Tassonomia: i criteri del Parlamento Europeo per investire in ottica di sostenibilità

di Emilia Morelli

Nel corso dell’ultima sessione plenaria (17-19 giugno 2020)  il Parlamento Europeo ha approvato il testo del regolamento sulla tassonomia delle attività eco-compatibili, una classificazione condivisa dall’UE sulle attività economiche che possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale. L’obiettivo della tassonomia è, quindi, guidare le scelte di investitori e imprese in vista della transizione verso una crescita economica  che risulti priva di impatti negativi sull’ambiente e, in particolare, sul clima.

Il regolamento sulla tassonomia individua sei obiettivi ambientali cui è finalizzata, in particolare si tratta della mitigazione dei cambiamenti climatici, l’adattamento ai cambiamenti climatici, un uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine, la transizione verso un’economia circolare, prevenzione e riduzione dell’inquinamento, protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.

Definire gli ambiti ed i settori economici in cui tali obiettivi estrinsecano la loro forza vitale e quindi risultino idonei ad assicurare investimenti ecosostenibili è la sfida che l’Ue si propone di raggiungere con il “Piano d’azione sulla finanza sostenibile”. Obiettivo principale è tradurre gli obiettivi del Green Deal europeo, quali l’azzeramento delle emissioni di gas nel 2050 e una crescita economica dissociata dall’utilizzo delle risorse,   in criteri utilizzabili dagli investitori per selezionare gli investimenti declinandoli in ottica di sostenibilità.

A tal fine l’Ue individua le attività economiche ritenute idonee al conseguimento degli obiettivi previsti dal regolamento sulla tassonomia. In particolare si distingue tra attività che offrono un contributo sostanziale al raggiungimento di uno dei sei obiettivi, attività di transizione, per le quali nonostante l’utilizzo di fonti non rinnovabili sostengano la transizione green, e attività abilitanti, vale a dire idonee a consentire ad altre attività di offrire un contributo sostanziale nel perseguimento degli obiettivi climatici.

Il Regolamento sulla tassonomia rimanda per la sua concreta attuazione a più Atti delegati. Il primo è stato formalmente adottato a giugno del 2021 e si è sostanzialmente concentrato sui primi due obiettivi della tassonomia e quindi la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Quanto previsto da questo primo Atto delegato è destinato ad entrare in vigore dall’inizio del 2022. Nei prossimi mesi saranno invece approvati gli Atti delegati che prendono in considerazione gli altri obiettivi ambientali, destinati poi ad entrare in vigore a inizio 2023. Intanto è iniziato il lavoro anche sulla cosiddetta tassonomia sociale, che dovrà aiutare gli investitori a identificare gli investimenti sostenibili dal punto di vista sociale, ad esempio per quanto riguarda promozione e tutela dei diritti umani.

L’impianto della tassonomia è piuttosto complesso, per giunta è destinato ad essere rivisto e aggiornato nel tempo. La Commissione ha, inoltre, aperto le candidature per la costituzione della Piattaforma sulla Finanza Sostenibile, un gruppo di esperti del settore pubblico e privato che avranno il compito di fornire consulenza alla Commissione nella preparazione dei criteri tecnici, nell’aggiornamento e nell’evoluzione della tassonomia.