom e situato sul lago Maggiore, è al centro di ricerche sensibili per la difesa militare, con circa 3 mila scienziati che valutano questioni come la sicurezza dei confini e la cybersicurezza, influenzando decisioni strategiche europee. La vicinanza di stabilimenti della società di difesa italiana Leonardo e la rilevazione di droni russi da parte del JRC sollevano interrogativi su un possibile ritorno dello spionaggio in un contesto di tensioni geopolitiche, dove la tecnologia sostituisce gli infiltrati della Guerra Fredda.
_Massimo Sideri su Corriere della Sera_
*Indagine.* Il governo italiano sta indagando su un drone misterioso avvistato nei cieli di Ispra, presso il Centro comune di ricerca della Commissione europea, sospettato di essere stato manovrato da una zona vicina e potenzialmente coinvolto in un caso di spionaggio. La situazione ha sollevato preoccupazioni riguardo ai rischi della guerra ibrida e alla necessità di una maggiore vigilanza sulle infrastrutture critiche, con particolare attenzione al complesso del Jrc di via Enrico Fermi, mentre sono escluse intrusioni simili presso gli stabilimenti di Leonardo Elicotteri.
_Rinaldo Frignani su Corriere della Sera_
*Il Grande Fratello di Mosca.* L’Italia è diventata un punto focale per le operazioni di intelligence russa, con sorveglianza rafforzata a seguito di vari episodi di spionaggio, inclusi sorvoli di droni russi e sospetti legami con servizi segreti in incidenti mortali. La NATO ha risposto con esercitazioni antisommergibile nel Mediterraneo, mentre l’Italia, in prima linea, collabora con USA e NATO in una sorveglianza permanente del Mare Nostrum, evidenziando la presenza costante di attività navali russe e la rete invisibile di controllo. “Il territorio italiano, disseminato di luoghi sensibili, è entrato nelle mappe operative dell’intelligence russa” e “La Nato ha attivato l’operazione Dynamic Manta: un’esercitazione antisommergibile con navi e sottomarini alleati impegnati in una simulazione di guerra sotto la superficie.”
_Marco Ventura su Messaggero_
*Difficile sia arrivato dall’estero.* Il colonnello Marco Santeramo dell’Aeronautica militare, esperto di aeromobili a pilotaggio remoto, ritiene improbabile che il drone di Ispra sia arrivato dall’estero, data la complessità e i costi di gestione di un velivolo a comando satellitare. Santeramo sottolinea che “È più importante individuare l’operatore che lo manovra rispetto al drone stesso”, poiché ciò permette di capire le intenzioni e di difendersi efficacemente, utilizzando sistemi di soft kill o hard kill per neutralizzare la minaccia. –
_Rinaldo Frignani su Corriere della Sera_
*F-35.* Lo stabilimento Faco di Cameri, gestito da Leonardo e situato vicino a Novara, è diventato un punto di riferimento europeo per la produzione e la manutenzione degli aerei F35, accogliendo recentemente il primo caccia americano per la manutenzione. Nonostante l’isolazionismo di Trump, la base aeronautica di Cameri sfida i dazi imposti alla Vecchia Europa e si afferma come hub europeo per la manutenzione dei caccia, con un ampliamento previsto entro l’anno prossimo e un ruolo rafforzato nel progetto F35, come sottolineato dal colonnello Sigfrido Chiandussi: “L’Italia è orgogliosa di essere una forza trainante dietro questa iniziativa”
_ su Stampa Piemonte e Valle d’Aosta_
*RearmEu e i limiti di bilancio.* – Il progetto di riarmo dell’Unione Europea, conosciuto come RearmEU e promosso dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, mira a mobilitare 800 miliardi di euro per la difesa europea, ma si scontra con i limiti dei bilanci nazionali e la difficoltà di aumentare il debito senza compromettere altre spese pubbliche. Il ministro dell’Economia italiano, Giancarlo Giorgetti, esprime preoccupazione sul fatto che il meccanismo di finanziamento proposto possa portare a un aumento dell’indebitamento o a tagli in altri settori, mentre il Tesoro italiano suggerisce un piano alternativo simile a InvestEU per mobilitare investimenti industriali senza ricorrere eccessivamente al debito pubblico.
