Transizione energetica: è la via per arrivare al cambiamento climatico che porti ad emissioni zero

In una intervista ad Associated Medias, l’Ad di E-Distribuzione, Vincenzo Ranieri, spiega come energia rinnovabile, reti di distribuzione intelligenti e ruolo attivo dei clienti possano fare la differenza: “vincente il modello delle rinnovabili a “Km zero

Vincenzo Ranieri

di Guido Talarico

Transizione ed indipendenza energetica, energia rinnovabile, reti di distribuzione intelligenti, ruolo attivo dei clienti. Questi termini nel lessico dei media, e quindi dell’opinione pubblica, sono diventati sempre più di uso comune. Ma non sempre e non a tutti è chiaro quali mondi vi siano dietro e quali complessità essi racchiudano. Per dare un contributo di maggiore comprensione alle tematiche che ruotano intorno al mondo dell’energia, abbiamo intervistato Vincenzo Ranieri, Amministratore Delegato di E-Distribuzione, la società del Gruppo Enel che gestisce le reti di media e bassa tensione. Un manager e un’azienda che sono in prima linea in questa fase di transizione, e tra i più esposti ed impegnati nel trovare soluzioni più efficaci, capaci di dare risposte all’esigenza sempre più evidente di realizzare un sistema energetico sostenibile, sicuro e stabile. Partiamo affrontando subito le questioni più critiche.

In cosa consiste la transizione energetica? E l’indipedenza energetica? Perché sono così importanti per il Sistema Paese?

La transizione energetica è la via che l’Europa e l’Italia hanno deciso di percorrere per combattere il cambiamento climatico e raggiungere l’obiettivo di zero emissioni al 2050. Parliamo di transizione proprio perché occorre un cambiamento graduale, ma sostanziale, nel modello di sviluppo, che deve essere sostenibile. Non possiamo più permetterci deviazioni da questo percorso ed è proprio su questa consapevolezza e certezza che tutti, governi, imprese, comunità, e anche i singoli cittadini, occorre che pianifichino le loro azioni per i prossimi anni…. tutti nell’assoluta convergenza di intenti.

La transizione energetica richiede infatti un cambiamento significativo nel modo in cui produciamo, distribuiamo e consumiamo energia, ecco perché è importante il coinvolgimento di tutti, dalle istituzioni al singolo cittadino. Le fonti rinnovabili come il sole, il vento e l’acqua sono al centro di questa transizione e sono risorse preziose perché, con le tecnologie attuali, ci permettono di produrre energia pulita abbattendo considerevolmente le emissioni di gas serra… ma non solo. Spingere sulle rinnovabili significa diversificare la produzione e soprattutto ridurre concretamente la dipendenza dai combustibili fossili. Ed ecco che veniamo al concetto dell’indipendenza.

La capacità di un Paese di soddisfare la propria domanda di energia dipende appunto dal suo mix produttivo e dalla disponibilità e distribuzione delle risorse a livello geopolitico. Quanto più il nostro mix produttivo si sposterà sulle rinnovabili tanto più saremo in grado di renderci indipendenti dalle fonti fossili che importiamo da altri paesi e dalle fluttuazioni del mercato del costo delle commodity.

Quanto più il nostro mix produttivo si sposterà sulle rinnovabili tanto più saremo in grado di realizzare un sistema elettrico che sia sicuro e soprattutto sostenibile, dove la sostenibilità è un concetto ampio che contempla aspetti sia ambientali che economici e sociali.  

Conviene quindi ancora investire in rinnovabili, anche per i privati? Si risparmia attraverso gli impianti di autoproduzione?

Assolutamente. Il modello verso cui stiamo tendendo è, sì, trainato dalle rinnovabili, ma punta anche su scambi di energia a cosiddetto “km 0”, cioè a livello locale. Significa quindi avvicinare la produzione di energia laddove è più richiesta e favorire modelli di autoconsumo. Ed è proprio questo il motivo per cui il numero di persone che chiedono di allacciare un impianto di produzione rinnovabile alla rete elettrica è cresciuto fortemente negli ultimi anni. Parliamo di cittadini che con un piccolo impianto vogliono contribuire a soddisfare il proprio bisogno di energia e si fanno parte attiva della transizione energetica che ci porta più in là nel futuro.

Da un lato, infatti, la riduzione ad esempio del 90% del costo dei pannelli negli ultimi 10 anni e l’aumento dell’efficienza hanno reso sempre più conveniente e “fattibile” l’investimento per la loro installazione. Sono diventate tecnologie accessibili per tutti. Dall’altro lato anche la crisi energetica e quindi l’aumento dei costi dell’energia hanno spinto sempre più italiani a vedere nell’impianto fotovoltaico e quindi nella possibilità di autoprodurre l’energia che occorre loro, un modo per risparmiare sul costo in bolletta.

