Transizione Ecologica, Roberto Cingolani spiega le nuove competenze del Ministero

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“La vera fonte energetica universale saranno le stelle. Se avremo lavorato bene, fra dieci anni i nostri successori parleranno di come abbassarroberto-cingolani-ministero-transizione-ecologicae il prezzo dell’idrogeno verde e di come investire sulla fusione nucleare”, così Roberto Cingolani il nuovo ministro alla Transizione Ecologica.  Nella visione del neo ministro occorre, da subito, rendere più rapide le autorizzazioni ambientali e le aste per gli impianti rinnovabili, aggiornare il piano nazionale dell’energia, anche in vista dell’arrivo dei fondi stanziati col Recovery Plan.

Roberto Cingolani, in audizione di fronte alle Commissioni Ambiente e Attività produttive del Ministero per la Transizione ecologica presenta le linee guida del suo dicastero e ammonisce che non vi è solo un debito economico da sanare ma, anche un debito ambientale. In proposito Cingolani spiega: “Diversamente da quello economico – il debito ambientale- è, per sua natura, un debito comune che trascende i confini degli Stati e non è esigibile esclusivamente in capo a chi lo ha prodotto, che sia unagenerazione o una collettività, distanti nel tempo o nello spazio”, afferma il Ministro che continua, “Inoltre, siamo già gravati da un debito ambientale contratto nei passati decenni, il cui montante sarà sempre più faticoso recuperare, se non agiamo per tempo”. Per questo “noi adesso abbiamo il dovere, anche nel Pnrr, di potenziare il ruolo dell’Italia nei progetti internazionali Iter e Mit sulla fusione. E’ un treno che non dobbiamo perdere. Tra dieci anni avremo probabilmente idrogeno verde, ma staremo investendo sulla fusione nucleare che ora sta muovendo i primi passi nei laboratori. Questa è la transizione che ho in testa. L’universo funziona con la fusione nucleare. Quella è la rinnovabile delle rinnovabili”.

Per Cingolani l’idrogeno verde è la soluzione da perseguire e a chi obietta che non abbiamo gli impianti e non sappiamo come stoccarlo il nuovo Ministro risponde:  “Questa è solo la realtà odierna. Dobbiamo cominciare a lanciare i nostri programmi, dobbiamo creare quel sistema che intorno a quel vettore energetico ci consenta di operare al meglio”.

Nelle intenzioni del Ministro occorre che tutte le competenze in tema di Energia, finora affidate allo Sviluppo Economico siano, invece, assegnate al Ministero per la Transizione Ecologica. In particolare in relazione alle competenze del Ministero queste saranno: “la competenza in materia di autorizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili di competenza statale, anche ubicati in mare, di sicurezza nucleare e di disciplina dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché la competenza in materia di agro-energie, la competenza sui piani e sulle misure in materia di combustibili alternativi e delle relative reti e strutture di distribuzione per la ricarica dei veicoli elettrici, sulla qualità dell’aria, sulle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici e per la finanza climatica e sostenibile e il risparmio ambientale, anche attraverso tecnologie per la riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra, i compiti di pianificazione in materia di emissioni nei diversi settori dell’attività economica, ivi compreso il settore dei trasporti”, conclude Roberto Cingolani.