_Raffele Ricciardi su Repubblica Affari&Finanza_
*Le munizioni di Merz.* Il piano da 800 miliardi di euro proposto dalla presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, mira a rafforzare la difesa europea, con la Germania di Friedrich Merz che si distingue per un piano di spesa significativo, mentre Francia e Regno Unito hanno eserciti efficienti ma meno margine per aumentare le spese militari. La dipendenza dell’Europa dalle importazioni militari statunitensi e le diverse capacità finanziarie tra i paesi membri sollevano preoccupazioni sulla sostenibilità del debito e sui rischi di una corsa agli armamenti disomogenea all’interno dell’UE.
_Emma Bonotti su Repubblica Affari&Finanza_
*Una muraglia di droni.* La Germania sta considerando un significativo aumento della produzione di droni per creare un “muro di droni” lungo il confine orientale della NATO, con aziende come Quantum, Helsing e Airbus pronte ad agire. “Se abbiamo l’ordine, possiamo iniziare subito,” afferma Martin Karkour di Quantum Systems, mentre l’industria sottolinea l’urgenza di un concetto operativo per l’impiego dei droni, che la Bundeswehr non ha ancora sviluppato nonostante il crescente rischio percepito nei paesi baltici e l’uso intensivo di droni nel conflitto ucraino. –
_Markus Fasse su Handelsblatt_
*Uk compra F-35.* Il Ministero della Difesa britannico procederà con l’acquisto di jet da combattimento F-35 dagli Stati Uniti nonostante le preoccupazioni europee che il presidente Trump potrebbe disabilitare gli aerei, scegliendo questi al posto degli Eurofighter Typhoon più costosi. Nonostante le paure di un possibile “kill switch” americano sugli F-35 e le pressioni sindacali per acquistare Typhoon prodotti nel Regno Unito, i capi militari sono fiduciosi nella capacità di operare gli aerei indipendentemente, mentre il Regno Unito si prepara a sostituire i Typhoon in pensionamento e considera l’acquisto di ulteriori F-35A.
_Gorge Grylls su Times_
*Chi controlla i dati.* La filosofa del digitale di Oxford, Mariarosaria Taddeo, mette in luce i rischi della data economy militare, sottolineando che “la gran quantità di informazioni preziose rilevate in battaglia è in mano a multinazionali private” e che ciò comporta seri pericoli etici, legali e sociali. Taddeo invoca un’alleanza tra Stato e industria per gestire i dati di battaglia, che sono fondamentali per lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale e per mantenere la sovranità digitale, in un contesto dove la difesa europea si orienta sempre più verso il digitale
_Mariarosaria Taddei su L’Innovazione del Corriere della Sera_
*Stampanti 3D per i droni.* Il giornalista Lorenzo Cremonesi descrive l’evoluzione tecnologica sul fronte russo-ucraino, dove la vita nei bunker convive con l’uso di droni kamikaze costruiti con stampanti 3D e altre tecnologie avanzate, come fibre ottiche e satelliti. Leonardo e Cingolani sono menzionati in relazione allo sviluppo di droni kamikaze italiani, Mini e Small, che sono stati testati e potrebbero essere forniti agli ucraini, segnando l’Italia come partecipante attivo nella sfida tecnologica dei conflitti moderni
_Lorenzo Cremonesi su L’Innovazione del Corriere della Sera_
*La sfida alla Cina.* – La battaglia economica e strategica tra gli Stati Uniti e la Cina si estende al settore della cantieristica navale, con Washington che mira a riconquistare un’industria attualmente dominata da Pechino, mentre l’Italia punta sulle capacità di Fincantieri. La Cina ha notevolmente ampliato la sua capacità di costruzione navale, diventando il principale produttore di navi a livello mondiale, mentre gli Stati Uniti cercano di rafforzare la propria industria navale attraverso investimenti e pressioni diplomatiche sugli alleati.
_Alessandro Aresu su Il Fatto Quotidiano_
*Pesano le supercommesse.* Avio, partecipata al 29,63% da Leonardo, affronta difficoltà nell’evasione di ordini record per 1,7 miliardi di euro a causa di una catena di approvvigionamenti insufficiente, con un arretrato di 1,28 miliardi nelle attività spaziali e 429 milioni nella Difesa, nonostante l’unicità come operatore di lancio del razzo europeo Vega-C. La società ha richiesto fondi all’Esa per rafforzare la catena di fornitura e migliorare la redditività, mentre gli analisti prevedono un aumento del margine ebitda sia per le attività spaziali che per quelle di Difesa.