Gli Italiani lo hanno già capito e sono consapevoli che la transizione energetica è la strada giusta, non solo in considerazione del perseguimento di uno sviluppo sostenibile e nella lotta agli effetti del cambiamento climatico. Gli Italiani soprattutto hanno compreso che è la soluzione più vantaggiosa anche da un punto di vista economicoE lo è per tutti.

Qual è il trend delle connessioni dei privati alla rete e quanti produttori sono oggi collegati? Può raccontarci il 2022 record dei produttori per E-Distribuzione?

Nel corso del 2022, sono pervenute ad E-Distribuzione 345.000 domande di connessione di impianti di produzione (prosumers e producers), ovvero un valore pari a + 148% rispetto allo 2021. Inoltre, sono state 204.000 le attivazioni di impianti di produzione nel 2022 per un valore pari a + 158% rispetto al 2021, con una potenza in immissione connessa di 2.400 MWA maggio abbiamo raggiunto un record importantissimo per il Paese. 1 milione di italiani ha deciso di diventare produttore, portando così l’Italia ad avere, tra i maggiori Paesi Europei, uno tra i tassi di penetrazione di impianti di piccola taglia più altiIl trend di richieste di connessioni è continuato invariato anche nelle prime settimane del 2023, a testimonianza del forte interesse dei cittadini e delle imprese italiane all’autonomia energetica.

Come e quanto è migliorato l’iter autorizzativo delle connessioni?

Nel corso del 2022 il tempo complessivo che ha impiegato un cliente per progettare, costruire e attivare un impianto è stato di 77 giorniin riduzione del 20% rispetto ai tempi del 2021. Quindi c’è stato un miglioramento, sicuramente anche legato ad alcuni interventi dell’autorità di settore che ha esteso l’iter semplificato, quindi il procedimento più semplice e veloce, ad una più ampia platea di richiedenti.

È importante proseguire sulla strada della semplificazione. Infatti, oggi occorre un certo grado di competenza tecnica per la compilazione della documentazione che spesso si traduce in lacune nella completezza e/o adeguatezza dei documenti presentati e di conseguenza in un maggior numero di interazione e quindi maggior tempo. Ad oggi, sono 177.000 le richieste di connessione di impianti di piccola taglia (prosumers) in lavorazione per un totale di 4.800 MW.

Attualmente circa 148 mila, cioè l’80% di queste pratiche, è in attesa di adempimenti a carico dei clienti o dei loro mandatari e abbiamo constatato che, sempre più spesso, sono proprio queste attività a comportare un allungamento dei tempi complessivi. È fondamentale quindi da un lato continuare ad accompagnare i clienti e supportarli attivamente, in modo da aiutare tutti coloro che magari si trovano per la prima volta a seguire un iter di connessione in tutte le fasi del processo e nelle diverse interlocuzioni.

A tale scopo, stiamo organizzando un workshop formativo e inviteremo circa 9.000 mandatari, studi tecnici e produttori, in modo da mettere a disposizione di tutti la nostra expertise. Dall’altro lato, occorre adeguare la normativa di settore definita 15 anni fa e pensata principalmente per normare l’iter di attivazione di grandi impianti di produzione. E-Distribuzione si sta facendo parte attiva per definire insieme alle autorità di settore un pacchetto di semplificazioni normative volte a velocizzare l’attivazione degli impianti rinnovabili di piccola taglia.

Avete lanciato i nuovi servizi digitali sul sito di E-Distribuzione: in cosa consistono?

Abbiamo messo a disposizione un sistema di tracciamento della singola pratica, simile a quello di Amazon, che consente al cliente di visualizzare in tempo reale lo stato e soprattutto lo guida indicando quali sono i passaggi successivi da eseguire e se questi sono a carico del Produttore o della nostra società [in aggiunta al contact center, alla guida alla connessione e all’area del nostro sito web interamente dedicata ai produttori con tutte le informazioni utili che continuiamo costantemente ad integrare sulla base delle esigenze che manifestano].

Molti passi avanti sono stati fatti nella logica di completa digitalizzazione del processo, ma stiamo continuando a lavorare per introdurre nuovi servizi digitali e migliorare la customer experience.

Che ruolo ha la rete di E-Distribuzione in questo percorso verso l’indipendenza energetica?

Le infrastrutture rappresentano, insieme alle rinnovabili, una priorità strategica per il Paese su cui investire in quanto sono uno dei fattori abilitanti che permette la loro integrazione e la loro gestione all’interno del sistema. Parliamo di integrazione perché un impianto rinnovabile è un elemento attivo, potremmo dire “vivo” della rete in cui si va ad inserire, con cui interagisce.

L’interazione chiaramente è dinamica e varia sulla base di diversi fattori. Per esempio, se parliamo di un impianto solare, la sua produzione dipenderà chiaramente da se è una giornata soleggiata e quanto di quella energia verrà immessa e ceduta alla rete dipenderà da quanto consumerò, e ancora, se ho un impianto di accumulo e non sono a casa posso decidere anche di immagazzinare parte dell’energia per sfruttarla in un momento diverso, etc.

