di Emilia Morelli
Torna il limite di 1.000 euro al pagamento in contanti dal 1 gennaio 2022. La norma è introdotta al fine di reprimere fenomeni di evasione fiscale e promuovere la trasparenza nelle operazioni. Il limite riguarda, infatti, il trasferimento di somme di denaro tra persone a qualsiasi titolo ed è finalizzato al favorire l’utilizzo di pagamenti tracciabili. A partire dal prossimo anno, dunque, l’attuale limite alle transazioni in contanti di 2.000 euro sarà dimezzato.
Alla violazione del limite di 1.000 euro ai trasferimenti in denaro sono poste specifiche sanzioni. La sanzione minima prevista è di 1.000 euro. E’ posta, inoltre, una sanzione di importo minimo di 5.000 euro per le violazioni di importo superiore a 250mila euro, e una sanzione da 3.000 a 15.000 euro per chi non comunica la violazione, pur essendo tenuto a farlo.
Si tratta della nona modifica in venti anni e della quinta negli ultimi dieci. Il 6 dicembre del 2011 fu il decreto Salva Italia dell’allora governo Monti a portare il tetto a 1.000 euro. Poi arrivarono le modifiche del 2016, il governo guidato da Matteo Renzi triplicò tale soglia. Adesso assistiamo ad un nuovo taglio, peraltro l’entrata in vigore della nuova soglia era già stata prevista dal 2019 dalla Legge n. 157/2019 (Legge di conversione del Dl 124/2019 – Collegato Fiscale alla Legge di Bilancio 2020) ed è ora giunta la conferma da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Si tenga presente che il limite di 1.000 euro ai pagamenti in contanti riguarda esclusivamente il trasferimento di somma di denaro tra persone, nulla vieta a chiunque di recarsi in banca e versare sul proprio conto corrente o libretto bancario una somma di importo superiore a 1.000 oppure, viceversa, di prelevare una somma superiore dal proprio conto corrente o libretto bancario. Diverso è il discorso per il pagamento della busta paga in contanti che è vietato sempre, anche se riguarda solo una parta della retribuzione.
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