_Sofia Fraschini su Giornale_
*Basta paci-finti.* Il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè, critica i “pacifinti” e sottolinea l’importanza di investire nella sicurezza e nella difesa per affrontare le minacce globali, ritenendo che l’Italia debba superare la mentalità di razionalizzazione dei costi e adeguarsi alle tecnologie avanzate. Mulè evidenzia la necessità di un sistema di difesa efficace, citando la collaborazione con partner internazionali e l’importanza di investimenti strategici, contrapponendosi alla retorica obsoleta e sottolineando il ruolo vitale della dimensione euroatlantica e delle tecnologie dual use.
_Roberto Arditti su Tempo_
*Aerostrutture.* Leonardo, guidata dall’AD Roberto Cingolani, è alla ricerca di partner per la sua divisione aerostrutture in perdita, mentre nega trattative con il fondo saudita PIF ma conferma la ricerca di soluzioni alternative per i quattro impianti nel Mezzogiorno, che impiegano circa 5.500 lavoratori. L’Arabia Saudita mostra interesse nel programma GCAP, con l’obiettivo di diventare il quarto partner nel progetto di cacciabombardiere con Italia, Gran Bretagna e Giappone, mentre Leonardo si muove per raggiungere l’equilibrio operativo della divisione entro il 2028, nonostante le pressioni sindacali e le incertezze per i lavoratori.
_Gianni Dragoni su Il Fatto Quotidiano_
*Ambizione.* L’articolo sottolinea l’importanza dell’ambizione e del rischio nell’innovazione, citando l’esempio di Reid Hoffman e la “PayPal mafia” come influenti nella Silicon Valley e nel mondo tecnologico. Mentre gli Stati Uniti integrano politica e tecnologia, l’Europa è esortata a superare l’attesa e a investire in interoperabilità, imprese e ricerca, con particolare attenzione all’intelligenza artificiale e alle applicazioni pratiche, nonché a sviluppare un ecosistema digitale europeo che possa competere a livello globale, anche nel settore della difesa e dello spazio.
_Daniele Manca su L’Innovazione del Corriere della Sera_
*Dati a rischio.* – Elon Musk, con la sua divisione top secret Starshield, mira a fornire servizi di connessione satellitare militare, con una proposta di contratto da 1,5 miliardi di euro sul tavolo di Palazzo Chigi che potrebbe aprire l’accesso al mercato europeo delle telecomunicazioni militari. Secondo il ministro della Difesa, Guido Crosetto, “l’Italia, con Leonardo, è in grado di proteggere i suoi dati strategici con tecnologie proprietarie di cifratura”, ma sorge il dubbio sulla sicurezza dei dati in un contesto di crescente dipendenza dalle infrastrutture spaziali americane e potenziali rischi di decrittazione da parte della NSA
_Francesco Bertolino su Corriere della Sera_
*Lancio fallito.* Il primo lancio della Spectrum, la nuova razza del start-up tedesco Isar Aerospace, è stato un passo importante per l’indipendenza spaziale europea, nonostante sia terminato con un atterraggio in mare dopo soli 30 secondi di volo. “Unser erster Testflug hat alle unsere Erwartungen erfüllt und stellt einen großen Erfolg dar”, ha dichiarato Daniel Metzler, CEO di Isar Aerospace, sottolineando l’importanza di raccogliere dati e esperienza, mentre esperti come Ulrich Walter hanno indicato la software di controllo come possibile causa dell’incidente, facilmente correggibile.
_Thomas Jhan su Handelsblatt_
*Obiettivo Marte.* Ion Musk, responsabile del Dipartimento per l’efficienza del governo Doge, sta rivedendo i programmi e le spese della NASA per indirizzare risorse verso una spedizione umana su Marte, con l’obiettivo di colonizzare il pianeta entro una ventina d’anni. Musk, citato dal Wall Street Journal, sta cercando il supporto di Donald Trump per il progetto, che prevede l’utilizzo del razzo Starship 3 di SpaceX e richiederebbe almeno un milione di persone e diversi milioni di tonnellate di carico
_ su Corriere della Sera_
*Comanda Musk nello spazio.* Elon Musk, attraverso la sua posizione di direttore del Department of Government Efficiency (Doge), è accusato di sfruttare il suo ruolo per deviare fondi federali verso i suoi progetti di missioni umane su Marte con SpaceX, creando un conflitto d’interessi a scapito di Boeing. Inoltre, Musk sta cercando di influenzare la NASA per allinearla alle sue ambizioni marziane, piazzando alleati e ridistribuendo i fondi federali, mentre SpaceX domina il settore spaziale con oltre il 90% della massa totale di satelliti messi in orbita nel 2024.