Ecco, quindi, che è evidente che ci sono diversi modi in cui un singolo impianto può comportarsi. E questo è vero per tutti quelli connessi alla nostra rete, che abbiamo detto essere più di un milione. Non possiamo pensare di gestirli manualmente… In questo la tecnologia e in particolare le reti intelligenti ci danno una mano. Sono intelligenti proprio per questo motivo, perché sono in grado di gestire e seguire la volatilità degli impianti rinnovabili, adattandosi dinamicamente a seconda dello scenario.

Le smart grids non sono un sogno lontano ma una realtà concreta che sulle reti di E-Distribuzione esiste da anni. Abbiamo completato infatti nel 2019 una prima sperimentazione su larga scala in Puglia, con il progetto Puglia Active Network, per testare nuove tecnologie e algoritmi avanzati, tra l’altro da sottolineare, interamente sviluppati in Italia, verso un modello di smart grid che si è dimostrato vincente e che stiamo esportando in tutte le altre regioni.

A quanto ammontano gli investimenti che E-Distribuzione effettuerà nel prossimo triennio?

Il piano totale degli investimenti per il triennio 23-25 di ED è pari a circa 10 miliardi di euro. Una delle linee strategiche del nostro piano, in perfetta coerenza con la strategia del Paese e quella europea, è proprio dedicata allo sviluppo infrastrutturale per accogliere nuova potenza rinnovabile e all’upgrade tecnologico di ogni angolo della nostra rete per integrare questa potenza.

Oggi quel milione di impianti connessi alla nostra rete di distribuzione corrisponde a circa 35.000 MW di potenza ed abbiamo disponibili, adesso mentre parliamo, ulteriori 40.000 MW di spazio libero, pronto per accogliere nuovi impianti. Il che vorrebbe dire che se non investissimo più un euro per incrementare la capacità, potremmo continuare a connettere impianti per almeno altri 5 anni.

Ovviamente non ci fermiamo qui e continueremo ad investire perché la rete deve sempre anticipare le esigenze ed essere pronta anche nell’eventualità che gli obiettivi fissati dall’Europa, che per il nostro Paese prevedono un incremento di oltre 85 mila MW, siano nei prossimi anni rivisti ulteriormente a rialzo.

Come verranno investiti i finanziamenti ottenuti con il PNRR? Quali progetti sono in programma?

Queste priorità sono ben evidenziate anche dai bandi PNRR, che ci siamo aggiudicati per un importo di circa 3,5 miliardi su 3,8 miliardi di euro totali dedicati appunto allo sviluppo delle smart grids ed alla resilienza delle reti elettriche. Con il PNRR si avrà un incremento di ulteriori 4 mila MW nella capacità della rete di accogliere nuova potenza rinnovabile.

Il fattore tempo è chiaro che assume un carattere ancora più delicato considerando che nell’esecuzione delle attività e dei lavori dobbiamo rispettare le milestones condivise con l’Europa. In tal senso dirimenti saranno tutti i provvedimenti volti a semplificare gli iter autorizzativi per i grandi lavori sui cui sta lavorando il governo, con particolare riferimento proprio agli interventi relativi ai progetti presentati per ottenere i finanziamenti del PNRR.

Si sente sempre più parlare di Comunità Energetiche Rinnovabili: quale il ruolo del distributore in questa trasformazione?

Le comunità energetiche si inseriscono perfettamente in questo contesto perché nascono proprio come stimolo alla produzione di energia rinnovabile e all’autoconsumo diffuso tra un insieme di cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali e piccole/medie imprese che decidono di produrre, scambiare e consumare energia su scala locale.Il perimetro che è stato individuato e definito come area convenzionale dalla nuova regolazione per la creazione di una comunità energetica, è quello della cabina primaria, cioè impianti elettrici, di proprietà del distributore, che normalmente alimentano circa 3-4 Comuni oppure 2-3 quartieri di una grande città.

E-Distribuzione ha già pubblicato sul proprio sito delle mappe interattive, che permettono a tutti di verificare a partire dal proprio indirizzo, la propria area convenzionale e quindi la cabina primaria di riferimento. Il ruolo principale del distributore consiste nel rilevare e trasmettere al GSE le misure di energia, oraria e mensile, in modo che quest’ultimo possa calcolare la quantità di energia elettrica condivisa ed erogare i relativi incentivi previsti.

Questo lo facciamo grazie al contatore digitale (foto) che abbiamo già da tempo messo a disposizione di tutti i nostri clienti e che permette di acquisire il profilo orario dei consumi, dell’energia prodotta e di quella immessa in rete

Continueremo a supportare attivamente la nascita di nuove comunità energetiche, mettendo a disposizione la nostra competenza affinché ciò possa essere di aiuto per sprigionare il potenziale valore ambientale, economico e sociale per i suoi membri e in generale per tutta la comunità e il territorio in cui fioriranno.  Speriamo che questo possa essere di ulteriore stimolo all’accelerazione verso un futuro più distribuito e sostenibile.

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