Siracusa Restart: la collaborazione pubblico privato modello per far ripartire turismo e cultura

Nell’evento organizzato da Fondazione Patrimonio Italia, che diventerà un appuntamento fisso, annunciata la candidatura di Siracusa a capitale italiana della cultura

di Giulio Talarico

Siracusa vuole diventare un modello per l’Italia: un luogo d’eccellenza che per rimettere in moto il turismo e il mondo della cultura, così duramente colpiti dalla pandemia, ha indicato nella cooperazione virtuosa tra pubblico e privato la strada da seguire per ripartire e far recuperare rapidamente a questi settori il tempo e gli spazi persi. Questo, in sintesi, è quanto hanno sottolineato i diversi ospiti, esperti e testimonial di primo piano a livello nazionale della cultura, dell’economia e della comunicazione, che Fondazione Patrimonio Italia ha riunito nel capoluogo siciliano per partecipare all’iniziativa “Siracusa Restart”, svoltasi sabato 17 luglio presso l’Area Monumentale della Neapolis di Siracusa. Un’area di rara bellezza tornata a risplendere dopo un’imponente trasformazione e riqualificazione realizzata di recente che ha consentito di riaprire e restituire al pubblico spazi e percorsi chiusi da decenni, mettendo in campo anche una nuova e più ampia offerta di servizi culturali per i visitatori.

L’iniziativa siracusana di Fondazione Patrimonio Italia è stata aperta dell’intervento del suo Presidente, l’editore Guido Talarico, che nel sottolineare l’importanza di questo nuovo percorso intrapreso dalla città e l’importanza strategica della collaborazione tra pubblico e privati, ha subito chiamato in causa il Sindaco di Siracusa, Francesco Italia.  E il primo cittadino ha mandato un messaggio chiaro: “il partenariato tra pubblico e privato – ha detto – è l’unica arma che ci può consentire di trasformare i turisti in viaggiatori e di trasformare il nostro patrimonio in uno straordinario volano per lo sviluppo culturale ed economico”. Parole  poi riecheggiate nel videomessaggio con cui il Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, ha voluto salutare gli ospiti dell’iniziativa: “Avete dimostrato – ha detto il Ministro –  che la collaborazione tra aziende private e istituzioni pubbliche può rappresentare la chiave di volta per adeguare l’offerta del turismo ad una domanda che è sempre più selezionata e che mira alla qualità. In altre parole avete anticipato la filosofia che guiderà l’azione del Ministero del Turismo nell’utilizzo dei fondi del PNRR, cioè quella di mettere gli operatori e tutte le istituzioni pubbliche nelle condizioni di migliorare l’offerta turistica nazionale e offrirla al pubblico internazionale”.

La ripresa del turismo è stata naturalmente al centro anche dell’intervento del nuovo amministratore delegato dell’ENIT Giuseppe Albeggiani: “Il nuovo parco archeologico Neapolis di Siracusa – ha sottolineato Albeggiani –  rappresenta l’esempio di come un’illuminata e agile gestione della relazione pubblico privato possa portare in tempi rapidi alla riqualificazione della nostra offerta turistica e a moltiplicare le possibilità di racconto del patrimonio culturale rendendolo non solo accessibile ma anche affascinante a fasce sempre più larghe di pubblico nazionale e internazionale”.

Significativo anche l’intervento di Debora Miccio, direttore commerciale dell’Istituto per il Credito Sportivo che ha presentato la nuova linea di finanziamenti dell’istituto dedicati appunto alle iniziative culturali, una vera novità dalle potenzialità molto alte: “Come Credito Sportivo ci stiamo presentando di fronte al mondo della cultura con prodotti specifici e mirati di finanziamento a medio-lungo termine, con il sostegno anche da parte del pubblico attraverso fondi di garanzia che noi gestiamo e che consentono di avere finanziamenti con conto interessi a titolo gratuito a livello di tassi, ma anche con delle garanzie a copertura in parte del finanziamento concesso. Siamo attenti alla cultura e vogliamo con la cultura favorire i valori del Credito Sportivo, ovvero l’attenzione al Paese Italia e alle sinergie tra pubblico e privato per realizzare il miglior prodotto che l’Italia può generare, perché lo sport e la cultura sono la storia di questo paese”.

Il direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco, in un videomessaggio inviato ai partecipanti all’evento ha invece sottolineato che oggi l’Italia ha “una possibilità incredibile di rimettere finalmente al centro del dibattito economico, di ripresa, di innovazione e di creatività il nostro patrimonio culturale: se sapremo far questo diventeremo anche un incredibile valore aggiunto per il turismo, non dimenticandoci però che la ricchezza dei nostri musei, delle città e dei parchi archeologici è essenzialmente in primis per coloro che hanno la fortuna di vivere in questi contesti e che devono imparare giorno dopo giorno ad apprezzarli di più, a conoscerli e a condividerli”.