_Mirko Molteni su Libero Quotidiano_
*IA.* Alberto Diaspro, nella sua rubrica sulla scienza, sottolinea l’importanza della costruzione di un senso critico nell’era del super calcolo e del super dato, paragonando la situazione attuale all’orologio dell’apocalisse, che simboleggia la vicinanza dell’umanità a potenziali catastrofi. Roberto Cingolani evidenzia che “ho più paura della stupidità umana che dell’IA”, enfatizzando il ruolo cruciale dell’uso responsabile dell’intelligenza artificiale da parte degli esseri umani.
_Alberto Diaspro su Repubblica Genova_
*Carbonio.* Gruppo Hera ha lanciato FIB3R, un impianto innovativo per la rigenerazione della fibra di carbonio, con una collaborazione cruciale con Leonardo, che contribuirà fornendo scarti di fibra di carbonio dalle sue produzioni aeronautiche. Raffaella Luglini di Leonardo ha evidenziato l’importanza di questa sinergia, che, grazie alla ricerca congiunta con UniBologna ed Hera, ha permesso di ottenere fibre riciclate di elevata qualità, in linea con l’obiettivo di “massima circolarità dei materiali”.
_ su RAI 2_
*Non siamo la capitale della guerra.* L’assessore alle Attività produttive di Torino, Andrea Tronzano, risponde al cardinale Roberto Repole, sottolineando che la città non punta a diventare la capitale della guerra, ma mira a sviluppare il settore aerospaziale, evidenziando la presenza di Leonardo e la creazione della Città dell’Aerospazio. Tronzano assicura che, nonostante la difesa sia parte del mercato aerospaziale, l’obiettivo è lavorare per la pace e il benessere, con investimenti che possano portare ricchezza e mantenere i giovani nel territorio. –
_Andrea Gatta su Repubblica Torino_
ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DAL MONDO
*Trump minaccia Putin.* – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha espresso forte irritazione nei confronti di Vladimir Putin, minacciando di imporre dazi contro Mosca in assenza di un accordo per fermare il conflitto in Ucraina e ha anche minacciato l’Iran con bombardamenti se non si raggiungerà un accordo sul nucleare. Inoltre, Trump ha accennato alla possibilità di un terzo mandato, suggerendo un escamotage simile a quello usato da Putin per aggirare il limite costituzionale americano di due mandati presidenziali.
_Giuseppe Sarcina su Corriere della Sera_
*Gli aiuti degli Usa a Kiev.* Il New York Times ha pubblicato un’inchiesta dettagliata che rivela l’ampio coinvolgimento degli Stati Uniti nel sostegno alla difesa ucraina contro l’invasione russa del 2022, evidenziando l’importanza cruciale degli aiuti americani per l’Ucraina e le tensioni interne alla leadership ucraina che hanno influenzato l’efficacia del supporto militare statunitense. L’articolo descrive le “linee rosse” stabilite dall’amministrazione Biden per limitare l’intervento USA, le quali sono diventate più flessibili nel tempo, permettendo azioni offensive contro obiettivi russi e nordcoreani, nonostante le divisioni interne ucraine abbiano complicato la cooperazione e l’efficienza degli aiuti forniti.
_Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera_
*Mosca avanza.* Dopo una breve pausa coincidente con i colloqui di Riad, l’esercito russo ha ripreso gli attacchi in Ucraina, intensificando le operazioni militari con assalti di piccole squadre e incursioni di mezzi corazzati, pur senza riuscire a sfondare le difese ucraine. Nonostante i movimenti di truppe intensificati, secondo la NATO non si tratta ancora dell’offensiva di primavera temuta, mentre Mosca ha richiamato truppe esperte dalla Siria e potrebbe utilizzare unità nordcoreane per rafforzare le proprie operazioni, mirando a possibili attacchi su Dnipro o Kharkiv.
