Ucraina. L’Europa è sull’orlo del baratro, fermiamo la guerra e mettiamo fiori nei nostri cannoni

“Mettete dei fiori nei vostri cannoni” è stato lo slogan di un’intera generazione di pacifisti, reso famoso in Italia dalla canzone “Proposta” dei Giganti del 1967: “…Mettete dei fiori nei vostri cannoni perché non vogliamo mai nel cielo molecole malate, ma note musicali che formano gli accordi per una ballata di pace, di pace, di pace…”. 

L’Europa è sull’orlo del baratro e il precipizio sará inevitabile se prevarrá il canto delle sirene guerrafondaie. Dovremmo scendere tutti in piazza, come fecero i nostri padri e le nostre madri durante la guerra del Vietnam e mettere fiori nei nostri cannoni…Dovremmo batterci con tutte le nostre forze per  chiedere di fermare il folle conflitto in atto in Ucraina prima che sia troppo tardi. E invece… ce ne restiamo muti, attoniti e disorientati sopraffatti da una visione del mondo sempre piú manichea, che ci impone si stare da una parte o dall’altra senza la possibilitá di imboccare una terza via.  Ci hanno spiegato che dobbiamo schierarci dalla parte di Kiev, che è il bene, contro Mosca che è il male… e che è come quando in Germania c’era Hitler e gli alleati si sono uniti e lo hanno sconfitto… Facendo leva sulle nostre emozioni, ci continuano a dire che il popolo ucraino combatte per la libertá… Ma questa è la veritá?

Sembrano tutti avere smarrito la memoria e nessuno pare ricordare che ad accendere la scintilla della guerra dannosa e inutile in atto è stato l’assurdo braccio di ferro con Mosca cui Kiev, sostenuta dall’Occidente, ha dato il via. Un braccio di ferro che si è parossisticamente intensificato dopo l’ascesa al potere di Volodymyr Zelensky, attore comico, politico populista, fervente nazionalista, mosso dalla ambizione folle di entrare nella sfera della Nato e di ottenere la piena ammissione nella sia pure agonizzante Ue e dopo il mancato riconoscimento del referendum delle repubbliche secessioniste del Donbass, Donestsk e l Luhansk, desiderose di porsi sotto l’influenza russa.

E’ per questo che decine e decine di migliaia di giovani sono stati mandati al massacro  e altri presto moriranno? E’ per questo che i nostri ragazzi vedranno ulteriormente precludersi sogni e chances? E’ per questo  che noi lavoriamo, paghiamo tasse, siamo depressi, spaventati e sempre piú poveri?

Per una manciata di chilometri di terra…appartenuta a romani, genovesi, ottomani, russi e sovietici? Per una questione di “celodurismo” geopolitico? Per arricchire i produttori e i venditori di armi, i soli che hanno paura dello spettro della pace?

Non ha forse ragione il Papa, e torno a ripeterlo con forza, quando dice a Zelensky di mostrarsi coraggioso e di sventolare bandiera bianca per il bene del suo popolo e all’Occidente di mettere tutti seduti intorno a un tavolo fino a quando non si arrivi ad un accordo?

Ma questo non potrá mai accadere se non faremo sentire con forza anche la nostra voce.  Se non ci opporremo agli appelli e alla chiamata alle armi del presidente francese Emmanuel Macron o del  segretario della Nato Jens Stoltenberg- il cui cognome inevitabilmente e senza volontá di offendere evoca di per sé stupiditá- che sta ammassando uomini, 200 mila secondo alcune fonti, e mezzi intorno all’Ucraina pronti a intervenire nel nome di una futura chimerica sicurezza dell’Occidente.

Ma Stoltenberg lo sa  che noi quella sicurezza di cui si riempie la bocca ce l’avevamo giá e che la miope visione atlantica ce l’ha scippata a caro prezzo, imbonendoci come ai tempi della Guerra Fredda quando americani e democristiani raccontavano alla gente che i sovietici mangiavano i bambini… Fior fior di splendide intelligenze vip sembrano oggi credere alle nuove favole messe in giro, l’ultima delle quali racconta di bandiere russe spuntate sulle alture del Golan… a complicare il quadro internazionale e a convincerci sempre piú che il bene sta dalla parte dell’Occidente e dei suoi alleati…anche quando si rendono colpevoli di genocidio.

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