Anna Lo Bianco, già Direttore della Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini, ha invece ricordato la sua esperienza di rilancio di Palazzo Barberini affermando che “camminando per Siracusa e per Ortigia si ha la sensazione di una bellezza diffusa che non si riesce neanche a immaginare: questa bellezza va non solo salvaguardata ma valorizzata e utilizzata perché divenga un bene comune. Una volta che si è fatto un grande sforzo per valorizzare e restaurare, serve tanta comunicazione e tanta audacia nel rapportarsi anche con partner privati, purché di qualità, che riescano a offrire servizi per i musei e i parchi archeologici per farli crescere e creare il desiderio di tornare non solo nei turisti ma anche nella cittadinanza di Siracusa”.

Nel corso del convegno si sono poi confrontati il Sovrintendente dell’Istituto Nazionale per il Dramma Antico (INDA) Antonio Calbi che ha ricordato l’importanza della capacità di dialogo tra il territorio, le istituzioni ed i privati, mentre il regista Guglielmo Ferro ha raccontato l’esperienza della preparazione dello spettacolo “Il Mito di Aretusa” che ha debuttato proprio sabato sera presso l’area della Grotta dei Cordari , riaperta al pubblico dopo quasi 40 anni di chiusura e che andrà in scena tutte le sere fino al 28 agosto.

Molto efficaci gli interventi di due autorevoli giornalisti televisivi. Roberta Ammendola di Rai Uno ha ricordato come “vedere questi posti anche attraverso iniziative fuori dall’ordinario può dare loro linfa senza snaturarli. La gente ha bisogno di leggerezza, di sognare e di conoscere la tradizione e la storia anche attraverso lo stupore. Noi abbiamo tanto bisogno di questo adesso e ne ha bisogno anche il turismo di prossimità, facendo vivere a noi e alle nostre famiglie questi posti cento volte e in cento modi diversi”. Andrea Bignami, responsabile economia di Sky Tg 24, ha invece utilizzato una metafora molto eloquente: “Il turismo – ha detto Bignami – per noi è come il petrolio, abbiamo grandi potenzialità che sono, anziché sotto il nostro terreno alla vista di tutti, ma dobbiamo fare come per il petrolio: lo dobbiamo trovare, avendo la capacità di individuarlo là dov’è, lo dobbiamo estrarre e in questo il privato serve, perché servono degli estrattori capaci anche individuando il giusto profitto. Questo petrolio dobbiamo poi raffinarlo per renderlo fruibile agli stranieri che numerosi vengono in Italia, rendendoci un paese ancora più accogliente e creando i prodotti giusti per questo grande giacimento che è il turismo in Italia”.

Particolarmente acuto ed apprezzato poi l’intervento di Silvia Giambrone. L’artista siciliana, nel ricordare la sua recente esposizione fatta nella Regia di Versailles grazie alla collaborazione con la Maison Dior, ha fatto un ragionamento basato sulla sua esperienza personale e volto a far comprendere che la qualità dei progetti è la vera chiave di volta anche per realizzare i progetti più ambiziosi. “Il mio è un lavoro che tratta temi difficili come ad esempio la violenza domestica – ha detto in sintesi Giambrone – eppure sono riuscita a riempire la reggia con i miei specchi fatti di morbida cera e acacie pungenti. Il futuro è fatto da grandi progetti messi in atto da enti pubblici e privati”.

Il Presidente Talarico, che ha personalmente intervistato tutti gli ospiti, ha poi voluto affidare la conclusioni del convegno a Presidente della Quadriennale di Roma e Direttore nazionale di Federculture Umberto Croppi: “Si può ragionare sulla valorizzazione del patrimonio culturale – ha detto –  solo a partire da casi concreti e sulla scorta delle esperienze. Questo incontro, oltre all’emozionante occasione di partecipare alla restituzione al pubblico di un gioiello per troppo tempo abbandonato, ci ha offerto l’opportunità di un confronto serio e appassionato tra professionisti e testimoni dei diversi approcci al delicato tema della collaborazione tra pubblico e privato nella cultura”.

Da ricordare infine due fatti non di poco conto emersi nel corso dell’iniziativa. La prima è la notizia che Siracusa molto probabilmente concorrerà per diventare capitale italiana della cultura. La seconda viene dalle parole del Presidente della Fondazione Patrimonio Italia, Guido Talarico, che nell’esprimere soddisfazione per l’esito dell’incontro ha annunciato l’intenzione di replicare l’iniziativa nei prossimi mesi, per farla diventare un appuntamento fisso di confronto sui temi della cultura, dell’economia e del turismo.

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