_Gianluca Di Feo su Repubblica_
*Netanyahu va da Orban.* Il Presidente italiano Sergio Mattarella ha definito inaccettabili le violenze in Medio Oriente, in particolare i bombardamenti israeliani su Khan Younis durante la festività musulmana dell’Eid-Al-Fitr, che hanno causato la morte di civili, inclusi bambini e donne. Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nonostante le accuse di crimini contro l’umanità e un mandato di arresto della Corte penale internazionale, ha proseguito la sua politica estera incontrando il presidente ungherese Viktor Orbán e promuovendo piani per la sicurezza e l’insediamento in Gaza e Cisgiordania, con il sostegno dell’ex presidente degli Stati Uniti Trump.
_Flavia Amabile su Stampa_
*La vendetta di Hamas.* Oday Nasser Al Rabay, un giovane palestinese di 22 anni, è stato rapito, torturato e ucciso da Hamas come punizione per aver partecipato a proteste contro l’organizzazione, causando indignazione e ulteriori proteste contro Hamas. Nel frattempo, il conflitto tra Israele e Palestina si intensifica, con la morte di civili, tra cui bambini, e la scoperta dei corpi di 14 soccorritori attaccati dall’esercito israeliano, mentre si cerca una tregua e si discute il piano Trump per la migrazione volontaria degli abitanti di Gaza.
_Daniele Castellani Perelli su Repubblica_
*Catastrofe.* Il terremoto in Myanmar ha causato migliaia di vittime e feriti, con ospedali al collasso e infrastrutture danneggiate, complicando i soccorsi e aumentando il rischio di epidemie. La situazione è aggravata dalla ripresa dei conflitti militari e dall’arrivo dei monsoni, mentre la comunità internazionale cerca di fornire aiuti e l’Unicef segnala milioni di bambini in pericolo.
_Gianluca Modolo su Repubblica_
*La corsa alle ricchezze birmane.* – Il terremoto in Myanmar ha scosso un Paese già destabilizzato da una guerra civile post-golpe militare, con la giunta che cerca di guadagnare legittimità attraverso relazioni con potenze come Russia e Cina, sfruttando ricchezze naturali come giacimenti offshore, foreste di teak e giada. Mentre la giunta militare approfitta del caos per consolidare il potere, le risorse birmane come terre rare sono al centro di tensioni geopolitiche, con la Cina che cerca di mantenere la stabilità per i propri interessi economici e strategici, nonostante la crescente criminalità organizzata e il rischio di elezioni farsa.
_Lorenzo Lamperti su Stampa_
*Nostra anche con la forza.* L’amministrazione Trump ha espresso un forte interesse per l’annessione della Groenlandia, isola ricca di risorse naturali e strategicamente importante, non escludendo l’uso della forza ma preferendo altri mezzi per raggiungere l’obiettivo. La resistenza locale è forte, con la popolazione groenlandese e il governo danese contrari all’idea, mentre la Danimarca si affretta a rafforzare i legami con l’isola attraverso visite ufficiali in risposta alle pressioni statunitensi. –
_Massimo Gaggi su Corriere della Sera_
*Dazi.* La politica protezionista di Trump è ispirata dal paper dell’economista Stephen Miran, che suggerisce dazi come strumento di negoziazione per riequilibrare il deficit commerciale degli USA e riportare la manifattura in patria, affrontando la sopravvalutazione del dollaro. Miran propone un accordo internazionale, simile al Plaza Accord del 1985, per deprezzare il dollaro e impone misure punitive per i paesi che non aderiscono, ma la sua strategia suscita scetticismo tra gli economisti e potrebbe avere effetti boomerang a lungo termine.
_Giovanni Pons su Repubblica Affari&Finanza_
*Tagli e tasse a Londra.* Il governo laburista britannico guidato da Keir Starmer ha presentato il suo secondo budget consecutivo caratterizzato da misure di austerità, con tagli significativi al welfare e un aumento delle spese per la difesa, mentre si affronta una spirale tra debito e inflazione. Nonostante le proteste da sinistra e le previsioni di nuove tasse, il governo cerca di bilanciare i conti pubblici in un contesto di incertezza economica globale e pressioni interne per la riduzione della pressione fiscale, già al livello più alto dal dopoguerra.
_Antonello Guerrera su Repubblica Affari&Finanza_
*Troppo debito nel mondo.* – Il debito globale sta soffocando lo sviluppo sostenibile nei paesi emergenti, con gli interessi che assorbono risorse vitali per investimenti in settori chiave come istruzione e sanità, aggravando la povertà e potenzialmente influenzando i flussi migratori. La comunità internazionale, inclusa una task force dell’ONU, discute soluzioni come la cancellazione parziale del debito e nuovi criteri di sostenibilità, nonostante l’opposizione di potenze come gli Stati Uniti e la Cina.
_Paolo Gentiloni su Repubblica Affari&Finanza_
ECONOMIA – FINANZA – POLITICA – CRONACA DALL’ITALIA
*Il riarmo spacca il governo.* – Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha lanciato un appello ai patrioti per contrastare il piano di riarmo europeo proposto da Ursula von der Leyen, mentre il vicepremier Antonio Tajani critica l’approccio distruttivo e sottolinea la necessità di costruire piuttosto che distruggere. Questa divisione all’interno del governo italiano evidenzia tensioni crescenti tra i due vicepremier, con implicazioni sia per la politica interna che per le relazioni internazionali dell’Italia.
_Francesco Moscatelli su Stampa_
*Siamo uniti.* Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, la Coesione e il Pnrr e membro di Fratelli d’Italia, sottolinea l’importanza di mantenere la calma e l’unità nella politica di difesa, nonostante le diverse posizioni all’interno della coalizione di governo. Foti enfatizza la necessità di una risposta cauta e ponderata alle tensioni internazionali e alle minacce di dazi da parte degli Stati Uniti, rifiutando l’idea di cedere a pressioni esterne e sostenendo l’uso di dazi come strumento di negoziazione
_Paola Di Caro su Corriere della Sera_
*Tutela agli agenti.* Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi difende la necessità di tutelare legalmente e economicamente gli agenti delle forze dell’ordine indagati per atti in servizio, rifiutando l’idea di uno “scudo penale” ma sostenendo l’anticipazione delle spese legali da parte dello Stato. Inoltre, Piantedosi sostiene la prosecuzione dell’operazione Strade Sicure per tre anni e l’uso dei centri in Albania per il rimpatrio dei migranti, ribadendo che non ci sarà alcun cambiamento nella loro funzione originaria e che i trasferimenti sono in linea con le regole europee
_Francesco Bechis su Messaggero_
*Proporzionale.* Giorgia Meloni e Carlo Calenda stanno discutendo un possibile accordo su una nuova legge elettorale proporzionale che potrebbe favorire la crescita di un Terzo polo, meno legato alla sinistra e con vantaggi per il partito della premier, come una maggiore libertà in campagna elettorale e una maggioranza alternativa. Questa ipotesi, che permetterebbe ai partiti di agire in modo più indipendente, non è ben vista da tutti, con alcune forze politiche che temono possa portare a una maggiore ingovernabilità o a un ridimensionamento del loro ruolo.
_Marco Cremonesi su Corriere della Sera_
*Dem volenterosi.* Carlo Calenda, leader di Azione, ha chiuso il congresso del suo partito invitando i riformisti del PD a unirsi a un nuovo fronte riformista che includa Azione, Forza Italia e altri, proponendo Paolo Gentiloni come premier. La sua mossa mira a creare un Terzo Polo alternativo sia al populismo di destra che a quello di sinistra, ma il senatore Alessandro Alfieri ha respinto l’idea di divisioni all’interno del PD, sottolineando l’importanza dell’unità
_Concetto Vecchio su Repubblica_
*Bellicisti contro di noi.* Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, critica il partito bellicista e annuncia una manifestazione contro le spese militari e il piano di riarmo, sottolineando la necessità di un approccio pacifista e di dialogo in politica estera. Durante l’intervista, Conte esprime speranza che Elly Schlein possa cambiare la direzione del PD verso la pace e critica la posizione guerrafondaia di Salvini, invitando a votare la mozione del M5S contro il riarmo.
_Alessandro De Angelis su Stampa_
*Basta riarmo.* Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha ribadito che la confederazione non aderisce a manifestazioni di partito, come quella dei 5 Stelle contro il riarmo, ma rispetta le iniziative individuali contro la guerra e promuove una politica europea basata su diritti e lavoro. La Cgil si concentra su questioni come il cessate il fuoco, la fine della corsa al riarmo e l’organizzazione di referendum per affrontare la precarietà lavorativa e migliorare le condizioni salariali, evitando una riconversione dell’industria che porterebbe a un’economia di guerra
_Enrico Marro su Corriere della Sera_
*Dap, i dubbi del Colle.* La nomina di Lina Di Domenico al vertice del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) è in stallo a causa di dubbi del Quirinale sulla scelta del sottosegretario Delmastro, mentre le carceri italiane affrontano una crisi con record di suicidi e sovraffollamento. La situazione è aggravata dall’assenza di una guida per il DAP da tre mesi, dopo le dimissioni di Giovanni Russo, e da controversie politiche e procedurali che impediscono la nomina di un nuovo capo.
_Giuliano Foschini su Repubblica_
*Decreti attuativi.* Sono stati attuati 14 decreti attuativi della riforma fiscale, con l’attuazione dei regolamenti di secondo livello che si avvicina al 50%, e altri provvedimenti sono in attesa di pubblicazione o approvazione. Il Governo sta lavorando per estendere i termini di adozione dei decreti legislativi, mentre le agenzie fiscali hanno superato il 56% di attuazione, rispetto al 42% del ministero dell’Economia, con un focus su digitalizzazione e cooperative compliance
_Dario Aquaro su Sole 24 Ore_
*Pnrr.* Tommaso Foti di Fratelli d’Italia, ora ministro degli Affari europei e della Coesione, riconosce problemi nell’attuazione del PNRR, ma si oppone a sollevare la questione di una proroga con l’Europa, in contrasto con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che insiste sull’urgenza di discuterne. Mentre il governo italiano considera altre soluzioni come congelare i fondi non spesi entro il 2026, la Lega, con il sostegno di Giorgetti, propone di estendere il termine per accelerare la spesa e completare i progetti infrastrutturali
_Tommaso Ciriaco su Repubblica_
*Il piano per Tim.* Poste Italiane è diventata il primo azionista di Tim con una quota del 24,81%, delineando una strategia che punta sulla centralità del cliente e sulla creazione di una piattaforma multifunzionale che integra servizi digitali, cloud, energia e intrattenimento. La visione condivisa tra Poste e Tim mira a consolidare la presenza nel mercato delle telecomunicazioni e dei servizi, potenziando l’offerta e sfruttando sinergie, con la possibile inclusione di Iliad come terzo socio e l’obiettivo di espandere la base clienti e la competitività attraverso l’innovazione tecnologica e la capillarità della rete di Poste Italiane.
_Fabrizio Goria su Stampa_
*Fa bene al Paese.* – Il sottosegretario all’Economia Federico Freni sostiene l’operazione di Poste Italiane in Tim come un valore aggiunto per il Paese e difende la pace fiscale e la rottamazione delle cartelle esattoriali, nonostante le critiche e i dubbi espressi da varie istituzioni, sottolineando che i fondi per la rottamazione sono disponibili e che la Lega è il collante di un governo coeso. Freni respinge l’idea di un conflitto tra la rottamazione delle cartelle e il taglio dell’Irpef, enfatizzando la necessità di flessibilità nell’utilizzo dei fondi del Pnrr e opponendosi all’idea di utilizzare tali fondi per la difesa, mentre invita l’Europa a risvegliarsi e agire in risposta agli shock globali piuttosto che rimuginare.
_Luca Monticelli su Stampa_
*La mosssa dei cinesi.* Il consiglio di amministrazione di Pirelli ha votato all’unanimità per rinviare di un mese l’approvazione del bilancio 2024, dopo sette ore di discussione incentrata sul rinvio, a causa di divergenze tra azionisti italiani e cinesi riguardo la reazione a nuove normative americane e l’interpretazione del controllo societario post-modifiche della governance. Il presidente Jiao Jian ha infine accettato il rinvio e ha proposto di tenere il prossimo consiglio a Pechino o Hong Kong, aprendo un mese di trattative complesse per risolvere le questioni aperte, inclusa la necessità di adeguarsi alla normativa americana che potrebbe richiedere una riduzione della partecipazione cinese in Pirelli.
_Giovanni Pons su Repubblica_
*Record patenti sospese.* Nei primi tre mesi dall’entrata in vigore della riforma del Codice della Strada, la Polizia Stradale ha ritirato 16.432 patenti per revoca o sospensione, quasi la metà rispetto all’intero anno precedente, con un aumento significativo di provvedimenti sanzionatori a causa delle nuove regole più severe, in particolare per la guida con cellulare. Le nuove mini-sospensioni e l’aggravio delle procedure hanno creato difficoltà operative per gli uffici e la Polizia locale, che affrontano un numero record di ritiri e una maggiore complessità nella gestione delle sanzioni.
_Marta Casadei su Sole 24 Ore_
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